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Autore: Viki_chan    22/03/2013    1 recensioni
Anna-chan, vent'anni, fotografa.
Questa è l'identità che il caso, l'ansia e alcuni "lost in translation" mi hanno portato a creare.
Tutto quello che viene dopo è un insieme di (s)fortunati eventi poco chiari, totalmente involontari e piuttosto divertenti. Di mezzo, oltre a una grande confusione, ci siamo io, la mia vita prima e la mia vita dopo l'incontro con i Super Junior. E l'amore, in tutte le forme che vivere a contatto con questi ragazzi mi ha permesso di conoscere.
#1: La clandestina;
#2: Mister Park...;
#3: Il lavoro extra...;
#4: L'interprete Siwon...;
#5: L'ospite inaspettato...;
#6: Il messaggio in codice...;
#7: SUKIRA...;
#8: Le diversità...;
#9: L'incubo, la canzone e...;
#10: Fantasticherie romantiche, differenze linguistiche e..;
#11: Gli angeli, l'assenza e...;
#12: L'attesa, la voce metallica e...;
#13: Gli sguardi, la cena e...;
#14: Le modelle, il chiarimento e...;
#15: l'incontro con Park, il Tokyo Dome e...;
#16: Il compagno di shopping...;
#17: Non Anna-chan, l'appartamento e...;
#18: Le terrine vuote, le forme e...;
#19: La cena, la trasformazione e gli abbracci;
#20: La valigia, Incheon e la scatola di scarpe;
#Epilogo
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una serie di (s)fortunati eventi

Evento #16





Miss Anna, questa è la sveglia personalizzata. La colazione le verrà servita in camera. La sua auto la aspetta alle nove e trenta.”
Arigatou.
Dopo la chiamata di Ryeowook, ho iniziato ad organizzare tutto.
La prima cosa da fare è andare a fare la spesa per domani.
Mi alzo, mi preparo velocemente e aspetto la colazione.
Quando scendo nella hall dell'hotel mancano cinque minuti all'arrivo dell'auto che la SM mi ha messo a disposizione.
Anche oggi fa molto freddo e tira aria di neve.
Mi sistemo meglio la sciarpa e aspetto davanti alle grandi vetrate dell'ingresso.
L'auto della SM arriva in orario. Mi avvicino alla parte anteriore, saluto l'autista con una mano e apro il portellone posteriore.
Yesung?”
Surprise!” esclama lui, sistemandosi gli occhiali a montatura spessa che indossa.
Cosa ci fai qui?” gli chiedo in giapponese.
Ero alla SM e mi hanno detto che hai richiesto una macchina per fare shopping.” risponde alzando le spalle. “Posso venire con te?”
Certo!”
Siamo ancora fermi. L'autista è immobile, in attesa di nostre istruzioni.
Dove andiamo?” mi chiede Yesung.
Tiro fuori il mio appunto dalla tasca.
Al Roma. E' un ristorante che ha anche uno store che vende prodotti italiani.” rispondo. “Devo dare il foglio all'autista?”
Ci penso io.” dice prendendomelo dalle mani.
Yesung si sporge e parla in coreano, mostrando il foglio al nostro conducente. L'uomo annuisce, poi si reimmette nel traffico di Seoul.
Prima di risistemarsi, Yesung osserva il foglio e fa una breve telefonata.
Quando riattacca, mi guarda e sorride.
Sono felice di poter uscire con te.” dice. “Senza i ragazzi mi annoio.”
Farò del mio meglio per farti divertire.”
Yesung annuisce.
La verità è che sono io quella davvero felice che lui sia qui.
L'ho già detto e lo penso.
Yesung dal vivo è molto bello.
Ma non è un fattore puramente fisico, il mio.
La prima – e fino ad oggi, ultima – volta che ci siamo visti, Yesung mi ha trattata bene.
Anche se era febbricitante.
Sembra un bello dentro.
Sorrido.



