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Autore: Alessandra    11/10/2007    9 recensioni
Ginny ed Hermione - stanche di aspettare una qualsiasi "mossa" da parte dei ragazzi dei quali sono innamorate - decidono di fare di nascosto una pozione da usare su Harry e Ron.
Ma le cose non vanno mai come dovrebbero andare... o almeno, quasi mai...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                  Una pozione per Ginny      Cap 2  

 

 

Stava per addormentarsi quando sentì un leggero picchiettare alla finestra, alzò la testa e vide un gufo nero, sicuramente della scuola, portare un biglietto per lei. Corse ad aprire al gufetto e e sfilò il messaggio dalla zampetta tesa, aprendolo curiosa.

 

 

Tuo fratello è un vero idiota!!

Ho deciso di aiutarti,

porta il libro ed il resto degli ingredienti nella Stanza delle Necessità all’una di questa notte!

 

Hermione.

 

 

 

Salve a tutti, non so come ringraziarvi per le recensioni che mi avete lasciato!

Grazie di cuore..

Ecco a voi il secondo capitolo.. fatemi sapere che ne pensate!

Buona lettura!!

 

 

 

Era una notte chiara e senza nuvole a Hogwarts, non faceva molto freddo anche se era novembre inoltrato, e la luna splendeva alta nel cielo.

“Maledizione!!” pensò una ragazza del quinto anno, affacciandosi alla finestra. Vi erano poche nuvole in cielo e non avrebbero potuto sfruttare il vantaggio di una totale oscurità per potersi muovere per i corridoi del castello.

Ginny si mise la vestaglia e guardò l’ora, mancavano ormai dieci minuti all’una, così fece un bel respiro e, presa la borsa con tutto l’occorrente, scese le scale che portavano alla Sala Comune.

Un brivido le percorse la schiena, quando si accorse di una figura seduta sulla poltrona vicino al fuoco che ormai si era spento.

“Chi è la?” chiese la voce di un ragazzo.

Ginny si spaventò e cercò di correre verso il buco del ritratto, ma fu trattenuta da qualcuno per un braccio.

Si voltò irata e si trovò occhi negli occhi con l'ultima persona che mai avrebbe voluto incontrare in quel momento.

“Harry !” disse con un filo di voce, arrossendo per la vicinanza al viso di lui.

“M-Ma tu sei Ginny !! Che ci fai sveglia a quest’ora ? E perché sei scappata ? Per un attimo ho temuto che fosse entrato qualcuno dall'esterno”

Ginny lo guardò sorpresa “E tu allora ? Sbaglio o non dovresti stare qui neanche te ?” gli rispose, ignorando volutamente l'ultima domanda ricevuta.

Harry si accorse solo in quel momento di stringere il braccio di Ginny e di parlarle a pochi centimetri dal viso. Potè sentire persino il profumo dei suoi capelli.

Così arrossì e lasciò a malincuore la presa.

“Mi sono addormentato mentre aspettavo Hermione di ritorno dalla ronda dei Prefetti” si giustificò, un po' in imbarazzo.

Ginny sbiancò di colpo “Ma allora c’è anche Ron in giro ?”

Harry sospirò “No lui è a letto, da quest’anno si fa a turni, Ron ed Hermione la faranno insieme solo una volta a settimana invece che due”.

“Guarda che Hermione è gia tornata !” mentì prontamente Ginny. Si sentì un verme a mentire proprio a lui, ma non poteva rischiare che l'amico venisse a scoprire della pozione.

Harry la guardò sorpreso “Davvero ? Chissà se mi ha visto mentre dormivo, poteva anche svegliarmi!!” rispose lui, un po’ accigliato.

“Perché l’aspettavi ?” chiese Ginny, con una punta d’invidia.

“Be'.. per Ron, non voglio che passino tutto l’anno a litigare, cosi mi sono ripromesso di parlarle”.

Ginny sorrise, quel ragazzo aveva veramente un cuore d'oro ed era anche per questo che lo amava.

“Lascia perdere Harry, sono una causa persa tutti e due!!” gli rispose, guardando l’orologio. Era l’una meno cinque, doveva assolutamente andarsene con una scusa.

“Senti, ehm.. ora devo andare” aggiunse, facendo qualche passo verso al signora Grassa.

