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Autore: emptyhanded_    22/03/2013    4 recensioni
Il tono acido con cui hanno pronunciato il mio nome, mi fa prendere un colpo. Letteralmente.
Sono sotto il bancone della libreria, per raccogliere i soldi che ho fatto cadere, e quando urlano il mio nome dimentico dove mi trovo.
Finisco per sbattere la testa contro il bancone facendo cadere i libri che erano su di esso.
Sono la solita imbranata. - ATTENZIONE LA STO MODIFICANDO-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sorpresa

 

<< Rebecca Carter! >>

Il tono acido e stridulo, con cui hanno urlato il mio nome, mi fa prendere un colpo.

Mi fa prendere un colpo in tutti i sensi che questa parola possa avere. Oltre a farmi venire un infarto, mi fa anche sbattere la testa contro un bancone della libreria. Mi trovavo a gattoni, sotto il mobile, per recuperare i libri che avevo fatto cadere poco prima. Quando mi hanno richiamato, mi sono alzata di scatto, dimenticandomi in che posizione fossi e prendendo un colpo sul capo.

Mugolo qualcosa mettendomi una mano sulla testa. Sono la solita imbranata. O faccio cadere qualcosa o faccio del male a me stessa. Mi alzo sistemandomi il gilet arancione. Continuo a chiedermi perché i dipendenti di questo posto siano obbligati ad indossare questa cosa. Dovrebbero indicare questo gilet come una delle tante torture esistenti al mondo.

<< SEI UNA STUPIDA, REBECCA CARTER >>

Aggrotto la fronte. Questa voce appartiene a Carrie e non riesco a capire come mai sia così arrabbiata. Non mi risulta che io abbia combinato qualcosa.

L’ aspetto raggiungermi con passo furioso. Sta socchiudendo gli occhi e tiene le braccia attaccate al corpo, mentre stringe i pugni. Carrie si ferma davanti a me, anche senza abbassare lo sguardo, riesco a sentire il suo piede che picchietta contro il pavimento.

Voglio proprio sapere che ho fatto di male per meritarmi tutto questo, sono solo una diciottenne che sta cercando di lavorare in pace!

<< REBECCA, SONO QUI >>

Continuo a guardarla perplessa, mentre incrocia le braccia al petto. I suoi occhi, ormai, sono ridotti a due fessure e più la osservo, più noto che una piccola vena le sta pulsando sulla fronte. Potrei scoppiare a riderle in faccia, furiosa è davvero esilarante, ma non voglio peggiorare la situazione.

<< NON GUARDARMI COME SE NON SAI DI COSA STO PARLANDO! SEI UNA STUPIDA>>

In realtà non ho la minima idea di che cosa stia parlando, ma sono sicura che se non abbasserà il tono di voce di almeno venti decibel, commetterò un omicidio.

<< Potresti abbassare la voce? Sai, io qui ci lavoro e le persone stanno cercando di trovare qualche libro da comprare>> Sussurro. Carrie fa una smorfia, per poi guardarsi stizzita in torno. Spero di aver fatto in modo di calmarla. Tutti i clienti del negozio, la stanno guardando scioccati e questo basta per farla arrossire.

Mi prende il braccio e, aumentando la presa su di esso, mi trascina in un angolo, tra due scaffali. Credo che abbia scelto questo reparto perché è la zona di saggistica dove vi sono libri sul mangiare sano e quasi nessuno viene qui.

<< Non urlerò, ma questo non significa che non posso sgridarti >>

Carol Reeds è la prima persona al mondo che riesce ad alzare la voce mentre sussurra. Devo farmelo insegnare, anche se sono troppo rumorosa per riuscirci.

<< Carter hai solo due minuti per parlare con la tua amica>> Questa volta è Paul che mi rimprovera da dietro il bancone della cassa. Paul è il mio capo. Un uomo di mezza età che vive ancora con la mamma, che ama lasciare unti i capelli e che deve trovare avversi gli spazzolini, considerando il suo fiato pestilente. Mr Simpatia, come mi piace ironicamente chiamarlo, non mi sopporta. E’ sempre pronto a cogliermi in fallo, farmi notare ogni mio singolo errore e criticare qualsiasi cosa io faccia. Dire che lo detesto è poco.

