Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: Yooni95    23/03/2013    1 recensioni
"Abbiamo 18 anni, siamo giovani!" -Mi disse Johnny- "E allora perchè devi continuare a rovinarti la vita sbattento in queste storie che non fanno altro che farti stare male?" -Continuò-
Non avevo mai visto il mio migliore amico così arrabbiato per una cosa che mi faceva stare male, era chiaro, avrei dovuto seriamente parlare con Andy, chiarire il nostro rapporto, era solo sesso oppure mi voleva, come diceva lui ma non aveva il coraggio di dire a Juliet che non provava più nulla per lei?
MESSAGGIO IMPORTANTE DA PARTE DELL'AUTRICE:
La storia non è completata, ma verrà chiusa a malincuore, so di essere stata via parecchio tempo da qua, ho avuto il blocco dello scrittore ahimè. Appena troverò un po di ispirazione per continuare questa storia giuro che la porterò a termine.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Andy Biersack
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Saviour

Una volta arrivata dal mio migliore amico, mangiammo dopo andammo al pub, dove Benny e Manu erani già li a scolarsi la prima pinta di birra.
“Nana!!” Benny e Manu mi salutarono così, con un urlo che si girarono tutti
“Johnny.” Lui lo salutarono quando eravamo li da loro
C’era una band che suonava musica di buona qualità pian piano il locale si riempiva sempre di più e iniziai a bere, c’era un uomo sulla quarantina che non smetteva di fissarmi, cosa che mi dava molto fastidio dato che ad un certo puntò iniziò ad avvicinarsi sempre di più a me.
A metà serata Benny e Manu erano già fuori come dei coppi, Johnny era sobrio e io iniziavo a fare la fine di quei due… non capii bene che stava succedendo perché ad un certo punto tutti lasciarono aperto un varco e passarono 5 ragazzi tutti pieni di borchie e vestiti di nero, mi sembrava di averli già visti, ma non ricordavo bene dove.
Dopo un po che mi bevevo birra e jack daniel’s non capii più niente e Johnny non sapeva da che parte farsi perché doveva badare me e quei due scemi, dissi a Johnny che andavo in bagno, quando mi accorsi che quell’uomo mi aveva seguita, entrò nel bagno delle ragazze mi prese per un polso e mi bloccò al muro, cercai in tutti i modi di liberarmi ma non ci riuscii, inizò a prendermi a schiaffi, poi mi tappò la bocca perché urlavo, avevo bisogno di aiuto, mi tolse la mano dalla bocca e mi iniziò a togliersi i pantaloni di pelle cacciai un urlo con tutta il fiato in corpo che avevo, le lacrime mi scorrevano veloci sul volto quando ad un certo punto la porta si spalancò, entrò uno di quei cinque ragazzi che erano entrati e gli mollò un pugno da stenderlo a terra, si girò verso di me.
“Stai bene?” mi chiese, poi quell’uomo si alzò con un labbro sanguinante
“Vergognati, porco! Ma non ti rendi conto che potrebbe essere tua figlia? Sparisci prima che ti concio peggio di come sei messo” disse al vecchio che se ne andò
Venne verso di me e mi guardò negli occhi
“Stai bene? Ti ha fatto niente?” mi disse
“Non lo so se sto bene, mi ha preso a schiaffi, sei arrivato in tempo… grazie…” dissi ancora tra i singhiozzi
“Ti ho sentita urlare dal bar, posso sapere come ti chiami?”
“Naomi…”
“Andrew, piacere… sei qui in questo locale da sola?”
“No… sono con tre miei amici”
“Dove sono? Che ti porto da loro?”
“Non lo so… li dalla pista da qualche parte”
“Andiamo a cercarli”
Mi prese per mano e mi aiutò a cercarli, ma loro non c’erano, erano andati via…
Ricominciai a piangere, allora Andrew mi prese e mi abbracciò poi mi portò dai suoi amici e gli raccontò tutto… loro mi guardarono e poi parlarono
“I ragazzi dicono che potresti passare la notte da me… loro non hanno posto, dormo sul divano, tu puoi dormire nel letto”
“posso chiederti perché fai questo? Non mi conosci nemmeno, non sai chi sono e mi ospiti a casa tua..”
“Tu vivi sola?”
“Si”
“Hai bisogno di qualcuno almeno per stanotte. Ti prego”
“Sembra quasi che ti faccio pena. Povera la piccola ragazzina stupida che va in un locale a bere, si ubriaca e rischia di essere stuprata, che sciocca.. questo è quello che pensi!”
“No, assolutamente no! Penso che quello li è solo uno sfigato. Non doveva nemmeno permettersi di sfiorarti”
Poi boom non ricordai nulla, credo che ero svenuta, so solo che mi ritrovai in un letto non mio, in una casa non mia.
Guardai l’orario: le 06:45 richiusi gli occhi e mi riaddormentai.. verso le 09:30 la luce entrava dalle finiestre e mi svegliò, aprii gli occhi e vidi Andrew sul letto, che mi porgeva un bicchiere d’acqua e un’aspirina e la colazione. 
   
 
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