“Guarda che le scale sono dall’altra parte” rispose Harry, squadrandola sospettoso.

Ginny non riuscì a guardarlo, era troppo agitata in quel momento “Ehm.. non sto andando a dormire !” rispose contrita.

Harry si rabbuiò “Con chi ti devi vedere ?”

Ginny arrossì di botto. Ma prima che potesse rispondere, fu bloccata dal compagno.

Harry si allentò il nodo della cravatta, scoccandole uno sguardo imbarazzato “Lascia perdere, non sono certo affari miei ! Buonanotte” disse, prima di sparire nel buio delle scale a chiocciola, senza darle neanche il tempo di ricambiare il saluto.

Ginny cercò di calmare i battiti del suo cuore prima di incamminarsi per i corridoi freddi e bui del castello.

Arrivò davanti alla Stanza delle Necessità con dieci minuti di ritardo, visto che la borsa che si era portata dietro non le aveva permesso di correre.

Passò tre volte davanti alla parete, aspettando che la porta apparisse e poi l’aprì cercando di non fare il minimo rumore.

Ginny si guardò intorno, guardinga, prima di lanciarsi all'interno della stanza senza troppe cerimonie.

Ma qualcuno, che aveva visto tutta la scena, si avvicinò alla porta per poter udire quello che accadeva all’interno.

“Ginny, finalmente ! Pensavo che Gazza ti avesse punita !” disse la voce di una ragazza.

Harry da sotto il mantello dell’invisibilità sgranò gli occhi, quella era la voce di Hermione !

“Hai ragione sono in ritardo, scusami,  ma ho incontrato Harry in Sala Comune e…”

“Hai incontrato Harry ?” la voce di Hermione suonò alquanto preoccupata “E che cosa gli hai detto ?”

“Be'... niente, non mi ha chiesto nulla, ma sembrava nervoso per qualcosa” rispose l'amica mestamente.

Harry arrossì e strinse i lembi del mantello.

“Meglio così allora” rispose sbrigativa Hermione “Hai portato il necessario ?”

“Sì, è tutto dentro a questa borsa, ma come mai hai accettato di aiutarmi ?”

Ci fu un minuto di silenzio in cui Harry trattenne il respiro, era più confuso che mai.

“Per Ron…” fu la risposta di Hermione, con voce tremante “Passami quel libro adesso !”

“Finalmente ti sei decisa, vedrai, sarai soddisfatta del risultato” Ginny sembrò al settimo cielo.

Hermione non rispose.

Che cosa dovevano fare quelle due nel cuore della notte che lui e Ron non potevano sapere ?

Harry spinse maggiormente l’orecchio sulla porta, non voleva perdersi neanche una parola.

“Basta perdere tempo” disse Hermione, all’improvviso “Passami il calderone, qui c’è scritto che ci vuole una settimana per preparare la pozione”

“Una pozione ?” pensò subito Harry.

“Ma cosi tanto” la voce di Ginny salì di un’ottava.

“Oh no!!” ma fu l’esclamazione di Hermione a far saltare Harry dallo spavento.

“Che c’è ?” rispose l'amica.

 Silenzio…

Harry trattenne il respiro e sicuramente anche Ginny lo stava facendo, visto che non si sentì alcun rumore nella stanza per un tempo che Harry giudicò spropositato.

“C’è scritto una cosa…” Iniziò Hermione, dopo molti secondi di suspence “…ehm… ci serve un pezzetto delle persone su cui dovrà agire l’incanto”.

“Cosa ?”sbottò Ginny.

“Sì, c’è scritto cosi, ed ora che cosa facciamo ?”

Harry era sempre più sconvolto, quindi la pozione doveva agire su qualcuno!! Doveva assolutamente scoprire a chi fosse destinata.

Ma ci pensò Ginny, qualche secondo dopo, a togliergli ogni dubbio.

“Allora se non c’è altra soluzione...” la ragazza fece un sospiro “Io penso a mio fratello, mentre tu penserai ad Harry!!”

Harry sentì i propri occhi dilatarsi per lo stupore. Quella pozione era per lui e Ron, ecco il perché di tanto mistero. Ma che pozione era ? Cosa volevano Hermione e Ginny da loro ?

