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Autore: MissCrazy95    22/03/2013    1 recensioni
Sirius, ancora mezzo assonnato, si trascinò sbadigliando verso il tavolo e, afferrata la prima sedia che gli capitò a tiro, vi si lasciò cadere sopra stravaccandosi comodamente.
Osservò di sottecchi il tavolo e si illuminò quando capì la causa di tutto quel trambusto mattutino che tanto l’aveva fatto innervosire. La tavola era apparecchiata e imbandita di tutto punto e lui era una vita che non faceva una colazione come si deve.
“Beh, mi sono arrangiata con quello che ho trovato ma sono comunque abbastanza soddisfatta del risultato” affermò fiera Rachel sorridendo, appoggiata con non curanza al mobile sul quale poco fa tentava disperatamente di arrampicarsi “e dopotutto mi sembrava il minimo per sdebitarmi dell’ospitalità”. (dal capitolo 2)
Coppia principale:
Sirius/nuovo personaggio
Altre coppie:
Remus/Tonks, Harry/Ginny e Draco/Hermione
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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PROLOGO


La pioggia cadeva fitta su Spinners Ends rendendo quel luogo ancora più macabro e triste di quanto già non fosse.
Le strade erano desolate e il vento vorticava fra i vicoletti trascinandosi dietro le foglie strappate dagli alberi. I rami ondulavano minacciosamente sulle rive del fiume.
Niente lasciava presumere che fosse estate, giugno, il 14 giugno per la precisione.
Ad un tratto il solo fragore della pioggia fu interrotto dal rumore di tacchi a spillo che correvano veloci sull’asfalto bagnato.
Un esile figura avvolta in un lungo mantello nero, camminava speditamente guardandosi attorno, con fare circospetto, e arricciando il naso di tanto in tanto. Nonostante la pioggia diventasse sempre più forte di minuto in minuto, il suo nero mantello era ancora completamente asciutto e la pioggia sembrava scivolarle addosso senza lasciarvi alcuna traccia.
La misteriosa figura voltò l’angolo e, raggiunta l'ultima di una fila di case sporche e consunte, dopo essersi guardata nuovamente attorno, bussò ad un vecchio portone di legno e attese battendo il piede destro, con fare impaziente, sullo stretto marciapiede di ruvida pietra grigia.
L’uomo che venne ad aprire assomigliava sorprendentemente ad un pipistrello. I capelli lunghi e neri incorniciavano il viso pallido e degli occhi neri come la pace che, alla vista della persona che gli stava davanti, si spalancarono di amaro stupore.
“E tu cosa ci fai qui?” chiese con astio.
“Posso entrare Severus?” l’insegnante emise un verso di totale disappunto ma, suo malgrado, spalancò la porta e face passare l’ospite all’interno della sua dimora. Diede un’ultima occhiata veloce sulla strada deserta per poi richiudersi velocemente la porta alle spalle.
Dritto di fronte a lui il suo ospite si era sfilato il mantello rivelando il corpo di una giovane donna avvolta in un abito rosso splendente. Aveva lunghi capelli scuri, due profondi occhi verdi e un delizioso naso alla francese.
Ad un primo sguardo sarebbe potuta sembrare una normalissima donna, certo, molto affascinate ma di certo niente che non si fosse già visto. Ma ad uno sguardo più attento si poteva notare qualcosa di diverso in lei: la pelle era molto chiara e aveva una strana luce negli occhi, una luce vecchia di secoli che trasmetteva forza e saggezza. Uno sguardo determinato, anche troppo per una ragazza che dimostrava circa 28 anni.
C’era qualcosa di dannatamente strano in lei, o sbagliato, a seconda dei punti di vista, si intende.
“È sempre un piacere rivederti Severus” sorrise mostrando una fila di denti perfettamente bianchi.
L’uomo non diede segno di scomporsi “Te l’ho già chiesto e te lo ripeto. Che cosa ci fai tu qui?” il sorriso sul volto della ragazza si spense. Si voltò, con infinita calma raggiunse il vecchio divano logoro e si accomodò.
