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Autore: Icy    24/03/2013    4 recensioni
Sono le due di notte, mi rigiro nervosamente nel letto. Non trovo posa, ho bisogno di aria, aria fresca. Sposto le coperte di lato, le lenzuola sono accartocciate sul fondo del letto.
Il contatto dei miei piedi nudi sul pavimento freddo mi crea un brivido che mi corre lungo la schiena, che sensazione assurda, per la strega del ghiaccio. Cerco di non farci troppo casa, prendo una vestaglia e me la metto addosso. Poi finalmente esco.
Tira un leggero vento, ma non è fastidioso, è fresco, piacevole. Inspiro una grande quantità  di ossigeno, trattengo per un attimo il respiro, per poi espirare. L'aria fredda mi punge la gola, come se stessi respirando piccole
scaglie di ghiaccio. Anche questo è strano. [...]
Mi giro per rientrare, ma vengo bloccata da una figura alta, snella, scura. A catturare la mia attenzione sono gli occhi, rossi come due tizzoni ardenti, occhi che ho già  visto, gli unici occhi che mi abbiano mai spaventato. E' lui.

E se, mentre le Winx sono sulla Terra per cercare l'ultima fata, Magix venisse attaccata da bellissimi e potenti creature del male rappresentate dai Vampiri e ci fossero solo le Trix a "proteggerla"?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darcy, Icy, Sorpresa, Stormy
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitolo 20 -


 