Siamo già arrivati.” dice una mezz'ora dopo, quando l'auto si ferma davanti a un bel locale stile europeo.
Ma è chiuso” commento sconsolata..
Non per noi. Scendiamo.”
Non devo sorprendermi, lo so.
Devo far finta di niente, ignorare il fatto che Yesung si è messo una cuffia grigia e ha alzato la sciarpa lasciando liberi solo gli occhi, coperti comunque dagli occhiali.
Ignorare la sua mano che rapida alza anche il mio cappuccio e mi spinge in avanti, senza tanti complimenti.
Dobbiamo entrare, velocemente.
Senza dare nell'occhio.
Il Roma Restaurant è chiuso, le luci sono spente.
Dalle vetrate filtra la luce fredda del cielo, che colora le tovaglie a quadri in modo innaturale.
Le candele bianche appoggiate su ogni tavolo brillano, anche se sono spente.
La mano di Yesung non abbandona la mia schiena nemmeno quando siamo entrati. Continua a spingermi lontano dall'ingresso, verso il “concept store” indicato da alcuni cartelli scritti in più lingue.
Sei già stato qui?” gli chiedo.
Con Leeteuk, una volta.” risponde. Alla fine del breve corridoio, troviamo il negozio, anch'esso circondato da vetrate.
Un uomo ben vestito ci vede e si avvicina. Solo in quel momento Yesung si scopre e smette di spingermi.
I due parlano in coreano, in modo formale.
Quando Yesung si inchina anche io lo faccio.
Prendetevi pure il tempo di cui avete bisogno.” dice l'uomo in italiano. “Per qualsiasi dubbio, chiedete pure.”
Grazie.”
Sono shoccata.
Yesung dà ancora delle disposizioni, poi sorride e si toglie la giacca.
Spogliati, saremo più comodi. Lascia tutto al signor Carucci.”
Annuisco e faccio ciò che mi ha detto.
Miss Anna, spero che i nostri prodotti siano di suo gradimento.”
Non ho dubbi.” dico facendo un altro inchino.
Salutiamo l'uomo e entriamo da una porta automatica nel negozio.
Il concept store è una specie di supermercato molto raffinato, diviso in corsie.
Un supermercato italiano, davvero.
Ogni prodotto, ogni cartellino e ogni informazione è scritta prima nella mia lingua, poi in hangul.
Anche Yesung sembra piuttosto impressionato e osserva tutto con la bocca semiaperta.
Hai fatto chiudere il negozio apposta per noi?” gli chiedo.
Sì. Andare in giro con una ragazza non è prudente, per me.” risponde abbassando lo sguardo. “Potrebbe sembrare un appuntamento. La stampa ne parlerebbe.”
Sorrido, poi abbasso lo sguardo.
E' moltissimo tempo che non ho un appuntamento, ora che ci penso.” commenta.
E' una cosa che ti pesa?”
A me? Affatto. Sono fortunato, perché posso stare con chi voglio e non devo nascondermi.” dice con un tono che mi sembra piuttosto sincero. “Però ogni tanto con gli altri membri si parla di ragazze e cose così... A volte ci manca essere normali.”
Oggi puoi sentirti normale, se ti va.” gli dico guardandolo dritto negli occhi. “Farò del mio meglio per farti sentire...” mi interrompo e sorrido. “Qual'è il tuo vero nome?”
Cosa?” chiede confuso.
Il tuo vero nome.”
Kim Jong-woon.
Allora oggi ti chimerò Jong-woon oppa. Va bene?”
Yesung si volta dall'altro lato e sospira.
E' piuttosto imbarazzante.” commenta.
Deve esserlo, se no non sarebbe un appuntamento vero.”
Bene, allora siamo sulla buona strada.” dice, poi fa un paio di passi in avanti.



Un'ora dopo il menù è stato deciso: carbonara – per la gioia di Siwon -, pizza e tiramisù.
Siamo alla fine della lista che mi sono appuntata quando indico a Yesung il banco dei biscotti.
“Jong-woon oppa, puoi prendermi i Savoiardi? Lì, in alto.”

