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Autore: Ma_AiLing    22/03/2013    2 recensioni
Questa non è “La storia dei Malandrini„ ma la storia di una loro avventura. Perché un giorno, al loro quinto anno, una parola spunta nelle vite dei quattro amici, di Severus Piton e di Lily Evans. Una parola che provocherà malintesi, scherzi e risate. Una parola che riecheggerà ancora per i corridoi di Hogwarts: Waddiwasi!
***
Dal capitolo 1:
«Oh Mocciosus, vaa...» ma James si interruppe, vedendo che alle spalle di Piton si stava avvicinando il professor Vitious.
«Va... Cosa?» gli chiese il ragazzo dai capelli unticci, uno strano brillio negli occhi. «Cosa c'è? Il coraggioso Grifondoro ha paura di dire una parolaccia?» lo prese in giro Piton, recuperando la sua arroganza. «Credevo che tu fossi sprezzante verso le regole».
«Va... Va... Vaddivasi!» sbottò allora James, punto sul vivo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Giuro solennemente di non avere buone intenzioni'
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~Il mattino ha il libro in bocca~


Il mattino seguente Remus si svegliò di buon'ora, e dopo un'abbondante colazione in una Sala Grande deserta (era domenica, e quasi tutti gli studenti dormivano della grossa) si recò in biblioteca, per continuare la ricerca iniziata il pomeriggio precedente. A costo di starci tutto il giorno, avrebbe scoperto cosa significava quella parola! Era una questione di principio: ci teneva a sapere le cose, a scoprirle da sé. Se avesse chiesto a Sirius il significato di Vaddivasi se ne sarebbe andato metà del divertimento, mentre così era come giocare a una caccia al tesoro, il cui premio era la conoscenza. E poi c’era l’altra questione, il dannato orgoglio che si ritrovava: aveva sprecato tutto il giorno prima, se ora fosse andato dall’amico, avrebbe buttato alle ortiche un pomeriggio di ricerche.
«Maledetto l’orgoglio!» sibilò tra sé, pensando che forse chiedere a Sirius non sarebbe stata poi una così brutta idea. Girò la pagina dell'ennesimo libro, che non sembrava neanche stavolta quello giusto.
Dopo due ore passate a sfogliare tomi di una materia e dell'altra, dizionari ed enciclopedie, pensò giustamente che il suo orgoglio avrebbe potuto tranquillamente andarsene in Transylvania, giusto per citare un posto a caso.
Stava rimettendo al suo posto il "Vocabolario dei termini dimenticati ma talvolta usati nonostante non se ne conosca il significato”, che dal titolo poteva sembrare la scelta giusta, ma che in verità conteneva solo i termini dalla A alla L: la seconda parte era stata evidentemente lasciata da qualche parte, con buona pace dei termini che conteneva, che sarebbero stati finalmente dimenticati.
Stava rimettendo al suo posto l'ennesimo libro, quando una voce lo chiamò alle spalle: «Ehi, Remus! Anche tu qua di domenica mattina? Non sono l'unica del nostro anno a cui importano i G.U.F.O. allora!» esclamò soddisfatta una ragazza dai capelli rossi. Quando Remus si girò, Lily si era già avvicinata sorridendo, un sorriso che James gli invidiava segretamente, ma senza rancore. Avrebbe tanto voluto essere anche lui il destinatario di quel sorriso, ma non pareva esserci verso di far capire alla ragazza che anche lui poteva essere una persona degna di fiducia. O almeno, così pensava James.
«Ciao Lily! Domenica di studio?».
«No, in verità no» gli rispose. «Domenica di ricerca, e tu?»
