Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Miriel_93    24/03/2013    2 recensioni
Dopo "It took a long time", i nostri eroi sono ritratti nella vita a un anno dalla sconfitta di Naraku. Come trascorrono le loro giornate, ora che il loro acerrimo nemico è stato cancellato dalla faccia della terra e, a parte qualche demone minore, la pace regna nell'epoca Sengoku?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualche mese dopo.
 
«Inuyasha, a cuccia!» Esclamo, irritata. Possibile che sia così stupido?
«D-dannata, che ho fatto stavolta?» Mugugna mio marito, cercando di alzarsi dal pavimento.
«Che hai fatto?!» Gli urlo contro, esasperata. «Io…io non ti sopporto più!» Aggiungo, mordendomi la lingua per trattenere le lacrime, prima di girare i tacchi e uscire dalla nostra piccola, ma accogliente, capanna. Ho bisogno di Sango. Ho un disperato bisogno di Sango.
Dopo esserci sposati tutti nello stesso giorno, Miroku e Sango si sono trasferiti provvisoriamente nel nostro villaggio, in modo da poter essere vicini alla venerabile Kaede qualora ve ne fosse il bisogno. La pancia di Sango comincia a crescere e posandovi sopra una mano, di tanto in tanto, si può avvertire qualche lieve movimento del bambino che cresce dentro di lei. Non l’ho mai detto ad Inuyasha, ma vorrei provare anche io quello che prova Sango. Da quando ha scoperto di essere incinta è meravigliosamente radiosa, non le manca mai il sorriso, nemmeno quando Miroku ne combina una delle sue. È veramente qualcosa di cui essere invidiosi.
«Kagome! Che succede?» Mi chiede Sango, vedendomi mentre esce dalla capanna in cui si è sistemata con Miroku. Ha una cesta in mano. Probabilmente sta andando a sistemare il bucato al sole perché si asciughi.
«Oh, Sango…!» Esclamo, accorgendomi di essere scoppiata a piangere.
«Ehi, va tutto bene, andiamo, racconta» Mi incita, intuendo che si tratta di Inuyasha.
Qual è il problema? Beh, diciamo che credevo che con il matrimonio Inuyasha sarebbe cambiato, che avrebbe smesso di comportarsi da stupido e che, soprattutto, avrebbe smesso di parlare di Kikyo. E invece sembrava non averne la minima intenzione. Certo, non che lo facesse apposta, ma a lungo andare la cosa cominciava veramente a distruggermi, sia fisicamente che psicologicamente. Credevo che Kikyo fosse un capitolo chiuso della sua vita, e invece una notte l’avevo persino sentito bisbigliare il suo nome nel sonno.
«Mi ha chiamata Kikyo…e non se n’è nemmeno reso conto…! L’ho messo a cuccia e lui nemmeno ha capito qual era il motivo. E se Inuyasha mi amasse solo perché sono molto simile a Kikyo?» Spiego alla mia amica, asciugandomi le lacrime.
«Kagome» Mormora, con un sorriso, posandomi una mano sulla spalla. «Inuyasha ha solo un modo orribile di dimostrartelo, ma ti ama. Lo sai. Lo sappiamo tutti» Cerca di rassicurarmi. Io, invece, cerco di crederle.
«Credevo che sarebbe cambiato almeno un po’, che avrebbe smesso di comportarsi come se dovesse nascondere i suoi sentimenti per me, e invece…» Mugugno.
«Torna da lui. Probabilmente sta ancora cercando di capire che cosa ha fatto. Spiegaglielo, aprigli il tuo cuore e vedrai che tutto si sistemerà» Mi consiglia, sorridendomi.
Annuisco, convinta, però, che le cose non cambieranno di una virgola. Forse è il caso di tornare nella mia epoca per qualche giorno. Staccare la spina, insomma.
Mi avvio verso casa con il cuore pesante.
Inuyasha mi aspetta sulla porta, le braccia incrociate e lo sguardo colpevole.
«Scusa. Non ho ancora capito cosa ho sbagliato, ma scusa» Mugugna, abbassando lo sguardo.
«Inuyasha…tu…mi ami veramente?» Sussurro, senza guardarlo negli occhi.
«Ma che razza di domanda è?» Sbotta.
«Non hai risposto» Gli faccio notare, amareggiata.
«Certo che ti amo» Bofonchia.
«Torno nella mia epoca per qualche giorno» Annuncio, dopo un istante di silenzio.
Inuyasha annuisce. Non protesta. Mando giù il rospo e faccio dietrofront.
“Non mi insegue nemmeno”, noto, amareggiata.
Una volta raggiunto il pozzo mi volto indietro, sperando di intravederlo. E invece, niente. Salto nel pozzo trattenendo le lacrime e chiudendo gli occhi.
 
Il rumore familiare dei clacson delle macchine che invadono le strade della mia città natale mi avvolgono. Mi arrampico fuori dal pozzo Mangiaossa ed esco dal piccolo tempietto. C’è il sole. Un meraviglioso sole estivo che mi scalda l’anima. Respiro a pieni polmoni, anche se l’aria, in confronto a quella dell’epoca Sengoku, è molto più pesante e inquinata.
«Sorellina, sei passata a salutarci?» Sota sta giocando a pallone nel cortile, come sempre. Gli anni passano, ma lui è sempre insieme al suo pallone da calcio.
«Sì, diciamo di sì. La mamma è in casa?» Gli chiedo, facendo finta di nulla.
«Sì, il nonno si è ammalato. Gli è venuto un raffreddore incredibile» Mi spiega, alzando gli occhi al cielo. Sorrido appena, avviandomi verso casa.
«Ma il fratellone-cane non c’è?» Mi chiede, deluso. Forse sperava di trovare un compagno di giochi in quella giornata calda.
«Ehm…no, aveva da fare» Mento, con un’alzata di spalle.
«Va beh, peccato» Commenta mio fratello, tornando a prendere a calci il pallone.
 
