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Autore: Alex_Andria    22/03/2013    3 recensioni
Tre Angeli appaiono in sogno a Clary preannunciando morte e distruzione, usando parole che solo Magnus riuscirà a decifrare. Qualcosa di terribile succederà se gli Shadowhunters non interverranno in tempo:
Clary è la chiave per la salvezza della progenie dell'Angelo,solo non pensava di poter anche essere l'origine di quella salvezza. Protagonisti Jace, Cary, Isabelle, Simon, Magnus e una Tessa in versione moderna. Perchè lei è immortale, e in fondo non può non venire in soccorso del suo nipotino Jace!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tavolo della grande cucina dell’Istituto era pieno di pacchetti di cibo da asporto gialli su cui troneggiava la scritta Taki’s in rosso.
Jace e Alec erano seduti uno di fronte all’altro.
Stranamente Jace sembrava avere scarso appetito e Alec, che  conosceva ogni dettaglio del suo Parabatai, sapeva che aveva qualcosa per la testa.
- Dov’è Clary?- Disse Alec addentando un sadwich al formaggio.
- Dov’è Magnus?- Jace gli rispose di rimando senza neppure tentare di mascherare l’irritazione nella sua voce.
- Come siamo allegri stamattina! Ti sei svegliato con un demone seduto sullo stomaco?-
- No, con una fidanzata con gli incubi che per di più ha vomitato l’anima. Tutta colpa delle scommesse assurde di Isabelle.-

- Io non l’ho mica obbligata a scommettere-
Isabelle entrò nella stanza, sedendosi sul tavolo. Afferrò una mela e iniziò a strofinarsela sulla maglia nera che le arrivava alle ginocchia
fasciate da leggins dello stesso colore.
- Il tortino al cioccolato delle fate è una vera goduria, il fatto che ti faccia sentire anche come l’essere più bello dell’universo non è  poi così male…
E l’effetto dura solo poche ore. E’ stato divertente vedere la faccia di Clary ogni volta che qualcuno la fissava.- Izzy ridacchiò, mordendo la mela.
- Peccato che quel tortino le abbia causato incubi spaventosi e le abbia fatto passare la mattinata chiusa in bagno a vomitare!-
Jace allontanò da sé il piatto col sandwich come se solo la vista lo facesse stare male e guardò di traverso Isabelle.
- Oh! Io non credevo… Come sta adesso?-
- Sta riposando. Ha passato una notte orribile e quegli incubi l’hanno terrorizzata.- disse Jace ripensando  al viso pallido e spaventato di Clary mentre
gli raccontava della visione dei tre Angeli nella grotta del deserto e delle loro parole di morte.
- Era solo un incubo, avrà fatto indigestione. Tra un po’ si sentirà meglio.- Alec posò il sandwich, fissando Jace negli occhi.
- Jace, tu non pensi sia solo un incubo? Sembri preoccupato…
- Lo saresti anche tu se la discendente di Raziel che ha in sé più sangue angelico di altri e che ha il potere di creare nuove rune ti dicesse
che tre Angeli di nome Senoy, Sansenoy e Semangelof le sono comparsi in sogno rivelandole che presto moriremo tutti, terrorizzandola.
-Chi?- Isabelle mollò di scatto la mela che cadde rotolando sul tavolo.
- Per l’Angelo, che vuol dire che moriremo tutti?- Alec balzò in piedi talmente in fretta che la sedia cadde all’indietro, facendo un tonfo.

«Le nostre parole ti siano di monito
La Luna Nera oscurerà il mondo
Brucerà la progenie dell’Angelo
Se la nostra effigie non la proteggerà.»

