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Autore: giostyles98    23/03/2013    2 recensioni
Josephine, una ragazza inglese di 15 anni viene in possesso dell'Intersect. Grazie ad esso dovrà salvare la vita di cinque ragazzi molto noti in tutto il mondo, i One Direction, che per colpa di un gioco sono entrati in possesso di parecchi segreti del governo Americano. Harry, un componente del gruppo appena la vede se ne innamora. Cosa succederà?
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Avete mai sentito parlare dell’Intersect? Quella cosa che appena la guardi entra nella tua testa in una frazione di secondo? L’Intersect è un qualcosa appartenente al governo Americano. E’ una sequenza molto veloce di immagini e se ti metti a guardarla ti entra nella testa e fa di te un’arma micidiale. Mi chiamo Josephine Cooper, sono italiana ma ho origini americane e inglesi; mi sono trasferita in Inghilterra all’età di cinque anni per motivi di lavoro di mio padre. Avevo quindici anni quando quella cosa entrò a far parte della mia vita. Ora inizia veramente la storia. Tutto iniziò un giorno dell’Aprile del 2012. Il professore di informatica ci aveva dato da fare una ricerca sulla CIA, l’FBI e la NSA. Dovevamo portare solo la parte storica e le imprese che avevano compiuto "Per la settimana prossima voglio tutto sulla cattedra e chi non avrà la ricerca si troverà un bel due sul registro" disse lui con aria arrogante. A che serviva poi sapere della CIA o delle sue amiche FBI e NSA, poi? Non lo capivo. Pur di farci lavorare si inventava qualche sciocchezza. Tornai a casa il pomeriggio e mi misi subito al lavoro. Non ne avevo proprio voglia, ma così, una volta fatto, non dovevo più preoccuparmi di quella stupida ricerca. "Tesoro.." disse mia madre "..Io devo andare via. Starò fuori per qualche ora; non fare sciocchezze" "Non mi sono mai messa nei guai mamma, non penso sia il momento di iniziare" dissi mentre cercavo delle informazioni su internet. Mia madre mi guardò stupefatta per il mio comportamento arrogante ma non mi interessava. Non sono una ragazza maleducata, anzi, tutto il contrario, ma quando faccio un lavoro non mi piace che una persona venga ad interrompermi. Mia madre rimase dietro le mie spalle aspettando una mia risposta, ma dopo se ne andò delusa chiudendo la porta della mia camera. Una volta uscita di casa mi sentii sollevata. Quando sono a casa da sola mi sento libera. Nessuno che mi dice cosa fare e cosa dire, sono semplicemente io. Ad un tratto mi bloccai e mi misi ad ascoltare mia madre che apriva la portiera della macchina; poi entrò, la chiuse ed accese il motore per poi partire. Subito dopo mi precipitai allo stereo, inserì un cd e alzai il volume al massimo. Ballavo e cantavo; ballavo e sognavo ad occhi aperti. Quella canzone, quella strofa “Baby you light up my world like nobody else! The way that you flip your hair gets me overwhelmed. But when you smile at the ground it aint hard to tell. You don't know oh oh! You don't know you're beautiful” mi faceva sorridere anche quando ero triste, mi faceva sognare cose immaginabili. I One Direction non li avevo mai visti. Pur abitando a Londra loro non riuscivo mai a vederli. Loro erano la mia vita. La loro musica mi faceva diventare matta. Sognavo di poterli un giorno abbracciare, di dire loro quanto erano importanti per me, ma fino a quel momento non era mai accaduto. Quella stessa sera mi buttai sul letto a pensare quando ad un tratto mi suonò il cellulare. Guardai chi fosse e notai che era la mia migliore amica, Perla. Risposi "Ciao Perla!" "Jo ciao! come stai?" "Bene! Tu invece?" "Ah, io sto benissimo. Non sai cosa mi è successo oggi!" "Dai, dai, racconta" "Oggi.. Oggi ero seduta sul muretto che c’è in corridoio, quello vicino al bar e ad un tratto mi è passato davanti Alex! Mamma se è bello quel ragazzo!" "Ah, ah" "Che c’è?! Non sei felice?" "Perla! Ti è solo passato davanti!" "Mamma mia! Che nervose che siamo oggi" "Scusami.. E’ che c’è questa ricerca da fare e non so da dove partire. Sono argomenti troppo grandi" "Ma è per la settimana prossima. Tu ora rilassati e non pensare a quella ricerca" "Va bene. Comunque ora devo andare, vado a preparare qualcosa da mangiare per questa sera" "Tua mamma fa ancora i turni vero?" "Già. E’ appena andata in commissariato" "Va bene dai. Ti lascio ai tuoi lavori di casalinga. Ciao ti voglio bene" "Anche io. Ciao bella!" riattaccai il telefono e tirai un sospiro di sollievo rilassandomi per un attimo. Poi contai fino a tre e con un salto scesi dal letto e andai giù per preparare la cena. Lentamente mi avviai verso la cucina. Non avevo per niente voglia di preparare la cena ma infondo lo facevo per mia madre. Lei fa il commissario di polizia e da un po’ di giorni faceva dei turni per il fatto che dovevano scegliere chi accettare come commissario tra mia madre e un altro tipo. Una volta giunta in cucina presi una pentola di media dimensione e la riempii di acqua per poi metterla sul fuoco. Mi girava la testa, non sapevo cosa fare. Meno male che era sabato e che il giorno dopo non ci sarebbe stata scuola. Ad un tratto però, mentre ero seduta su una sedia vicina al tavolo a leggere una rivista suonò il campanello. Mi alzai e andai da aprire, ma non vidi nessuno. Poi guardai per terra e vidi un pacchetto che era appoggiato sul tappeto. Lo presi in mano e lo guardai più volte per provare a capire cos’era ma niente da fare. Osservai ancora se c’era qualcuno nelle vicinanze, magari la persona che aveva messo lì quel pacchetto era ancora vicino a casa mia, ma poi decisi di entrare. Appoggiai il pacchetto sul marmo del davanzale della finestra e continuai a cucinare. Finito tutto mi ricordai del pacchetto. Lo presi in mano guardandolo attentamente. Veniva da Washington.. "Ma.. Non è possibile. Un pacchetto che viene da Washington che capita proprio a casa mia? Sicuramente si saranno sbagliati" aspettai un attimo ma poi "Beh, tanto vale guardare cosa contiene" lo scartai e notai che era un dvd. Sulla custodia c’era un’etichetta con scritto “Per Josephine Cooper”. Misi il dvd nel lettore dvd e mi misi in mezzo alla sala davanti alla tv con le braccia conserte aspettando di vedere cosa conteneva. Ad un tratto un conto alla rovescia comparve sullo schermo. 3.. 2.. 1.. Un numero infinito di immagini cominciarono a comparire sullo schermo del televisore ad una velocità impressionante e i miei occhi rimanevano fissi a guardarle senza muoversi di un millimetro. Qualcosa entrò nella mia testa e ad un tratto, quando tutto finì, caddi a terra perdendo conoscenza.
  
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