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Autore: Svampi    24/03/2013    2 recensioni
"Un desiderio: un giorno, uno soltanto."
Ci sono due protagonisti: Neville Paciock e un personaggio che non posso inserire perché altrimenti capireste subito chi è ;)
[Prima classificata (non riesco ancora a crederci *.*) al contest Make a Wish: esprimi un desiderio, indetto da HPthebest]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Solo un giorno, uno soltanto

 

-Merlino, Neville, possibile che tu non sia in grado di ricordarti nulla!? Nemmeno la più piccola cosa!? Dove diavolo hai ficcato quel fiore maledetto!?-

-Io, io..Non lo so..- balbettò il giovane, afflitto, cercando di evitare gli occhi irosi dell’amico.

-Ma devi almeno avere una piccola idea su dove possa essere!-

-Aspetta..- Neville portò una mano al mento, pensoso. L’altro gli si avvicinò, tremante di eccitazione.

-ALLORA!?- sbottò infine, non riuscendo a trattenersi.

Neville fece un balzo all’indietro, diventando tutto rosso in viso.

-Sei ammattito!? Mi hai fatto prendere uno spavento! Pensi di facilitarmi le cose comportandoti in questo modo!?-

-Paciock. Sei un caso disperato. Assolutamente disperato.- borbottò l’altro, appoggiandosi di spalle contro il tavolo in legno, che occupava un angolo della stanza. Rimase qualche secondo così, immobile, contemplando l’amico in silenzio. Poi, improvvisamente, con uno scatto repentino prese Neville per il braccio, trascinandolo davanti ad uno specchio a figura intera.

-Guardaci. Guardaci. E dimmi cosa vedi.-

-Ti è dato di volta il cervello!?- protestò questo, cercando di liberarsi dalla stretta.

-Inizia a mettere in moto il tuo, e vedrai che i risultati arriveranno. Per il momento però, limitati a fare ciò che ti ho detto.-

Neville sbuffò rumorosamente, iniziando a scrutare nello specchio.

-Vedo due ragazzi.-

-Beh, un po’ più di ragazzi, Paciock. Siamo quasi due uomini, ormai!-

-E va bene. Due giovani uomini. Sono..alti, e beh, magri.-

-Io aggiungerei anche atletici, non troppo muscolosi, ma nemmeno tanto mosci da non riuscire a tirare un cazzotto in grado di far andare ko l’avversario.-

-Hanno..dei giusti capelli. E degli occhi..normali.-

-Che cosa, che cosa!? Giusti, normali!? Ma dove sei andato a pescarli questi aggettivi scalcinati!? Al mercatino delle sanguisughe!? Paciock, ti dirò io cosa si riflette ora in questo specchio, dato che è evidente che tu non sei in grado di rendergli giustizia: ci sono due modelli. Due adoni. Due statue greche. Siamo irresistibili, Paciock. Ficcatelo in quella zucca vuota.-

Quest’ultimo sospirò, affranto, scostandosi dall’amico.

-Se è davvero come dici tu, com’è che Mrs Turpin non si degna nemmeno di salutarci, quando passiamo?-

-Oh. Beh, è evidente che si sente in soggezione. La nostra bellezza è troppo sfolgorante.-

-Non lo so. Sento solo che ogni volta che evita il mio sguardo un pezzo di me muore. E io precipito in un abisso senza fine.-

Il giovane, a queste parole, emise un verso disgustato. -E’ dall’inizio dell’anno scolastico che ti sento ripetere queste frasi melodrammatiche. Merlino, mi sembra di essere capitato in uno di quegli insulsi e mielosi libri di Lavanda Brown.-

Sul volto di Neville si accese un piccolo sorrisetto.

-Vedo che però sei ben informato..Non è che un giorno di questi troverò per caso in camera tua una pila dei suoi romanzi?-

-Oh, taci un po’. Li conosco solo perché mia madre ne ha riempito la libreria in salotto.-

-Fingerò di crederti. Ora però, dimmi per quale ragione hai inscenato questo teatrino, inutile, tra le altre cose, dello specchio.-

-Non ti è ancora chiaro il motivo!? Se siamo perfetti, e Mrs Turpin continua a non considerarti, la colpa non è certo nostra. Dato che mi sono rotto della tua depressione da innamorato disperato, che mi rovina tutte le serate visto che il tuo amore non ti permette di farmi da spalla, ho deciso di darti una mano. Una vera. Ci serve quel fiore, così potrai esprimere il tuo desiderio di essere ricambiato, passerai una giornata indimenticabile, e poi, però, dovrai promettere che rinsavirai. E che tornerai lo stesso Neville di sempre. Prima che arrivasse quella gattamorta!-

-Tanto non ci riusciremo mai.-

-Merlino, Paciock. Raddrizza quelle spalle e stringi le chiappe. Troveremo quel fiore, a costo di setacciare l’intero castello. O non mi chiamo più Draco Malfoy.-

***

-E’ passata una settimana, una settimana! Arrenditi, Draco. La mia memoria fa acqua da tutte le parti!- esclamò il giovane, abbandonando la testa sul piccolo tavolo, ancora imbandito dei resti di un rapido spuntino.

