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Autore: xingchan    24/03/2013    1 recensioni
Un nuovo alchimista si presenta alle porte dell'esercito. Con una nuova alchimia, tutta da scoprire...
Mark Johnson. Alchimista di Legno.
-Capitoli in revisione-
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quello che stava facendo Mark Johnson era da galera anche per un tipo controverso come lui.

Aveva proseguito con gli esperimenti insieme agli altri ricercatori, ma se avesse trovato anche un sola via d'uscita, sarebbe stato disposto addirittura a lasciare Amestris. Non gli andava di cedere la conoscenza sulla sua alchimia, seppur debole, per degli uomini senza scrupoli, mentre quelle persone usate come cavie venivano rapite.

Era nel bel mezzo di una trasmutazione quando alcuni militari in divisa entrarono forsennatamente in preda al panico.

-Cosa c'è?- chiese Blue evidentemente seccato da quella confusione.

-Qualcuno ha scoperto ciò che facciamo qui dentro! Il comandante supremo è costretto a irrompere qui e a condannarci tutti!-.

Mark chiuse gli occhi, sospirando.

Molto probabilmente il colonello Mustang era riuscito a scoprire la ragione per cui le persone coinvolte in quegli innumerevoli incidenti che avevano luogo in piena città. Si sarebbe complimentato con lui, se ne avesse avuta l'occasione.

Non sapeva se aver paura o provare sollievo, era soltanto sicuro quella tortura stava per finire, e molto presto, anche.

Era quello l'importante.

Della sua fine non gl'importava granchè.

***

Come previsto, Bradley non perse tempo. Con una squadra composta da ben quaranta uomini, l'homunculus si presentò armato fino ai denti al cancello principale, mentre le altre uscite laterali vennero blindate per impedire a chiunque di fuggire passando inosservato.

I militari, armati fino ai denti, si precipitarono dentro con a capo Wrath, abbigliato con la tipica divisa nera aderente, la stessa che solitamente utilizzava quando irrompeva nei casi di emergenza.

Dal suo ghigno era fin troppo evidente che era infastidito che Mustang avesse centrato in pieno un'altra volta. Sicuramente doveva farselo complice oppure eliminarlo. Chi fosse poi colui che aveva spifferato tutto all'alchimista di fuoco, proprio non se lo spiegava.

Che fosse un generale?

O un altro alchimista di stato?

L'importante era che nessun altro aprisse bocca sul suo conto. Altrimenti sarebbe stato costretto a bollarlo come traditore e a condannarlo a morte, insieme a tutti coloro che facevano parte del grande team del laboratorio di ricerca avanzata.

-Uccidete tutti gli uomini in camice, tranne coloro che sono alchimisti di stato. A loro sarà riservato un trattamento speciale- sostenne quasi ringhiando fra i baffi scuri.

I suoi uomini setacciarono ogni angolo, scassinarono ogni porta e gettavano all'aria qualsiasi cosa, nel sospetto che qualcuno avrebbe potuto nascondersi.

Nel frattempo lui avanzava dritto davanti a sè trovando Blue che rovistava fra le scartoffie, forse per salvare alcuni documenti che per lui erano di estrema importanza.

-CHE DIAVOLO HAI COMBINATO?- gli domandò Bradley, tuonando per impaurirlo. -TI AVEVO DETTO DI NON SPARGERE IN GIRO CIò CHE SUCCEDE QUI DENTRO!-.

-Io non ho spifferato niente, signore! Lo giuro!- lo implorava lo scienziato.

-Mi dispiace- mentì Wrath. -Non posso lasciarti vivere!- concluse per poi trapassare le sue lame nel petto di Blue, incrociandole.

-Essere insignificante...- sussurrò, prima di dirigersi verso l'uscita.

All'esterno, alcuni erano in manette, altri erano a terra in una pozza di sangue, segno che avevano tentato di scappare dalla furia omicida dei militari ma non riuscirono nel loro intento.

Appena più in là, il colonello Mustang ed alcuni suoi sottoposti che Bradley riconobbe come Havoc, Hawkeye, Breda e Fury si erano riuniti in cerchio e parlottavano fra di loro.