«Idem» rispose il ragazzo con un occhiolino. «Son due ore che cerco questo termine di… di… Antiche Rune, ecco» inventò lì per lì: una scusa doveva trovarla anche con gli amici, no? E né loro né Lily studiavano quella materia, dunque era a posto.
«Che termine?» gli chiese la rossa.
Già, che termine? A Remus non veniva in mente niente se non… «Vaddivasi. È una parola antica» specificò.
«Ah già, quella. Anche Severus me ne ha chiesto il significato, eppure sa che non studio Antiche Rune» disse con un’alzata di spalle.
Oh. Severus le ne aveva parlato. Giusto, naturale in fondo, erano amici. Per cui poteva…
«Forse non sa che è una Runa Antica? Dovresti dirglielo, così gli faciliti la ricerca». Scherzetto malandrino iniziato: era stato più forte di lui.
Lily gli sorrise riconoscente, sorriso che un po’ ammaccò la faccia tosta del ragazzo. Forse non avrebbe dovuto usare Lily per fare uno scherzo a Severus. No, forse non avrebbe proprio dovuto, ma ormai il danno era fatto.
«Grazie, Remus. Comunque se vuoi ti aiuto: sono qui proprio per la tua stessa ragione, in fondo. Conosco Severus e so che non farà altro fino a che non scoprirà quel significato, così provo a cercare un po’ anch’io».
«Magari, grazie» le rispose Remus, ignorando una morsa allo stomaco. Non aveva prove che non fosse davvero un Runa Antica.
«Figurati. Lo faccio anche per lui, è così testardo quando si mette in testa una cosa! Sarebbe stato bene a Grifondoro, o Tassorosso».
Alle sue parole Remus voltò la testa tanto velocemente che si fece male al collo.
«Piton a Grifondoro?». Ne era rimasto così sorpreso che aveva quasi urlato. Quasi, non si sarebbe fatto cacciare dalla biblioteca. «No, credo che Hogwarts stessa si sarebbe rifiutata. James e Piton nello stesso dormitorio, te li immagini?» scherzò, provocando le risa della ragazza.
«Per carità, non so come mi sia potuto venire in mente!» si scusò lei, la mano davanti alla bocca per coprire le risa.
Continuarono così, a ridacchiare e chiacchierare del più e del meno -a bassa voce, erano pur sempre in biblioteca- sfogliando tomi dai titoli più improbabili, finché non arrivò ora di pranzo. Risultati? Zero, ma in compagnia anche il lavoro più noioso può diventare piacevole, e così era stato per i due Grifondoro del quinto anno. 
Si salutarono arrivati al loro tavolo in Sala Grande, Lily diretta dalle sue amiche e Remus dai Malandrini.
«Aspetta-aspetta» disse Sirius. «Lasciami indovinare: mattinata in biblioteca!»
«Sì, ma non a contemplare Pinceuccia» gli rispose Remus. L'altro ghignò.
«Che ne dite se nel pomeriggio andassimo ad Hosgmeade?» propose James, prendendo una grossa porzione di carne.
«Perché no, tanto per domani non c'è niente» rispose Peter.
«Reeemuuus» lo chiamò con una vocina sottile Felpato. «Com'è che sei stato tutta la mattinata in biblioteca se per domani non c'è niente?». Remus maledisse mentalmente Peter e il suo parlare a sproposito. Stava per tirare fuori la scusa di una ricerca per Antiche Rune quando Sirius lo salvò dall’impiccio. 
«Sicuro di non aver contemplato con aria sognante e la bava di un metro la Pince?».
«Ma no, che schifo! Dai scemo, piantala con 'sta storia, ho solo aiutato Lily a fare una ricerca». Certo, Sirius aveva un metodo singolare per salvarti. Ma in fondo, ora forse sarebbe riuscito a farsi dire cosa significava Vaddivasi senza compromettersi. E poi c'era chi insinuava che non fosse un Malandrino!
«Una ricerca con Lily? E perché?» chiese James rizzato a sedere al nome della ragazza.