-Acqua, acqua! Ci sono, Neville! Il pensatoio! Il pensatoio che ti ha regalato tua nonna per la fine della scuola!-

Neville rialzò il capo,  guardando l’amico con aria confusa.

-E tu che collegamento vedresti tra dell’acqua e un pensatoio?-

-Oh, Salazar. Non lo so! Perché devi sempre fare il testone!? Mi è venuto in mente, è questo che conta, no!?- continuò Draco, alzandosi con uno scatto dalla sedia e risalendo in fretta i gradini che lo avrebbero portato in camera.

-Ma, sarà..- borbottò Neville, poco convinto, seguendo l’amico su per le strette scale di legno.

-Eccolo!- esclamò Draco, spalancando le ante dell’armadio con un colpo di bacchetta.

Lo prese, fremente, tra le mani, e lo posò con delicatezza sulla piccola scrivania, non prima di aver fatto crollare a terra tutte le scartoffie e i libri che la occupavano.

-Draco!- esclamò Neville, indignato, affrettandosi a raccogliere tutto.

-Oh, lascia perdere quelle cartacce e vieni qui!- ordinò l’altro, scostandosi per permettere all’amico di posizionarsi accanto a lui.

Neville estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni, e l’avvicinò tremante al bacile in pietra. Non appena la punta toccò quella superficie increspata, nuvole di pensieri presero a rincorrersi, come sospinti da una brezza leggera. L’ex-Grifondoro chiuse gli occhi per qualche istante, quando li riaprì una scena familiare gli apparse davanti. Fece un cenno col capo a Draco, ed entrambi, nello stesso momento, immersero il viso in quel turbinio vorticoso.

***

-Siamo in una delle serre di Hogwarts.- mormorò Draco.

Neville annuì appena. –La numero 7. Qui teniamo i Purvincoli.- spiegò in tono pomposo.

-Mi fa piacere. Ora però vediamo di trovarti.- replicò l’altro, facendo qualche passo in avanti.

-Ehi, Paciock. Eccolo là, il vecchio te! Quant’eri imbranato, per Salazar!- esclamò subito dopo, notando un ragazzino piuttosto in carne, poco distante, che aveva appena fatto piombare per terra un sacco di fagioli salterini.

Il vero Neville arrossì fino alla punta delle orecchie.

-Avevo un buon motivo per averli rovesciati!- si schermì, indicando un fiore rosso di fronte al naso del piccolo Grifondoro.

Draco si avvicinò, per poter osservare meglio quella strana pianta. Non avrebbe saputo spiegare perché, ma se ne sentiva attratto come se fosse stata reale. Poi, quando fu solo a qualche metro di distanza, capì: quel fiore sussurrava.

Non parlava a lui. Le parole che fluivano non erano rivolte alle sue orecchie, ma a quelle del bambino paffutello, che sembrava muoversi come un automa.

-Paciock!-

Una forte esclamazione li fece sobbalzare. Tutti e tre si voltarono in simultanea verso una donna grassoccia, piuttosto bassa, che fece il suo ingresso con l’immancabile cappello logoro calcato sulla testa cespugliosa.

-Non c’è che dire, la Sprite ha sempre avuto un certo gusto nel vestire.- mormorò Draco, sorridendo sarcastico.

-Ragazzo mio! Hai trovato Florinda, a quanto vedo.- proseguì la professoressa, posando maternamente un braccio sulle spalle dell’alunno, che aveva tutta l’aria di volersela dare a gambe levate.

-Eh, Paciock, ma allora eri un playboy già all’epoca!- sghignazzò Draco, tirando una gomitata al povero Neville.

-Sai, questo è un fiore speciale. Non si fa scovare da tutti, tu le devi essere piuttosto simpatico.-

Il piccolo Neville sembrava apparentemente più tranquillo ora, infatti trovò il coraggio di chiedere:

-I fiori possono provare simpatia?-

La donna scoppiò in una grassa risata.

-Oh, ma certo, Paciock, ma certo! Ma Florinda, lei è speciale per qualcosa d’altro. Lei conosce i desideri più nascosti, quelli che si celano in ognuno di noi.-

-Per questo..Per questo mi stava parlando, prima? Diceva..diceva delle cose che non ho mai svelato a nessuno.-

La Sprite fece un cenno affermativo col capo.

-Ma allora, allora lei può anche esaudirli, non è vero!?- domandò Neville, una lieve nota di speranza nella voce ancora infantile.