<< Due minuti sono perfetti, Paul!>> Gli sorrido facendo il sorriso più falso del mondo mentre mi volto verso la sua direzione per guardarlo. Lui non smette di fissarmi arcigno, ma Carrie mi stringe più forte il braccio obbligandomi a tornare a prestarle attenzione.

<< Ellie mi ha detto che oggi hai rifiutato un invito di Andy!>>

Le sue parole mi confondono ancora più di prima. Non ho ricevuto nessuno invito e se anche fosse, quell’invito non sarebbe di certo potuto essere da parte di Andy.

<< Ma Andy non mi ha invitata da nessuna parte. Mi ha chiesto solo se mercoledì prossimo posso fare lezione di chitarra con lui>>

Se questo Ellie lo considera un invito, non mi stupisco che non abbia mai avuto un appuntamento.

<< Rebecca, ma sei scema?>> Il tono di Carrie si è fatto improvvisamente serio. Ha alzato un sopracciglio, mentre mi guarda confusa. Peccato che quella che ancora non stia capendo niente sia io.

<< Non direi. Mercoledì a quell'ora devo fare da baby-sitter alle figlie di Johanna. Non posso andare a lezione. >> Alzo le spalle allineando una fila di libri che era leggermente spostata all’infuori. Carrie, invece, si sbatte una mano contro la fronte, sospirando esasperata.

<< Andy vuole passare del tempo con te e tu gli dici di no? Sai che hai passato due anni a dirci quanto Andy sia figo, quanto sia bravo a suonare la chitarra, quanto sia simpatico e quanto Tu sia cotta di lui e adesso gli dici di NO?>>

Rimango sorpresa da come sia riuscita a dire tutto questo senza riprendere fiato, ma non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. Lo so bene quanto io abbia decantato le innumerevoli qualità di Andy e non sopporto il fatto che lei me lo debba rinfacciare quando non è successo niente tra me e lui, specialmente perché non mi ha invitata da nessuna parte. So anche di essere innamorata di lui da almeno due anni, ma questo non implica per forza che lui voglia passare del tempo con me. Andy è perfetto, non ho mai conosciuto nessuno più interessante di lui, mentre io sono un caso disperato. Sono una frana umana e fino a poco tempo fa non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi talmente mi vergognavo.

<< Me l'ha chiesto perchè la nostra insegnante non può farmi lezione giovedì. E' stato un gesto carino per non farmi perdere una lezione>> Continuo calma, cercando di non farle capire che mi sto davvero irritando.

<< E non ti è venuto in mente niente?!>>

<< Uhm... no. Le lezioni di chitarra sono abbastanza care. E' seccante doverne saltare una.>> Sono ancora più perplessa. Spero che mi faccia luce lei su quello che non mi è venuto in mente. Invece di rispondermi, Carrie si volta verso l’uscita, camminando a passo spedito. Sembra ancora più arrabbiata di prima e pensavo che questa cose non sarebbe potuta accadere.

<< SEI SENZA SPERANZE, REBECCA CARTER! NON RIESCI NEMMENO A VEDERE L'EVIDENZA! STASERA NE RIPARLEREMO!>>

Ancora una volta, tutte le persone nella libreria si voltano a guardarla, ma lei non si preoccupa di questo. Si avvicina alla porta del negozio, girandosi di scatto verso di me, puntandomi un dito contro.

<< SARANNO ENORMI GUAI PER TE, REBECCA CARTER>> Così dicendo fa la sua uscita teatrale dal negozio, lasciandomi senza parole. Non riesco a capire come mai se la sia presa così tanto. Ho avuto i miei validi motivi per dire di no ad Andy. Mi servono i soldi che guadagno facendo da baby-sitter e non mi sembra di aver scatenato la Terza Guerra Mondiale. E’ anche vero che con lui mi sento a disagio. Ho fatto troppe figuracce in sua presenza e non voglio che ricapitino ancora. Non mi scorderò mai quando gli avevo rovesciato per sbaglio un frullato ai mirtilli sulla sua maglietta dei Rolling Stones. Non l’ha più potuta indossare e so quanto ci teneva a quella maglietta.