“Perché io Harry?” chiese limpidamente Hermione, attirando nuovamente l'attenzione del ragazzo che rimise, scioccato, l’orecchio sulla porta.

“Io non ce la farei mai, mi vergogno troppo!”rispose Ginny, a mezza bocca.

Nell’udire queste parole, Harry arrossì furiosamente, mentre uno strano senso di felicità gli strinse lo stomaco.

“Passami le alghe essiccate” disse Hermione, con tono professionale “Prima iniziamo meglio è!”

Harry alzò la testa, sentendo il collo indolenzito da quella posizione.

Si raddrizzò e, pensieroso, si diresse verso il dormitorio.

Che pozione stavano facendo quelle due ? Doveva parlarne con Ron ?

Sicuramente, dopo la litigata di quella mattina, sarebbe andato da Hermione furente.

Decise di aspettare almeno il giorno dopo, cercando di capirci di più.

 

La mattina dopo, quando arrivò al tavolo dei Grifondoro, Harry trovò già Ron, Hermione e Ginny che facevano colazione, l’aria sembrava tesa con Ron ed Hermione che non si guardavano neanche in faccia.

“Buongiorno ragazzi” disse subito sorridente, ma fu solo Ginny che ricambiò il saluto “Ciao Harry!” gli rispose, sorridendogli in una maniera tale da fargli aggrovigliare le budella.

Hermione era cosi impegnata a tenere il muso a Ron che non lo vide minimamente. Solo quando le si sedette davanti, accanto all'amico, lei levò i suoi profondi occhi marroni su di lui. “Oh, buongiorno Harry, non ti avevo visto !”

“Ho notato” rispose lui sorridente, imburrandosi una fetta di pane “C’è qualcosa che ti preoccupa ?” continuò, cercando di tenere un tono casuale.

Hermione distolse lo sguardo “Certo che no! Insomma.. con tutti questi compiti c’è davvero molto da fare e…”

“Non sto parlando dei compiti! Ti vedo strana, come se fossi preoccupata per qualcosa” buttò li il Grifondoro, studiando la sua reazione.

A quelle parole Ginny e Ron la guardarono, la prima sconvolta che Harry avesse fiutato qualcosa, il secondo incuriosito dalle parole dell’amico.

Hermione arrossì leggermente ma rispose con voce sicura “Stai tranquillo Harry, ti assicuro che non c’è niente che non va! E' una tua impressione” poi tornò a sorseggiare il suo succo di zucca, fingendo nonscuranza.

Quel giorno, dopo le lezioni della mattina, i Grifondoro del sesto anno ebbero un’ora di buco subito dopo pranzo, visto che la professoressa di Erbologia era a letto con il raffreddore.

“E’ proprio una fortuna che la Sprite manchi! Non avevo finito il tema sulle piante velenose del deserto” disse Ron ad Harry, mentre facevano una passeggiata nel parco.

“Già, nemmeno io !” rispose l’amico, soprappensiero.

“Harry, ma che hai?” chiese Ron all’improvviso, fermandosi sotto un grosso faggio.

Harry si guardò intorno per assicurarsi che fossero completamente soli, per fortuna la maggior parte dei loro compagni era in Sala Comune ed Hermione in biblioteca a fare i compiti.

“Ho una cosa da dirti !” disse frettolosamente.

Ron raddrizzò la testa e lo guardò scettico.

“Cosa sono tutti questi segreti con me ?” chiese accigliato.

“Volevo essere sicuro che fossimo solo noi due !”

“Perché hai aspettato che Hermione andasse via ? Lascia stare che io e lei abbiamo discusso ma…”

Harry, con la mano, gli fece cenno di aspettare “La cosa che ho da dirti riguarda proprio lei…”

Ron lo guardò sorpreso.

“…e tua sorella !” finì nervosamente Harry.

Adesso gli occhi di Ron sembravano giganteschi per quanto avevano assunto un’espressione stupita, assomigliavano molto a quelli di Dobby.

“Che aspetti ? Dimmi tutto !” fece, con voce impaziente.

 

 

 

 

****

Allora… anche questo capitolo è finito, spero di non avervi annoiato.

Cercherò di postare al più presto il prossimo.

Un bacio a tutti.

 

   
 
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