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Autore: Aniel    21/03/2013    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Bonnie facesse un incantesimo per far tornare indietro il tempo? E se solo lei e Klaus ne mantenessero il ricordo? Tutto potrebbe essere sistemato! Il problema? L’incantesimo decide da solo fin quando invertire il tempo, può essere fatto una volta sola e ha dei piccoli effetti collaterali.
L'originario vedrà così la sua vita venire brutalmente sconvolta e prendere una piega che nessuno si sarebbe mai aspettato. Buona lettura! =D
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Klaus, Originari, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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2 – CERCANDO DI FARE LA COSA GIUSTA









Klaus voleva prendere tempo, ma quella stanza non era esattamente il posto ideale per trascorrere una piacevole mattinata senza annoiarsi. Era nervoso e ultimamente gli succedeva fin troppo spesso. Quando Bonnie gli aveva proposto di fare l’incantesimo si era immaginato di svegliarsi nel suo letto, nella grande casa che aveva costruito per la sua famiglia, e di cambiare qualche piccola decisione presa durante il cammino, invece erano andati troppo indietro, e lui era in spiacevole compagnia. Ora si trovava di fronte ad un dilemma che non era preparato ad affrontare. Da un lato non poteva uscire e parlare con Katerina senza sapere cosa dire, dall’altra non poteva rimanere chiuso in quella stanza per sempre. Aveva appena deciso di ignorare la vampira e uscire, quando gli arrivò un sms.
 

Non sanno ancora che sei qui, oggi è il giorno del ballo anni ’60. Lascia il corpo di Alaric e va via. B

 
Sorrise. Questo cambiava tutto! Cosa poteva indossare?
 

/--------/

 
Aveva completamente perso la testa? Bonnie osservò Alaric, o quello che tutti pensavano fosse Alaric, entrare in aula e spiegare la storia degli anni ’60 e dovette trattenersi dal lanciargli un incantesimo e farlo contorcere dal dolore… beh, forse un libro in testa sarebbe stato più appropriato.
« Stai bene? » le domandò Elena con aria preoccupata. Seguendo il suo sguardo, Bonnie si accorse di essersi seduta sulla punta della sedia e di avere le mani ancorate intorno ai bordi del tavolo, talmente strette da farle male. Si rilassò e si ricompose, rivolgendo un gran sorriso all’amica.
« Sto bene, stavo solo pensando a Klaus e a come toglierlo di mezzo » rispose lei con calma assoluta. Elena stava per dire qualcosa, ma fu immediatamente interrotta da una voce conosciuta e fin troppo vicina.
« Ragazze, se la lezione non vi sembra importante potete anche chiacchierare fuori dalla mia aula »
« Scusaci Ric… ehm, signor Saltzman. Non parleremo più » gli disse Elena, stranita. La lezione continuò senza problemi, eccetto un sms che Bonnie ricevette pochi istanti dopo la loro conversazione.

Cosa gli succede? Non sembrava lui

Quando la campanella suonò, a Bonnie sembrò di essersi appena svegliata.
« Va avanti » disse ad Elena « devo passare un attimo in bagno, non voglio far ritardare anche te » come scusa era un po’ banale, ma l’amica sembrò non farci caso ed uscì dall’aula.
« Così impaziente di rimanere sola con me… »
« Cosa diavolo stai facendo? » lo rimproverò lei « Ti avevo detto di lasciare il corpo di Alaric e di andartene » Klaus sorrise aggrottando le sopracciglia.
« Come hai capito che sono io? L’hai capito nell’istante stesso in cui sono entrato »
« Per una persona che non lo sa, come Elena, era impossibile capirlo, e anche se sei andato un po’ fuori dal personaggio, lei non se lo aspetterebbe mai. Ma sapendolo, come lo so io, ci sono certi dettagli che si notano, come il fatto che cammini in maniera diversa, certe espressioni del viso che Alaric non userebbe mai, la tua fin troppo dettagliata conoscenza degli anni ’60 che l’ultima volta non hai sfoggiato, se non ricordo male »
« Si, ho pensato di prepararmi prima la lezione, visto che questa volta sapevo di cosa avrebbe trattato »
« Inoltre, Alaric non si sarebbe mai ripreso dalla tua invasione in tempo per fare lezione »
« Lo devo ammettere, ti avevo sottovalutato Bonnie » sorrise Klaus, ricomponendosi.
« Che cos’hai intenzione di fare? »
« Lo sai, se ben ricordo avevamo un patto. Tu non ti immischi nei miei affari, io non mi immischio nei tuoi »
« Sei nel corpo di un mio amico, direi che quel patto non vale in questa situazione » Klaus sospirò e la guardò in maniera diversa, pensierosa e quasi supplicante, un’espressione che Bonnie non riconosceva al viso di Alaric ne tanto meno a quello dell’uomo che realmente le stava di fronte.
« Ho delle cose da fare. Non ripeterò gli errori del passato, te lo prometto, ma devo risolvere altre faccende e credo che Alaric possa essermi d’aiuto. Solo… » Bonnie stava per interromperlo, ma lui alzò una mano, fermandola «Solo per qualche giorno. I tuoi amici non sapranno niente. Ho un piano in mente, ti chiedo solo di fidarti di me »
« Temo che tu mi stia chiedendo troppo »
« Ne sono consapevole, ma è molto importante e credo che il mio piano possa aiutare anche te e i tuoi amici. Sei in ritardo, è meglio che tu vada in classe »
« Cosa farai tu? »
« Mi attengo al piano. Ci vediamo al ballo »
 