<< Becky, conosci quella pazza?>> Mi volto confusa verso Lauren, la mia nuova collega. Mi sforzo di sorridere come se nulla fosse e poggio una mano sulla sua spalla.

<< No, mai vista prima d'ora.>> Ridacchio cercando di sembrare più naturale possibile. Lauren non sembra convinta.

<< E perchè sapeva il tuo nome e ti stava parlando?>>

<< L'ha letto dal cartellino. Era ubriaca, poverina. Credeva che fossi la sua compagna di stanza>>

Lauren annuisce comprensiva << Capisco, c’è gente davvero messa male qua fuori >> Faccio un’espressione dispiaciuta e mi dileguo a servire una cliente. Lauren è sicuramente più stupida di me, su questo non ci sono dubbi.

Il mio turno dura ancora un’ora. Se riesco a cavarmela senza attirare ancora l’attenzione su di me o a combinare qualche guaio, mi posso ritenere soddisfatta. Aiuto una donna sulla cinquantina a svaligiare la sezione " Come superare la depressione" e la sezione " Come ritrovare la felicità" prima di finire a sistemare i nuovi arrivi sugli appositi scaffali.

Devo trovare il modo che nessuno parli di me ed Andy stasera. Non voglio arrabbiarmi per questa cosa e di certo non voglio sentire alcuna predica. Il destino mi è avverso, me lo sento. Se Andy oggi non mi avesse chiesto quella cosa a quest’ora non sarei così preoccupata. Oggi è venerdì e come ad ogni venerdì, di sera io e le mie amiche ci ritroviamo a Casa di Carrie a dormire. Questo significa che stasera saremo tutte insieme e, considerando la velocità con cui vengono divulgate le informazioni tra di noi, avranno da ridirmi tutte e sei qualcosa. Ma farò in modo che Andy non verrà nominato nemmeno una volta, anche se non so come fare.

<< Niente Andy il Figo stasera >> Bisbiglio prendendo l’ultima copia dell’inferno di Dan Brown. << Niente chi stasera? >> Queste parole mi prendono talmente tanto alla sprovvista che caccio un urlo assordante. Sapevo che non sarebbe passato molto tempo dopo la prima figuraccia del giorno. Non è il mio urlo che mi preoccupa, ma è l’avere Andy davanti a me che mi fa rimpiangere di essermi svegliata stamattina. Andrew Callway è in carne ed ossa a pochi centimetri da me, ed è bellissimo. I suoi capelli neri sono lievemente bagnati e spettinati, alcune ciocche gli cadono ribelli sulla fronte, e sta sorridendo divertito, senza staccarmi gli occhi di dosso. Spero di non sembrare un ermellino arruffato. Sono sconvolta della sua presenza qui.

Dopo il mio grido, Andy scoppia a ridere posando una mano sul mio braccio, guardandomi dolcemente.

<< Non volevo spaventarti >> Spero che non stia notando che sono avvampata. Sento le guance formicolarmi e il punto che mi sta toccando, brucia di sicuro. Vorrei dire qualcosa di intelligente, ma Andy è così bello ed è così vicino a me…

<< D-devo risponderti?>> Ho detto una cosa davvero troppo stupida. Se scappa ritenendomi una completa fallita non lo biasimo. Almeno ho trovato il coraggio di aprire bocca… Andy mi aiuta a sistemare una coppia di libri, mantenendo un’espressione divertita in volto.

<< Solo se vuoi>> Certo che voglio. Parlerei con te fino alla fine dei miei giorni, ma sono in imbarazzo e so che qualsiasi cosa dirò o farò peggiorerà la situazione.

<< Sono venuto qui perchè stavo cercando un libro, mi vuoi aiutare?>> Annuisco. Parte di me è delusa. Volevo che Andy fosse venuto qui per parlarmi, ma era impossibile che questo fosse il motivo. E’ meglio così. Mi focalizzerò sul lavoro senza pensare a lui. Eviterò le figuracce. Gli sorrido, ma, senza farlo apposta, mi perdo nei suoi occhi marroni. C’è qualcosa in Andy che mi affascina da morire.