«James, non essere paranoico, non abbiamo fatto niente, siamo solo amici, non ti fregherei mai la ragazza» lo prese in giro Remus rispondendo a macchinetta, provocando un ghigno divertito sui volti di Sirius e Peter. Ogni volta che si parlava di Lily, Ramoso diventava esageratamente apprensivo. E poi sosteneva di non essere realmente interessato alla ragazza… Raccontava delle bugie a se stesso, ma presto o tardi se ne sarebbe reso conto, così come Lily avrebbe capito che James era altro oltre al giocatore di Quidditch. Remus ne era certo: sarebbe successo, e lui ne sarebbe stato testimone.
«Non sono paranoico, e lei non è certo la mia ragazza! Ho solo chiesto perché, per fare conversazione» si giustificò James facendo spallucce. 
Sirius sbuffò, seguito da Peter. «Ceeerto, come no!» dissero in coro. James li guardò con aria fintamente truce.
«Sono pur sempre un Purosangue, sono molto educato, io» disse dandosi arie da snob, causando un nuovo attacco di risa negli amici.
Prima che degenerassero, Remus pensò che fosse il caso di riportare la conversazione su un altro piano, meno imbarazzante per James e più fruttuoso per lui.
«Sapete, Piton si è legato al dito quel Vaddivasi…» buttò lì come se niente fosse.
«Al naso, vorrai dire!» lo interruppe Sirius. Remus alzò gli occhi al cielo.
«Al naso. Fatto sta che ha chiesto a Lily se ne sapeva il significato, e Lily, vedendomi in biblioteca l'ha chiesto a me. E io…» tutti gli occhi erano su du lui, pieni d’aspettativa. «Le ho detto che è una runa antica».
James e Sirius si guardarono negli occhi, un guizzo trionfante come se fossero stati loro stessi a pensarci e a indirizzare Piton su quella via.
«Perciò i prossimi giorni Mocciosus ci starà alla larga perché troppo impegnato con i dizionari! Grande, Lunastorta!» si congratulò James, battendo una pacca sulla spalla dell’amico.
«Già» riprese il discorso il licantropo. «Perché noi in verità sappiamo che non è affatto una Runa Antica».
«Già!» confermarono James e Sirius annuendo, seguiti a ruota da Peter, che scosse il capo così vigorosamente che quasi affondò il naso nella purea che aveva davanti. 
Non colsero, o fecero finta di non capire, il tono desideroso dell’amico, l’avergli offerto la frase su un piatto d’argento. Non aggiunsero altro, non dissero cos'era come aveva sperato Remus.
«Ragazzi, e se nascondessimo tutti i dizionari di Rune Antiche?» propose Peter. «Piton diventerà pazzo per trovarne uno!».
«Non dovevamo andare ad Hogsmeade?» si lamentò James. «E poi è impossibile far sparire tutti i dizionari della scuola, dovremmo fregarli a ogni studente!».
«In effetti è un po' troppo ostica come cosa, Coda. Ma almeno intanto perderà un po' di tempo con lo scherzetto che gli ho teso» confermò Remus.
Dopo un pranzo luculliano andarono in dormitorio per prendere il Mantello di James, dopodiché sparirono dietro la statua della Strega Orba, per un pomeriggio di assoluta libertà, lontano da libri, compagni impiccioni e professori che avrebbero trovato un buon motivo per metterli in punizione. Ma forse, data la presenza di James e Sirus, un po’ più vicino alla soluzione.
 
 
 


 
Noticine:
Salve! Ed ecco il terzo capitolo, insomma. ;)
Spero vi sia piaciuto, ringrazio voi che leggete, voi che avete recensito, voi che seguite, tu che preferisci! Sì, insomma, viva i misteri e abbasso i nomi! No, ok, perdonatemi questa uscita, colpa del sonno arretrato. Fortuna che sia avvicina il week-end!
Meglio se vi lascio qua, eh? Se trovate errori ditemelo!
Ciao! ^.^

P.s.: Il titolo del capitolo è ovviamente ripreso dal detto “Il mattino ha l’oro in bocca”.

   
 
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