Jace recitò le parole che gli Angeli avevano detto a Clary vedendo negli occhi dei fratelli la stessa  angoscia che aveva visto negli occhi della sua ragazza mentre le pronunciava a sua volta.
- Senoy, Sansenoy e Semangelof… Clary dice che erano tre Angeli fatti di luce, che le sono apparsi un una grotta nel deserto e che la loro visione l’ha terribilmente angosciata. Crede sia una premonizione, che quello che gli Angeli le hanno rivelato si avvererà se non interverremo subito.-
- Ma che cos’è la Luna Nera? Che significa che brucerà la progenie dell’Angelo? Siamo tutti figli di Raziel…-
Isabelle scese dal tavolo affiancando il fratello, confusa e angosciata tanto quanto lui.
- C’è solo una persona che può sciogliere ogni nostro dubbio.-Disse Jace alzandosi a sua volta.

-Magnus-

Tre teste si voltarono di scatto verso di lei. Clary sorrise mentre scostava una sedia dal tavolo e vi si accomodava serrando le mani sul ventre.
- Clary…- Jace le si avvicinò e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. – Come stai? Ancora nausea?-
- Sto meglio…ci penserò due volte la prossima volta prima di seguire i consigli di Isabelle sul cibo.-Guardò Izzy sorridendole,
non voleva farla sentire in colpa per il suo malessere.
Isabelle la squadrò con attenzione ma non disse nulla, pensando che non era né il luogo né il momento adatto per palesare a Clary
quello che le era balzato in testa appena l’aveva vista entrare dalla porta della cucina.
- Magnus… lui saprà spiegarci il tuo sogno e cosa possono significare le parole che i tre Angeli ti hanno rivelato.-
Alec sospirò, per nulla contento. Il suo Magnus sarebbe stato nuovamente coinvolto nelle questioni degli Shadowhunters,
di nuovo in pericolo, di nuovo in mezzo a demoni e morte.
Effettivamente era assurdo che lui, discendente dell’Angelo, è vero, ma pur sempre mortale, si preoccupasse per l’incolumità di uno stregone
che nella sua lunghissima esistenza ne aveva viste di tutti i colori, con o senza glitter.
Tuttavia non poteva fare a meno di provare un forte senso di protezione nei suoi confronti e l’idea che dovesse trovarsi in prima linea insieme a lui
nella lotta contro il male lo fece rabbrividire.
- Magari ci dirà che stiamo esagerando, che è stato solo un sogno.-Alec la buttò lì, non credendo nemmeno lui a quello che aveva appena detto.
- Sì, certo, magari io non sono biondo  e tu porti il reggiseno! Alec, tu e le bugie siete come una maglia senza lustrini e i cassetti di Magnus, incompatibili.-
-Jace, smettila.- Clary lo apostrofò prendendogli una mano, alzando il viso per guardarlo negli occhi.
Come tirato da un filo invisibile,anche lui abbassò lo sguardo e la fissò. Le sembrò strana, diversa, era ancora un po’ pallida,
gli occhi ancora leggermente cerchiati di nero, ma più bella. Non sapeva in quale altro modo definirla.

Era più bella, gli occhi di smeraldo risaltavano contro il suo incarnato delicato , i capelli sembravano splenderle di riflessi ramati più vivi, le lentiggini sembravano piccole stelle nel firmamento del suo viso, era la solita Clary ma non era la stessa.

