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Autore: Lady Atena    22/03/2013    1 recensioni
Uno sfrigolio si fece largo con un suono sempre più intenso, il viso gli scottava e le guance prudevano. Fece due passi indietro, una scintilla rossa e arancio, con sfumature verdi, gli balenò davanti. Lo circondò, coprì la parete della grotta, invase l'erba e investì l'albero. Il fuoco si fece più alto, un ululato in lontananza sovrastò il crepitare delle fiamme, mentre un sibilo si fuse con esse. Si voltò verso l'entrata della caverna, una sagoma avanzò nel fuoco, due scintillii verdi incastonati in un ovale perlaceo. Degli scricchiolii e un tonfo, si girò di scatto. L'albero era crollato.
Seconda classificata al "Marvel Contest - La profezia della Veggente" indetto da signorino__ sul forum di EFP.
La storia è stata modificata rispetto a quella partecipante al contest.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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2. Fiamme.

Le fiamme si allargarono ai lati del suo corpo formando due muri di fuoco crepitante, le lingua cremisi dalle sfumature verdastre frusciavano sull'erba insieme ai sibili del serpente. Indietreggiò di un passo, l'ululato del lupo risuonò alle sue spalle e lui si bloccò. La terra sotto i suoi piedi tremava ondeggiando, senti il suono di frane e strilli provenire dal perimetro circostante. Guardò la caverna, i due occhi verdi avanzarono sfumandosi ad ogni passo di rosso; delle catene di carne penzolavano ai suoi fianchi sfiorandogli le suole delle scarpe. Indietreggiò ancora, un sobbalzo del terreno lo fece cadere in terra. La mano si poggiò a due dita dalle fiamme ma non la sentì bruciare o dolere, un lieve pizzicore alle dita si diffuse lungo il braccio salendo fino al petto; il reattore ARC brillò più forte illuminando un volto pallido dalle sfumature blu. Spalancò gli occhi vedendo le strisce blu colare sulla pelle del viso di Loki scendendo fino al mento e sparire in gocce d'acqua. Riuscì a scorgere del sangue colare lungo le catene di carne che Loki portava ai polsi, sentì lo sfrigolio delle fiamme fondersi al sibilo del serpente e l'ululare del lupo sovrastare le grida. Loki abbassò gli occhi rossi su di lui, strinse le labbra e passò avanti. Il fetore di carne marcia mista a ghiaccio lo investì, si piegò in avanti e vomitò.

