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Autore: ELY215    24/03/2013    3 recensioni
"Non ci siamo capiti, il fatto che io sia gentile con te non vuol dire che tu possa alzare i toni con me!”
mi urlò contro
Feci un passo indietro, nuovamente terrorizzata.
Mi afferrò per un braccio e mi riportò nella stanza dove mi trovavo prima, spingendomi con irruenza sul letto,tanto che pensai al peggio, poi sparì dalla mia vista.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Da quando ero tornata a casa tutte le persone che avevo intorno non facevano altro che chiedermi se stavo bene. E io stavo bene, ero tornata con estrema facilità a vivere la mia vita, a fare quello che facevo prima di essere rapita.
Non parlai a nessuno di David. Venni interrogata più volte dalla polizia, ma non feci il suo nome o la sua descrizione.
Volevo solo dimenticare quel volto: quei capelli biondi, quegli occhi azzurri e quelle labbra.
 
David mi aveva fatta scendere ad una fermata del pullman di periferia, era mattino presto e le strade erano ancora deserte e poco illuminate.
Mi aveva tolto le manette e se ne era andato. Senza dire una parola e senza voltarsi indietro. Ed io ero rimasta sul ciglio della strada, stretta nella sua felpa a guardare nella direzione in cui avevo visto scomparire il suv.
Dopo poco passò un’auto, cercai di attirare l’attenzione dell’automobilista che si fermò qualche metro avanti a me. Mi avvicinai velocemente, l’uomo era sulla sessantina, portava dei baffi e dei grandi occhiali da vista sul naso.
“Signorina cosa ci fa da queste parti a quest’ora?”
Decisi di non svelare la mia identità, non avevo voglia di dare spiegazioni, volevo solo tornare a casa, quindi dissi la prima cosa che mi era venuta in mente, sperando che se la bevesse.
“Mi si è fermata la macchina, ma sono rimasta senza telefono! Quindi ho deciso di prendere il pullman!”
“Vuole un passaggio? Mi sentirei in colpa a lasciarla in questo posto da sola!”
I miei pensieri volarono immediatamente a chi, senza sensi di colpa, l’aveva fatto poco prima, ma sorrisi e accettai.
“Salta su! Io sono Jim” disse porgendomi la mano
“Ashley!”
“Bene, dove ti porto Ashley?”
“Siamo lontani da Chicago? Ho perso un po’ l’orientamento!”
“Io stavo andando giusto là! Non dista molto, non preoccuparti!”
“Bene!”
Durante il breve viaggio Jim mi raccontò della sua famiglia e del suo passato, osservai con piacere come l’uomo mentre parlava rivivesse ogni momento con un sorriso sulle labbra.
“Siamo arrivati Ashley!”
“Jim, grazie davvero! E’ stato un piacere conoscerti!” gli dissi con sincerità mentre chiudevo la portiera
“Piacere mio Ashley! Alla prossima!”
Mi ero fatta lasciare di fronte al palazzo dove aveva sede l’ufficio di mio padre e senza perdere tempo entrai. La segretaria appena mi vide esplose in un urlo
“Signorina Ashley! E’ davvero lei?”
“Sì Jennifer, sono io! Puoi dire a mio padre che sono qui, per favore?”
“Certamente! Nel frattempo, la prego, si sieda!” disse cedendomi la sua sedia.
Dopo poco, dall’ascensore uscirono Anne e Anthony Mikaelson, mia madre e mio padre, che mi vennero incontro con le braccia spalancate
“Ashley, tesoro mio! Sei qui!” singhiozzò mia madre
Scoppiai in un pianto liberatorio.
Mio padre mi fece subito portare all’ospedale nonostante gli avessi detto che non era necessario e che stavo bene.
All’ospedale accorsero subito Luca e Veronica, che erano stati avvertiti dai miei genitori.
Mio cugino entrò nella stanza in cui mi trovavo e si avvicinò al letto a testa bassa, dietro di lui c’era la mia migliore amica
“Mi dispiace Ash! E’ colpa nostra! Non dovevamo lasciarti da sola a casa!”
“Luca, stai zitto e abbracciami!” dissi sporgendomi verso di lui
“Vero, vieni anche tu!” dissi sorridendole, il suo viso si illuminò.
Ci abbracciammo e piangemmo insieme.
Finiti gli accertamenti, il dottore mi autorizzò finalmente ad andare a casa.
 
Mi rifugiai subito sotto la doccia, l’acqua calda mi scivolava sulla pelle e il bagnoschiuma dalle note speziate riconduceva la mia mente alla splendida Turchia, dove ero stata qualche anno prima. In realtà la mia mente cercava qualsiasi tipo di appiglio per evitare che i miei pensieri si dirigessero verso David.
Dopo la rimessa in sesto accolsi in casa due agenti della polizia
“Buongiorno signorina Mikaelson, come sta?” mi disse l’uomo in divisa
“Bene, grazie!”
“Perfetto, vorremmo farle alcune domande, se non le dispiace!”
E così iniziò il primo dei vari interrogatori a cui mi sottoposero, raccontai del mio rapimento, degli uomini col passamontagna, dei miei giorni di prigionia e del mio ritorno a casa dopo la liberazione, facendo attenzione a non nominare il mio bellissimo aguzzino.
“Quindi durante il tragitto del ritorno lei aveva un sacco in testa? Non è riuscita a capire dove si trovava o il mezzo che è stato usato per il trasporto?”
“No, mi dispiace. Non ho visto nulla!”
“E come è arrivata fino all’ufficio di suo padre?”
“Ho camminato per un po’ fino a che non ho incontrato un gentilissimo signore che mi ha offerto un passaggio!” dissi sorridendo
“Abbiamo bisogno di interrogare anche lui, conosce il suo nome?”
“Si chiama Jim, ma non so altro!”
“Va bene, per ora noi siamo a posto così! Se avremo ancora bisogno di lei la contatteremo!”
Dopo i primi giorni, ripresi ad andare a scuola, dove fui accolta con entusiasmo da compagni e professori. Luca e Veronica facevano in modo di non lasciarmi mai da sola, nonostante li avessi pregati di evitare questo comportamento.
La loro storia non era decollata, quando ero stata rapita invece di farsi forza l’un l’altro come avevo sperato, si erano allontanati perché si ritenevano gli unici colpevoli di quello che mi era capitato.
Quando avevo provato a chiedere spiegazioni ad uno o all’altra avevo ricevuto la stessa risposta: “Abbiamo capito che insieme non stiamo bene!”, ma i loro sguardi non mentivano, sapevo che prima o poi il sentimento che li lega sarebbe stato più forte di tutto e, superato questo periodo, sarebbe tornato tutto come prima.
 
 
 
 
Buongiorno a tutti! Volevo ringraziare tutte le persone che seguono e recensiscono questa storia! Sono davvero contenta che piaccia! Spero di riuscire a postare il nuovo capitolo al più presto! Un bacio!
Ely
  
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