Le mie gambe a penzoloni sul davanzale della finestra.
"Non m'ama..."
Uno ad uno, piccoli e leggeri petali bianchi cadono, cullati dal vento del tramonto, lungo la torre di Grifondoro, fino a toccare terra, silenziosi.
"M'ama..."
Quella piccola margherita sta per perdere del tutto la sua candida corolla.
Ma a me non importa.
Sto seduta a un passo dal vuoto, facendo oscillare la chioma ad ogni nuovo strappo.
Ripongo tutta la mia speranza in quell'ultimo petalo che nasconde la risposta a quella mia tanto agognata domanda.
"Non m'ama..."
Spero in un esito positivo e sorrido al pensiero di poter seccare quel magico petalo tra le pagine di un libro.
"M'ama..."
Mi sento stupida ricordando di essermi seduta in mezzo ad un intero prato di margherite e di essere rimasta lì per ore, indecisa su quale scegliere.
La più bella, la più sbocciata, la più profumata di quell'essenza che solo chi è innamorato sente, inodore a tutti gli altri, la più....speciale.
Questa.
"Non m'ama..."
E spero anche che la sua previsione si realizzi il più presto possibile, per averlo tutto per me.
"M'ama..."
Per stringerlo forte, accarezzargli le guance pallide, guardare da troppo vicino quegli occhi profondi come il mare, passare una mano tra i suoi capelli dorati, baciare quelle labbra sottili....
Un sogno che s' infrange senza pietà.
Guardo quell'ultimo petalo rimasto, giudice di un verdetto irrevocabile.
Ma è giusto sperare in un fiore?
Ci si può davvero credere?
E se no, perchè lo faccio?
Forse perchè sapevo già la risposta.
O forse perchè avrei tanto voluto sentire un parere diverso, ma a quanto pare lo sanno tutti.
Anche i fiori.
Non mi ama.
Dovrei smetterla di desiderare ciò che non si potrà mai avverare, perchè un giorno potrei pensare che si sia realizzato.
Il Paradiso.
Mi sentirò al settimo cielo fino a quando qualcuno non mi riporterà coi piedi per terra, a provare di nuovo sulla mia pelle quanto sia difficile accettare la verità.
Imbarazzo.
Vergogna.
L'Inferno.
E solo allora mi prometterò di smetterla di sognare a occhi aperti, contare stelle cadenti e spogliare fiori innocenti che sputano dolorose verità.
Ma per quanto potrò resistere?
Dopo quanto tempo ricadrò nella stessa dolce tentazione?
Quanto ancora dovrò ledermi l'anima?
Per quanto tempo il mio cuore potrà sopportare questo dolore?
Sono vittima del delitto più crudele.
Un amore senza speranza.
Questa è la mia pena.
Sopportare.
In silenzio.
Troppo orgogliosa per sprecare lacrime che lui non merita.
Vivo giorno dopo giorno questa punizione.
Spietata.
Senza principio e senza fine.
E anche questo debole gambo mi scivola dal palmo e cade giù, raggiungendo i suoi petali.
Quella che reputavo la migliore tra tutte si è rivelata essere proprio ciò che è in realtà.
Una comunissima margherita.