/--------/

 
Aveva sempre amato il rumore del fuoco. Se chiudeva gli occhi e ascoltava attentamente quel suono riusciva a tranquillizzarlo sopra ogni altra cosa. Era lontano adesso, dove nessuno poteva vederlo, sicuro che in breve tempo il ponte sarebbe stato raggiunto dai vigili del fuoco, ma non aveva importanza. Quello che contava era che tutto il legno si sarebbe ridotto in cenere prima del loro arrivo e l’unico paletto di quercia bianca che doveva trovare era quello appartenuto a Mikael. Sapeva dove il padre si trovava, e dove sarebbe dovuto andare anche lui, prima o poi, ma non ne aveva la forza. Il suo piano era molto più grande di Mikael, era volto a fare la cosa giusta, per la prima volta nella sua vita. E forse alla fine avrebbe perso tutto, ma almeno loro sarebbero stati vivi.
« Sei silenzioso » la voce di Katerina lo investì nell’istante stesso in cui varcò la soglia della casa di Alaric.
« Forse non ho voglia di parlare con te »
« Cosa hai fatto oggi? » Klaus ci pensò. Aveva tenuto una lezione di storia, parlato con Bonnie, appiccato il fuoco a un ponte. Niente che potesse realmente spiegare a lei.
« Ho conosciuto Elena » rispose solamente.
« Certo, la dolce Elena. Mi immagino come reagirà quando scoprirà chi sei »
« Non sarai lì per vederlo » Katherine si irrigidì immediatamente, sicura che fosse arrivato il suo momento. Osservò l’uomo avvicinarsi a lei, a passo lento, quasi come se stesse prendendo una decisione importante proprio in quel momento e avesse bisogno di tempo per renderla definitiva. Chiuse gli occhi, pronta a sentire la morte incombere, invece, tutto quello che sentì fu una mano che la costringeva ad alzare il viso.
« Guardami » le ordinò « dimenticherai tutto quello che è successo negli ultimi giorni, dimenticherai di avermi visto, andrai lontano da Mystic Falls e continuerai a fuggire da me, come hai sempre fatto » dopodiché le posò un breve bacio sulla fronte e si fece da parte mentre avvertiva una folata di vento passargli accanto e la porta sbattere.
« Cos’è successo? Dov’è la vampira? » domandò Maddox, entrando in quel momento.
« L’ho lasciata andare. I piani sono cambiati. Chiama Greta, falla venire, ritorno nel mio corpo stasera, dopo il ballo » lo informò, prima di prendere la giacca.
« È un po’ presto per il ballo »
« Ho una cosa da fare prima » gli rispose velocemente prima di uscire.
 

