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Autore: haggie_    23/03/2013    3 recensioni
Sfiorai il legno del suo letto mentre mi avvicinavo al microfono.
-Sarei disposto a trascorrere ogni giorno
dietro il tuo angolo sotto lo scorrere della pioggia
cercando quella ragazza dal sorriso spezzato
chiederle se le andrebbe di restare un po'
e lei sarà amata.- mi rivolsi a lei, poi continuai
-So dove ti nascondi
Sola nella tua auto
Comprendo tutte quelle cose che ti fanno essere ciò che sei
So che un addio non significa nulla di fatto
Torna indietro, ti prego. Ti amo Noah, e ti prometto che questa ragazza sarà amata. Te lo prometto.- pronunciai queste ultime parole mentre una lacrima solcava la mia guancia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She Will Be Loved 



“È stato tutto troppo veloce.
Lei non ha avuto abbastanza.
Il nostro amore non è durato quanto avrebbe dovuto, cioè per sempre.
Lei non è stata amata. E io non permetterò che lei si perda l’aspetto migliore della vita.
 
 
Tutto era iniziato un anno fa, sembrava ieri vederla camminare sulla passerella del teatro dove si svolse il primo concorso di bellezza a cui lei partecipò.                                                                                                                     
Harry, suo fratello, nonché mio migliore amico, mi invitò ad assistere al concorso, per osservare più che altro il culo delle partecipanti. La cosa che più mi stupì era l’affetto che lo legava alla sorella, non a caso infatti mi costrinse a coprirmi gli occhi con la mano mentre lei sfilava indossano solo l’intimo.
Ebbi però modo di osservarla meglio durante le altre passerelle, era davvero bellissima. Capelli ebano che le incorniciavano il viso e occhi castano chiaro, fisico scolpito alla perfezione, bel seno e gambe affusolate da urlo.
Vinse il concorso e venne incoronata ‘Reginetta di Bellezza- Chicago 2011’
Fu la prima volta che la vidi, e il suo ricordo è ancora vivo nella mia mente e nel mio cuore.
 
