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Autore: Miss Yuri    23/03/2013    3 recensioni
E se Grovyle non se ne fosse mai andato? Se lui fosse rimasto con i protagonisti principali, in che modo sarebbe cambiato lo svolgersi degli eventi?
Per rispondere a queste domande, ho creato questa fanfiction, un What if? basato, ovviamente, sulla trama di Pokèmon Mystery Dungeon Esploratori del Cielo.
Ogni piccolo commento, osservazione o critica è ben accetta.
Posso solo augurarvi buona lettura. Spero sia di vostro gradimento!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Grovyle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 2. Dialga, il Signore del Tempo
 


Ansimavano entrambi, con l’adrenalina che gli affluiva ancora in corpo a causa della precedente battaglia. I muscoli, brucianti per la tensione accumulata, non lasciavano un attimo di tregua ai due compagni.
Ami si buttò a terra, esausta e con gli arti doloranti che la costringevano a stare distesa di schiena per riposarsi.
“È finita.” Mormorò tra un sospiro e l’altro, sollevata.
“Sì, per fortuna.” Concordò Grovyle, avvicinandosi e sorreggendola per la testa con il braccio che non gli faceva male.
“Le Baccarancie… sono nella Sacca dei Tesori…” Disse la Charmander, voltandosi e socchiudendo gli occhi.
Lui annuì, riappoggiandola delicatamente per terra e dirigendosi con passo malfermo verso la borsa, abbandonata in un angolo al limitare della vegetazione. La raccolse e vi frugò all’interno, tastando la superficie degli oggetti necessari alle esplorazioni contenuti al suo interno. Finalmente, notò la presenza di tre Baccarancie, le ultime rimaste. Ne mangiò una e, subito, si sentì rinvigorito, tanto che tutte le ferite si erano rimarginate velocemente. Ancora una volta, il potere curativo di quei frutti aveva fatto un lavoro meraviglioso.
Si voltò per controllare la situazione dei suoi due amici: Riolu era ancora disteso per terra, immobile, tanto che non lo sentiva nemmeno respirare. Ami, invece, si era voltata di pancia e ansimava rumorosamente. Riolu era quello che stava peggio e doveva assolutamente curare prima lui.
Con pochi e semplici balzi si avvicinò al Tipo Lotta, ispezionando il suo corpo alla ricerca di una minima reazione vitale. Vide il suo petto contrarsi e il piccolo Pokémon sfociò in un conato di tosse, dovuto all’affaticamento.
Grovyle si chinò immediatamente su di lui, sollevandolo e aiutandolo a mangiare la Baccarancia. Fu questione di pochi secondi e, finalmente, riprese conoscenza.
“Grovyle! Cos’è successo? Dov’è Dusknoir?” domandò subito, rialzandosi repentinamente in piedi e serrando le zampe.
“Lo abbiamo sconfitto. Ora, dobbiamo aiutare anche Ami.” Gli rispose l’altro, riportando la sua attenzione sulla figura di lei, scossa da lievi fremiti.
Il Pokémon annuì, seguendolo con passo cadenzato e osservandolo mentre ripeteva la stessa operazione che aveva attuato con lui poco prima. Allo stesso modo, anche lei ritornò in forze come prima del loro precedente scontro.
“Avete corso un rischio intervenendo mentre stavo per riportare Dusknoir nel futuro, lo sapete?” domandò, serio, il Tipo Erba, incrociando le braccia.
“Sì, è vero.” Abbassò la testa Ami, consapevole che quell’idea era stata sua.
“Però, alla fine, siamo riusciti comunque a sconfiggerlo, no?” intervenì Riolu, col suo solito ottimismo.
“La prossima volta potremmo non essere più così fortunati. È bene che riflettiate di più prima di agire.” Proseguì Grovyle, stringendosi nelle spalle “Però è anche vero che siamo riusciti a cavarcela, è questo che conta.”
“Bene! Prossima destinazione: la Torre del Tempo!” saltellò il Pokémon Emanazione, raccogliendo velocemente gli ingranaggi azzurri sparsi per terra.
Ami si sentì male a quella affermazione, quasi come se le avessero scoccato una freccia dritta al cuore, ferendola mortalmente. Il tempo per stare con il suo migliore amico stava per volgere al termine. Non si sarebbero più rivisti e Riolu ci sarebbe rimasto malissimo. Perdendo lei, chi gli sarebbe rimasto accanto per consolarlo nei momenti difficili? Con chi altro avrebbe condiviso mille avventure in giro per il mondo?
Il Tipo Erba notò il velo di tristezza che la aveva invasa, intuendo il motivo di quel cambio di umore. Grovyle scosse la testa leggermente, cercando di comunicarle con lo sguardo che, se volevano salvare il pianeta dalla paralisi, dovevano per forza portare a compimento la loro missione.