Mi faccio coraggio e distolgo lo sguardo dal soffitto per guardare Darcy e Stormy.
Le loro espressioni sconvolte e spaventate sono una pugnalata in pieno petto per me.
-Icy... perché? - riesce appena a dire Stormy, continuando a fissarmi. Le trema il labbro inferiore.
- Beh, nessuno vorrebbe sotto gli occhi la prova vivente di un ricordo tanto... aspro. - rispondo, alzando appena la testa.
- No, non è questo che intendevo, Icy. Perché non ce ne hai mai parlato prima?
Quella domanda mi prende alla sprovvista, non me l'aspettavo, anche se forse, avrei dovuto.
- Non pensavo fosse un dato importante della mia vita. Poi odio essere compatita. - dico, riflettendo bene sulle parole da usare. "Non continuare a mentire, l'hai fatto perché non volevi fare preoccupare le tue sorelle" contesta una vocina nella mia testa, mettendo una particolare enfasi sull'ultima parola.
- Non lo ritenevi importante?! Invece lo è, eccome se lo è! - ribatte Stormy, alzando di un ottava la voce.
Ogni parola mi arriva come una coltellata, sento una morsa allo stomaco e l'aria si fa sempre più pesante, riesco a stento a respirare, anche se cerco di dissimulare tutte queste emozioi che mi travolgono come un fiume in piena.
Cosa mi sta succedendo? E' colpa del morso? No, stavolta la colpa è mia, solo ed esclusivamente mia.
Eccoli, i famosi sensi di colpa, che ti attanagliano la mente e ti divorano lentamente e dall'interno.
Mi sento male, uno schifo, non inutile: qualcosa di peggio. E' indescrivibile la quantità di emozioni che si prendono gioco di me insieme ai ricordi.
Odio, rabbia, rancore, tristezza. Sto male.
- Icy stai bene? - chiede premurosa Darcy, accorgendosi dei miei cambiamenti d'umore. Sono sempre stata abbastanza lunatica, ma mai mi erta successa una cosa del genere.
La vista comincia ad appannarsi, mi bruciano gli occhi. Sento montarmi il panico, sono le stesse sensazioni che provavo la sera in cui Andrew mi rapì. Per un momento penso che sia legato a qualcosa successo con i vampiri, ma abbandono l'idea sul nascere.
- Icy? - dice Stormy riportandomi alla realtà da cui tento ancora di scappare.
- Mi dispiace... - è l'unica cosa che riesco a dire, senza volerlo, prima che la voce mi muoia in gola, strozzata e tremante. Una lacrima mi riga la guancia.
- Cosa vuoi dire con questo? - domanda Darcy, alzando leggermente il sopracciglio.
- Che mi dispiace, mi sento in colpa per non avervi detto questa... cosa, è che io... - mi fermo, non riesco a trovare parole che non mi portino ad odiarmi per quello che ho fatto in passato.
- Tu cosa - incalza Stormy, curiosa e spaventata.
- Non mi fidavo, mi dispiace... - continuo, girandomi e affondando il viso nel cuscino.
- Non ti fidavi? - ripete Darcy. La sento avvicinarsi e appoggiarmi la mano sulla schiena.
- No, i primi giorni ero diffidente, non mi fidavo di voi, ma poi... poi ho capito che mi sbagliavo, e di grosso. - aggiungo, singhiozzando. Ormai le lacrime escono copiosamente dai miei occhi, creando diversi ruscelli che mi attraversano il viso e cadono sul cuscino.
- Icy è normale non fidarsi all'inizio, la fiducia si crea con il tempo, non puoi essere arrabbiata con te stessa per una cosa del genere! Non hai nessuna colpa! - mi rimprovera Stormy.
Alzo lo sguardo e vedo che anche lei si è avvicinata.
- Ma anche quando mi fidavo io... non vi ho detto nulla... Mi ero affezionata e non volevo farvi soffrire per una cosa che riguarda solo me e...
- Basta. - interviene Darcy, zittendomi. - Smettila, adesso. Questa non sei tu, ambiziosa, testarda, determinata. Questa non è la Icy che conosco. Lei saprebbe che siamo sorelle, saprebbe che il problema di una è il problema di tutte e tre. Si ricorderebbe del patto di sangue, fatto diversi anni fa e non si sentirebbe in colpa per nessun motivo, tanto meno per un fatto tanto inutile come non essersi fidata di me o di Stormy in un primo momento. Quindi adesso asciugati il viso e torna in te. Preferisco la vera Icy.
Mi limito a sorridere, asciugandomi gli occhi con il dorso della mano.
- Sono stata una stupida, ma sono una stupida contenta: ho due sorelle fantastiche. Loro sono la mia famiglia e io non potrei vivere senza di loro.
- Oddio Icy, stai per farmi venire il diabete! - dice Stormy, distruggendo l'atmosfera idilliaca e dolce del momento. Tutte e tre iniziamo a ridere.
- Allora devo portare a termine la mia impresa! - ribatto, saltandole addosso e abbracciandola, trascinandomi dietro anche Darcy. Loro ovviamente ricambiano.
Com'è strano, le streghe più temute dell'intera Dimensione Magica si stanno abbracciando. Nessuno ci crederebbe mai, eppure è così.
Dopo la nostra esperianza, soprattutto quella con Valtor, ci siamo unite più che mai, ma non per utilità, per il semplice fatto che siamo davvero simili, siamo sorelle.
Restiamo in quella posizione per un lasso di tempo che non saprei determinare. Secondi, minuti, forse ore?
E' difficile dirlo, quando stai bene il tempo sembra bloccarsi, a quel punto non te ne frega più niente del resto del mondo. Diventa una cosa lontana, altro rispetto a noi.
Quando decidiamo di scogliere quell'abbraccio mi sento decisamente meglio, il mio passato non è più così difficile da sopportare, non con il supporto di Darcy e Stormy.
- Io però non ho capito una cosa. - dice ad un certo punto Stormy, interrompendo il silenzio.
- Riguardo cosa? - domando io.
- Al morso e alla trasformazione, non capisco come mai quel morso ti ha fatto quell'effetto. - risponde, pensierosa.
- Direi che ormai puoi raccontarci tutta la tua storia, Icy. - dice Darcy.
- Non sono l'unica mezzosangue mai nata, però siamo un numero molto esiguo, circa tre o quattro in un millennio. Nelle mie vene scorre il sangue di tutte le creature da cui discendo: vampiri, fantasmi, umani e streghe, stava solo a me scegliere cosa diventare. Non ho scelto la natura dei vampiri o dei fantasmi per ovvi motivi, gli umani sono creature deboli e inutili, mi sarei sentita schiacciare da tutto ciò che mi circondava e non potevo permetterlo. La mia ultima spiaggia è stata scegliere di diventare una strega, in più pensavo che seguire le orme di mia madre, beh, potesse farle piacere. - sorrido amaramente - quanto mi sbagliavo. Ogni cosa che facevo le sembrava fatta con l'intento di infastidirla o farle un dispetto, continuava ad odiarmi, non mi insegnò mai nulla. Ero decisa a diventare una strega, volevo diventare la migliore, avere tutti ai miei piedi e dimostrare a quell'ingrata quanto si fosse sbagliata sul mio conto. L'unico problema era che non sapevo da dove iniziare. Ogni volta che provavo ad attaccare qualcosa finivo senza ottenere niente, i miei poteri non volevano manifestarsi. All'età di tredici anni venni accerchiata da un gruppo di uomini, ero sola e indifesa: ho avuto davvero paura. In quell'occasione ho avuto la prima prova di essere una strega, ghiacciando tutto. Più volte avevo sentito parlare di un trio di streghe molto potenti e una di loro deteneva il mio stesso elemento come potere. Cominciai delle ricerche e scoprii di essere la discendente di una di loro, Belladonna. Studiai le loro mosse e le loro intenzioni. Capii di avere uno scopo nella vita: migliorare, trovare le altre due discendenti e portare a termine la loro missione, conquistando la Dimensione Magica. Pensavo di potermi definire una strega a tutti gli effetti, ormai. Ancora una volta mi sbagliavo, a quanto pare una piccola parte di me conserva ancora le caratteristiche delle altre creature a cui appartengo e basta poco per risvegliarle.
- Quindi il morso di un vampiro basterebbe a trasformarti? - chiede Darcy.
-Sì, se non trovo un modo per convincere me stessa che non lo sono. - rispondo io.
- E i fantasmi? - domanda curiosa, come al solito, Stormy.
- Loro sono immuni alle abilità dei vampiri, come me.
- QUindi ora cosa hai intenzione di fare, Icy?
- Accendere un falò, Darcy. Un falò di vampiri.

Ciaooo! Capitolo 20 colore nuovo u.u
E quindi eccovi qua la storia di Icy, spero di non essere andata troppo OOC... Ma io penso che chiunque, buono o cattivo che sia, in una situazione del genere cederebbe... è impossibile sostenere un peso tanto grande da soli... Ah, io sono una fiera figlia unica! C: La parte dell'abbraccio è stata descritta su esperienza personale riguardante una situazione in cui mi sono sentita davvero bene (Sì Fede, sto parlando di te u.u)
Beh, non ho altro da dire... Spero di continuare presto, magari approfittando delle vacanze di Pasqua! Baci,
Icy
  
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