Come se fosse stato colpito da una scossa elettrica, Jace sobbalzò.
Infilò la mano in tasca e ne tirò fuori una piccola stregaluce, come quella che le aveva regalato quella sera nella serra, la sera del sedicesimo compleanno di Clary. Erano passati quasi due anni. Un’altra settimana e Clary sarebbe diventata adulta per il Conclave.
Adulta anche per lui? No, lui non sarebbe mai riuscito a considerare Clary un’adulta. Lei sarebbe stata sempre una ragazzina mondana ai suoi occhi,
da difendere e proteggere a costo della propria vita.
Anche se il suo addestramento era giunto quasi al termine, tuttavia Jace si preoccupava sempre di tenerla lontano dalle missioni rischiose,
suscitando in lei rabbia e frustrazione che Clary non mancava mai di dimostrargli.
A volte gli teneva il muso per un giorno intero, ma la sera, tra le sue braccia, era facile ottenere da lei il perdono tanto desiderato.
Sorrise, stringendo la stregaluce in mano, il pensiero perso tra le lenzuola del suo letto, la sensazione del calore del corpo di Clary sul proprio,
il profumo della sua pelle che gli riempiva le narici, il ricordo delle dita di lei sul suo petto, le sue mani che le accarezzavano i fianchi,
il desiderio di averla che gli rendeva impossibile pensare ad altro.
La mano di Clary strinse forte le sue dita, riportandolo alla realtà, nella cucina dell’Istituto.
 I suoi fratelli lo stavano fissando confusi mentre Clary gli sorrideva.
-Jace!- Isabelle lo apostrofò ammiccando. -Non doveva essere un incubo, a giudicare dalla tua faccia. Stavi sognando a occhi aperti.
Forse è meglio che finisci di sognare in camera tua, con Clary!-
Prese la mela dal tavolo e gliela lanciò addosso, mentre Alec scoppiava a ridere tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
-Chiamo Magnus per dirgli del sogno di Clary, vediamo che cosa può dirci sui tre Angeli di luce.-
Digitò il numero sulla tastiera, uscendo dalla cucina alla ricerca di intimità.
Anche se stava chiamando Magnus per questioni ufficiali, stava comunque per parlare col suo stregone e ciò implicava la ricerca della solitudine.
Jace afferrò la mela lanciatagli da Izzy mordendola a sua volta. -Perché, invece di stare qui, non vai a fare tu un riposino col tuo Diurno?-
-Simon!- Lo corresse di rimando Clary –Non capisco perché non lo chiami mai col suo nome.-
-Perché il Diurno ha da fare con Jordan.-Gli fece eco Isabelle imitando il tono di Jace.
- Ma non preoccuparti per la mia salute, i miei riposini sono molto proficui con lui.-
Isabelle ammiccò passando di fianco a Jace. Gli tolse la mela di mano, rimanendo a fissarlo negli occhi per qualche istante, poi si chinò su Clary sussurrandole qualcosa all’orecchio.
Clary annuì e Isabelle li lasciò soli allontanandosi con l’eleganza di una ballerina, sebbene portasse stivali con tacchi altissimi.
Clary pensò che a lei quei tacchi avrebbero fatto venire le vertigini.

E come invocate le vertigini la colsero all’improvviso.
 Clary si sentì mancare, di nuovo quella strana sensazione di nausea la colpì e lei strinse forte la mano di Jace mentre tutto le girava intorno.
-Clary!- Jace in un attimo la sollevò tra le braccia stringendola contro di sé. –Clary, per l’Angelo!-
La portò in fretta in camera sua adagiandola sul suo letto.
-Tu non stai bene, forse è meglio chiamare i Fratelli Silenti.-
Le accarezzò i capelli, sedendosi accanto a lei sul letto.
Clary mugolò muovendo una mano nervosamente, per nulla allettata all’idea di vedere uno dei Silenti.
-Non è assolutamente il caso disturbarli per una semplice indigestione, starò bene, non preoccuparti.-
Gli sorrise tirandolo per la maglietta verso di lei.
Jace le baciò la fronte e la punta del naso e poi le sfiorò le labbra.
-Come vuoi, ma se continui a stare male dovrai farti vedere.-
-Magari da Magnus, però.- Clary gli infilò le dita tra i capelli premendogli la testa contro la sua, le labbra incollate a quelle di Jace.
-Magnus, va bene…- Jace le sorrise stringendola tra le braccia e allora tutto scomparve, come ogni volta che loro due erano insieme,
ogni preoccupazione, ogni ansia per il destino che li attendeva, ogni sofferenza subita, ogni timore, ogni angoscia che li tormentava.
Tutto svanito. C’erano solo loro due e quel letto.

   
 
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