La Charmander recepì il messaggio, sforzandosi per sembrare, possibilmente, quieta e a suo agio. Cosa che le costò non poca concentrazione.
Una volta che Riolu ebbe finito di raccogliere gli ingranaggi, il gruppo risalì le scale che portavano al Vascello Arcobaleno. Si fermarono sulla piattaforma di pietra che, dopo uno scossone, prese a levitare, acquistando sempre più quota. Si fermò per pochi attimi e poi ripartì, dirigendosi verso la Torre del Tempo. Alle sue spalle, la Terra Nascosta si allontanava sempre di più, mentre il mezzo si dirigeva verso il cielo, rilasciando una scia luminescente composta dai sette colori dell’arcobaleno.
I tre sollevarono lo sguardo, intravedendo il tempio di Dialga, sospeso per aria a fare da guardiano onnipresente sul regno del Signore del Tempo. Era un edificio altissimo, con le pareti di un bel blu notte e le volte che la decoravano azzurre come dei lapislazzuli. Sulla cima si poteva distinguere un insolito turbinare di nuvole rossastre come il fuoco, che non promettevano nulla di buono. Dovevano sbrigarsi e riportare gli Ingranaggi del Tempo al loro legittimo posto, altrimenti, il crollo di quell’imponente costruzione si sarebbe verificato di lì a poco.
 La loro ultima avventura stava per cominciare.
 
La scalata della torre non fu così faticosa come credevano e, contro ogni aspettativa, erano arrivati a tempi di record sulla vetta, evitando particolari incontri durante il tragitto. Per ora, non avevano ancora avuto l’occasione di imbattersi in Dialga.
La cima era costituita da un enorme spiazzo, decorato con monumentali colonne di marmo poste in fila una dietro l’altra. In lontananza, si ergeva un altare sopraelevato, il luogo dove andavano inseriti gli ingranaggi. Spirava uno strano venticello freddo, ma nessuna traccia del Signore del Tempo.
“Che strana atmosfera si respira in questo posto…” commentò Riolu, osservando il luogo, curioso.
“Vanno collocati lì gli ingranaggi, giusto?” domandò Ami a Grovyle, stranamente silenzioso.
“Sì. Ma non vedo Dialga. Temo che possa attaccarci da un momento all’altro se non restiamo in guardia.” Confessò il Tipo Erba, guardandosi attorno con circospezione.
“Se cercherà lo scontro, saremo pronti. Ora, concentriamoci sulla nostra missione.” Lo rassicurò l’amica, sorridendogli, anche se il suo gesto non ebbe l’effetto che sperava di ottenere.
Mossero pochi passi, rimanendo in allerta nel caso di un possibile attacco a sorpresa. Salirono i pochi gradini che portavano all’altare, trovandosi davanti una lastra di pietra circolare con degli strani disegni incisi. Sulla superficie, erano stati scavati cinque piccoli alloggiamenti.
Proprio in quel momento, una scossa di terremoto fece tremare il pavimento, facendo sobbalzare i tre.
“Oh no! La Torre del Tempo potrebbe crollare da un momento all’altro!” esclamò Riolu, spaventandosi e non poco.
“Facciamo presto! Inseriamo subito gli ingranaggi!” disse, frettolosamente, Grovyle, prendendo la borsa degli ingranaggi e cominciando a inserirli uno alla volta. Il primo, il secondo, il terzo, il quarto. Ne mancava solo uno. Si accinse a tirare fuori l’ultimo, per inserirlo nella sua cavità.
Fu allora che udirono un rombo molto simile ad un ruggito, vicinissimo a loro e assolutamente terrificante. Una moltitudine di rocce grigiastre si diresse verso di loro un attimo dopo, lasciandogli appena il tempo di evitarle. Nella confusione, il Pokémon Legnogeco venne colpito da una roccia di medie dimensioni. I danni che subì non erano gravi, ma l’Ingranaggio del Tempo gli sfuggì dalla zampa, perdendolo di vista.
I tre esploratori atterrarono in mezzo allo spiazzo, trovandosi davanti l’imponente figura di Dialga, che li squadrava con aria minacciosa. I suoi occhi rossi erano ridotte a due fessure scarlatte e sembrava molto arrabbiato.
“Come osate violare questo luogo sacro!” tuonò il Signore del Tempo, ruggendo rabbioso.
“No! Non capisci! Noi vogliamo impedire la paralisi del pianeta!” tentò di spiegare Ami, parole che furono totalmente ignorate.