-Si. Può farlo. Niente dura per sempre, però. Il suo potere è in grado di far diventare i nostri sogni realtà, ma solo per un giorno. Uno soltanto.-

La donna sorrise tristemente, notando il luccichio di gioia spegnersi, negli occhi del ragazzino, proprio come un lumicino, che si affievolisce al primo alito di vento. Poteva immaginare cos’avesse desiderato il suo alunno preferito.

Draco guardò l’amico, in piedi, accanto a lui. Gli si avvicinò, stringendogli un braccio con forza. Neville sapeva che lui era lì, che ci sarebbe sempre stato.

-Non dobbiamo continuare.- sussurrò. –Possiamo andare via ora. Lasciamo perdere, d’accordo?-

-No. Sto bene.- pronunciò Neville, deciso.

-Te la regalo. Florinda è tua.-

-Oh, no, professoressa! Non potrei mai accettarla!-

-Si che puoi, invece! Oltretutto, le piaci molto più di me.- La donna allungò le mani ruvide, le strinse intorno al vaso con il fiore, e lo porse a Neville, sorridendogli gaiamente.

-So che ne farai buon uso.- gli disse, prima di sparire borbottando tra sé:

-Vanno potate, vanno potate tutte queste birbantelle..Crescono a vista d’occhio, ohimè, a vista d’occhio!-

Neville rimase solo, a contemplare stranito il fiore che teneva tra le mani. Non sapeva che farsene. Era bello, ed elegante, e prezioso. Ma non sarebbe servito a far guarire mamma e papà. Loro non sarebbero mai tornati gli stessi.

-Un giorno..Soltanto un giorno..- mormorò, con voce tremante. Stava per aprire bocca, e pronunciare il desiderio, ma si bloccò.

Non avrebbe potuto farlo. Per il semplice fatto, che era certo che non si sarebbe potuto accontentare di un solo giorno. Ne avrebbe voluti ancora, e ancora, e ancora. E non sarebbe stato possibile. E sarebbe impazzito, anche lui.

Si avviò incerto verso l’uscita della serra, doveva trovare un luogo dove poter nascondere il fiore. Quando si sarebbe sentito pronto, sarebbe tornato a prenderlo. Scese verso il lago, attraversando tutto il parco di buon passo, guardandosi intorno.

-Ma, così, per curiosità, sei rimasto in giro tutta notte!?- domandò Draco, spazientito.

Era tornato il Malfoy di sempre.

Neville sospirò, continuando a marciare dietro la sua copia versione mignon.

-Si.- rispose dopo un po’.

-No, dico, starai scherzando, spero!-

-Non sono mai stato più serio in vita mia.-

-Ma Porco Godric! Che Salazar mi è venuto in mente di impegolarmi in questa maledetta caccia al fiore!?- sbuffò Draco, scocciato, e andò avanti a sciorinare un’imprecazione dietro l’altra, fino a quando il braccio del compagno lo fece bloccare bruscamente, prendendolo alla sprovvista.

-Che cosa c’è adesso!?- sbottò, ma non ebbe bisogno di una risposta. Davanti a lui si estendeva un campo infinito di fiori rossi. Rimase in silenzio, assorto, per qualche minuto. Poi, il suo corpo cominciò a fremere violentemente, come scosso da scariche elettriche.

Quando il ricordo svanì, e lui e Neville si ritrovarono in piedi, nella camera da letto di quest’ultimo, Draco non aveva ancora smesso di tremare.

-Possibile che mi sia scelto un amico così COGLIONE!!!?- urlò a pieni polmoni.

-Cosa ti dice il cervello!? Bell’idea, nascondere la tua Florinda tra milioni di altri fottutissimi fiori identici a lei!-

Neville rimase imperturbabile, alzò le spalle.

-Florinda ha la corolla più larga e lo stelo più sottile.- recitò, compìto.

Draco batté le mani per tre volte.

-Bravo! Ma bravo! Oltre ogni previsione, signori e signori. Ma che dico!? Eccezionale!- esclamò, fingendosi entusiasta.

-E come pensa di riuscire a ritrovarla, illustre erbiologo dei miei stivali!?- proseguì, una nota esasperata nella voce.

-Beh..- Neville ci rifletté su un istante. –Con molta pazienza e spirito d’osservazione, naturalmente.-

-Naturalmente.- ripeté Draco, sospirando rassegnato.