<< Dimmi >> Gracchio sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio sinistro.

<< Sto cercando degli spartiti musicali in realtà, li vendete?>> Gli faccio cenno di seguirmi e comincio a camminare verso la zona di musica. Sto cercando di controllare il mio passo, voglio camminare da soldato per evitare di sembrare spastica, ma ho le gambe che mi tremano e credo di aver assunto il passo di chi è sopra i trampoli e non li sa usare.

<< Che cosa ti serve?>>

<< Mi servono degli spartiti dei Journey, preferibilmente Don't Stop Believin' e Faithfully>>

Dopo queste parole comincio a tossire. Non mi riesco a fermare, mi è andata di traverso la saliva dallo shock. Non sta davvero cercando gli spartiti delle mie canzoni preferite, non può essere ancora più perfetto di quanto non sia già. Mi porto una mano sul collo, cercando di fermarmi, ma non ottengo risultati.

<< Becky, tutto okay?>> Andy mi posa preoccupato la mano sulla schiena, peggiorando ulteriormente la situazione. Che qualcuno mi aiuti. Non posso essere davvero così imbranata. Solo dopo un minuto, riesco finalmente a calmarmi, tornando a riprendere fiato.

<< Te li cerco subito! Perchè ti servono?>> Riacquisto il mio tono di voce naturale e mi abbasso a rovistare tra i vari spartiti musicali. Fortunatamente, conosco questa sezione della libreria a memoria, almeno qui non farò alcun danno. Andy si appoggia con la schiena al muro dietro di me. Anche se non lo vedo, sento il suo sguardo addosso e non posso fare a meno di avvampare di nuovo.

<< Voglio imparare a suonarle. Le adoro>> Mi mordo il labbro inferiore cercando di non dire che io adoro lui. Gli porgo gli spartiti facendo uno sforzo sovraumano ad alzarmi cercando di sembrare aggraziata, per poi replicare: << Piacciono tantissimo anche a me, sono indubbiamente le canzoni che amo di più al mondo>>

<< Che coincidenza! Sapevo che avevi buoni gusti in fatto di musica, Bex>>

Bex. Nessuno mi aveva mai chiamata Bex. E hanno fatto tutti bene. Credo sia il soprannome peggiore della storia dei soprannomi, ma lui è Andy, lui può fare tutto. Può anche camminarmi sopra come se io fossi un tappetto se lo volesse... magari questo è meglio che non lo faccia.

<< Grazie, sono contenta che pensi questo>> Sto sorridendo come un ebete. Odio l'effetto che mi fa questo ragazzo. Divento ancora più stupida in sua presenza. E questo non va affatto bene. Mi sorride a sua volta prendendo gli spartiti e cominciando ad andare verso la cassa.

<< Prima che io li vada a pagare, perchè non dovrei esserci stasera? E dove?>>

L'HA SENTITO. ANDY HA SENTITO CHE STAVO PARLANDO DI LUI. Sento il pavimento crollarmi sotto i piedi. Voglio correre, urlare, ridere in faccia ai primi sconosciuti che mi passano davanti agli occhi.. non è possibile che io sia così sfortunata. Devo improvvisare qualcosa che non gli faccia capire che sono innamorata di lui.

<< Non Andy tu! Quello ... ehm... di Toy Story! Le ragazze vogliono vederlo e io non ne ho molta voglia>> Ditemi che questa non è la scusa che sono riuscita ad inventare. Ecco perchè non mento mai, non ne sono in grado.

<< Ed è un figo mostruoso?>> Andy alza un sopracciglio lasciandosi scappare una risata. Scrollo le spalle mostrandomi impassibile, ma in realtà sto cercando di dire qualcosa di intelligente.

<< Si... bhe... la Disney è barava a creare personaggi fighi e sexy>>

<< Ma Andy è un bambino>> A questo punto Andy scoppia a ridere e io voglio solo morire. Devo essere stato un terrorista nella mia vita passata per meritarmi tutto questo.

<< Nel terzo no...>> Biascico sconsolata.