“Non mentirmi! Siete solo dei profanatori da eliminare!” urlò il leggendario, sbattendo una zampa per terra e facendo tremare il pavimento.
“Lascia perdere! Sta quasi per perdere il controllo di sé. Dobbiamo per forza combatterlo!” disse Grovyle, facendo guizzare le pupille da una parte all’altra per cercare di individuare l’Ingranaggio del Tempo.
“Non ce ne sarà bisogno. Se riusciamo a raggirarlo, potremo arrivare facilmente all’altare e…” parlò, con voce sicura, Riolu, credendo di aver già trovato la soluzione al problema “ Aspetta! Ma…! Dov’è l’ingranaggio? Ce l’hai tu, non è vero?!”
“No. L’ho perso quando Dialga ci ha attaccato.” Il Pokémon Legnogeco si rabbuiò, digrignando i denti per lo sconforto.
“Smettetela di parlare fra di voi!” urlò il loro avversario, piegando le zampe anteriori in avanti per mettersi in posizione d’attacco “ Non avrete nessuna pietà da parte mia!”
Detto questo, si lanciò all’attacco contro di loro, senza usare un attacco in particolare. I tre evitarono, per un soffio, i suoi artigli affilati e metallici.
Cogliendo l’occasione, la Charmander generò una grossa fiammata all’interno della bocca e mirò al muso di Dialga. La mossa Lanciafiamme andò a segno e riuscì a colpirgli l’occhio sinistro e a bruciargli parte della guancia.
Il Pokémon ruggì di rabbia e di dolore, non tollerando affatto un simile affronto. Si girò di scatto verso di lei, fissandola trucemente con l’occhio ancora sano. A questo punto, provò ad attaccarla con Dragartigli, sferrandole una potente graffiata che la investì in pieno. Ami sentì il suo respiro mozzarsi di colpo e dopo vide l’arto di Dialga investirla in pieno, mandandola a sbattere contro la base di una colonna vicina.
“No! Come hai potuto?!” gridò Riolu, spiccando un balzo contro l’avversario, poiché non era riuscito a contenere la rabbia. Una lacrima gli rigava il volto e nei palmi stringeva una sfera luminosa di colore azzurrino. La rilasciò con un gesto fulmineo delle zampe, indirizzandola al petto dell’enorme Pokémon. Dialga la vide con la coda dell’occhio, giusto in tempo per darsi una spinta con gli arti posteriori e spiccare il volo nel cielo. Ora, li scrutava dall’alto come una grossa aquila, sapendo di averli in pugno.
“Ci ho messo tutta la mia potenza in quell’attacco…” crollò in ginocchio il Tipo Lotta, fissando sbigottito le piastrelle grigiastre.
“Se vogliamo sconfiggerlo, dobbiamo giocare d’astuzia.” Bisbigliò Grovyle, pensando freneticamente ad un modo per opporre resistenza a quel gigante inarrestabile “La ferita sull’occhio può darci un vantaggio in più.”
Proprio in quel momento, il leggendario si buttò in picchiata sopra di loro, con tutta l’intenzione di far precipitare quei due intrusi giù dalla torre.
I due evitarono per un pelo l’attacco, ma Dialga si aspettava questa mossa. Avevano fatto esattamente il suo gioco. Alzò il vigoroso collo e si preparò a sfruttare la sua risorsa più potente: Fragortempo, con cui riusciva a controllare le curvature spazio-temporali a suo piacimento.
Riolu e Grovyle vennero colpiti da una forza repulsiva quasi invisibile ad occhio nudo e, quindi, impossibile da evitare per dei Pokèmon normali come loro. Entrambi subirono dei danni considerevoli, tanto che con una sola mossa il loro avversario era riuscito ad esaurire gran parte delle energie di cui disponevano.
Il grosso Pokémon si portò di nuovo ad alta quota, in modo che non potessero attaccarlo fintanto che era vulnerabile. Ogni qualvolta decideva di usare Fragortempo, doveva restare in allerta per non essere prosciugato dal suo stesso attacco. Ma non poteva lasciare che recuperassero fiato. Si buttò di nuovo in picchiata su di loro, ruggendo rabbiosamente.
I due esploratori alzarono la testa, vedendo il leggendario piombare di nuovo sopra di loro. Si guardarono in volto, tentando di scorgere l’uno nel viso dell’altro un segnale di battaglia. Non furono delusi e, dopo un breve cenno del capo, balzarono addosso al loro avversario da sinistra, dove il Signore del Tempo era stato ferito all’occhio. Questo, gli impedì di poterli adocchiare mentre atterravano sopra il suo dorso.
