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Autore: KidStardust    24/03/2013    3 recensioni
Sono le 9.43, la mia testa è già collassata all’ultimo banco, il professore spiega ma nessuno lo ascolta, c’è chi parla con il compagno di banco, chi gioca con il telefono e chi, come me, attende il lento scorrere del tempo… il guaio è che lo faccio solo io.
Il mio nome è Francesco, ho 18 anni e questo è il mio ultimo anno scolastico. Sono tutti agitati per la maturità e al contempo tristi perché non si rivedranno mai più fra loro. La falsità della gente, per 5 anni siete usciti insieme nei modi più assurdi e disparati, adesso improvvisamente si interromperanno tutti i contatti, che belle amicizie! Forse è per questo che non ne ho mai avute, sono altamente asociale, depresso per i comuni mortali, ma la verità è che questo mondo non è all’altezza delle mie aspettative e non mi da ciò che vorrei, anche se in parte questa è colpa mia visto che sono pessimista e arrendevole. Ecco io chi sono, ed ecco la mia storia…
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi sentivo stranamente bene, provavo una sensazione di dolore e piacere simultaneamente sulla faccia, era qualcosa di caldo che si sposava avanti e indietro, aprii gli occhi, era una mano che mi accarezzava, guidai il mio sguardo verso l’alto e incontrai il viso di Eleonora, le sue gambe mi facevano da cuscino, le sue mani mi sfioravano, erano morfina sopra i miei tagli, facevo fatica a tenere gli occhi aperti, un po’ per il dolore e un po’ perché il sole stava sorgendo, ma quanto tempo era passato? Come se fosse telepatica Eleonora rispose.

<< Hai dormito un bel po’ ma non ti ha disturbato nessuno, c’ero solo io qui con te >>
<< Perché sei rimasta? Ricordo che stavi piangendo ed è colpa mia, perché sei rimasta? >>
<< Si stavo piangendo per te… >>, dicendo questo premette su di un livido all’altezza della mandibola, << …Ma come al solito non capisci niente, stavo piangendo perché ti stavi facendo male e io non potevo fare niente, avevo paura che ti potesse succedere qualcosa di grave scemo >>
Quell’insulto fu accompagnato da un sorriso che mi scaldò il cuore, stavo per esordirmene con qualche scemenza delle mie, ma mi anticipò e riprese a parlare.
<< Sai ho qualcosa che dovresti vedere >>, dicendo questo tirò fuori dalla borsa un quaderno.
<< Sai ne ho uno a casa uguale >>, sdrammatizzai.
<< E’ impossibile, a casa tua questo quaderno non c’è più >>
<< Cosa? Ti dico che ne ho uno ugua… aspetta, non dirmi che quello… >>
<< Esatto questo è proprio il tuo >>
<< Oh merda… >>
<< Mi aspettavo un risposata un po’ più carina ma non importa, è il mio turno di parlare. Francesco ti devo dire che queste parole sono molto belle, mi ritrai come una dea anche se non lo sono, mi hai fatto sorriderei e a tratti commuovere, sono molto onorata di essere la protagonista dei tuoi pensieri ma… >>

Ecco, proiettile in canna, dito sul grilletto, stavo per sentire quella bellissima frase che recita: ‘non sono quella giusta, tu meriti di meglio’, frase scarica barile, non è una bella scusa ragazze capitelo, è come se al ristorante tu ordini un piatto che ti piace e il piatto ti dicesse: ‘non vado bene per te, è meglio se ordini qualcos’altro’, no! Io ho ordinato quel piatto e voglio mangiarlo, tu che sei stato scelto non puoi dirmi che non vai bene e tu, che io ho scelto, non puoi dirmi che non mi vai bene, dopo una piccola pausa per riprendere fiato continuò la frase.

<< …Ma dovevi dirmelo prima, anche se non avessi provato niente ne avremo comunque parlato, ti avrei ascoltato e risposto >>
<< Ok scusa, hai ragio… avessi? >>
<< Cosa? >>
<< Tu hai appena detto: ‘se non avessi provato niente’, non hai detto negato che tu non ricambi >>
<< Esatto Francesco, non l’ho detto, perché ti amo. Ti amo da quel giorno alla scogliera quando non abbiamo fatto il progetto e siamo corsi nel tuo nascondiglio, quando ti sei aperto con me rivelandomi il tuo posto segreto e facendomi conoscere Sky, da quando mi hai detto che i miei occhi erano tristi, lo erano e solo tu te ne eri accorto, mi innamorai della tua semplicità, di quella corsa per tornare a casa tua in tempo per non farci scoprire, ma tutto mi crollò addosso quando tu ti mettesti con Arianna, stavo male per un sentimento appena nato che ancora non avevo ben compreso e questo mi fece dire di si quando Diego mi chiese di uscire. Feci un errore e lo capii quando ti vidi scappare il giorno della festa >>
<< Mi hai visto? Non volevo spiarvi ma non volevo vedere il vostro bacio, già saperlo mi faceva male, vederlo mi avrebbe distrutto >>
<< Non l’ho baciato >>
<< Non importa se l’hai baciato >>
<< Ti ho detto che non l’ho baciato, ascoltami quando parlo >>
<< Davvero? Scusami, mi sento in colpa, io che mi metto con Arianna, per essermi accontentato, per aver accettato le sue labbra, scusa per tutto questo >>
<< Adesso puoi farti perdonare >>
<< E come? >>
<< Così… >>

Lentamente avvicinò il suo viso al mio, sentivo il suo respiro fresco addosso, i suoi capelli mi ricoprirono donandoci l’intimità e concedendomi il suo profumo, i miei sensi erano inebriati di quella fragranza, il mio cervello era in tilt ma rimasi in me, le sorrisi e lei ricambiò, poi silenzio, labbra contro labbra, cuore contro cuore, il sole sbucò definitivamente da dietro l’orizzonte, l’alba illuminava la scogliera, i suoi raggi ci scaldavano, eravamo due persone che si stavano fondendo in una sola, eravamo infiniti, le nostre ombre intrecciate immense.

<< Eleonora… >>
<< Si? >>
<< Ti devo dire una cosa >>
<< Dimmi >>
<< Ti amo Eleonora >>
<< Anch’io, Ti amo anch’io Francesco >>

Quelle parole si stamparono a fuoco nel cuore e nella mente, cinque anni a pormi “se” e “ma” la notte, fare ipotesi e supposizioni sul futuro ma nessuna di queste poteva mai essere così bella, Arianna, Diego, la scogliera, Sky, questi lividi, non rimpiango niente, se non fossero successe tutte queste cose ora non sarei così felice. Siamo uno spettacolo per le stelle, una magia per gli dei, Cicerone diceva: “Non siamo nati soltanto per noi”, guardando quegli occhi e quel sorriso, tutto per me, compresi finalmente quella frase, io non sono nato per vivere, ma sono nato per lei, sono nato per amare lei, potrei dire l’aforisma del secolo sull’amore ma mi limiterò a riportare la realtà: ‘Eleonora ti amo’.
  
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