Andy si blocca e fa schioccare la lingua. << Hai ragione, Bex. Il terzo però è bellissimo >>

Si vede che sta dicendo queste cose per farmi un piacere, ma sono fortunata che stia facendo così, per questo annuisco e lo ringrazio mentalmente per essere stato gentile.

<< Allora ciao, Bex. Divertiti>>

Si gira a pagare gli spartiti e io mi dileguo. Ciao Andy il Figo.

<< Ti voglio bene e lo sai, però sei davvero stupida>>

Promemoria, promemoria per me: non raccontare mai più a Carrie quello che mi succede. Sbuffo ed incrocio le braccia, mentre sprofondo sul sedile della sua auto. << Grazie>> Mi volto a guardare fuori dal finestrino, la pioggia sta sbattendo violentemente sopra di esso e nell'abitacolo dell'auto si sente solo il ticchettio della pioggia. Oggi è decisamente una brutta giornata. Ci mancava solo un'altra predica.

<< Dai, Becky. Andy non ha mai fatto una lezione di chitarra in vita sua di mercoledì, possibile che non te ne sei accorta?>>

Che nervoso. Perchè non si tolgono dalla testa che Andy possa avere una cotta per me? Nessuno avrebbe un'infatuazione per una ragazza che fa di continuo figuracce in propria presenza. Sono un disastro quando c'è Andy e non sono nemmeno quel che si dice, una bella ragazza. Anche nei miei sogni sono senza speranze con lui. Il fatto che io non ne voglia parlare è che se mi illudo, poi la realtà farà ancora più male. Non voglio finire con il cuore spezzato.

<< Io e Andy non ci metteremo mai insieme, caso chiuso >> Questa volta sono davvero seria. Claire lo capisce e si limita solamente a sbuffare. Intuisco dalla sua espressione pensosa che vorrebbe dirmi di più, ma, come suo solito, mi minaccia.

<< Quando fai così mi verrebbe voglia di aprire la portiera e buttarti in strada mentre sto guidando a tutta velocità >>

<< Ti adoro pure io >> Le sorrido, mentre lei abbandona lo sguardo da seria e si mette a ridere. Almeno Claire, a differenza di Carrie, non prende questa questione così tanto seriamente. Ha cambiato decisamente umore, infatti, mi ordina di mettere nell'autoradio uno dei suoi cd preferiti. Mentre Sherlock degli SHINee parte a tutto volume nella macchina, lei comincia a cantare a squarciagola. E' sempre bello vederla scatenarsi sulle note di qualche boyband coreana. Si inventa sempre i testi delle canzoni, credendo che noi non riusciamo a capire la differenza, ma si sbaglia. Claire, però, è talmente bella, che noi non glielo abbiamo mai detto e le reggiamo il gioco. Non posso fare a meno, però, di ridere a crepapelle.

Dopo due canzoni, la villa di Carrie compare davanti a noi. Chiamarla villa è un eufemismo. Io la definirei più una reggia, considerando le dimensioni e l'aspetto. Il giardino di casa può benissimo contenere tre campi da calcio e sembra una piccola riproduzione dei giardini di Buckingham Palace, con l'erba tagliata perfettamente ed un piccolo laghetto, contornato da alberi di vario genere. La casa, oltre ad essere enorme, ha una forma moderna: ampie vetrate occupano il primo piano ed il tetto è piatto, il che da la possibilità di salirci sopra senza alcun problema. Una strada di ciottoli conduce dal cancello nero principale all'entrata della villa. Pure sotto la pioggia scrosciante di Doncaster rimane bellissima.

Claire parcheggia di malavoglia la sua auto dall'altra parte della strada. E' un gesto che compie tutte le volte, come se non volesse far sfigurare la sua auto di seconda mano, davanti alla ricchezza e magnificenza della casa di Claire.

<< Ehy Claire, mi aiuti ad evitare il discorso Andy?>> Le chiedo gentilmente, cercando di essere il più dolce possibile. Per tutta risposta, Claire borbotta qualcosa, accettando di suo malgrado, la mia richiesta.

