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Autore: _Kazuha_Takumi_    21/03/2013    2 recensioni
"...Heiji finalmente aveva capito cosa provava per Kazuha: amore. Ma ancora non riusciva a capire cosa realmente fosse questo sentimento. Ci pensò tutto il pomeriggio, mentre preparava le valigie per il viaggio, tormentandosi di cosa sarebbe potuto accadere se la ragazza avesse scoperto i suoi sentimenti. Ma la cosa che lo spaventava di più era un’altra: e se Kazuha non lo ricambiava? Se fosse stato così, lui non avrebbe avuto più un motivo per vivere, perché la cosa a cui teneva di più al mondo non poteva essere sua per sempre..."
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un’estate calda di 10 anni fa, e la famiglia Toyama aveva deciso di organizzare un viaggio in Australia. La piccola Kazuha, a quel tempo, era una bambina davvero carina e allegra, e non ci mise troppo tempo a farsi qualche amico. Nei dintorni della residenza dove alloggiava la famiglia della bambina, però, viveva un bambino che non aveva nessun amico. Infatti, questo ragazzo era stato emarginato a causa della sua situazione famigliare: i genitori erano entrambi scomparsi durante un Safari e lui era stato cresciuto da un’altra famiglia, molto povera, che non aveva figli. Essendo stato sempre solo, aveva finito con l’odiare tutti, e aveva deciso di non avvicinarsi mai più a nessuno. Però, in una tiepida giornata nuvolosa, quel bambino che aveva deciso di odiare tutti per sempre, aveva finito con l’innamorarsi. Proprio quel cuore di pietra aveva deciso di scoprire che cos’era l’amore. E di chi si era innamorato? Di una bambina davvero carina e allegra, che diceva si chiamasse Kazuha. Era la prima volta che qualcuno che non fossero i suoi genitori gli rivolgeva la parola, e per lui era un’emozione incontenibile: iniziò a vedere questa bambina tutti i giorni, e piano piano sì affezionò sempre di più a lei. Un giorno, perciò, il bambino decise di confessare i suoi sentimenti a Kazuha, la sua più cara amica. L’aspettò a lungo, l’aspettò circa per due settimane, ma lei non si faceva più vedere. Così andò a cercarla nella sua residenza. Bussò a lungo, bussò per venticinque minuti, ma nessuno andava ad aprire. Lui aveva già capito cos’era successo, ma sperava fino all’ultimo che non fosse vero. Però, quando la notizia gli giunse direttamente all’orecchio, dovette finire di sognare: Kazuha era tornata in Giappone. Il ragazzo che aveva trovato l’amore si trasformò immediatamente in un ragazzo di ghiaccio e, anche dopo aver iniziato a socializzare, non dimostrava più quella gioia che aveva mostrato di avere quando era con Kazuha. Ormai erano passati anni dall’ultima volta che l’aveva vista, e il suo desiderio maggiore era quello di rincontrarla e confessargli finalmente i suoi sentimenti. Era quello il suo scopo. E l’occasione gli si mostrò davanti quando la sua insegnante delle superiori cercava persone per un gemellaggio, che avveniva proprio con la città di Osaka, in Giappone. Quale miglior occasione? Era come se il destino volesse che si incontrassero di nuovo… E chissà che avrebbe riservato in futuro per loro, questo destino. Non importava se avrebbe dovuto bussare su tutte le case della città e non importava nemmeno se avesse dovuto cercare in tutte le sue scuole, lui la doveva trovare… Sì, la doveva trovare assolutamente… Ma quando scoprì che era capitato nella sua stessa scuola, e ancora più impensabile nella sua stessa classe, non riusciva proprio a realizzarlo. Iniziava a chiedersi: “è tutto un sogno.. O è la realtà?” Forse sognava, ma almeno in questo sogno sarebbe riuscito a dirgli che gli piaceva… Era pur sempre un passo avanti, no?.. Beh, sì. Almeno ci sarebbe riuscito, anche se solo nella sua immaginazione. Ma era tutto vero: Aaron Smith si sarebbe finalmente confessato a Kazuha Toyama.
---> RITORNO AL PRESENTE <---
-          Kazuha… Tu mi piaci.
La diretta interessata, a quella confessione inattesa, non seppe come rispondere, e per questo arrossì, balbettando cose incomprensibili. Intanto, l’odio che Heiji provava verso quel tipo, troppo affascinante a suo parere, aumentò in modo vertiginoso e il fatto che un ragazzo poteva portargli via quella ragazza, lo faceva letteralmente imbestialire. Ma perché si sentiva così? Non lo sapeva, purtroppo: pur essendo uno dei detective più abili di Osaka, quando si parlava d’amore poteva diventare la persona più stupida della Terra. Dopo alcuni secondi di silenzio, Kazuha riuscì a tirar fuori dalla sua bocca qualcosa di chiaro:
-          Sono lusingata, ma… Credo che tu non abbia le idee chiare, Aaron…
-          E invece le mie idee sono chiarissime. Kazuha… Tu mi sei sempre piaciuta, sin da quel giorno di dieci anni fa in cui tu per la prima volta mi rivolsi la parola…
-          Che…? Aspetta… Non dirmi che tu sei… Quell’Aaron? Il piccolo Aaron che ho conosciuto in Australia?
-          Sono felice che tu ti ricordi di me, piccola Kazuha…
-          Io… Non so che dire… Aaron, non riesco a credere che tu abbia aspettato tutti questi anni… Sono colpita… Non so proprio cosa dire…!
-          Dimmi solo che anche io ti piaccio.
-          Purtroppo non posso… A me piace un altro…
Mentre parlava, lo sguardo di Kazuha si spostò lentamente verso Heiji, che guardava la scena sbigottito, a bocca spalancata. Aveva la pelle pallida, e sembrava che stesse per svenire da un momento all’altro. Kazuha, a quella vista, pensò “Sarà pallido perché stamattina ha mangiato poco?” ma, un secondo dopo, si ricordò di essere nel bel mezzo di una dichiarazione.
-          Kazuha… Ti ho aspettato per dieci anni, ti ho desiderato per dieci anni… E credi che ora che sei qui, ti lasci andare così facilmente? Certo che no. Io riuscirò a farti innamorare di me, fosse l’ultima cosa che faccio.
*Tum!* Un tonfo tremendo echeggiò per tutta la stanza. Il corpo esanime del detective di Osaka era steso per terra, con la bocca semiaperta, e l’espressione sofferente. Il volto di Kazuha si fece ancora più pallido di quello del giovane senza coscienza, e un urlo si propagò per tutti i corridoi della scuola:
-          HEIJI!!!!!!

Ciao!!! Purtroppo (per voi) sono ancora qui! Ihihihih! Questo è il secondo capitolo della mia storia, e spero vi sia piaciuto più dell'altro! ^^ Ancora non è interessante come vorrei, ma nel prossimo capitolo entrerà un piccolo mistero da risolvere! Riuscirà il detective di Osaka a risvegliarsi in tempo per sapere di che mistero si tratta? Beh, è un SEGRETO! ^^
  
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