Con i sensi
Udito
La
ronda notturna è uno degli impegni che ami di meno, soprattutto se
durante il giorno hai avuto lezioni senza ore buca e il pomeriggio
gli allenamenti di Quidditch. In particolar modo negli ultimi tempi sembrano infinite, in fin dei conti da quando James Potter
ha finito la scuola non sono molti gli studenti che non rispettano
il coprifuoco. Di solito giri per i corridoi senza una meta e annaspi
nella noia più nera. Poi, di tanto in tanto, capita un imprevisto.
Senti
un leggero mormorio provenire da un'aula vuota e hai già paura di
trovare una coppietta. Odi quando succede, spesso fai finta di non
sentire pur di evitare il momento imbarazzante.
Ti
avvicini e aguzzi le orecchie, la voce si fa più chiara e riconosci
immediatamente il timbro di Rose Weasley.
Ripete
ad alta voce un incantesimo, sempre lo stesso pronunciato ancora e
ancora con voce ferma. Riesci a immaginarla mentre muove il
braccio e il polso con movimenti fluidi e leggeri. Ogni tanto si
interrompe, forse per scostare un ricciolo ribelle che è sfuggito
dalla coda e che le ricade sul volto.
«Per Merlino»
la senti mormorare innervosita e ti sembra di vederla mentre stringe
gli occhi blu innervosita.
Vorresti
aprire la porta e chiederle di unirti a lei nel ripasso pur di
poterle stare un poco vicino. Ma non puoi farlo, non siete amici e
neanche un po' in confidenza. Ti limiti a scivolare sul pavimento, la
schiena contro la porta, e ad ascoltarla mentre ripete l'incantesimo
all'infinito. Per ora ti basterà.
Tatto
Entri
in classe e vedi che tutti i posti sono già occupati, eppure non sei
in ritardo. Poi, con un misto di emozioni che non sai definire, ti
accorgi che l'unico posto libero rimasto è accanto a lei.
Ti
avvicini e siedi senza fare rumore. Lei è intenta a
leggere qualcosa, ti accosti per sbirciare e noti che sta ripassando
gli ingredienti di una pozione. Inavvertitamente sfiori la sua spalla
col tuo braccio e lei si volta di soprassalto.
«Era
l'unico posto...» ti giustifichi.
«Figurati,
non è un problema» arrossisce lei spostando lo sguardo altrove.
Trattieni
un mezzo sorriso e non puoi fare a meno di pensare quanto sia carina.
Il
professore entra in classe e iniziate subito a lavorare. La guardi di sottecchi e ti sembra impacciata e distratta. Ti chiedi
se le sia successo qualcosa, perché è strano che sia seduta sola e
non con uno dei suoi cugini.
La
pozione non ti riesce bene e sai anche perché. Ogni tanto le vostre
braccia si sfiorano e poi anche le mani quando entrambi infilate le
dita nella ciotola con le bacche.
«Signor
Malfoy, Signorina Weasley, di solito siete i primi a finire, cosa
avete quest'oggi?»
Entrambi
guardate il professore mortificati e tornate al vostro lavoro, sempre
distratti, tu perché le sei vicino, lei per chi sa quale strana
ragione.
Ti
sarà da insegnamento per la prossima volta, se vuoi lavorare bene
devi stare a una certa distanza da Rose.
Olfatto
La
lezione di Ruff è iniziata solo da pochi minuti e tu sei già steso
sul banco con gli occhi socchiusi. La primavera e il tono di voce del
professore ti causano una brutta sonnolenza e proprio non riesci a
seguire. Fin quando senti un leggero fruscio smuovere l'aria alla tua
destra e poi il suo profumo investirti.
«È
in ritardo, signorina Weasley.»
«Mi
perdoni, ho avuto un contrattempo.»
Apri
meglio un occhio e vedi che di fronte a te c'è la sua cascata di
riccioli rossi raccolti in una coda.
Adesso
sei perfettamente sveglio, inspiri più a fondo il profumo dello
shampoo di Rose riempiendoti le narici e i polmoni. Non sai quale
fragranza sia, sai solo che riusciresti a distinguerla ovunque.
