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Autore: Justfivebeats    23/03/2013    6 recensioni
la parte centrale della storia è un flashback che la protagonista ripercorre nella sua mente: sembra una serata come tante quella che si aspetta Beth, infatti che potrà mai accedere di così strano in un luna park?
questa è la prima storia che pubblico, spero vi piaccia!
lasciate una recensione se volete, grazie e buona lettura xx
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avviai con passo incerto verso la macchina scura, non ero mai stata abituata a portare i tacchi così alti e, al momento, il mio unico pensiero era di mettere un piede davanti all'altro, ma questo metodo cominciava a non funzionare poi così bene.
Inaspettatamente la portiera posteriore si aprì facendomi sobbalzare. Notai un viso familiare provenire dall'interno dell'auto: la mia migliore amica Kelly che, subito, mi tese la mano cercando di rassicurarmi.
'Ti aiuto a salire' la sua bocca si curvò verso l'alto in un enorme sorriso.
Afferrai la sua mano con difficoltà cercando di ricambiare goffamente con un sorrisetto.
Richiusi la porta dietro di me con un forte scossone rischiando di chiudere fuori un pezzo del mio vestito.
'Hei Beth, stai calma'.
'Hai ragione, sono troppo agitata' risposi sistemando il vestito.
'Pensala in questo modo, hai ancora dieci minuti per decidere cosa fare della tua vita' disse Kelly soffocando una risatina.
Gli tirai scherzosamente un pugnetto sulla spalla.
'Tu si che sai rendere tutto più facile!'
 
 
 
(Flashback)
 
