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Autore: Tary Prince    21/03/2013    1 recensioni
Un personaggio senza un nome ed una identità, ma che sa di essere donna, madre e moglie, si trova di fronte ad una dura scelta.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno e la notte

 
(La donna si tasta il viso con mani tremanti)
“Ecco guarda…ce n’è un altro. Com’è strano il corpo umano. Quando viene percosso e abbattuto non si vede nulla, tutto rimane invisibile e poi il giorno dopo, alla luce ti guardi e vedi un segno, l’unica prova di un semplice incubo. L’unica…insieme ad un cervello claudicante, un cuore cieco e un’anima mutilata. Lui…in tutte le storie c’è sempre un lui. Nelle fiabe, l’eroe rimane per sempre l’eroe. Ma in questa realtà, in cui vivono anche gli scrittori delle fiabe, l’eroe può camuffarsi da buono e poi gettare via la sua maschera per rivelarsi.
E lui, il mio lui, che IO ho scelto come marito. Di giorno, fuori casa, fa di tutto per costruirsi quell’aria di sacra rispettabilità che ogni famiglia deve avere e la sera, quando è lontano da tutti, si trasforma nel cattivo” (nasconde il viso tra le mani, per un attimo, le abbassa).
“Non lo riconosco più…si agita, urla, i tratti del suo viso sono sconvolti, animaleschi, la ragione fugge via, si annulla e alla fine, dato che l’ira è solo una breve follia, cade il silenzio...che ha già fatto terra bruciata dietro di sé e ha lasciato nell’aria un odore: quello della paura.
E dire che la nostra storia, era cominciata come quella di tanti altri, ma a metà strada è successo qualcosa. Non gli piaceva più come mi comportavo, anche se ero sempre la stessa, non sopportava più le mie premure verso i nostri bambini, la nostra quotidianità. E dire che l’avevamo costruita insieme, frammento per frammento, sia nella buona che nella cattiva sorte. E poi qualcosa è cambiato.
Allora, ho innalzato un castello di bugie per tutto questo tempo? Quel tenero amore è andato perduto…o c’è ancora? Forse io posso ancora fare qualcosa?
Mia madre…mia madre diceva sempre che se vieni tradito una volta, prima o poi giuda ci ricascherà di nuovo. Una mia amica, invece, si è offerta di portarmi in qualche associazione. Certo…siamo tutti coraggiosi quando a rischiare sono gli altri!
E cosa ne sarà dei miei figli? Cosa gli risponderò, quando mi chiederanno dov’è il loro papà?
Forse è meglio lasciare correre. Tirare avanti, per loro, i miei bambini, e vederli crescere, mentre io guarderò queste familiari pareti diventare la mia gabbia di ferro…No! Per quanto potrò durare?!? Due, tre anni! E se lui mi uccidesse prima? Non voglio…non voglio! (lungo silenzio) e se (alza lo sguardo, sperduta)…trovassi il coraggio e fossi io a farla finita? Anche se solo per un momento, sarei di nuovo padrona del mio destino…ma questo è vero coraggio o solo un ennesimo atto di egoismo? Sarebbe come scegliere la via più breve, quella facile.
Forse, nel mio desiderio di commiserazione, non ho saputo capire.
Forse quell’amica stava solo cercando di tendermi una mano…
Forse è arrivato il momento di provare a volare, anche se ho le vertigini.
E di uscire nuovamente alla luce del giorno, a testa alta, sfidando la notte.     
  
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