Raccontami
di lui
My lover's
gone
his boots no longer by my door
he left at dawn
and as I slept I felt him go
Returns no more
I will not watch the ocean
My lover's gone
no earthly ships will ever bring him home again
bring him home again
(My
lover’s gone – Dido)
-Snape
lo guardò per un
momento ancora, e poi volse
lo sguardo
verso il luogo che anche lui aveva considerato come la sua Casa,
Hogwarts.
Harry
gli sorrise, e lui gli
mostrò per un attimo il suo ghigno tanto familiare in cenno
di saluto, prima di
scomparire per sempre, nel momento in cui le pietre scivolavano a terra
dalla
mano di Harry.-
Severus
tornò ad essere uno spirito
invisibile agli occhi umani, e iniziò a vagare.
Non
sapeva quanto ci sarebbe voluto,
affinchè la sua anima venisse richiamata per andare a
raggiungere il regno dei
morti.
Passava
sulla terra leggero, sola
essenza. Nessun dolore,
il vago ricordo
delle emozioni mortali.
I suoi pensieri tornarono a quel
posto dove tantissimi anni prima aveva incontrato una bambina, che lo
avrebbe
cambiato per sempre. Un istante dopo, senza sapere come, si
ritrovò in quella
stesso parco, avvolto nella nebbia.
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Harry
era rimasto per un po’, seduto sotto un grande albero a
riflettere.
Qualche
lacrima scese ancora, perché per troppo tempo aveva dovuto
trattenerle. Erano diventate un peso sul cuore, una nube nera carica di
pioggia
dietro i suoi occhi, un pugnale nel fianco.
Pianse
per Hedwig, la sua cara amica che era scomparsa
all’improvviso,
senza nemmeno il tempo di accorgersi di quello che le stava capitando.
Pianse
per Fred, vecchio pazzo Fred. Quanto lo aveva fatto ridere
sempre in coppia con George, con
le loro
idee strampalate e geniali!
E
poi…
Lupin
e Tonks. Gli avevano lasciato un arduo compito. Il loro bambino
sarebbe cresciuto sapendo quanto coraggiosi e meravigliosi fossero
stati i suoi
genitori. Non avrebbe permesso che diventasse un’ altra
vittima della guerra,
come lo era stato lui. Lo giurò a se stesso stringendo i
pugni.
La
sua mente andò a tutte le persone che se ne erano andate, e
promise
a tutte che il loro sacrificio non sarebbe andato perso.
Quando
si alzò dall’ ombra protettiva
dell’albero, non era più il
ragazzo sopravvissuto, era un uomo pronto ad affrontare il futuro.
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Improvvisamente
tutto divenne
chiaro, e vide perfettamente le due altalene che ricordava
così bene. Oscillavano
al vento e le catene tintinnavano ad ogni urto. Gli
occhi di Severus si spalancarono, vedendo
Lei seduta su una di esse.
Se
avesse avuto ancora polmoni,
probabilmente in quel momento il respiro gli si sarebbe mozzato in
gola, e se
avesse avuto ancora un cuore, quello sarebbe impazzito nel petto.
Si
avvicinò incredulo, quasi
timidamente…
“Ciao
Sev, ti aspettavo!”
Lily
sorrise e lui pensò che era
bellissima anche oltre la morte.
“Davvero?”
Disse lui sedendosi
nell’altalena libera,
accanto a lei, senza smettere di guardarla.
“Sì,
sapevo che saresti venuto qui,
anche se mi dispiace che il tuo tempo sia arrivato così
presto.” Gli disse
con sincero rammarico.
“Sai
Sev, so che hai visto Harry, e
che ti ha ringraziato.”
Severus
annuì, lei continuò.
“Anche
io volevo dirti grazie. Ho
potuto sentire i tuoi pensieri affettuosi nei miei confronti, e ne sono
stata
felice. Non potrò mai ringraziarti abbastanza, per quello
che hai fatto per lui.”
“Beh,
non è che gli abbia reso le
cose molto facili…” Le rispose, sentendosi quasi in colpa davanti a lei, per
il modo in cui
aveva tormentato il figlio.
So
quanto hai sofferto…” Disse lei
abbassando gli occhi
tristemente.
Se
lui avesse avuto ancora sangue,
forse le guance gli si sarebbero colorate.
Lui
appoggiò la sua mano trasparente
su quella di lei. Dimenticandosi per un attimo che non poteva
trasmettere
calore con quel gesto.
“Non
ha più importanza ora, questo
momento che stò passando con te, mi ripaga di tutti questi
anni.” Disse lui, sorridendole
rassicurante, rendendosi conto
che non lo faceva da tantissimo tempo.
Soffiava
un vento leggero, ma loro
non potevano sentirlo, Severus se ne accorse vedendo le foglie muoversi
sugli
alberi. Avrebbe voluto vedere quel vento muovere i capelli di lei,
ancora una
volta.
Lily
lo guardò sorridendo, sembrava
tornata bambina. Gli occhi grandi e verdi non splendevano
più, ma erano
comunque incantevoli.
“Severus,
ti prego, parlami di lui.”
Disse, e lui decise che l’avrebbe accontentata.
In
fondo, che fretta c’era?
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Harry
si asciugò la faccia con una manica, e con l’animo
più leggero si
diresse verso Hogwarts.
Il
sole era già alto ormai, il cielo era chiaro e splendente
senza
nuvole a minacciare quel meraviglioso giorno di rinascita.
Camminava
veloce, quasi correndo con il cuore che, senza capire
perché,
gli martellava forte nel petto.
Era
felice.
Arrivando
in vista del portone, ormai di corsa, vide una persona che lo
aspettava.
Ginny
lo guardava avvicinarsi, e vedendolo sorridere l’ansia nel
suo
cuore sparì.
Lo scialle che lei portava
sulle
spalle scivolò a terra, mentre sorridendo apriva le braccia
per accoglierlo.
Harry
rideva, la baciava, la stingeva a sè. Si sentiva forte,
colmo di
speranza e di amore.
Gli
occhi di lei erano il riflesso delle sue emozioni, uno specchio
fatto di desideri e di gioia.
La
guardò come se fosse la sua aurora, l’isola nel mare di dolore che si
era lasciato alle
spalle, dentro la foresta.
Le
tolse delicatamente una ciocca rosso fuoco dal viso dolce, cullandola
tra le sue braccia.
Harry pensò che i
giorni a
venire sarebbero stati come una nuova vita, di cui lei sarebbe stata il fulcro.
Poi stringendola
nuovamente al petto, sospirò.
“Sono
a casa!” Disse.
Dedico
la storia alle persone che hanno commentato l’altra one-shot,
ispirandomi per questa. Soprattutto a Hocusposcus che ha scritto delle
cose
davvero illuminanti! Grazie a tutte