'Andiamo Betty!'
'Non ci voglio salire! E non chiamarmi Betty' dissi facendo il broncio.
'Ok, Beth..ma almeno vieni daaaai! Che vuoi che succeda?'
'Tanto per cominciare potremmo morire! Sai quante morti sono causate da quelle..uhm..da quelle trappole?!'
'È solo una ruota panoramica, non ti sto chiedendo di salire chissà dove' alzó lentamente le mani sui fianchi corrugando la fronte.
'Kelly, no. Mi spiace.' mi avvicinai lentamente a lei 'e poi quel giostraio non mi sembra poi così raccomandabile' indicai con lo sguardo un tizio sulla quarantina responsabile di quella giostra, ma, sfortunatamente se ne accorse e il suo volto magro e scavato si modificò per far emergere un ghigno rivoltante. In quel momento avrei voluto salire con Kelly ma la mia paura dell'altezza ebbe il sopravvento, sapevo che un giorno avrei rimpianto il mio principio di stare 'con i piedi per terra'..in tutti i sensi.
'Bene, allora io vado!' concluse prima di correre a fare il biglietto.
Avevo sempre ammirato la sua forza di spirito e la sua tenacia, forse era per quello che eravamo così amiche, io ero esattamente l'opposto: timida e insicura.
La vedevo salire freneticamente sulle scale per raggiungere la piattaforma da dove poi si aveva accesso alla navetta, probabilmente pestò i piedi a molte persone dato che molti la guardarono male ma evidentemente a lei non importava granché.
Improvvisamente il mio sguardo catturò il movimento di una figura scura poco distante: era lui, il tizio di prima e si stava dirigendo verso di me sempre con quella faccia poco raccomandabile.
A ogni suo passo il mio livello di rigidità saliva, saliva, saliva ancora finché non fu davanti a me. In quel momento avrei voluto scappare.
'Buonasera signorina'
non risposi. la sua voce risuonava squallida nelle mie orecchie.
'Bhe? Hai perso la lingua? Prima parlavi con la tua amica, ti ho vista'
'Quindi?' risposi quasi in modo impercettibile.
'Quindi niente, volevo solo dirti che sei molto bella.'allungò il braccio e mi sfiorò con le dita ossute, mi ritrassi al tocco.
'Andiamo, non fare così! Siamo in un parco giochi e qui ci si diverte, giusto?'.
Non risposi, deglutii profondamente prima di riprendere fiato.
'Chi tace acconsente, giusto?'detto questo mi zafferò il polso; ogni mio tentativo di liberarmi faceva solo stringere il mio polso nella sua morsa.
'Lasciami.' chiesi tremando.
'Come dici? Non ti sento'scherzò con un pessimo umorismo.
'La..lasciami.'
Ormai le mie parole erano interrotte dai singhiozzi, stavo per scoppiare in lacrime.
È incredibile come nessuno si accorgesse della scena; forse perché eravamo in una zona in cui passavano solo le coppiette ed erano tutte troppo impegnate per accorgersi di me.
Improvvisamente quell'essere cominciò a strattonarmi e a tirarmi per il braccio verso quella che sarebbe dovuta essere una specie di roulotte in cui viveva, da fuori era malmessa almeno quanto il proprietario.
Ormai mi sentivo in trappola. Senza via d'uscita.
Il mio sguardo era basso e lucido, delle lacrime iniziarono a scorrere sul mio viso mentre venivo trascinata contro la mia volontà.
Ad un tratto sentì una voce, ma non era quella del mio sequestratore, era più acuta e giovane.
'Hei cosa sta facendo?'alzai la testa e vidi un ragazzo alto, biondo, dagli occhi chiari che si rivolgeva all'uomo che mi teneva ancora per il polso.
'Non sono affari tuoi. Levati di mezzo ragazzo.'rispose seccato l'altro.
Il biondo mi squadrò dall'alto verso il basso e viceversa, soffermandosi sui miei occhi gonfi di lacrime, il suo sguardo si addolcì incontrando il mio.
'Ora sono affari miei. Lasciala immediatamente.'
L'uomo scoppiò in una risata esagerata 'ahaha no ahah'.
Il ragazzo prese delicatamente mia la mano il cui polso era bloccato nella stretta; l'uomo, non capendo le sue intenzioni, si preparò a sferrargli un pugno nelle costole che però venne bloccato con facilità dalla mano destra del biondo mentre, con la mano sinistra premeva con forza su un punto della mano del mio aggressore.
Evidentemente sapeva quello che stava facendo visto che l'uomo contorse la faccia dal dolore e mollò la presa.
Istintivamente ritrassi il braccio cominciando a sfregarmi il polso dolorante, come ricordo della serata sarebbe uscito un livido, fantastico.