«Mamma! Nonno!» Chiamo, entrando in casa.
«Kagome, siamo qui!» Risponde mia madre dal salotto.
«Oh, Kagome, sei venuta a trovare il tuo povero nonno!» Mi saluta, invece, il nonno, con aria moribonda.
«Andiamo, hai solo un po’ di raffreddore!» Commenta la mamma.
«Alla mia età potrebbe uccidermi!» Si lamenta lui. «Ma di’ un po’ Kagome, non c’è Inuyasha?» Mi chiede.
«Vieni Kagome, aiutami a preparare una tazza di tè per il nonno, ti va?» Propone mia madre, capendo il problema.
«Non ha risposto alla mia domanda!» Protesta il nonno.
«Andiamo tesoro» Lo ignora lei, posandomi un braccio sulle spalle.
 
Dopo qualche momento di silenzio crollo.
«Avanti, racconta tutto alla tua mamma» Mi incoraggia mia madre, sedendosi vicino a me.
«Oh, mamma!» Esclamo, gettandomi tra le sue braccia. Mi faccio pietà da sola. Ormai sono grande, sposata, e ancora piango e cerco la mamma.
«Va tutto bene, Kagome. Va tutto bene» Cerca di rassicurarmi, senza perdere quel suo sorriso incredibilmente sereno. «Sai, anche io con tuo padre ho avuto un sacco di problemi all’inizio. Era difficile vivere insieme, ci vedevamo tutti i giorni, certo, ma non era la stessa cosa» Mi racconta, accarezzandomi i capelli. «Devi solo portare pazienza, piccola mia. Tutto si sistemerà» Conclude. «Asciugati le lacrime, porta il tè al nonno e torna da Inuyasha. Sono sicura che ti sta aspettando» Aggiunge, sorridendo.
Annuisco, e con la manica del kimono mi asciugo il viso.
«Prima però ne approfitto per un bagno caldo e un riposino. Non sono ancora in vena di rivederlo…» Mugugno.
«Va bene, tranquilla, vado a prepararti l’acqua» Propone, mentre, con la tazza di tè caldo in mano, torno dal nonno. Assurdo come si sia preso un raffreddore in piena estate.
 
Dopo aver passato quasi un’ora immersa nell’acqua calda del bagno, mi butto sul letto, con i capelli umidi. Sospiro e sto già dormendo.
Qualche tempo dopo un profumo familiare mi pizzica il naso. Intontita dal dormiveglia mi accoccolo contro il corpo che avverto al mio fianco, lasciandomi avvolgere da quell’aroma.
«È perché ti ho chiamato Kikyo, vero?» Mormora una voce.
Apro gli occhi, convinta di essere immersa in qualche sogno. E invece no, Inuyasha è proprio lì, sul mio letto, con il viso triste e l’aria colpevole. Mi metto seduta, stropicciandomi appena un occhio.
«Credevo che l’avresti dimenticata, con il tempo, invece comincio a pensare che dovrò convivere per sempre con il suo fantasma» Brontolo, la voce impastata dal sonno, ma comunque colma di tristezza.
Inuyasha non mi risponde. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, stringendomi a sé. Ricambio quel bacio, anche se sto ancora soffrendo. La sensazione delle sue labbra sulle mie mi dà i brividi.
Ben presto sento l’aria calda dell’estate accarezzarmi la schiena nuda mentre entra dalla finestra socchiusa. Scappo dal bacio di Inuyasha, ascoltando per un istante il silenzio di casa mia. Faccio girare la chiave nella serratura e torno da mio marito, buttandomi alle spalle, per qualche tempo, l’odiosa ombra di Kikyo.
Gli tolgo la giacca che indossa nonostante il caldo e lui mi trascina sul letto. Ci liberiamo a vicenda dei nostri abiti e ci lasciamo avvolgere l’uno dai sospiri dell’altra, mugolando a bassa voce per non farci scoprire. Siamo sposati, ma non mi entusiasma l’idea di essere scoperti da qualcuno della mia famiglia.
Lo sento entrare in me, una sensazione familiare, dolce, appagante. Avvolgo il suo bacino con le gambe, incatenandolo a me, inarcandomi contro il suo corpo muscoloso. Nascondo il viso nell’incavo del suo collo, inspirando il suo profumo a grandi boccate mentre lui si muove nel mio corpo, mandando in estasi ogni fibra del mio essere.
Ci muoviamo piano, per non far cigolare il letto, è un amore dolce, lento e meraviglioso che ci travolge in silenzio, esplodendo piano dentro di noi. Sento il piacere farsi largo dentro di me insieme al corpo di Inuyasha. Mi inarco, lo inseguo, pianto le unghie nella sua schiena e trattengo il fiato. Inuyasha ansima, si nasconde contro la pelle del mio collo, si schiaccia contro di me, si lascia stringere dalle mie gambe. Ci lasciamo travolgere insieme, come sempre. Insieme come in ogni cosa, insieme nell’amore, insieme nel pericolo e insieme nei problemi.
Una lacrima mi sfugge. Capisco. Comprendo che anche se il fantasma di Kikyo aleggerà sempre intorno a noi, niente potrà dividerci, tanto meno un ricordo.

Mi scuso immensamente per il piccolo ritardo, ma ieri ho avuto un sacco di cose da fare e non sono riuscita a finire il capitolo in tempo T_T
Spero vi piaccia come vi sono piaciuti gli altri! Scusate ancora ^^
A presto, baci baci! ^^
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Miriel_93