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Autore: Angemon_SS    10/10/2007    2 recensioni
Il remake della Fic L'ombra dell'anima, ora è di nuovo online. Ci ritroviamo in un futuro dopo una violenza subita da Onpu il gruppo di amiche dovrà affrontare ciò che è più grande di loro. Mistero, eros(lieve), tantissima azione e suspance con finale a sorpresa, chi ha letto la precedente versione spero che trovi questo remake interessante, vi prego commentate e aiuterete la storia a migliorare, si accetta tutto anche lamentele e ramanzine
Genere: Thriller, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 5

«Ecco qui.» Disse Aiko gettando sul letto di Doremi una decina di fascicoli strapieni di documenti.

Le uniche nella stanza erano Aiko, Doremi ed Onpu, che sembrava dormisse, nel letto li accanto. Doremi si era ripresa da poco dallo stupro di due giorni prima. Kotake le era rimasto vicino tutto il tempo sino a pochi minuti prima quando dovette andare al lavoro col permesso e l’insistenza della moglie.

Doremi prese in mano il primo fascicolo con scritto 2000-2006 ed osservo i documenti e le foto presenti all’interno. C’erano diversi articoli di giornale, foto ritagliate da chissà dove, testi scritti a computer e a mano, contratti e disegni strani.

«Che cosa sono tutte queste cose?» Chiese Doremi mentre osservava la foto di una donna barbaramente uccisa.

«Sono i documenti riguardanti la primavera in nostro possesso.» Doremi abbassò la fotografia mentre le riaffioravano alla memoria quei terribili istanti di buio e dolore. «Sono riuscita ad avere un permesso per visionarli e portarli via, ci saranno molto utili.»

«Ehm, Aiko…mi hanno tolto l’incarico. Non lavoro più a questo caso.»

«Ufficialmente no, ma in pratica si.»

Doremi sospirò mentre sfogliava il secondo fascicolo con scritto 2007-2010. Quella seconda cartella non era molto diversa dalla prima in fatto di contenuti. Doremi prese un’altra foto. Il soggetto era una bambina accoltellata alla gola.

«Noi abbiamo da qualche hanno un infiltrato della polizia terrestre mentre le streghe e i maghi ne hanno uno loro sin dalla formazione di questa setta.» Disse Aiko.

«Si…ma cos’è la primavera?»

«..per quanto ne so io la primavera è un’organizzazione segreta che mira alla rinascita del pianeta e della natura incontaminata a discapito dell’uomo, unico nemico e unica piaga del pianeta terra.» La voce di Onpu veniva da sotto le coperte dove Aiko e Doremi credevano stesse dormendo.

«Tu come lo sai?» Chiese Aiko chiudendo il fascicolo che aveva in mano.

«Perché anche io faccio parte della primavera...e da ieri anche Doremi.»

«Spiegati meglio.» Doremi non si accorse di avere alzato la voce così tanto. Onpu stette in silenzio per qualche secondo poi parlò di nuovo dopo essersi scoperta il volto facendo vedere i propri lividi che le annerivano il volto tanto amato dai suoi fan: «Non so bene come funzioni, so solo che vengono da te quando vogliono loro, ti fanno quello che vogliono che tu sia d’accordo o no, e poi se ne vanno sempre senza lasciare tracce.»

Doremi si voltò con sguardo interrogativo verso Aiko che aprì di nuovo il fascicolo.

«Nella setta ci sono tre ranghi: le Floreali, gli Aratori e l’Albero. Le floreali sono le donne che subiscono la violenza dagli aratori mentre l’albero è il pezzo grosso della setta.»

Doremi arricciò le sopraciglia.

«Da quanto ci ha riferito il nostro infiltrato, mago, si tratta di una setta che preleva le donne, volenti o nolenti, e le stupra.»

«A sentirla così sembra che si tratti semplicemente di una setta che raccoglie le ragazze, le porta in un posto segreto e le violenta indisturbate.»