La mia attenzione tornò nuovamente su quella specie di rifiuto umano e il ragazzo che mi aveva appena salvata da un probabile stupro.
'Che cazzo fai?!'gli urlò l'uomo.
'Io? Che cazzo fai tu piuttosto!' il biondo si stava scaldando.
'Bhe, mi sembra ovvio' scoppiò in una risata nauseabonda 'aspetta il tuo turno, ragazzo' rise di nuovo, questa volta più forte.
Lo sguardo del biondo divenne tremendamente cupo, sembrava stesse per saltargli addosso per ammazzarlo ma così non fu; si avvicinò all'orecchio del suo interlocutore:
'Ora tu te ne vai e non ti fai più vedere o ti sistemo io, razza di pervertito'.
L'uomo sorrise divertito 'ok non voglio guai bello.' Fece per andarsene quando invece si girò verso di me 'non finisce qua cara'.
Quest'ultima frase, che alle mie orecchie risuonava più come un avvertimento, fece scattare il biondo che gli sferrò un pugno in pieno stomaco. Mentre uno cadeva a terra sulle ginocchia ansimante, l'altro si girò verso di me avvicinandosi con disinvoltura e sfoggiando un magnifico sorriso che mi tranquillizzò all'istante.
'Tutto bene?'
'Si..grazie..per quello che hai fatto' risposi con un filo di voce mentre usavo la manica del maglione per asciugarmi le lacrime. Sfortunatamente un po’ di mascara mi era colato lasciando delle strisce nere sulle guancie.
Il biondo tirò fuori un fazzolettino di carta dalla tasca, lo aprì bene agitandolo all'aria con la mano destra mentre con il pollice dell'altra mano teneva fermo il mio mento con delicatezza.
'Non ti preoccupare, il fazzoletto è pulito' disse sorridendo.
Dal momento in cui appoggiò il fazzoletto candido sulle mie guance capii che voleva asciugarmi quelle specie di lacrime nerastre che si erano impossessate del mio volto poco prima.
Il gesto durò pochi minuti ed era come avesse spazzato via anche la mia tensione per l'avvenimento accaduto.
'Non capisco perché le ragazze carine come te si mettono questa roba' sorrise di nuovo, quel sorriso mi riscaldò all'istante.
'Sei gentile' risposi timidamente.
'Figurati. Comunque io sono Niall, piacere di conoscerti'mi tese la mano, subito gliela strinsi.
'Io sono Beth, piacere mio'
Le guance di Niall si colorarono di un rosa rossastro, era davvero adorabile.
Il mio sguardo cadde sul mio braccio teso e, più precisamente, sul rossore sul mio polso; subito lui notò il mio disagio.
'Sai non dovresti girare da queste parti da sola'
'Io non sono sola, sono qui con un’altra persona'
Vidi la sua bocca aprirsi leggermente facendo uscire un suono debole 'ah'
'La mia amica Kelly è salita sulla ruota panoramica, ma io..ehm..soffro di vertigini..e..e quindi sono rimasta giù'.
abbassai lo sguardo sentendomi leggermente vergognata della mia rivelazione.
Niall soffocò una risata.
Lo guardai con aria interrogativa, stava ridendo di me?!
'Tranquilla, non ti sto prendendo in giro, solo che anche il mio amico Dave è salito su quel coso abbandonandomi qui'
Lo guardai con diffidenza, sembrava un modo palese per dare un senso alla risata di poco prima, lui sembrò capire tutto.
'Giuro, ecco la prova' e alzò il braccio indicando con un dito un ragazzo in coda sulla piattaforma
'Dave!' il bruno si voltò e, sentendosi chiamare dal suo amico, iniziò a mandargli dei baci con la mano; decisamente imbarazzante e divertente allo stesso tempo. Diceva la verità quindi.
'Visto?'disse con aria soddisfatta.
'Sisi ho visto, ho visto' entrambi scoppiammo a ridere.
'Hei Niall!' Lo richiamò il suo amico 'sei sicuro di non voler fare un giro?'
'No grazie!'
La ragazza accanto a Dave gli sussurrò qualcosa all'orecchio, lui sorrise divertito prima di ricominciare ad urlare.
'Scusi signorina!'questa volta parlava con me 'potrebbe accompagnare il mio amico quassù?'
Non sapevo che rispondere.
Niall si voltò verso di me
'Che ne dici? Affrontiamo quelle stupide vertigini?'
Sospirai profondamente, non so perché ma quel biondo mi infondeva sicurezza.
'Va bene' dissi poco convinta 'proviamoci'.
'Benissimo! Questo giro lo offro io' disse precipitandosi alla cassa.
Poco dopo tornò con due biglietti, me ne porse uno 'ecco, pronta?'
'Si' la mia suonava più come una domanda che come un'affermazione.
'Andiamo'.
Niall sfiorò la mia mano e io stupidamente la feci scivolare via lasciandolo lievemente turbato.
'Scusa'
'Non fa niente' risposi.