Allunghi
un dito e sfiori delicatamente la punta della coda. Sei tentato di
far scivolare un suo riccio lungo il tuo dito ma la paura che ti
scopra è troppo forte.
Ritrai
la mano come scottato quando lei allunga la sua e fa scivolare via
l'elastico che trattiene tutti quei boccoli, che ricadono finalmente
liberi lungo la schiena. Il suo profumo ti arriva ancora più forte.
Se non
sapessi che è del tutto smaliziata e ignara dell'effetto che ha su
di te, penseresti che lo ha fatto di proposito per farti morire.
Non ti
resta che sottoporti a questa dolce tortura fino alla fine della
lezione.
Vista
Entri
in Biblioteca con impazienza sperando di trovarla al solito tavolo.
Oggi non l'hai incrociata neanche una volta e forse per questo ti
senti vagamente triste e irritato. Superi velocemente uno scaffale e
poi un altro e infine la vedi. Decidi di non sederti subito ma di
rimanere qualche istante a guardarla nascosto dietro ai libri.
Ha le
gambe accavallate e la gonna un po' troppo alzata le lascia scoperta
una buona porzione di coscia. Se da un lato sei su di giri perché puoi
godere di quello spettacolo, dall'altro te ne vergogni come se stessi
origliando una conversazione segreta.
I tuoi
occhi risalgono lenti e ringrazi la primavera per questa imprevista
giornata di caldo, che le fa tenere aperto un bottone di troppo
lasciandoti intravedere la piega tra i seni.
Sei
rosso in faccia, lo senti, e ti scruti intorno sperando che nessuno
arrivi.
Torni
a guardarla, incapace di tenere gli occhi troppo a lungo distanti. Ha
il mento appoggiato sul palmo della mano e riesci a intravedere la
linee del volto solo di scorcio, perché sta guardando fuori dalla
finestra. Ha le guance insolitamente colorate e le labbra rosse
leggermente socchiuse sembrano sussurrarti pensieri indicibili.
Ti
appoggi come sfiancato sullo scaffale e inavvertitamente fai cadere
un libro. Il rumore la fa voltare di scatto e vi ritrovate a fissarvi. Le sue orecchie si colorano
velocemente ed è allora che decidi di distogliere lo sguardo e
raccogliere il libro. Quando rialzi gli occhi è seduta in maniera
composta, la gonna le copre le cosce e un grosso libro le nasconde il
volto.
Gusto
La
stai baciando. Prima è un toccarsi fugace ma presto le sfiori le
labbra con la lingua e ne riconosci il sapore, come se non fosse la
prima volta. Sa di biscotti, quelli che tua madre ti faceva quando
eri bambino, trasgredendo tutte le regole di formalità e buon
educazione che una donna nobile dovrebbe rispettare.
Le
sfiori i fianchi e poi li stringi, finalmente senti tra le mani le
sue forme. Infili le dita sotto la camicia e con il pollice accarezzi
la pelle fresca. La spingi contro il muro e premi tutto il tuo corpo
contro il suo ed è come se il respiro e il cuore inciampassero.
Con
lentezza i tuoi baci si spostano dalle labbra al collo e poi sempre
più veloce scendi e arrivi al petto. La sua pelle sa di buono,
profuma e tu vai
ancora più giù. Sbottoni un bottone e le intravedi il ricamo del
reggiseno bianco. Stai per aprirne un altro e liberare quello che è
ingiustamente nascosto ai tuoi occhi, quando una voce ti chiama.
«Scorpius.»
Infastidito
apri un occhio, di fronte a te però non c'è lei, ma un ironico
Lysander.
«Lo
sai che nel sonno chiamavi il nome di Rose Weasley?»
Gli
lanci un cuscino in faccia e ti giri dall'altra parte. Tiri il
lenzuolo fino a coprirti le orecchie e mugugni per la delusione.
Sei
dolorante per l'erezione che pulsa tra le tue gambe ma anche perché
quello era solo un sogno, tra i più vividi, ma solo un sogno.
E oggi
torni a casa e forse non l'avrai mai più così vicina, forse non la
rivedrai mai più.