Credeva...
Era l’ennesima volta che si svegliava nella notte, tutta sudata.
Sentiva la gola stringersi, ogni volta, e un dolore lancinante salire fino alla bocca.
Poi vomitava pure l’anima, tutto ciò che aveva dentro. E piangeva, piangeva fino allo sfinimento.
Si chiedeva perché dovesse soffrire tanto, perché dovesse essere sempre la stessa storia, ogni notte.
Ma ai suoi perché nessuno dava risposta.
Era opprimente tutta quella calma che la circondava, era deprimente tutto quel dolore che l’assaliva.
Faceva finta di niente, il giorno; la notte era l’ideale per sfogarsi, credeva.
E credeva pure che non sarebbe mai finito. Che sarebbe stato un ciclo continuo.