Aggiungemmo il suo amico Dave e con mia grande sorpresa scoprì che la ragazza accanto a lui non era altro che Kelly.
Ci scambiammo un sorriso d'intesa.
Dave prese la parola 'Kelly, lui è Niall. Niall, Kelly' si strinsero la mano amichevolmente.
'Dave questa è..'
'Piacere Beth, io sono Dave' interruppe l'amico.
Sapevo che c'era lo zampino di Kelly, ma la cosa non mi disturbò.
'Ascolta Beth, io pensavo di salire con Dave..a te non dispiace vero?'
Ci avrei scommesso.
'Nono figurati, vai pure..'
'Ti toccherà salire con Niall, avrà bisogno di qualcuno che gli tenga la mano' scherzò Dave.
'Amico così mi distruggi la reputazione..' Disse Niall arrossendo dolcemente.
'Si sono liberate due navette, hei! Voi quattro! Venite' ci chiamò il tizio della giostra.
Pochi secondi dopo mi ritrovai seduta con Niall in una navetta ciondolante. Eravamo entrambe paralizzati mentre Dave e Kelly, che erano girati di spalle nella navetta di fronte si agitavano come pazzi.
Improvvisamente il meccanismo della ruota partì con uno scatto: si parte.
Quello scossone improvviso mi fece sobbalzare; afferrai impulsivamente la mano di Niall leggermente tremante.
'S..stai tranquilla, ci sono io'
Per tutto il 'viaggio' nessuno dei due parlò tanto eravamo tesi, ma una cosa è certa, le nostre mani rimasero strette l'una all'altra senza mai lasciarsi.
Arrivò il momento di scendere e trovammo Dave e Kelly ridere come matti nel vedere le nostre face sconvolte.
'Com'è stato ragazzi?'
'B bello..'risposi. Ed era vero, era stata un'esperienza intensa, a partire dal fatto che l'avevo condivisa con Niall, un ragazzo conosciuto da pochissimo, che già sapevo essere speciale.
'Uh uh! Beth è tardi dobbiamo andare! Se arriviamo tardi troveremo il dormitorio chiuso!'
'Dovete già andare? Peccato..
Posso lasciarti il mio numero?' Chiese Dave a Kelly.
'Certo!' rispose lei con gli occhi che brillavano, eh già si era presa una cotta.
Mentre si scambiavano i numeri, Niall mi prese da parte.
'Senti vorrei darti il mio numero..sai..così per..perché..insomma'
'Anche a me farebbe piacere rivederti' conclusi la sua frase 'grazie per avermi aiutata a superare la mia paura..nonostante anche tu fossi in difficoltà..e grazie anche per..per quello che è successo..' Non riuscivo ad esprimermi riguardo alla quasi-violenza che avevo rischiato di subire.
'Non ti preoccupare, è tutto ok. Lo rifarei ancora' sorrise splendidamente il biondo.
Ci scambiammo i numeri.
Prima di andare mi sentii in dovere di dare a Niall un bacio sulla guancia, per ringraziarlo ancora di tutto, insomma avrebbe sempre potuto fare l'indifferente come tutti i passanti, invece no, e di questo gli ero molto grata.
Lui gradì il mio gesto, me ne accorsi per il sorrisetto che vidi nascere sul suo bel viso e le immancabili guance arrossate.
'Ciao ragazzi, ci vediamo presto!'disse Kelly
'Sicuramente' rispose Niall mentre mi osservava allontanarmi.
Mentre tornavamo alla macchina mi ritrovai a osservare il mio polso leggermente dolorante; sembra strano ma guardando il livido che si era formato non mi vennero in mente quegli orribili attimi, ma solo due occhi blu.
 
 
 
(Fine Flashback)
 
'Signorine siamo arrivati' disse l'autista.
Sentì una strana sensazione crescermi dentro, non ansia questa volta, ma una gioia infinita.
'Sei pronta?' Mi chiese Kelly
'Sissignora' risposi con fermezza
'Voglio solo dirti due cose: uno che non ti ho mai vista così convinta, e questo è un buon segno. Due, fattelo dire, sei proprio bellissima.' Mi abbracciò amorevolmente con gli occhi lucidi.
'Non so dove sarei ora senza di te! Sei come una sorella.' Le sussurrai.
'Lo stesso vale per me.'
Terminato il 'momento sdolcinato' qualcuno dall'esterno aprì la portiera accanto a me e mi porse la mano per aiutarmi a scendere.
Aspettai Kelly e attraversai la piazzetta cercando di non cadere, il che era davvero difficile.
Salimmo qualche gradino fino ad arrivare ad un portone imponente che si aprì pochi secondi dopo con un leggero sussulto delle porte.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata quando inizió a suonare la marcia nuziale; scorsi tutti i visi presenti nella chiesa fino a soffermarmi su due occhi blu.
Mentre mi avvicinavo all'altare Niall arrossì, proprio come la prima volta cinque anni prima.
  
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