Sono sempre stata la solita diversa, ''l'orfana''.
Accettata da Rose, la bella Rose. Gli altri accettavano lei, ma io rimanevo l'amica strana per tutti.. Lei è stata l'unica ad infischiarsene di questo, perciò le voglio bene!
Vivo con mia zia, sono felicissima con lei, è una mamma per me!
Una sera, stanca di tutte quelle pressioni sulla scuola, sugli amici, sul cercare d'inserirmi, decisi di andare in quel bosco appena fuori dalla città , il bosco Cravenmoore. Mi è sempre
piaciuto avventurarmi, mi aiutava a staccare dalla realtà.
Ma quella sera la fortuna sembro' decidere di voltarmi le spalle, mi persi..
Iniziai ad aver paura. Forse mi ero seriamente persa in quel luogo cosi affascinante e
altrettanto spaventoso. Chiusi gli occhi e ascoltai il rumore del piccolo
ruscello poco lontano da dove mi trovavo io. Il suo rumore era affascinante,
debole ma altrettanto sonoro. Era una musichetta piacevole, come ipnotizzante. I
cinguettio degli uccelli si fece strada nelle mie orecchie come un tornado, cosi
forte e maestoso, cosi importante e melodioso. Lupi solitari ululavano alla
luna, come per ringraziarla della luce che forniva.
Una piccola lacrima rigò il mio volto.. La notte si era fatta strada in quel bosco e io ero li, immersa in alberi e ruscelli a me sconosciuti.
Iniziai a camminare senza sosta, per ancora un'ora, ma senza risultati. Ero assetata, la mia
borraccia era vuota, anche quella di riserva. Iniziavo a sentire le palpebre
cadere per la sete, e proprio quando non avevo più speranze, scorsi un luccichio
dietro gli alberi. Un lago! Forse dopotutto la fortuna non era una mia cosi
grande nemica. Con le mie ultime forze, corsi fino alle rive di quel lago
enorme, con moltissimi scogli maestosi, così cristallino.. E bevvi fino ad
essere piena. Quando alzai la faccia dal lago, scorsi nel suo riflesso, una
sagoma luminosa, alzai lo sguardo al cielo, era la Luna. La Luna piena!
Era così bella.. Non l'avevo mai vista in una serata così! Scorgevo tutte le
stelle, tutti i dettagli della Luna stessa.. Era bellissimo!
Ormai rassegnata dal mio crudele destino, mi stesi sui ciottoli perfettamente rotondi della riva del lago, chiusi gli occhi, sperando di addormentarmi, e magari di svegliarmi il
mattino dopo a casa. Prima che il sonno mi portasse via con se, sentii degli
strani rumori, a dir poco sinistri, provenire da dietro di me. Mi girai
spaventatissima, e decisi di scappare, ero terrorizzata! Quando mi girai,
rimasi senza parole, e notai che su uno degli scogli, giaceva un essere
ripugnante, un lupo. Forse lo stesso lupo di cui parlavano tutti i giornali
locali, il complice di tutti quegli assassini in quest'ultimo mese. Si mise ad
ululare.. Oh, la luna piena. Giusto, luna piena=lupo affamato. Ok, io e la
fortuna eravamo ufficialmente in disaccordo più totale.
Il lupo sembrava non essersi accorto di me, ma io, In preda al panico, e alla foga, iniziai a correre sulla riva del lago, facendo un rumore assurdo. Iniziai a sentire l'acqua
smuoversi, il lupo mi inseguiva. Ero quasi entrata di nuovo nel bosco, dove
sarei stata salva, perchè un lupo di quelle dimensioni non sarebbe potuto
passare in un bosco così fitto, ma inciampai in un tronco, mentre ero occupata a
guardare a che punto fosse il lupo. Sbattei la testa sulla ghiaia dura,
rotolando al di la del tronco, provocandomi un profondo taglio alla gamba per
via della sua corteccia. Durante la caduta, atterrai sulla caviglia, e, per via
dello strattonamento, un grande ramo si staccò dal tronco, rompendomi il femore
della gamba già messa in difficoltà dalla caviglia. Meglio di così poteva
andare? Sarei morta, lo sapevo, lo immaginavo. Iniziai a sentire le lacrime
che solcavano il mio volto, il dolore che arrivava dritto al cervello, era
insopportabile.
In un batter d'occhio il lupo era li, di fianco a me. Il suo muso, sopra la mia faccia. Era più o meno grande tre volte me, orribile.
Continuai a piangere, sempre più forte. Quegli occhi mi terrorizzavano, erano pieni di
odio. Così chiusi gli occhi, sperando che tutto finisse. Mi accorsi che era
passato troppo tempo, perciò aprii gli occhi. Il lupo era ancora li, sopra la
mia faccia. Ma qualcosa era cambiato.. Quegli occhi. Non erano più assetati di
odio, le sue pupille si erano ristrette, non erano più dilatate come fino a
pochi secondi prima. Si allontanava, sempre di più, fino a quando corse via.
Cavolo, in fin dei conti non era così cattivo!
Cercai di alzarmi, pensando che potesse cambiare idea e correre di nuovo da me per sbranarmi, ma ricordai delle mie gambe, impossibili da muovere. Non so come, riuscii a sedermi sul tronco vicino a me.
Notai che il lupo stava tornando, ok, aveva cambiato idea. Ma ormai ero arrivata a ringraziarlo, il dolore alle gambe era diventato insopportabile, ora che l'adrenalina andava a dissolversi.
Aveva in bocca qualcosa, una corda. Cosa avrebbe voluto farci?! Posò la corda ai piedi del
tronco, e scappò via ancora una volta. Quegli occhi! Cosa stava succedendo?!
Sentii arrivare qualcuno, un uomo, non era più un lupo. I vestiti erano un po'
stracciati, forse poteva essere un ragazzo della mia scuola, lo ricordavo, in
qualche modo. Proprio in quel momento, svenni, persi i sensi, sul tronco.