Lui mi guarda con la stessa espressione che ha fatto tutte le volte che l'ho chiamato per nome, poi si volta verso le confezioni.
Quali?”
I primi, a destra.” rispondo, avvicinandomi.
Yesung sorride e ne prende un paio di confezioni, appoggiandoli nel nostro cestino ormai pieno.
Direi che ci mancano solo le uova e il mascarpone.”
Mascarponé?”
E' una specie di crema di latte.” dico alzando lo sguardo. “E' una cosa molto buona.”
Yesung annuisce, poi ricomincia a camminare.
Mi metto accanto a lui, sul lato in cui non tiene il cestino. Da vero gentiluomo, sta portando tutta la spesa.
Anna-chan.” dice svoltando la penultima corsia. “Tu hai un ragazzo?”
No.”
Mmh.” commenta.
L'ho capito da tempo, vivendo a contatto con le persone orientali.
Loro non arrivano mai al punto.
Meditano, ci girano intorno.
E' per la stessa ragione per la quale non dicono mai apertamente di no.
Jong-woon oppa, devi chiedermi qualcosa?”
Yesung scuote la testa e alza lo sguardo.
E' troppo buffo.
Jong-wo...”
Ok. Ho capito.” dice fermandosi di fronte al banco delle spezie. “Mi chiedevo: se tu potessi uscire con uno di noi, chi sceglieresti?”
Questa volta sono io ad essere in imbarazzo. Faccio un mezzo sorriso e mi tamburello un dito sul mento.
E' una domanda intelligente.” commento per prendere tempo.
Yesung sorride.
Posso sceglierne solo uno?”
Due, tre?” chiede contando con le dita. “Quanti ne vuoi?”
Tre?”
Yesung annuisce.
Scelgo...” ci penso, sorrido. “Siwon, Donghae e... Potrei dire Kyuhyun.”
Kyu?” chiede lui sorpreso. “Siwon, Donghae e... Kyu?”
E' così strano?”
No. Però hai scelto i due più bravi con le ragazze e Kyu. Kyu è un disastro.”
Yesung ride e anche io lo imito.
Davvero! Usa ogni momento libero per giocare al computer. Per la SM è uno dei più innocui. Nella classifica poi ci siamo io e Wookie, Sungmin... Gli altri invece vanno controllati.” dice, ma sta ancora ridendo.
Probabilmente sta scherzando, ma nella sua frase c'è un fondo di verità.
Se dovessi essere un manager, i primi che blinderei sarebbero Siwon e Donghae.
Poi verrebbe Henry.
Ma l'idea che io ho di Henry è molto immaginifica.
E' per questo che oggi tu sei qui con me? Perché sei innocuo?”
Più o meno è così.”
Yesung sorride ancora, poi riprende a camminare, tranquillo.
Perchè mi hai fatto questa domanda?”
Perchè sei una brava fidanzata.” risponde prendendomi per un braccio. “Mascarponé e uova, poi andiamo a pranzo.”



Jong-woon oppa e Anna-chan.
La strana coppia esce dal Roma che è quasi mezzogiorno.
Alla fine, il mio compenso della SM è ancora intonso, visto che Yesung ha pagato con la carta di credito della società, sotto indicazione del signor Park.
Il nostro autista passa a prenderci poco dopo e, di fretta e furia, ci lanciamo in auto, con due commessi alle calcagna con le borse cariche di cibo.
E vino, ovviamente.
Ti piace Seoul?” mi chiede ad un certo punto.
Diciamo di sì, non ho visitato un granché. Magari un giorno ci tornerò da turista.”
Yesung non mi risponde.
Sta guardando qualcosa, fuori dal finestrino.
Mi sporgo e guardo anche io.
Siamo fermi ad un semaforo, quindi non mi è difficile individuare cosa sta osservando.
Peccato che non abbia idea di cosa sia.
Cosa c'è?”
Quello.” dice indicandomi il palazzo davanti a noi. “Sai cos'è?”
No.”
E' come un cinema, solo privato. Scegli il film e ti danno una stanza con un divano.”
Andiamoci.” dico di getto. “Adesso.”
Ora? Ma io...”
Vedo lo sguardo di Yesung. So che sta cercando di farmi desistere a parole, ma l'idea gli piace.
Lo capisco dal mezzo sorriso che non abbandona il suo volto.
Ho detto che lo avrei fatto sentire un ragazzo normale.
Un normale ragazzo coreano.
Lo sto per fare.
Prendo un respiro profondo.
Jong-woon oppa, pleeeease.” dico con una vocina acuta. “Jong-woon oppa rendi felice la tua fidanzata in affitto. Pleeeease.”
Il mio aegyo è efficace e un po' shoccante.
Yesung è ancora più sorpreso di me.
Dice qualcosa in coreano all'autista, poi mi sorride.
Se finiamo nei guai, è colpa tua.”



Sto portando una celebrità in un cinema.
Lo so, è terribilmente rischioso.
Appena la portiera dell'auto si apre, sento il peso della mia decisione.
Yesung è coperto, certo, ma ho comunque paura di fare un disastro.
Entriamo nel cinema e mi avvicino al bancone.
Non so come, ma a gesti e con le poche parole che Yesung mi ha suggerito in macchina mi faccio capire.
La ragazza al bancone mi da una tessera magnetica, un raccoglitore ad anelli e una tovaglia plastificata con stampate varie pietanze.
Pago con il mio stipendio della SM e mi avvicino a Yesung, che nel frattempo sta guardando – o fingendo di guardare – i poster dei nuovi film a noleggio, in modo da dare le spalle all'ingresso e al bancone.
Oppa, cosa vuoi da mangiare?” gli chiedo avvicinandomi.
Lui mi sorride, poi abbassa lo sguardo sulla lista e mi indica una confezione di ramen piccante istantaneo – o almeno sembra.
Poi?”
Lui scuote la testa.
Troppo poco.” commento muovendo il menù. “Oppa.”
Lui sorride ancora, poi indica anche un altro prodotto.
Annuisco, poi abbasso il menù e gli passo la tessera magnetica e il raccoglitore ad anelli.
La stanza è la dieci. Prendo il pranzo e arrivo.”
Kamsaheyo.” dice a bassa voce.