Una pressione sulla spalla. Tony alzò lo sguardo, batté gli occhi vedendo Thor piegato in avanti su di lui.
“Uomo di metallo, il tuo colorito farebbe invidia alla neve di Jotunheimr” disse.
Tony strinse le labbra e guardò il bicchiere mezzo pieno di vodka che teneva con la mano destra. Si sporse di lato e lo appoggiò sul bordo del tavolo, intravide il bracciolo della poltrona vuoto. Alzò lo sguardo su Thor e Thor sospirò sedendosi nell'angolo del divano.
“Mio fratello ha reputato superfluo ascoltare ulteriormente, Uomo di metallo” spiegò.
Tony strinse il labbro, lo arricciò e sbuffò.
“Nessuno ha insegnato al piccolo cervo che è maleducazione abbandonare una conversazione a metà?”.
Thor abbassò il capo e Tony mugugnò.
“Va bene, Point Break, non c'è bisogno di fare quella faccia, era così per dialogare”.
Thor rialzò il capo e accennò un sorriso, gli occhi azzurri restarono opachi.
“Nelle udienze che abbiamo avuto tramite l'oggetto trasmittente da te costruito hai accennato diverse volte di essere preoccupato per Loki” disse.
Tony affondò le spalle nello schienale del divano, roteò gli occhi.
“Primo, è un cellulare dimensionale. Secondo, non sono preoccupato per Loki ma di Loki. Terzo...”.
Arricciò il labbro, si sporse in avanti e socchiuse gli occhi.
“Sono sembrato davvero così preoccupato?” chiese.
Thor annuì.
“Pensavo che il premunirmi di un...”.
“Cellulare dimensionale, Thor. Cellulare dimensionale”.
“Cellulare dimensionale fosse un modo per tenerci in contatto nel caso Midgard avesse nuovamente necessitato della mia presenza, ma...”.
“E infatti è così”.
Thor storse il labbro.
“Ma ogni volta che mi hai contattato, Uomo di metallo, è stato per chiedermi di Loki e delle sue condizioni”.
Tony sbuffò, afferrò il bicchiere e lo svuotò. Poggiò l'oggetto sul tavolo, prese la bottiglia di vodka con l'altra mano e la versò fino a riempire il bicchiere.
“Ho sempre avuto un debole per gli psicotici con problemi d'affetto” ironizzò.
Bevve fino a sentire i cubetti di ghiaccio premere contro le labbra, se le leccò e posò il bicchiere.
“E faccio bene, dannazione! Avete lasciato a quell'Hitler mancato i suoi poteri da Mago Merlino!” esclamò.
Thor strinse le labbra, sospirò e annuì.
“Era necessario. Senza di essi, i Chitauri l'avrebbero già divorato mentre in questo modo può celarsi al loro sguardo. Padre ha stabilito che per quanto atroci siano le sue colpe, non merita una fine simile e che Asgard non deve affrontare una guerra contro quelle creature a causa di Loki”.
Tony sbuffò, intrecciò le mani tra loro fissando il ghiaccio nel bicchiere. Una patina bianco-giallastra alta due dita contornava il fondo dell'oggetto e alcune strisce d'acqua colavano dai cubetti.


Il rivolo bluastro colò dalla guancia di Loki fino al mento, una goccia d'acqua cadde sul bordo di una catena di sangue e carne; si tramutò in ghiaccio affondando nella budella che stringeva il polso di Loki.

Tony scosse il capo, allungò la mano prendendo la bottiglia e si versò un altro bicchiere di vodka.
“Ok, ok. Chissene frega se ha sterminato centinaia di poveri esseri inferiori, non farlo mangiare dagli stessi esseri che voleva aizzarci contro ha la priorità” borbottò.
“Stark, capisco le tue parole, ma ascoltami...”.
Tony alzò lo sguardo, strinse gli occhi.
“No, Point Break, senti tu. Da quando quel sociopatico di Bambi ha tentato di farmi uno dei suoi Avada Kedavra senza successo, sogno la deforestazione ambientale a causa di un incendio o di un allagamento o di tutte e due le cose! Quindi pretendo che Psycho sia sotto controllo, perché che siano i Chitauri o lui ci sarà comunque qualcosa che tenterà di nuovo di ammazzarci tutti e preferisco avere Loki davanti agli occhi e ricevere una pugnalata al petto piuttosto che saperlo comodamente seduto in una cella dalla quale può uscire quando vuole perché è il cocco del futuro re!”.
Thor si alzò, strinse i braccioli della poltrona.
“Non ti permetto di dubitare di mio fratello senza motivazioni assennate! Loki ha compiuto molti crimini, è vero, ma non voglio venga accusato di cose che non ha ancora messo in atto!”.
Tony piegò il capo all'indietro, bevve metà bicchiere e sospirò.
“Ok, Barbie Vichingo, mi fido di te. Io non gli sguinzaglio contro Hulk incazzato e tu non gli fai distruggere la Terra. Ma rimanere qui finché qualcuno non saprà spiegarmi cosa succede”.
Thor strinse le labbra, socchiuse gli occhi e i ciuffi biondi gli coprirono il volto.
“Se questo è necessario per mantenere la pace con Midgard, sarà fatto” sussurrò.
Si voltò, fece il giro del divano e avanzò verso la porta.


 


Questa parte non c'era. L'ho scritta nel vano tentativo di chiarire qualcosa, ma sono quasi certa che aggiungerò una quarta parte per chiarirlo del tutto o almeno provarci.

  
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