“Se fossi un gentiluomo, Severus, per lo meno mi offriresti qualcosa da bere”
Il mago le sorrise con perfidia “Niente in questa casa sarebbe di tuo completo gradimento, non è forse così?” la ragazza ricambiò il sorriso e i sui denti brillarono alla debole luce della vecchia lampada che pendeva dal soffitto scrostato. “Tu dici?”
Sul volto di Piton balenò una strana impressione, fra lo stupito, lo spaventato e lo stizzito.
Dalla bocca della giovane donna uscì una risata cristallina che risuonò per tutta la stanza. 
“Rilassati Piton, non c’è bisogno di essere così… “ si fermò osservandolo per un istante come a cercare un suggerimento “… rigido” concluse, accavallando le gambe e arricciando leggermente le labbra scarlatte, apparentemente fiera di aver trovato un aggettivo adatto. Severus la ignorò e si diresse verso un piccolo mobiletto di legno scuro con le ante in vetro che mostravano il suo contenuto. Bibite di ogni tipo erano disposte in modo ordinato e i contenuti brillavano nelle bottiglie di vetro.
Piton afferrò una bottiglia dal contenuto dorato, con un movimento di bacchetta fece apparire due bicchieri e li riempì porgendone poi uno alla donna che lo afferrò riluttante per poi berlo tutto d'un fiato.
“Comunque, giusto per rispondere alla tua domanda, sono qui perché mi è giunta voce che un certo mago oscuro è tornato…” i suoi occhi si puntarono seri sul volto inespressivo dell’ex mangiamorte “giusto qualche settimana fa” concluse alzandosi dal divano e cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza
“Ora, quel che io voglio sapere da te, Severus, è: Lui è tornato o no?” si fermò a guardarlo, le braccia tese lungo il busto.
Calò il silenzio per qualche minuto nei quali i due si scrutarono attentamente finché Piton  non interruppe quel silenzio divenuto insostenibile “Si, il Signore Oscuro è tornato”.
La ragazza si sedette  nuovamente sul vecchio divano “E immagino che Silente non abbia intensione di starsene con le mani in mano, nevvero?” disse sospirando senza attendere una vera risposta “Ed ecco il motivo per cui sono qui oggi”.
Piton spalancò gli occhi “Non dirmi che vuoi unirti all’ordine?”
Rachel spalancò le braccia con fare teatrale “Cos’ho da perdere?”
“Beh, anche durante la prima guerra magica non avevi niente da perdere eppure non ti sei mai schierata” Rachel si alzò dal divano, si sistemò le pieghe del vestito e si avvicinò al professore “Dettagli, Severus. Dettagli”. Lo superò dirigendosi verso l’ingresso. Recuperò la sua mantella nera e se la infilò lentamente.
“Domani davanti ai Tre manici di scopa alle nove in punto, ho bisogno di parlare con Silente”
“E se io non ne avessi voglia?” le chiese Piton sprezzante e alterato dal comportamento della ragazza che, dal canto suo, lo ignorò completamente. Si tirò su il cappuccio e aprì la porta di legno permettendo a qualche goccia d’acqua di introdursi fastidiosamente in casa.
“Mi raccomando Piton, non tardare”
“Silente è un uomo molto impegnato, che ti fa pensare che domani si trovi ad Hogwarts?” le chiese.
La giovane sorrise mesta “Ho come la sensazione che ci sarà” Severus la guardò male ma ancora una volta lei lo ignorò “A domani Severus”
“A domani Rachel” rispose il professore prima che questa sparisse sotto la pioggia.








Beh... eccomi qua in questa nuova avventura. Non ho ancora molto da dire se non che questo prologo è un po' un'esperimento su una storia che mi frullava in testa già da parecchio tempo ma che non ho mai avuto il coraggio di scrivere. Mi emoziona abbastanza pubblicarla qui perciò spero che vi piaccia e vi incuriosisca almeno un po'. Ho voluto lasciare il tutto molto vago per adesso in modo da introdurre solamente alcuni elementi senza entrare però nel dettaglio ma non preoccupatevi se è poco chiaro... lo diventerà già dai primi capitoli.
Spero di ricevere qualche recensione.
Alla prossima.

   
 
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