***

-Porco di quel porco,porco, porco di Godric!-

Neville ridacchiò divertito, sentendo le urla dell’amico arrivare fino a lui. Era da ore ormai che, stando ben attenti a non calpestare nulla, esaminavano fiore per fiore. A dire la verità, anche a lui, che pure amava stare con tutto ciò che riguardasse le piante, aveva incominciato a dare la nausea quel mare infinito di petali scarlatti. Stava giusto per rialzarsi, e per richiamare Draco, occupato con il versante nord-ovest, quando l’aveva scorta. A qualche metro da lui. L’avrebbe riconosciuta ovunque. Si avvicinò piano, come se temesse di poterla spaventare, presentandosi così, all’improvviso. Sentì il suo sussurro familiare chiamarlo a sé. Quando le fu a pochi centimetri di distanza, l’accarezzò con la punta delle dita, lievemente.

-Trovato qualcosa!?-

Neville sorrise, strappò uno dei fiori accanto a Florinda e, dirigendosi a grandi passi verso Draco, lo tenne alto davanti a sé.

Il giovane, vedendolo, esplose in una risata liberatoria, e si accasciò sul prato, svuotato.

-Ce l’abbiamo fatta.- mormorò, felice.

-Già. Ce l’abbiamo fatta.-

Restarono qualche istante in silenzio, rotto dalla voce di Draco, che ora stava seduto tranquillamente sull’erba, guardando trepidante l’amico ancora in piedi.

-Che aspetti!? Esprimi questo dannato desiderio, no!? Mrs Turpin non può aspettare!- lo esortò, rivolgendogli un sorrisetto malizioso.

Neville assunse un’espressione seria, strinse forte gli occhi:

-Vorrei che Mrs Turpin si accorgesse di me.-

-S’innamorasse!- suggerì Draco, impaziente.

-Certo, volevo dire, s’innamorasse di me!- si affrettò a correggersi Neville. Aspettò diversi secondi, prima di aprire gli occhi piano, uno dopo l’altro.

-E’ successo qualcosa?- domandò, esitante.

-No. Ancora niente. Ma bisogna andare al castello per sapere se ha funzionato, zuccone! A meno che l’incantesimo non prevedesse che Mrs Turpin apparisse a cavalcioni della piovra gigante, per poi gettartisi tutta vischiosa tra le braccia.-

-Penso di no.- mormorò Neville, assorto.

-Oh, per Salazar, ma da dove ti ho pescato, si può sapere, di grazia!?- sbottò Draco, incamminandosi verso il castello. Era tanto impegnato a blaterare tra sé che non si accorse di un fiore rosso che volteggiò piano a terra, adagiandosi sull’erba morbida.

Neville affondò le mani nelle tasche del maglione, e si affrettò a raggiungere l’amico, solo qualche passo più avanti di lui.

***

–Come fai a ingurgitare tranquillamente la tua zuppa!?- sibilò Draco.

-Ho fame.- replicò Neville, ovvio.

-Ma dovresti essere almeno un po’ agitato, no!?-

-Lo sono.-

-Non sembrerebbe.-

Neville ignorò l’ultimo commento.

-Sei sicuro di aver preso il fiore giusto!?- tornò alla carica Draco. –Perché siamo qui da almeno mezz’ora, e la Turpin, come al solito, non ha dato cenno di averti visto. Se dopo tutta la fatica che abbiamo fatto hai sbagliato io TI STRAN..-

Abbassò subito la voce, notando la McGranitt scrutarlo con aria di rimprovero.

-Ti strangolo, hai capito!?-

-Non ce ne sarà bisogno. Sono sicuro che fosse Florinda.-

-Beh, allora Florinda è stata solo una bella fregatura. Un week-end sprecato. Merlino, se ci penso mi vien voglia di estirpare tutti i fiori sulla faccia della terra!-

-Andiamo? Io ho finito.-

Draco annuì appena, e seguì brontolando Neville. Erano ormai a metà della Sala, quando la voce furente della McGranitt li fece voltare.

-Paciock, Malfoy! Dove credete di andare!? Non potete abbandonare la cena quando vi pare e piace! Soprattutto perché è il vostro turno di sorveglianza! Non so più quante volte dovrò ripetervelo! Non vi sono bastate le punizioni da studenti!? Anche da professori vi devo riprendere!?-

Neville poteva sentire il corpo di Draco fremere di rabbia e indignazione al suo fianco. Sapeva che stava cercando con tutto se stesso di non scagliare una fattura sulla preside. Mentre lui, lui non sentiva più una parola del discorso della donna.

Il sorriso di Mrs Turpin lo aveva incantato. Aveva incantato proprio lui.

 

Spazio Autrice

Bonjour! J Ho scritto appositamente questa storia per il concorso indetto da HPthebest su Efp,e, sorpresa delle sorprese, ho vinto! Vi assicuro che non potevo crederci *.*

Spero che possa piacere anche a voi J E, se vi va, fatemi sapere che ne pensate J

A presto, prestissimo

Svampi :*

Ps.il banner della storia è stato creato da HPthebest J

Pps.questo è il link del concorso, in caso voleste controllare ;)

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10280763&p=1

Ppps. Loro *.*

 

 

 

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