 Il Pokémon Emanazione e il Pokémon Legnogeco si aggrapparono al suo collo e cominciarono ad attaccarlo furiosamente, sfoderando tutti gli attacchi di cui disponevano. Dialga si dimenava come un cerbiatto impaurito, tentando, disperatamente, di scrollarsi di dosso i suoi due aggressori. Non volevano proprio saperne di mollare la presa.
 
Ami riaprì gli occhi faticosamente, cercando un appoggio per reggersi in piedi. L’impatto con la colonna le aveva fatto perdere i sensi all’inizio del combattimento. Si malediceva per essersi fatta mettere fuori gioco con così poco. Sperava, con tutta sé stessa, che i suoi due amici stessero bene.
Una scena incredibile si prospettò davanti al suo sguardo incredulo! Riolu e Grovyle si tenevano aggrappati al collo di Dialga e continuavano a tempestarlo di colpi, senza che lui riuscisse a reagire. Voleva assolutamente aiutare i suoi compagni d’avventura, ma qualcosa la distolse dal suo intento. Molto vicino al luogo dove si stava svolgendo la battaglia, giaceva un piccolo oggetto azzurrino di sua conoscenza: era l’Ingranaggio del Tempo che avevano perso prima dello scontro!
Si sentì sollevata ma, allo stesso tempo, preoccupata. E se il Pokémon leggendario lo avesse schiacciato senza volerlo? Come avrebbero potuto rimediare ad un simile disastro?
Si rimise completamente in piedi, ma una scossa di terremoto la fece ripiombare a terra. Questa era stata molto più potente della altre. Forse, la Torre del Tempo stava per crollare definitivamente! Si rialzò subito, in preda al panico più totale. Un’altra scossa le fece quasi perdere l’equilibrio un’altra volta. Si rialzò, decisa a non cadere più, e corse verso l’Ingranaggio del Tempo, non badando minimamente al pavimento che continuava a tremare.
Dialga era ancora in balia dei suoi piccoli avversari, ma non ancora per molto. Infatti, se li scrollò di dosso, giusto in tempo per notare Ami che correva verso di lui. Alzò uno degli arti anteriori, contando di schiacciarla definitivamente, senza lasciare le cose a metà come aveva fatto prima.
La Charmander alzò lo sguardo, vedendo la zampa del leggendario abbassarsi sopra di lei. Si buttò in avanti e strisciò sulle mattonelle, evitando il colpo e afferrando l’Ingranaggio del Tempo. A questo punto, si trovava esattamente sotto il dorso del Pokémon, impossibilitata ad uscirne. Si guardò intorno disperatamente, cercando Grovyle o Riolu per passargli l’ingranaggio e inserirlo al suo legittimo posto insieme agli altri.
Improvvisamente, il Tipo Erba si avventò contro il Signore del Tempo, usando Fendifoglia sul suo arto destro. Dialga ruggì violentemente, ma, così facendo, si era aperta una via di fuga. Ami passò fra le sue zampe, dirigendosi fulminea verso l’altare rialzato.
Una nuova scossa, la più potente di tutte, le fece piantare i piedi per terra, impedendole anche solo di rimanere in posizione eretta. No. Non poteva essere vero. Dopo tutti gli sforzi per arrivare fino a lì, la Torre del Tempo sarebbe crollata comunque?
Sentì una voce familiare chiamarla per nome. Si voltò e notò Riolu, in piedi sull’altare, che si sbracciava per attirare la sua attenzione. Lei capì subito e si accinse a lanciargli l’Ingranaggio del Tempo. Il piccolo Pokémon lo afferrò con un balzo e si precipitò subito verso la lastra di pietra circolare.
Improvvisamente, le scosse aumentarono in modo vertiginoso. Le piastrelle si incrinavano e si rompevano una dopo l’altra e le colonne si sgretolavano una ad una. Un rombo assordante preanunciava il crollo delle mura della costruzione.
Qualche secondo dopo, una luce accecante inondò tutto…
 

Ehm…ciao!
Sì, finalmente mi sono fatta risentire in questa fan fiction. Chiedo venia per l’abominevole, imperdonabile e grandissimo ritardo con cui mi ripresento.  Sapeste quanti problemi per pubblicare questo singolo capitolo!
Spero comunque che lo abbiate gradito!
Ricordo che per battere Dialga ci ho messo una settimana intera la prima volta, provandoci ogni santo giorno! Forse perché, ai tempi, non mi ero portata abbastanza Revitalsemi e allora lui usava sempre Fragortempo come mossa di apertura e finiva per mandare KO il povero Riolu! Che gioia ho provato quando ci ero riuscita! E queste son soddisfazioni!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e che hanno inserito la mia fiction in una delle tre liste.
Un abbraccio a tutti voi e ci sentiamo per il prossimo aggiornamento!
  

  
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