Wrath si avvicinò e, scoccando un'occhiata furtiva a Roy, cambiò repentinamente direzione, andando a passo spedito verso i fratelli Elric.

-So che siete stati voi, insieme al gruppo di Mustang, a scovare questi criminali. Sarò per sempre in debito con voi, ragazzi!- appurò soddisfatto.

Ma voltandosi, il suo sguardo s'incupì, maledicendoli per aver ficcato il naso proprio dove non avrebbero dovuto.

Fra gli alchimisti arrestati, emerse Johnson e fu proprio Edward a riconoscerlo per primo.

-Ehilà, Legnetto!!- lo derise, facendogli delle linguacce. L'altro sorrise, abbassando gli occhi neri e scuotendo la testa.

Quel nanerottolo l'aveva smascherato! E, paradossalmente, ne era felice anche lui.

Intanto, anche Fuoco si intromise in quella che poteva definirsi una conversazione.

-Mark Johnson... Sono sicuro che, con il tuo caratteraccio, ti avranno forzato a fare tutto questo e a non proferire parola a nessuno, non è vero?- ridacchiò Roy.

-Già, ma... io non avevo scelta. Mi avrebbero ammazzato subito se non avessi obbedito. Lì dentro non c'era nessuno come lei, colonello...- commentò l'alchimista di Legno.

Mentre Roy si beava di quella sentenza, Ed e Al ripresero a parlare con lui.

-Non credevo finisse così presto la nostra avventura, Johnson.-.

-Penso che per me non rimanga molto da vivere. A breve mi fucileranno, sicuramente...- confessò Mark.

Al ragazzo dispiacque molto quell'espressione rassegnata di quello che fino a poco tempo prima era un suo acerrimo rivale, che sembrava si fosse rivelato un nemico, mentre invece era una delle tante pedine dell'esercito di Amestris.

-Forse possiamo fare qualcosa per te.- ipotizzò il colonello.

Lo prese per il braccio e se lo trascinò lontano dall'ingresso del laboratorio con la sua squadra e gli Elric che lo seguirono a ruota.

Camminarono per un bel po' e dopo qualche attimo di smarrimento Mark si rese conto di essere in stazione. -Ma che intenzioni avete?- sbraitò, e al colonello: -Lei sarà ammonito per questo! Perchè vuole che lasci Amestris sapendo che potrebbero incarcerarla?-.

-Ah, non si preoccupi!- cercò di tranquillizzarlo Roy. -Dirò che l'ho pestato a sangue e che è morto per le percosse!- rise di gusto.

-Che sadico!- commentò Alphonse stralunato.

-Se lo fa per compassione, può anche risparmiarselo...- sputò Johnson abbassando il capo.

-Tranquillo, non sono quel tipo di persona...- rispose Roy ridendo. Gli aprì le manette con alcune forcine di ferro, liberandolo. E il ragazzo dai capelli bruni si massaggiò i polsi. Le aveva già da un paio di ore.

-Dov'è nato, Legno?- domandò il militare un'ultima volta.

-Ad Aerugo. Ritornerò lì e mi dedicherò allo studio dell'alchimia linfatica. Le devo la vita, colonello...- gli sorrise riconoscente.

Il treno cominciò a fischiare, mentre il giovane si slanciò per salirci. Si ricordò di non avere alcun bagaglio.

E anche di un'altra cosa.

Corse verso il primo finestrino che vide e si affacciò. -Un'ultima cosa!- li avvertì. -Quei ricercatori hanno preso una pietra filosofale incompleta. Cercatela e distruggetela!- ordinò.

Alphonse voleva ribattere, ma lo fece il fratello al posto suo. -Grazie per avercelo detto! Addio!- finì, cominciando ad agitare la mano in segno di saluto, cosa che imitarono tutti i presenti.

Il vagone si allontanava piano, poi sempre più veloce, finchè non scomparve del tutto, verso Sud.

 

 

 

 

 

 

Ed è... FINITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!

Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita finora, anche se si sono giustamente stufati e l'hanno abbandonata.

Grazie per la pazienza. :)

   
 
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