Il 27 Ottobre di quell’anno, una settimana dopo il concorso,finalmente mi presentai alla piccola Styles. Si chiamava Noah.
Fu questione di qualche mese a fare avanti e indietro da casa Styles, che mi ritrovai innamorato perso di Noah.  E fu proprio in quel periodo che,il 14 Marzo dell’anno dopo, Harry dovette partire per l’Inghilterra per frequentare la facoltà di economia all’università di Londra. Non tornò più, trovò una ragazza e mise su famiglia in Europa.
Mentre il fratello ancora studiava, ero io che venivo chiamato da Noah nel caso lei avesse bisogno.
Successe quella sera,il 6 Maggio, era una sera piovosa e il temporale non mi permetteva di addormentarmi. In testa avevo solo un pensiero fisso: Noah. E forse fu proprio questo a graziarmi, infatti di lì a poco mi arrivò un sms da parte sua che recitava: -Louis sto morendo di paura, i miei non ci sono. Ti prego vieni. xx-
Non me la feci scappare e nel giro di dieci minuti fui a casa sua, con lei tra le mie braccia. Amavo quando voleva che l’abbracciassi.
Stemmo tutta la sera abbracciati sul divano a guardare un film, ‘I passi dell’amore ‘,in poche parole una vera e propria rottura dei coglioni.  Alla fine del film era accucciata ancora tra le mie braccia e una coperta ci copriva. Lei mi guardava negli occhi, e la tentazione di baciarla era alta, i nostri visi era vicinissimi. D’istinto mi feci più vicino a lei, i nostri nasi si sfioravano, fino a quando non sentii una leggera pressione sulle mie labbra,e realizzai di starla baciando. Fu il momento più bello della mia vita, le lasciai libero accesso alla mia bocca quando sfiorò le mie labbra con la lingua, ci lasciammo trascinare dalla passione e quella notte fu la prima volta che feci l’amore.
Il mattino seguente ci trovavamo distesi sul suo letto, a coprirci c’erano solo le lenzuola, mi alzai e raccolsi i miei boxer. Sorrisi pensando alla faccia di Harry quando avrebbe scoperto l’accaduto.   Nel frattempo lei si era svegliata e stava cercando di allacciarsi il reggiseno. Cauto mi avvicinai a lei e la aiutai, lasciandole poi un bacio sulla spalla sinistra. Si voltò e mi sussurrò le parole che ricorderò sempre:’Ieri ho dimenticato di dirti una cosa … ti amo. Ti amo da quel 20 Ottobre così lontano, quando per la prima volta ti vidi vicino a mio fratello tra il pubblico. Ti amo perché amo il tuo sorriso, amo la tua voce, amo i tuoi occhi. Amo il tuo ridicolo risvolto ai pantaloni che sei solito a fare, amo le maglie a righe che indossi quasi sempre. Amo il tuo senso dell’umorismo, amo il modo in cui riesci sempre a farmi ridere. Amo il fatto che mi hai trattato da subito come fossi il gioiello più prezioso sulla faccia della terra. Ti amo per farmi sentire speciale. Ti amo perché amo il tuo modo di amarmi.’
Realizzando ciò che aveva appena detto, affondai nelle sue labbra con una foga incredibile, staccandomi ogni tanto per ripeterle quanto l’amassi.
La ore passarono dal momento che la lasciai a casa a da sola, ormai erano le sette e mezza, quando ricevetti la sua ultima chiamata. Stava guidando, ricordo ancora il nostro ultimo dialogo:
Noah:-amore stasera vieni da me.
Louis:-si piccola, ma stai guidando?
Noah:-si non preoccuparti, sono quasi arrivata, alle otto a casa mia.
Louis:-metti giù il telefono amore su, comunque d’accordo. Fai attenzione.
Noah:- si amore, ti-
 e poi solo un forte rumore, la linea cadde. Allo stesso modo anche il mio telefono, rimasi pietrificato per un attimo, poi fui assalito dal panico. Corsi fuori casa senza tener conto del diluvio.
Si poteva ben udire la sirena dell’ambulanza risuonare nel buio di quella sera, e cercando di seguire il rumore, giunsi nel posto. C’erano i carabinieri, l’ambulanza,qualche auto parcheggiata e degli impiccioni che volevano sapere dell’accaduto. Riconobbi la sua auto, e lì persi il senno. Mi avvicinai correndo, con le lacrime che scorrevano liberamente sul mio viso, ad un poliziotto:-
-DOV’è?
-chi è lei ragazzo?
-porca puttana mi dica dove si trova Noah!-
urlai in preda al panico
-lei.. n-noi.. stanno cercando di tirarla fuori dall’automobile.
-c-come..NO CAZZO!-
urlai di nuovo fuorì di me, mentre correvo verso l’auto del mio amore.
La tirarono fuori dall’automobile e rimasi paralizzato davanti a ciò che vidi: la mia Noah priva di sensi, col viso cosparso di sangue, e numerose ferite su tutto il corpo.  La portarono via di fretta in ambulanza, mentre io, ancora scosso, mi accasciavo sulle ginocchia a terra, disperandomi e dando libera uscita alle lacrime.
 
Erano passate due settimane, ero seduto sulla prima panca della chiesa piena di persone a lei care, compresi i genitori ma non Harry, no, lui non c’era.
Dentro stavo morendo alla vista della bara con un mazzo di fiori ai piedi.
Il prete finì di parlare e mi chiese se volessi dire qualcosa, annuii con un cenno della testa.
Sfiorai il legno del suo letto mentre mi avvicinavo al microfono.
-Sarei disposto a trascorrere ogni giorno 
 dietro il tuo angolo sotto lo scorrere della pioggia 
 cercando quella ragazza dal sorriso spezzato 
 chiederle se le andrebbe di restare un po' 
 e lei sarà amata.-
le rivolsi un sorriso appena accennato, poi continuai
-So dove ti nascondi 
Sola nella tua auto 
Comprendo tutte quelle cose che ti fanno essere ciò che sei 
So che un addio non significa nulla di fatto 
Torna indietro, ti prego. Ti amo Noah, e ti prometto che questa ragazza sarà amata. Te lo prometto.-
pronunciai queste ultime parole mentre una lacrima solcava la mia guancia.
 
So cosa fare ora, te l’ho promesso amore, sarai amata, se non in questa vita, allora in un’altra che vivremo insieme,
 
                                                                                       Louis.”
 
Fu così che lasciò il volante della sua auto, che perse il controllo e uscì di strada. Il grande tonfo,le sirene dell’ambulanza gli ricordarono vagamente qualcosa. Riusciva a vedere in modo sfocato alcune persone che lo soccorrevano, mentre piano piano lasciava dietro di sé la vita, raggiungendo la sua Noah in un’altra ancora migliore.







hola,
è la prima one shot che scrivo. oddio non mi piace tanto.
che ne pensate? Recensitee voglio sapere il vostro parereee ;) 


 

  
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