«Sbagliato.» Continuò sottovoce Onpu ma poi alzò di più il tono della voce così da poter essere sentita da Doremi ed Aiko. «In realtà sono tutte persone dotate di qualche strano potere. Appaiono indisturbate dove e quando vogliono, possono fermare il tempo se lo desiderano anche se non tutti i componenti riescono a farlo, e ti fanno ciò che vogliono, resistere è impossibile perché non vengono mai meno di due alla volta e poi se ti rifiuti o ne parli con qualcuno, anche con la polizia o i parenti, ti uccidono amici e familiari e poi, anche a te.»

«Quindi siamo di fronte a qualcosa di molto ben organizzato, i ranghi che ho nominato prima ne sono la prova inconfutabile.» Disse Aiko, continuando a sfogliare i fascicoli.

«Come fai ad esserne sicura?» Chiese Doremi.

«Doremi.» Cominciò Onpu. «C’è un personaggio dello spettacolo che adori più di qualsiasi altro, tipo un bell’uomo di qualche serie televisiva o di qualche film di successo?»

«Certamente, l’attore che fa CSI Okinawa…è stupendo…»

«Se non avessi Kotake, senza dubbio ritrovandotelo di notte nel tuo letto gli salteresti addosso senza nemmeno pensarci.»

«Può darsi…ma questo che centra con la setta e con il fatto che io sono stata violentata, con il fatto che tua sia stata la vittima di uno stupro?»

«Sono quella che viene visitata più spesso per essere violentata o per meglio dire inseminata.» Disse Onpu e si voltò dall’altra parte coprendosi completamente con le lenzuola. «Mi chiamano principessa ed ignoro in significato di questo appellativo ma credo che serva per qualche strano motivo al giorno del raccolto così come lo chiama l’albero; e Doremi a te ti hanno reso un componente della primavera per poterti controllare e per farti togliere l’incarico.»

Calò il silenzio nella stanza, nessuno aveva intenzione di dire qualcos’altra, l’unica cosa ad infrangere il silenzio erano il rumore dei fogli mossi da Aiko.

Doremi ripesò a quella terribile notte. Tutti quegli uomini con gli occhi affamati, il respiro pesante e fetido sul proprio viso, la bava che dalla bocca cade sulle sue guance, il calore di un liquido che non è quello di Kotake, un calore che spaventa.

«Doremi… stai piangendo.» Disse Aiko e Doremi si nascose il viso tra le mani mentre non riusciva a trattenersi dal tremare. Aveva cercato di trattenersi per non sembrare debole, ma quello che stava provando in quei giorni, ciò che aveva sentito era troppo per chiunque, si sentiva lurida, sporca all’inverosimile. Si alzò dal letto e corse in bagno seguita da Aiko.

Quando Aiko entrò nel bagno la vide seduta in terra a piangere mentre si guardava le mani.

«Siamo streghe, abbiamo di nuovo i nostri poteri, non facciamo che usare i nostri poteri per tutto il giorno tutti i giorni eppure, eppure mi sento impotente. Con questi poteri non sono riuscita a fermare quegli uomini ed ho l’infrenabile desiderio che mi riportino in quel posto per poter fare strage dei loro insulsi corpi. Voglio tagliarlo a tutti ad uno ad uno lentamente. Farli gridare per il dolore ce hanno fatto provare a me.»

Aiko si inginocchiò davanti a Doremi ma lei l’allontanò spingendola a terra mentre si rialzava in piedi con lo sguardo impaurito.

«Doremi che ti prende?»

«Il simbolo, mi brucia.» Ansimò Doremi. Si udirono dei rumori provenire dalla stanza nella quale si trovava Onpu. Aiko si rialzò ed aprendo la porta notò con sorpresa che un uomo si stava saziando di Onpu immobile e con lo sguardo perso rivolto al soffitto.

