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Autore: Cicci 12    08/10/2007    3 recensioni
- Mi chiamo Eiko! Piacere di conoscerti... Shinichi Kudo!-.... chi sarà questa strana ragazza che conosce la vera identità del piccolo Conan? Che ruolo avrà nella storia? il giovane detective potrà fidarsi di lei? potrete scoprirlo solo leggendo!!! tra omicidi, mistri e nuovi amori, inizia una nuova avventura per il detective Conan
Genere: Generale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. 18 Nuovi avvertimenti

Cap. 18 Nuovi avvertimenti

 

Shinichi ed Eiko si trovavano sulla strada di casa.

Da quando avevano lasciato il luogo dell’attentato, se così si poteva definire, nessuno dei due aveva detto una parola, ma entrambi pensavano la stessa cosa: Gin e Vodka erano tornati all’attacco.

- Credi che quella bomba fosse destinata a noi?- chiese improvvisamente Kudo, facendo sussultare l’americana.

- Non lo so… non credo. Insomma, non sapevano se noi saremmo passati da quella strada. E soprattutto non credo che vogliano eliminarci così in fretta. Si vogliono divertire con noi.- rispose Eiko, stringendo la maniglia della cartella.

- Già, la penso come te.- disse lui.

- Quello che mi fa più arrabbiare è che ci siano andati di mezzo degli innocenti. Io…-

La rabbia dell’Agasa aumentò, e così la stretta sul cuoio.

- Ehi, piccola, calmati. Vedrai che quella gente se la caverà. Per fortuna nessuno è rimasto ucciso.- cercò di tranquillizzarla Shinichi, posandole una mano sul capo.

Eiko si rilassò, allentando la presa sul manico, e voltandosi per rivolgere un sorriso triste al ragazzo.

- Hai ragione. Ma mi fa arrabbiare comunque. -

- Lo so, fa arrabbiare anche me. Ma adesso dobbiamo concentrarci solo su quei due.- disse Kudo, prendendola tra le sue braccia.

La giovane rispose alla stretta, sorridendogli contro il petto e respirando quel suo profumo che tanto le piaceva.

- Ehi, voi due piccioncini, avete intenzione di rimanere lì tutto il pomeriggio?- chiese il professor Agasa, sbucando dalla porta di casa: senza nemmeno accorgersene, i due si erano fermati davanti al cancello di casa Agasa.

- Zio!- disse Eiko arrossendo, mentre Shinichi rideva e le scompigliava i capelli.

Appena furono entrati i due raccontarono al professore ciò che era accaduto vicino al parco.

- E pensate siano stati gli uomini in nero?- chiese lui, alla fine della spiegazione.

- La descrizione di quell’anziana signora sembrava proprio quella di Vodka.- rispose Kudo.

- E anche lo stile è il loro.- concluse lei.

- Che farete adesso?- domandò l’uomo.

- Niente. Purtroppo non abbiamo molti indizi. Dobbiamo solo aspettare che si rifacciano vivi.- disse il ragazzo, sedendosi sul divano accanto all’americana.

- Credo tu abbia ragione. Meglio che vada a preparare la cena. Sarete affamati.-

- Già, ottima idea professore.-

L’uomo sparì in cucina, così l’attenzione del detective si spostò sulla compagna.

- Tesoro, sei stranamente silenziosa. È tutto ok?- chiese preoccupato, scostandole un ciuffo dal viso.

Lei annuì, mugugnando un debole sì in risposta.

- Non mi dire che pensi ancora a quello che è successo.-

- Si. Cioè no. Pensavo a quale sarà il prossimo avvertimento: un virus diffuso tra i cittadini, un attentato diretto alle nostre vite… non abbiamo indizi, Shin, potrebbe capitarci di tutto.- disse lei guardandolo.

- Vedrai che andrà tutto bene. Come hai detto tu vogliono divertirsi con noi, questo significa che non ci vogliono uccidere, non subito almeno. Questo ci lascerà il tempo di scovarli e sbatterli in galera.- cercò ancora una volta di tranquillizzarla, con un bacio sui capelli.

- Hai ragione, forse mi sto preoccupando troppo.- disse Eiko, abbassando gli occhi e appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

- Già. Ora mangiamo qualcosa poi subito a letto. Siamo stanchi, abbiamo bisogno di riposare.-

Così come aveva detto Shinichi, i due detective, dopo cena, si ritirarono nelle rispettive camere, prendendo sonno quasi subito, nonostante i pensieri che vorticavano loro in testa.

La mattina seguente Eiko fece fatica a seguire le lezioni, ma anche per Kudo la situazione non era diversa: se lei era preoccupata per gli innocenti che venivano coinvolti, lui lo era per lei.

L’aveva trascinata in quella situazione pericolosa, e per questo si malediceva: se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.

Akemi non si era più fatta avanti, nonostante gli sguardi pieni d’odio che lanciava all’americana: ma questa era troppo presa dai suoi pensieri per rendersene conto.

La scuola finì più velocemente del previsto, così Eiko e Shinichi, dopo aver salutato gli amici, si diressero verso casa.

Entrambi si guardavano intorno furtivi, temendo di vedersi scoppiare un’altra bomba sotto al naso.

