Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: kjdrauhlsmine    24/03/2013    3 recensioni
Una semplice ragazza, pronta a realizzare il suo sogno più grande, va in contro a un destino che ha sempre sognato ma mai immaginato di vivere. Questo destino c'entra proprio con la famosa popstar Justin Bieber.
Discussioni, intrighi, malintesi e altro cercheranno di dividere la coppia più discussa nel mondo, ma mai nessuno riuscirà a far finire l'amore che li appassiona.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Anesia Angiolini. Quindici anni, Italia. 
Frequento il secondo anno del liceo linguistico. Amo molto la musica, uscire con gli amici e divertirmi, gusti molto frequenti tra i giovani della mia età. 
Il mio colore preferito è il viola, le mie scarpe le Supra e amo molto i capellini da baseball. Perché sto precisando queste cose? Beh, perché tre anni fa un ragazzo canadese mi ha rubato il cuore chiamandomi belieber. Proprio così, sono una belieber, e non potevo prendere decisione migliore.
I miei genitori pensano che Justin Bieber sia un montato, ma un giorno capiranno che non è così. Io, nel frattempo, faccio ciò che mi ha insegnato di fare: credere nei miei sogni. 
Squilla il cellulare. Apro gli occhi che sembrano essere incollati l'uno con l'altro e mi volto verso di esso, poi lo prendo per rispondere.
A: "...Pronto?"
Dico sbadigliando.
Sara: "Anesia, dove sei?"
Chiede con tono abbastanza svelto. Lei è una delle mie migliori amiche, forse la migliore di tutte. Non per sminuire Eleonora e Laura, ma lei ha qualcosa in più. La conosco da più tempo, ovvero da quando avevo 2 anni, mentre le altre le ho conosciute alle elementari. Siamo sempre state molto unite e presenti l'una per l'altra. Lei è più che una migliore amica: una sorella.
A: "A casa, stavo dormendo..."
S: "Come stavi dormendo? Ma sai che giorno è oggi?"
Sposto lo sguardo verso il calendario che ho sulla scrivania: è il 9 aprile. 9 aprile 2011. Ovvero, il giorno più bello della mia vita. 
A: "Oh cavolo, me n'ero dimenticata!"
S: "Come ti eri dimenticata?! Va beh, dai, vieni a casa mia."
A: "Perché?"
S: "Non ti ricordi? Ci eravamo messe d'accordo che tu e le altre sareste venute da me per prepararci tutte insieme."
A: "Si, mi ricordo, ma sono le dieci del mattino. Non è un po' presto?"
S: "No, dobbiamo essere perfette per Justin! Dai sbrigati, ti aspetto."
Riattacco. Mi siedo nel letto strizzandomi gli occhi, poi mi alzo diretta nel mio armadio a sfogliare i soliti vestiti che non mi accontentano mai. Come mi vesto per stasera? Non so proprio cosa mettermi. Questo è uno dei mille problemi che perseguitano le ragazze: non sanno mai cosa indossare per le occasioni speciali. 
Sono agitata. Tra un paio d'ore realizzerò il mio sogno incontrando il mio idolo, ma nessuno dei miei capi sembra essere all'altezza! Faccio avanti e indietro pensando ad una soluzione, ad un tratto mi giro per guardare tutti i poster di Justin che ho appeso nella mia camera e mi incanto su uno in particolare che mi ricorda qualcosa... CI SONO! Mi sono accorta solo adesso che abbiamo una camicia uguale. Scherzavo, non me ne sono accorta adesso, l'avevo comprata apposta, solo che mi ero dimenticata di averla. Ho deciso: metterò quella stasera, accompagnata dalle Supra e dal cappello della NY viola - che avevo comprato apposta -.
Prendo la mia borsa, saluto mia madre con il bacio del buongiorno ed esco di casa. Mi dirigo davanti alla fermata per prendere l'autobus, ma appena giro l'angolo della strada lo vedo partire. 
Gli corro dietro per qualche metro. Ma chi voglio prendere in giro? Non lo raggiungerò mai. Mi tocca andare a piedi, e la strada è abbastanza lunga. 