<< Solo perchè ti voglio bene e perchè stasera ci dobbiamo divertire>>

Mi butto su di lei, abbracciandola. Adoro questa ragazza quando mi spalleggia. Scendiamo dall'auto e ci dirigiamo verso l'ingresso. Quando entriamo nel salone, lo vediamo già pronto: un lungo tavolino di mogano è stato imbandito di cibo sano, dall'aspetto squisito. Macedonie colorate contrastano il colore scuro del mobile, mentre sul tavolo di cristallo, vi sono patatine di ogni genere. Mi chiedo chi abbia scelto il cibo di questa sera perchè qualsiasi tentativo di farci mangiare cibo salutare, è fallito miseramente.

<< Carrie ! >> Urla Claire. Io mi limito a buttare il mio zaino sul divano, senza chiedermi dove sia la padrona di casa. Il bello è che la reggia Reeds è completamente di Carrie. Come si può immaginare, la sua famiglia è molto ricca. La casa, ed il fatto che essa sia stato il regalo per il suo diciottesimo compleanno, ne sono la prova. Vorrei poter dire di non essere invidiosa, ma non è così. Io devo fare due lavori per aiutare i miei. Ho dovuto sempre faticare per avere ciò che volevo, mentre i suoi genitori, producono soldi come se li coltivassero in giardino.

Carrie scende le scale che portano al piano superiore e ci viene a salutare. Sempre che quello che fa si può definire come saluto. Mi squadra e poi scuote la testa in segno di disapprovazione. Se vuole essere picchiata da una delle sue migliori amiche, mi sta istigando nel modo giusto.

Claire sta per dire qualcosa, quando viene interrotta da Sarah ed Ellie che irrompono in sala, con in mano vassoi contenenti altro cibo.

<< Buonasera! >> Esclama felice Sarah appoggiando i vassoi sul tavolo. Subito dopo ci abbraccia, stringendoci forte. La vedo molto allegra questa sera e ne sono contenta.

<< Questa sera sarà speciale >> Dice trascinandoci verso il tavolo. Alzo un sopracciglio sentendo le sue parole. << Come mai? >>

<< Ah non so. Carole ha detto che ha una notiziona da darci. >> Ellie alza le spalle, sembra avere un parere opposto a quello di Sarah. Io sono d'accordo con lei. L'ultima volta che Carrie ci aveva fatto una sorpresa, siamo finite tutte e sei con la gastroenterite. Ci aveva portato una torta bellissima, che ritraeva tutte quante, ma il gusto era decisamente pessimo. Abbiamo passato un week end in simbiosi con il bagno. Non voglio ripetere quell'esperienza.

In quel momento, ci raggiungono Bianca e Robin, che vengono avvisate da Carrie sull'accaduto.

<< Vi rendete conto che la cui presente Rebecca Carter, ha rifiutato la possibilità di passare un'ora e mezza con Andy il Figo ?>>

Io ora la ammazzo. Quand'è che legalizzano gli omicidi in Inghilterra?

<< COSA?!>> L'esclamazione di Bianca peggiora la situazione. Sono scocciata. Mi vado a sedere sul divano, tenendo le braccia incrociate al petto. Meno male che doveva essere una serata speciale. L'unica cosa che c'è di speciale è la mia arrabbiatura, nei confronti di Carrie. Se voleva rovinare la serata ci è riuscita.

<< Becky perchè l'hai fatto? >> Dice Sarah pacata, sedendosi vicino a me. Mi circonda le spalle con un braccio e mi guarda con compassione. So che sta cercando di non farmi arrabbiare, ma ormai è troppo tardi.

<< Perchè non è come credete voi! Non mi ha chiesto di stare soli noi due per passare del tempo con me, ma per farmi un favore, da amico!>> Ripeto per l'ennesima volta, esasperata. Se non lo capiscono ancora, girerò un cortometraggio e glielo farò vedere quando tireranno in ballo ancora questa storia.

<< TE L'HA CHIESTO LUI?!>> Continua Bianca. Altri commenti si levano nella stanza, facendomi venire voglia di suicidarmi. Non le reggo più.

<< Sapete c'è un motivo per cui l'ho fatto. Ed è un motivo diverso da quello che ho detto a Carrie>> Alle mie parole si zittiscono, forse perchè da esse trapelano tutti i sentimenti avversi che ho nei loro confronti, oppure perchè aspettano qualche altro particolare per andarmi contro.

