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Per questa
storia è necessario un bel bambino, un buon maestro ed una brutta Guerra, unite
tutto insieme e assistere al “miracolo” del Ragazzo Occhi Cielo.
Non sono
mai stata brava a raccontare le storie, mai. Mia madre lo è o mio padre,
insomma tutti lo sono tranne me, in fondo cosa ti puoi aspettare da un medico
tira pugni dai capelli rosa? Nulla – o meglio -, nulla di divertente, ma questa
volta ci voglio provare, oggi vi racconterò: “Le Cronache di Naruto Uzumaki”.
C’era una
volta – di solito si inizia così -, in un villaggio al centro del Paese del
Fuoco un bel bambino: capelli di sole ed occhi cielo.
C’era una
volta – forse sono ripetitiva -, nel Villaggio della Foglia un bel bambino
orfano: capelli di sole, sorriso d’argento ed occhi cielo.
C’era una
volta – vi prego perdonatemi ma non sono brava -, un padre buono ed una madre
amorevole, un modo corroso dall’odio e dalle guerre, un Demone a Nove Code ed il
“cattivone” di turno…
Benvenuti nel Mondo degli Shinobi.
Il buon
padre salvò il suo bambino, il villaggio e imprigionò il tremendo Demone nel
corpo della piccola innocente creatura, poi gli amorevoli genitori morirono
lasciando il piccolo da solo.
C’era una
volta a Konoha un bel bambino orfano: capelli di
sole, sorriso d’argento e occhi cielo, discriminato da tutti per quel che
nascondeva dentro se, odiato da tutti a causa di quel che, inconsapevolmente,
custodiva nel suo ventre. E lui li odiava perché lo odiavano e piangeva,
piangeva, piangeva tanto perché era solo al mondo finché un bel giorno non
incontrò un altro bambino: capelli neri, viso di luna e occhi ossidiana.
Fu il suo
primo vero legame, un amico ed un fratello, e si volevano bene a modo loro.
Il bel
bambino conobbe poi un giovane maestro che gli fece da padre, madre e fratello,
lo protesse dai traditori e gli insegnò ad avere fiducia in se stesso: il bel
bambino divenne ninja.
C’era una
volta una bella bambina: capelli rosa, fronte spaziosa, occhi smeraldo… No, aspettate scusate ho sbagliato soggetto, qui
non stiamo parlando di me. Riproviamo!
E tutti i
bambini di Konoha crebbero diventando ninja, formando
dei Team e diventando amici, il bel bambino dagli occhi cielo aveva formato
altri legami e in quei momenti si convinceva sempre più di poter diventare Hokage, il più forte di tutti.
Ma il bel
bambino non sapeva che non è l’Hokage a fare l’uomo
ma era l’uomo a fare l’Hokage, il bel bambino era
ancora troppo giovane e inesperiente per capirlo.
E venne il
giorno in cui il “cattivone” di turno attaccò la Foglia
spegnendo la nobile Volontà del Fuoco, ma in quel momento il bel bambino si
fece carico delle responsabilità di un ninja difendendo la persona amata dalla
furia di un brutto Tasso: il bel bambino stava diventando un uomo.
C’era una
volta – mettete giù i forconi, sto facendo del mio meglio! – un bel bambino
ninja: capelli di sole, sorriso d’argento e occhi cielo che combatté contro il
suo migliore amico : capelli neri, viso di luna ed occhi ossidiana, e perse,
perse, perse tutto ciò che aveva creato.
E quel bel
bambino ninja fece una promessa alla bambina amata: “Lo riporterò da te, è una
promessa e sai che io le mantengo. Perché questo è il mio credo ninja!”. E la
bambina ninja pianse, pianse e pianse giorno e notte per essere debole e per
aver perso il bambino amato.
C’era una
volta a Konoha un vecchio buon maestro che prese con
se il bel bambino ninja e lo allenò, allenò e allenò ancora facendolo diventare
un bel giovane ninja, anche la bambina si era allenata diventando una giovane
ninja tira pugni che guariva altri ninja perché non avrebbe più permesso a
nessuno di portarle via un altro amico.
E il
giovane ninja cresceva, cresceva e cresceva sempre più maturando nello spirito
e nella mente, diventando un guerriero, un uomo, un eroe. E salvò la Foglia
facendo rinvigorire la forte Volontà del Fuoco che ardeva in lui e che
trasmetteva agli altri e finalmente capì che era l’uomo a fare l’Hokage e tutti lo amarono e accettarono.
E venne la
Guerra, una Grande Guerra per proteggere il giovane uomo ninja…
E tutti i ninja si riunirono perché tutti lo amavano e volevano proteggerlo,
perché in guerra non vi era Nuvola, Foglia, Roccia, Sabbia, Pioggia, ma solo Shinobi. E marciarono combatti contro il nemico forti della
fiducia che ogni Shinobi riponeva nell’altro.
C’era una
volta un bel bambino: capelli di sole, sorriso d’argento e occhi cielo che
divenne un grand’uomo, un grande Shinobi, amato da
tutti.
E venne il
giorno in cui la bambina dagli occhi smeraldo non poté più fare a meno di
guardare il Cielo, sperando, pregando, supplicando di non perde il suo amato
Cielo in guerra.
Perché lui
aveva il cielo negli occhi e continuava a volare in alto, sopra le nuvole e
lontano da tutto, perché lui aveva un cielo limpido negli occhi che ti impediva
di odiarlo, un sorriso d’argento e capelli di sole che squarciavano le tenebre
e tutti capivano di avere ancora una speranza, dovevano solo affidarsi ai suoi
occhi cielo perché lui avrebbe spezzato la maledizione: se esisteva un modo per
riportare la pace nel mondo degli Shinobi, lui un giorno o l’altro lo avrebbe trovato e non
si sarebbe arreso fino ad allora.
C’era una volta una bambina: capelli rosa,
fronte spaziosa ed occhi smeraldo che divenne una Shinobi
e lottò assieme a tutti gli altri fratelli Shinobi
per proteggere il suo Cielo tirando pugni e guarendo gli alleati.
E poi
venne la pace e lei guardava il cielo blue così
straordinariamente uguale agli occhi del grande Shinobi
della Foglia, e fu felice.
E la Shinobi si perse dentro gli occhi cielo, si saziò del
sorriso d’argento, si illuminò dei capelli di sole e si innamorò del bel
bambino diventato uomo, Shinobi, Eroe, e lo amò, lo
amò e lo amò ancora fin quando le loro labbra si incontrarono in una danza di
baci e dolci sussurri…
E venne il
giorno in cui “Le Cronache di Naruto Uzumaki” cambiarono il mondo e fecero arrivare la pace.