Sul letto di Doremi c’era un altro uomo che fumava tranquillamente una sigaretta infestando di fumo la stanza immacolata: «Oh, ma guarda: tre al prezzo di due. La primavera attira sempre più persone a se.»

Aiko si voltò verso Doremi e con grande sorpresa la vide in piedi e con la testa china. La osservò camminare mentre usciva dal bagno e si avvicinava all’uomo avvolto dallo stesso fumo che liberava dalla propria bocca.

«Oh, mai visto una donna che subito dopo l’iniziazione è così accondiscendente.»

«Non hai capito niente.» Sussurrò Doremi ed allungando le mani in avanti prese a se il collo dell’uomo ancora prima che questo potesse accorgersi del rapido movimento delle braccia. Aiko sganciò la fodera della pistola.

All’uomo era andato il fumo della sigaretta di traverso, giù nello stomaco, tossì mentre Doremi affondava le mani nel morbido collo.

«Brutta…» L’uomo non poté finire la frase perché Doremi lo colpì con una testata in pieno volto. Quando rialzò la testa era ricoperta del sangue dell’uomo al quale invece sgorgava dal naso. «Aiutami tu invece di goderti Onpu da solo.»

L’altro uomo che si stava saziando di Onpu si alzò da sopra di lei con modi di uno che viene disturbato sul più bello. Quando si diresse verso Doremi si ritrovò ad osservare un profondo tunnel nero dall’odore di povere da sparo.

Aiko gli stava puntando la pistola in mezzo agli occhi. «Ora sdraiati a terra e metti le mani in avanti e bene in vista. Sei in arresto e non ho voglia di recitarti i diritti, ricordati qualche film poliziesco.»

L’uomo ubbidì ma non appena Aiko gli si avvicinò vide che Doremi veniva scaraventa dall’altra parte della stanza. Quando si voltò verso l’uomo con il viso insanguinato notò che aveva le mani puntate contro Doremi e queste brillavano lievemente.

“Ma certo, sono ancora principianti e riescono a compiere poche magie, la loro magia si concentra sulle mani, semplice.”

Premette il grilletto e il proiettile attraversò da parte a parte la mano destra dell’uomo dalla faccia sanguinante. Le si avvicinò puntando la pistola verso la testa. L’uomo si accasciò a terra dolorante riempiendo la stanza di grida di dolore, dopo qualche secondo si rialzò in piedi e puntò l’altra mano contro Aiko.

“Allora riesce ad usare tutte e due le mani”

«Tu brutta troia…» Un proiettile lo raggiunse in pieno volto facendolo accasciare a terra senza vita.

Aiko si voltò verso l’altro uomo che stava a terra ma con grande sorpresa notò che era sparito. Controllò in bagno, sotto i letti e negli armadi, non c’era, come era arrivato se ne era andato indisturbato.

Quando Doremi riaprì gli occhi vide il viso sorridente di Aiko e dietro di lei quello di altri due medici chele tastavano le spalle e le braccia.

«Cos’è successo?» Chiese Doremi ma poi vide che uno dei due uomini era a terra e immobile in una pozzanghera rossa.

«Ricordi? Quei due ci hanno aggredito, uno l’ho colpito con la pistola l’altro è scappato non appena mi sona distratta,tu sei stata scaraventata contro il muro da uno di loro mentre … gli stavi dando filo da torcere.»

Doremi si sedette sul letto aiutata dai medici che continuavano a tastarla in tutto il corpo, forse alla ricerca di eventuali fratture. Volse lo sguardo al letto di Onpu, lei stava dormendo beatamente come se non fosse successo niente. Sotto le lenzuola il suo ventre saliva e scendeva lentamente mentre sul viso dominava un’espressione di beatitudine strana.

«Aiko.» Cominciò Doremi. «Sono stanca, vorrei dormire, vai in centrale e prova a cercare altre notizie sulla primavera, quando le hai trovate vieni a svegliami, voglio strozzare anche tutti gli altri.»

Fine quinto capitolo

uei -Qqqqqq

   
 
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