<< Perchè ... ,bhe veramente devo fare da baby sitter alle bambine, ma non voglio illudermi di piacere a Andy. Non credo sia umanamente possibile che accada e non voglio rimanere con il cuore ferito>>

In questo momento le mie amiche cominciano a comportarsi da tali. Mi dicono frasi di incoraggiamento, per non demoralizzarmi. Sono frasi abbastanza buffe, ma apprezzo il loro incoraggiamento, anche se incitazioni come:

<< Se ti spezza il cuore, lo spezzo io con le mie mani>>

<< Non è poi così tanto Figo>>

<< Se non è attratto da te allora è gay>>

<< E' un tipo strano, meglio evitarlo>>

Sono più divertenti che confortanti. Amo le mie migliori amiche.

<< Ho una grande idea! >> Dico alzandomi dal divano, vado a prendere la chitarra accanto al pianoforte di Carrie, e torno in mezzo alle mie amiche. << Suono qualcosa? >>

Le altre annuiscono soddisfatte e ci sediamo a terra, in cerchio. Cominciamo a parlare di quello che ci è successo fuori da scuola, spettegolando sui nostri compagni e ridendo delle nostre avventure. Sia io che Carrie decidiamo di omettere quello che è successo in libreria, ma non nascono il fatto che al lavoro io abbia incontrato Andy. La sera procede piacevolmente, sto suonando e sto chiacchierando con le mie amiche. Che cosa posso desiderare di più?

<< Cibo >> Mormora Bianca. Mi ha letto nel pensiero. Carrie salta in piedi battendo le mani, come se fosse il momento che stesse aspettando.

<< Andate a tavola che ho una notiziona da darvi!>> Il suo entusiasmo non promette bene. Carrie ha dei gusti particolari, che vanno in disaccordo con i miei. Magari qualcosa che può rendere felice lei, a me spaventerebbe.

Una volta a tavola, ci avventiamo sulla pizza che Sarah ha appoggiato sul tavolo, mentre aspettiamo che Carrie ponga fine alle mie sofferenze. Lei si mette capotavola, schiarendosi la gola.

<< Che ne pensate della casa? >> Il suo tono serio mi fa quasi scoppiare a ridere, ma non capisco che c'entri casa sua in tutto questo.

<< Bhe siamo d'accordo tutte che è stupenda>> Risponde Robin non molto contenta di farlo

<< Forse è troppo grande>> Commenta Ellie.

Carrie ci guarda negli occhi, una ad una, come se volesse leggerci nella mente, prima di riprendere il discorso.

<< Sappiamo tutte che siamo maggiorenni. Sappiamo anche che questa casa è interamente mia. Mi è venuta un'idea >> Carrie si interrompe per trattenere il respiro. Vorrei fare una battuta sul fatto che non avrei mai detto che Carrie pensasse, ma mi trattengo. Non voglio far movimentare di nuovo le acque.

<< E se veniste a vivere tutte qui? L'ho già detto i miei e per loro non c'è nessun problema. Abbiamo l'età giusta per farlo e poi ognuna avrà la propria stanza, che ve ne pare?>>

Passa un minuto di silenzio. Un minuto in cui cerco di metabolizzare la cosa. Sono quasi sconvolta. Sia dal fatto che è un'idea fantastica sia dal fatto che quest'idea sia venuta a Carrie. Vivere con loro sarebbe magnifico, i miei potrebbero spendere di meno con la spesa e io sarei libera senza mamma e papà.

<< Oddio Carrie. E' perfetto!>> Esclama Sarah

<< Ma ci pensate? Vivere tutte assieme! Saremo come una famiglia!>>

<< Sarebbe un sogno!>> Approva Bianca.

Siamo tutte d'accordo che questa sia una cosa bellissima. Per quanto mi riguarda, io non vedo l'ora. L'unica che non ha espresso alcun parere è Ellie, che si limita a guardarci corrucciata.

<< Dai Ellie, non fare così >> La esorta Carrie sorridendo.

<< Sto solo pensando di che colore fare le pareti della mia camera! >> Carrie si precipita ad abbracciarla. Siamo tutte in uno stato di euforia quando un rumore alla porta ci blocca.