Il servizio è eccezionale. Dopo meno di dieci minuti, vengo chiamata a ritirare tutte le mie ordinazioni, divise in tante scatoline colorate. Faccio un mezzo inchino e saluto, poi mi dirigo verso la parte interna del cinema, quella divisa in cubicoli.
Le stanze hanno porte di diversi colori, con adesivi tono su tono con il numero della stanza. Nel corridoio, a destra ci sono i numeri pari, a sinistra i dispari.
La stanza numero dieci è circa a metà.
Busso.
Anna-chan.” dico ancor prima che Yesung possa farsi venire un attacco di panico.
La porta scorrevole si apre di pochi centimetri, lasciando intravedere solo un occhio e uno scampolo del volto di Yesung.
So che quello che sto pensando è controproducente, ma se fossi stata una fan, l'avrei scoperto subito.
Yesung è dotato di una bellezza particolare e di un volto impossibile da non riconoscere.
E indossa sempre quegli invidiabili occhiali con la montatura spessa.
Il pranzo è pronto!” dico sorridendo.
Sento Yesung chiudere la porta a chiave dietro alle mie spalle e sospirare.
La stanza è davvero carina: oltre a un televisore enorme e a un comodo divano, ci sono un tavolino e un appendiabiti. Alle pareti, oltre ai poster, ci sono alcune firme fatte con l'indelebile dai frequentanti del cinema.
Appoggio il pranzo sul tavolino e mi tolgo la giacca. Ora che la porta è chiusa, anche Yesung si toglie la giacca e la cuffia.
Hai già scelto il film?”
Devo sceglierlo io?” chiede sedendosi sul divano, in un angolo. “Scegliamolo insieme.”
Mmh.
Forse è meglio mangiare prima, la roba si raffredderà.”
Detto questo, Yesung inizia ad aprire le scatole e a sparpagliarle sul tavolo, senza un ordine preciso.
Io rimango in piedi, in un angolo.
Sono in imbarazzo, lo ammetto.
Anna-chan, siediti di fronte a me. E' così che si fa, no?”
Yesung scende dal divano e si sistema su uno dei cuscini a terra.
Faccio ciò che mi dice e non riesco a smettere di sorridere.
Grazie, Anna-chan. Per quello che hai fatto per me.”
Jong-woon oppa.” borbotto, riuscendo solo in quell'istante ad alzare lo sguardo.
Non faccio in tempo a dire altro che sentiamo un cellulare suonare.
Yesung scatta in piedi e, appena legge il numero sul display, fa un mezzo sorriso.
Risponde, inizia a parlare in coreano, sorride.
Con la mano libera gesticola.
Io so con chi sta parlando, ne sono certa.
Anche perché ogni tanto sento il mio nome.
E il suo.
Wookie.
Yesung si spettina i capelli scuri e si passa una mano sugli occhi, spostandosi gli occhiali.
Poi ride.
La telefonata e breve, ma intenssissima.
Vorrei sapere che si sono detti, ma quando Yesung si risiede, non ho il coraggio di chiederglielo.
Itadachimasu.” dico prendendo una coppia di bacchette.
Meokkesseumnida.” risponde lui, con un mezzo sorriso.
Iniziamo a mangiare, in silenzio.
Il ramen entra nella bocca di Yesung con il solito rumore a risucchio.
Per gli asiatici è così: più approvi ciò che mangi, più devi fare rumore.
Io ci provo, ma il suono non uscirà mai così bene.
Yesung si accorge che lo sto guardando, ingoia il boccone e alza lo sguardo.
Ryeowook è molto geloso del fatto che io sia qui con te. Vorrebbe esserci lui al mio posto.” commenta sorridendo. “Hai assaggiato il pollo?”
Non ancora. Ma...”
Niente, troppo tardi.
Yesung ha preso un pezzo di carne e me lo sta porgendo con le sue bacchette.
Mi indico con un dito e lui annuisce.
Mi avvicino al boccone, apro la bocca e lo mangio.
Yesung sembra particolarmente soddisfatto.
Mastico lentamente, cercando di rimanere concentrata.
Yesung mi ha appena imboccata, che sarà mai.
Niente, niente.
Respiro profondamente.
Ryeowook non è così collaborativo.” commenta lui “Di solito vuole imboccarmi lui. E' proprio bello avere una fidanzata, lo sai?”
Mi stai mettendo in imbarazzo Jong-woon oppa.” borbotto.
Deve essere così, se no non sarebbe reale.”
   
 
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