And I'll find strength in pain
And I will change my ways
I'll know my name as it's called again
The Cave, Mumford &Sons
Arya
Ad Arya erano
sempre piaciuti i boschi: quel senso di movimento che
emanavano con i loro rumori soffusi ma instancabili, i giochi di luci
delle foglie, il bianco limpido della neve che si posava nelle radure.
Le piaceva quando suo padre le permetteva di andare con i fratelli a
cavallo, le piaceva riuscire a ottenere l’autorizzazione per
sgattaiolare dalle noiosissime sedute di punto croce.
Arya chiudeva gli occhi e ascoltava, lasciava che il vento freddo le arrossisse le guance e le gelasse il naso, e si sentiva più grande, più forte. Si sentiva bene.
Arya chiudeva gli occhi e ascoltava, lasciava che il vento freddo le arrossisse le guance e le gelasse il naso, e si sentiva più grande, più forte. Si sentiva bene.
Arry
Arya, non
sapeva neanche come, era arrivata a odiare i boschi: odiava
quei rumori incessanti, che la tenevano sveglia la notte, odiava le
radici che ti trascinavano giù con loro dopo ore di marcia,
odiava il cantilenare del lucchetto sulla gabbia dei tre criminali, le
foglie che sembravano non coprire abbastanza quando doveva trasformarsi
di nuovo in donna per ovviare ai suoi bisogni.
Odiava il freddo, la fame.
Odiava stare in un bosco perché non era casa sua, perché era sola. E gli alberi alti, e i suoni sinistri, e quei ragazzini disgraziati la soffocavano, le facevano provare paura. E lei non doveva provarla.
La facevano sentire piccola e indifesa, prosciugata di ogni possibile speranza. La facevano sentire per quella che era: una minuscola e gracile bambina indifesa.
Odiava il freddo, la fame.
Odiava stare in un bosco perché non era casa sua, perché era sola. E gli alberi alti, e i suoni sinistri, e quei ragazzini disgraziati la soffocavano, le facevano provare paura. E lei non doveva provarla.
La facevano sentire piccola e indifesa, prosciugata di ogni possibile speranza. La facevano sentire per quella che era: una minuscola e gracile bambina indifesa.
My Lady
«Sei
una capra!» Arya gridò a Gendry,
lanciandogli una manciata di fango. Il ragazzo si girò, e
scoppiò a ridere, pulendosi senza preoccuparsi troppo i
pantaloni già sudici: «Un toro, vorrai
dire!»
«No, una capra! E… e dire che sei un fabbro, hai scelto tutti rami freschi, come pensi che possiamo accendere un fuoco!?»
«Bhe, allora non sono io la capra, sei tu l’incapace» ghignò il ragazzo, posandosi contro un tronco e osservandola mentre ancora armeggiava inutilmente con i rametti verdi.
«Te l’avevo detto che non dovevamo accendere il fuoco…» disse saccente mentre la ragazzina si sedette scontenta su un sasso ricoperto di muschio.
«Moriremo di freddo!» sbottò irritata, fissando un punto del bosco che si stava facendo via via più scuro, ben decisa a non rivolgergli neanche lo sguardo.
Gendry si fece una risata e aspettò che Hot Pie tornasse con qualche ghianda e noce da sgranocchiare.
Ad Arya continuava a non piacere il bosco, ma non le faceva più così tanta paura. Certo, non era come cavalcare con Robb, Jon e Bran, ma i rumori non erano più così insopportabili e se si sforzava abbastanza, di notte, riusciva a intravedere tra le fitte foglie le stelle. Sentiva contro di sé Gendry che russava, vicino a lei per riscaldarla.
E a pensarci, non faceva più così tanto freddo.
«No, una capra! E… e dire che sei un fabbro, hai scelto tutti rami freschi, come pensi che possiamo accendere un fuoco!?»
«Bhe, allora non sono io la capra, sei tu l’incapace» ghignò il ragazzo, posandosi contro un tronco e osservandola mentre ancora armeggiava inutilmente con i rametti verdi.
«Te l’avevo detto che non dovevamo accendere il fuoco…» disse saccente mentre la ragazzina si sedette scontenta su un sasso ricoperto di muschio.
«Moriremo di freddo!» sbottò irritata, fissando un punto del bosco che si stava facendo via via più scuro, ben decisa a non rivolgergli neanche lo sguardo.
Gendry si fece una risata e aspettò che Hot Pie tornasse con qualche ghianda e noce da sgranocchiare.
Ad Arya continuava a non piacere il bosco, ma non le faceva più così tanta paura. Certo, non era come cavalcare con Robb, Jon e Bran, ma i rumori non erano più così insopportabili e se si sforzava abbastanza, di notte, riusciva a intravedere tra le fitte foglie le stelle. Sentiva contro di sé Gendry che russava, vicino a lei per riscaldarla.
E a pensarci, non faceva più così tanto freddo.
Angolo Autrice:
ecco la seconda flash ^^ sto seguendo l'ordine in cui compaiono le canzoni nel CD, quindi le storie sono tutte sconnesse tra di loro, è pura ispirazione del momento :)
Arya è un personaggio che mi ha sempre incuriosito perché è un po' quello tutti vorremmo essere, così sfrontata e sprezzante del pericolo, che non si abbassa a compromessi, sicuramente, però, molto ingenua e ancora bambina.
Per quanto riguarda l'ultimo spezzone ho immaginato la notte appena dopo l'ultima puntata della Seconda Stagione, quando i tre si ritrovano liberi per i boschi. Non penso si possa considerare spoiler ò_ò o chissà che cosa, anche perché non ricordo una ceppa XD
Insomma, spero sia piaciuta ^^ Ringrazio le due bellissime che mi hanno recensito <3 ♥♥ Smack smack ♥♥
Alla prossima (che non penso sarà veramente a breve :3)