<< Che cosa è stato? >> Chiede Carrie allarmata. Mi giro a guardare in direzione della porta. Sarà scattata la serratura. Succede nell'appartamento dei miei. Robin alza le spalle << Non sarà stato niente >>

Le mie amiche non sembrano convinte, ma continuiamo a mangiare come se nulla fosse. Un altro colpo alla porta ci fa sobbalzare.

<< Non facciamoci prendere dal panico >> Dice Bianca. Sembra voglia tranquillizzarci, ma quando sentiamo un altro colpo, lancia un urlo, catapultandosi sul divano. << La prossima che fa così riceverà una sberla, chiaro? >> Sibila Ellie. Si avvicina alla porta, estraendo dal portaombrelli un obrello, impugnandolo poi come una mazza.

<< Carrie, possono essere i tuoi ? >> Domanda. La ragazza scuote la testa

<< No, mia mamma è a Hon Kong per lavoro e mio padre è in Australia>>

Un altro colpo. Ora siamo tutte e sette allarmate. << Robin, guarda tramite lo spioncino per vedere se c'è qualcuno fuori >>

Non appena Sarah pronuncia queste parole, la luce dell'intera casa, salta, lasciandoci nel buio totale. Tutte quante, compresa Ellie, urliamo. Io riesco a raggiungere a tentoni il divano, per sedermi accanto a Bianca.

Claire e Carrie si offrono di andare a prendere le candele in cucina. Ci lasciano sole nel grande salone, quando sentiamo un altro colpo. Ho cambiato idea. Con i miei genitori e i miei fratelli si vive benissimo. Perchè cambiare casa quando ho già un posto sicuro dove vivere? Sento Sarah sedersi vicino a me. Un tuono fa tremare tutta la casa, così mi ritrovo sia Sarah che Bianca, avvinghiate a me.

Sospiro alzandomi dal divano << Vado a chiudere le vetrate, in caso l'acqua entri dentro >> Ci mancava anche un temporale. Mi faccio forza e vado verso il giardino. La pioggia continua a scendere insistentemente, quando un lampo illumina tutto e lì mi accorgo che non siamo sole. Diverse figure nere stanno camminando verso la casa, o, almeno così mi pare.

<< C'E' QUALCOSA IN GIARDINO >> Urlo con tutto il fiato che ho in gola, ma rimango paralizzata dove sono, tenendo lo sguardo fisso verso l'esterno, nonostante sia di nuovo tutto buio.

<< Magari è la pioggia >> Bisbiglia Bianca. Sospiro alzando gli occhi al cielo. << E poi la stupida sarei io >>
<< Superstar, tu sei stupida >>

Questa voce... in un secondo tutto si blocca. Ho il cuore che mi martella in petto, le mie gambe stanno tremando e mi sento formicolare tutta. Non sono state le ragazze a dirlo. Solo una persona al mondo mi chiama Superstar.

<< Indovinate chi sono venuti a trovare le loro migliori amiche? >> In quel preciso istante, la luce torna e li vedo. Tutti e cinque sono davanti alla vetrata. Sorridono, nonostante siano bagnati fradici. Sento le lacrime bagnarmi gli occhi. Non ci credo che siano qui, i miei ragazzi. Sono la prima a corrergli incontro. Li stritolo uno ad uno, capendo quanto mi siano mancati da morire. Qualcosa mi dice che sono Louis, Zayn, Liam, Harry e Niall la vera sorpresa.

 

 

 

Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction e non so come sia venuta... spero che vi piaccia perchè sono abbastanza soddisfatta del primo capitolo!
A questo punto voglio ringraziare le mie fantastiche amiche che mi hanno ispirato per tutti i personaggi femminili, specialmente Shesjustafool che mi ha corretto il capitolo e mi sopporta durante le lezioni ! Buona lettura e se vi va recensite pure :)

Okay spuò sembrare strano, ma a distanza di un anno e mezzo, l'ho riletta e mi sono vergognata di quello che ho scritto, per cui ho intenzione di cambiare tutto il testo! Spero vi piaccia più di prima 

 

 

 

  
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