Arrivo davanti a casa di Sara, suono il campanello e mi apre quasi subito lei.
S: "Finalmente sei arrivata! Vai di sopra, ci sono le altre."
Salgo le scale velocemente accompagnata da lei dietro, entro nella sua camera e vedo le altre sedute sul suo letto. Le saluto con un abbraccio spiegando loro il motivo del mio ritardo. 
Parliamo riguardo a stasera, ad esempio a che ora partiamo e arriviamo e a che ora andiamo al meet and greet. Proprio così: meet and greet. Cinque mesi fa abbiamo vinto i biglietti per l'ingresso su internet e in più staremo in prima fila, proprio sotto al palco. Vogliamo conoscere Justin con tutte noi stesse! Chissà se ci riusciremo, se riusciremo a parlare con lui. Oddio, sono troppo emozionata! 
Rimaniamo a parlare per circa un'ora, dopo di che cominciamo a prepararci per bene. Le altre decidono di truccarsi per sembrare più belle, ma a me non piace molto il trucco. Mi ostino a mettere gli orecchini che ho buttato dentro la borsa per la fretta e rubo qualche goccia di profumo a Eleonora. Non voglio sembrare troppo appariscente. Sentiamo dal piano di sotto il padre di Sara urlare se siamo pronte - sarà lui l'autista che ci dirigerà al nostro paradiso - e, prima di andare, ci abbracciamo tutte urlando qualche cazzata per calmare la tensione. Scendiamo al piano di sotto frettolose e vediamo suo padre appoggiato ad un tavolino in salotto che gioca con le chiavi. 
P: "Possiamo andare?"
Chiede come se non sapesse la risposta. Ci guardiamo tutte negli occhi, ci prendiamo per mano e annuiamo con la testa pronte a realizzare il nostro sogno. Apriamo la porta di casa e corriamo verso la macchina come una mandria di rinoceronti, saliamo e Sara inserisce immediatamente il CD di Justin nello stereo. Lo fa partire e alza il volume al massimo per poi cantare a squarciagola quando sale anche suo padre che ci guarda come se fossimo pazze, ma come biasimarlo? Ridiamo al suo buffo sguardo diretto verso di noi. 
Dopo tre ore arriviamo davanti allo stadio di Milano. Mai visto uno stadio più grande. Intorno ad esso ci sono moltissime bancarelle che vendono gudget di Justin come magliette, bandane, calendari, striscioni e peluches. Ovviamente ognuna di noi compra qualcosa, e io prendo una maglietta viola con una sua foto stampata davanti e il suo nome dietro da abbinare al cappello, quindi rientro in macchina per cambiarmi. 
Facciamo la fila dietro alle altre beliebers per circa 5 ore e, appena aprono i cancelli, dopo aver fatto vedere i biglietti alle guardie, corriamo verso le scale che portano all'entrata. Sento il vento scompigliarmi i capelli di quanto corro veloce. Mi sento sempre più vicina a lui, è una sensazione unica. 
Ci affrettiamo a prendere i posti migliori per una migliore visuale - anche se staremo in piedi tutto il tempo nel tentativo di poter toccare la mano di Justin - e riusciamo a sederci nella fila posta proprio di fronte al palco. 
Passano altre 3 ore prima che il concerto abbia inizio, ma per far passare il tempo hanno deciso di far entrare un DJ. 
È davvero divertente, sembra di essere in una discoteca, anzi, meglio! 
Sopra la sua testa c'è un enorme schermo accompagnato da altri due più piccoli affianco. Essi riproducono il timer che conta all'indietro l'arrivo di Justin, e ormai è arrivato a 10. Tutto il pubblico conta ad alta voce.
10 - 9 - 8 - 7 - 6 - 5 - 4 - 3 - 2 - 1...
Inizia la sigla della canzone 'Love me' e Justin spunta dal pavimento vestito di bianco con un paio di occhiali. Delle lacrime cominciano a rigare il mio viso, è davvero davanti a me, ai miei occhi!
  
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