Per fortuna non accadde nulla e i due ragazzi arrivarono a casa senza problemi.

Ne pomeriggio cercarono di rilassarsi e dopo aver svolto i compiti, si sedettero sul divano abbracciati a guardare la TV.

Eiko si sentiva protetta accanto a lui e sapeva che finchè Shinichi fosse rimasto con lei non le sarebbe accaduto nulla.

Purtroppo il loro momento di relax era destinato a finire presto: verso le 5 di pomeriggio il telefono di casa Agasa squillò.

- Pronto?- rispose il professore.

Rimase qualche secondo in silenzio per poi dire: - Si, glielo passo subito. Shinichi è per te.- disse poi rivolto al giovane.

- Per me? Ma chi è?- chiese lui, alzandosi.

- L’ispettore Megure.- rispose l’uomo, con voce lugubre.

I due giovani detective si guardarono interrogativi, e anche un po’ preoccupati.

- Si, pronto?- rispose Kudo al telefono.

- Pronto, Shinichi, sono l’ispettore Megure.-

- Si, mi dica.-

- Mi dispiace disturbarti a quest’ora, ma vorrei che tu ed Eiko mi raggiungeste sul luogo di un omicidio.-

- Il luogo di un omicidio? Ma non può chiamare il detective Goro per risolverlo?-

Shinichi sapeva che l’uomo non ne sarebbe stato in grado, ma non gli andava di essere disturbato in un pomeriggio di relax con la sua ragazza.

- Non è proprio per risolvere il caso… Shinichi, davvero, dovete venire voi. È importante.-

Il tono dell’ispettore era parecchio serio, così decise di non obbiettare e si fece dare l’indirizzo.

- Ok, ci vediamo fra poco.- e riagganciò.

- Che è successo?- chiese Eiko in piedi accanto a lui.

- Megure ci ha chiesto di raggiungerlo sul luogo di un delitto. Ha detto che è importante.- rispose.

L’americana non rispose, ma si limitò a seguire il giovane fuori casa.

Quando arrivarono la casa corrispondente all’indirizzo datogli dall’ispettore era circondata da un nastro giallo e dagli agenti della scientifica.

I due detective trovarono Megure e Takaji sul retro, a fianco dell’orto.

- Ispettore.- attirò la sua attenzione Kudo.

- Oh, Shinichi, Eiko, siete arrivati. Grazie per essere venuti.-

- Che cos’è successo?- chiese la ragazza, avvicinandosi agli agenti.

- Credevo fosse giusto mostrarvi questo.-

L’uomo si fece da parte lasciando passare i giovani: davanti a loro vi era un uomo voltato a pancia in giù, ricoperto di sangue e con un coltello conficcato nella schiena.

Ma quello che attirò l’attenzione dei detective fu un foglietto di carta trattenuto dalla lama.

Il messaggio diceva: Eiko Agasa, Shinichi Kudo. Questo è un avvertimento. G. e V.

Shinichi ed Eiko rimasero immobili a fissare la scritta, senza riuscire a proferire parola.

- Sembra che questo messaggio sia rivolta a voi due. Avete idea di chi possano essere G e V?- chiese loro Megure, riportandoli alla realtà.

- Noi… no, non saprei.- rispose l’americana, senza togliere gli occhi dalla vittima.

- Vigliacchi… - sibilò tra i denti Kudo.

- Forse… forse qualche criminale che abbiamo condannato…- inventò una soluzione la giovane.

Non sapeva nemmeno lei perché non avesse detto la verità all’ispettore: forse il suo istinto di detective era prevalso.

Comunque, nemmeno Shinichi intervenne.

- D’accordo se vi viene in mente qualcosa fateci sapere.- disse alla fine l’agente.

- D’accordo ispettore. Grazie per averci chiamato. Arrivederci.-

Shinichi salutò, poi prese Eiko per le spalle e la condusse lontano dal corpo.

- Sono tornati…- sussurrò l’americana seguendolo.

- Già. Avevamo ragione: anche la bomba era un avvertimento.- concordò Kudo, lanciando un’ultima occhiata al cadavere, per poi allontanarsi dalla casa.

- Una cosa è sicura: ci vogliono morti.- commentò alla fine Eiko, guardando gli occhi blu del giovane.

 

 

Si, lo so, sono in ritardo… non vorrete uccidermi?!?! (ovvio che si! V.V NdTutti)( Ma nuuu… ç_ç NdCicci12)

Ok, allora chiedo umilmente perdono…

Però sono tornata con un bel capitolo… o no? O.o (mmmh… mah, vedremo.. V.V NdTutti)( O.O NdCicci12)

Bè, gli MIB sono tornati all’attacco e i nostri detective sono di nuovo in pericolo…

Sarà la volta buona che li acciuffano?

Intanto ringrazio magicadula, Dany92 e Viky4forever e anche quelli che hanno letto ma non recensito.

Bè, al prossimo chap.. (quindi al prossimo mese! NdTutti)( Ma nuuuuuu… ç_ç NdCicci12)

Baci e……. RECENSITE!!!!!!!!!!!!!

Cicci12

  
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