/--------/

 
Bonnie si guardava intorno e rideva, felice. La prima volta quel ballo si era concluso con Klaus che la “uccideva”, questa volta era un semplice, divertentissimo, ballo del liceo. Elena e Stefan stavano ballando al centro della pista, mentre Caroline e Matt chiacchieravano, seduti ad uno dei tavoli. C’era qualcosa di strano nel comportamento del ragazzo, ma non riusciva a capire ne a ricordare cosa fosse.
« Bella serata? » Bonnie saltò sul posto dallo spavento e si voltò verso l’uomo dietro di sé.
« Migliore » rispose solamente, osservando il sorriso che ottenne.
« Ne sono sicuro. Torno nel mio corpo stasera »
« Davvero? » gli domandò lei, mentre il suo sorriso si allargava.
« Assolutamente! E ho lasciato andare Katerina, dopo averle tolto la memoria. Dovresti essere fiera di me »
« Per quanto mi riguarda potevi anche ucciderla, Katherine. E, perdonami, sai qualcosa dell’incendio al Wickery Bridge? » la semplice smorfia che fece le bastò come risposta.
« Dovevo farlo! »
« Lo so! Qualche altro particolare di cui dovresti mettermi al corrente o devo scoprire tutto da me? »
« Ho preso Elijah » Bonnie lo guardò senza comprendere e lui prese l’ennesimo grande sospiro della giornata.
« Elena ha pugnalato Elijah, ricordi? E sempre lei gli aveva tolto il pugnale questa sera, dopo la tua “morte”. Mi sono intrufolato nella cantina dei Salvatore e l’ho preso »
« Perché? »
« Perché è mio fratello, Bonnie. Gestisco io la mia famiglia. Farò in modo che ad Elena non accada niente, ma non potevo lasciarlo lì »
« Hai intenzione di svegliarlo? »
« Io gestisco la mia famiglia » ripeté «tu cerca di convincere Elena a dire la verità a Jenna. Gliel’avevo detta io, ma non posso farlo di nuovo, non senza espormi. Ha reagito bene una volta, reagirà bene di nuovo. Cosa? »
« È strano, rivederli tutti, vivi. Oggi Jeremy era preoccupato per me, per l’incantesimo che ho… che avevo intenzione di fare per ucciderti. Avrebbe ucciso anche me »
« Avrebbe ucciso anche Stefan, Damon e Caroline. La linea di sangue, ricordi? »
« Beh, all’epoca non lo sapevo. Il punto è che lui era preoccupato per me e io non posso fare a meno di pensare che l’ho visto morire, e spero che non succeda di nuovo »
« Ma non vedi? » gli chiese Klaus con uno strano sorriso «Le cose stanno già cambiando. Se io non faccio il rituale non succederà niente di quello che è successo. Voi non avrete motivo di odiarmi, né di tentare di uccidermi e io non ho più intenzione di fare il rituale, di questo puoi esserne certa »
« Perché no? » la domanda arrivò talmente inaspettata che Klaus boccheggiò. « Perché non vuoi farlo? Ora non vuoi uccidere Elena, saresti d’accordo con me nel salvarla e se uccidessi un licantropo e un vampiro che seminano morte e distruzione ovunque… »
« Non ne ricaverei niente » la interruppe lui. « Volevo fare il rituale per avere una famiglia di ibridi, persone che mi capissero. Ma non è andata così e ci sarà sempre uno come Tyler che istigherà gli altri ad andarmi contro. Voglio una famiglia e per la prima volta mi rendo conto che non posso averla con i sotterfugi »
« Ecco… ora sono fiera di te » Klaus sorrise, sincero.
« Assicurati che si divertano » disse « Io vado a tornare me stesso »
 

/--------/

 
 
Elijah si svegliò di scatto e si guardò attorno, spaesato. Si trovava su un letto, e intorno a lui, su altri letti, c’erano Finn, Kol e Rebekah, tutti senza pugnale. Non capiva! Klaus li aveva gettati in fondo all’oceano, gliel’aveva detto lui stesso. Con gambe malferme si diresse verso l’unico tavolo della stanza, su cui erano poggiate una serie di sacche di sangue e una lettera.
 
Cari fratelli,
so che può non significare molto dopo quello che ho fatto, ma sono profondamente dispiaciuto, per tutto quanto. Mi dispiace prima di tutto di avervi mentito, su nostra madre, sulla sua morte, di cui Mikael non è stato responsabile, non materialmente almeno. Mi dispiace di avervi uccisi, uno dopo l’altro, nel corso dei secoli. Per quanto possa sembrare insensibile, posso assicurarvi che non è così. Non vi ho pugnalati per odio o per rancore, l’ho fatto perché vi volevo vicini a me, è lo stesso motivo per cui ho continuato a portarvi con me, da morti, ovunque. Credevo fosse la cosa giusta da fare, credevo di preferirvi morti e vicini piuttosto che vivi e lontani. In qualche assurdo modo credevo di proteggervi. Ora so di essermi sbagliato. Se potessi tornare indietro (e vi assicuro che questa possibilità è piuttosto divertente in questo momento) non ripeterei quello che ho fatto, vi darei la possibilità di odiarmi e di lasciarmi solo, ed è quello che sto facendo. Non vi biasimerò se mi odierete, né se tenterete di farmi del male, so di meritarmelo. Spero solo che non lo facciate.
Per quanto improbabile possa sembrare in questo momento, vi amo. Vi ho sempre amati  e spero che, anche se non vorrete stare con me, possiate starvi vicini a vicenda. Mi sono reso conto troppo tardi di quanto significasse questa famiglia per me. Spero che un giorno possiate perdonarmi.

Vostro, Nik
 

Ps: Elijah, Elena credeva di fare la cosa giusta pugnalandoti, per salvare i suoi amici. Tutto quello che io sto cercando di fare in questo momento è fare la cosa giusta, quindi posso capire quello che ha fatto lei. Io non farò il rituale, non più. Nonostante tu pensassi di sfruttare quell’occasione per uccidermi, spero che la mia decisione non ti spinga a fare del male a lei. Conto sul tuo onore per questo. Lei è innocente, nonostante tutto.
 
Elijah finì di leggere la lettera con sguardo incredulo, e mentre sentiva i suoi fratelli svegliarsi riuscì ad esclamare solo una cosa.
« Cosa diavolo gli è successo? »
 











Nuovo episodio di TVD fra poche ore… sono emozionatissima!
  
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