SWEET MELODY
Un
dolce suono in lontananza.
Le giunge timoroso alle orecchie, sussultando sulle sue
labbra rosse e piene, immobilizzandosi davanti a quegli occhi nocciola
adesso
rossi ma aridi, commovendosi al brillio dell’unica lacrima
rimasta immune ai suoi
gesti convulsi di far sparire ogni debolezza che le era scesa sulle
gote
involontariamente.
Una melodia allegra che accompagna il canto di un uccellino
giocoso dal piumaggio rossiccio.
Ancora lui. Nella mente
solo lui. Lui, unico, costante, fisso pensiero di
lei.
Il suo sorriso aperto e spensierato.
I suoi capelli così ardenti da bruciare il minimo tentativo
di accarezzarli.
Quelle efelidi che aveva tanto desiderato contare una ad una
sfiorandogli la pelle ancora imberbe.
Quegli occhi espressivi indagatori la turbavano.
Quelle labbra proibite la sconcertavano.
Ora un susseguirsi di note malinconiche che nuotano tra i
fili d’erba verde e si perdono nelle onde castane dei capelli
ribelli di lei.
Penetrano nella sua mente esausta, danzano con i suoi pensieri e
rapidamente
come sono giunte si allontanano in fila lasciandole un senso di sopore
ed
amarezza.
La ragazza si chiede se si poseranno sulla bocca tanto
agognata, se sussurreranno a quelle orecchie rosse come il fuoco i suoi
più
arditi sentimenti, se gli porteranno il suo vivace profumo
accarezzandolo con
il candido aroma dei fiori che la circondano.
Lei,
unica rosa tra le infinite margherite, spicca distesa tra il verde
brillante
del prato. Osserva la luce azzurra del cielo; ma i suoi occhi ammirano
qualcosa
di più splendente e brillano di nuova vita.
Ultimamente le succede spesso: prima una frenetica vitalità,
subito dopo una triste malinconia, immediatamente un rapido
risollevamento
rassegnato e speranzoso insieme.
Tutto a causa della propria razionalità che sembra
abbandonarla nei momenti di maggior bisogno; della propria
immaginazione troppo
fertile per vane speranze; tutto per la propria immaturità
al di fuori delle
protettrici mura scolastiche.
Per
quando la sfiora involontariamente e inconsciamente
provoca in lei una scossa perpetua; quando è lui la prima
persona che la saluta
sorridendo la mattina e le dà carica per la giornata intera;
quando timidamente
si imbarazza e con le punte delle orecchie che avvampano è
pronto a difenderla
di fronte a qualsiasi nemico; sfortunatamente quando lei si trova
davanti al
suo ipnotico viso che la immobilizza e una magia sconosciuta la fa
balbettare e
parlare con una voce a lei estranea, un’eco priva di senso.
Il suo speziato profumo sul collo.
La sua immacolata pelle color latte.
Lui.
Soltanto e solamente lui.
Saranno ormai ore che giace supina su
quel letto naturale
bagnata dai calorosi raggi della stella amica e cullata dal persistente
suono
di una lontana fisarmonica.
Melodia che ora si fa meno distante. Più vicina. Sempre
più
vicina.
Si interrompe bruscamente dietro di lei.
In piedi dietro di lei.
I loro sguardi timorosi si incrociano. Quello del ragazzo si
fa più determinato. Una tempesta di sensazioni differenti e
contrarie si impossessano
dei palpitanti cuori inesperti ma sinceri dei due.Esprimono apertamente
tutte
le loro paure e angosce ma anche i loro desideri ora così
vicini.
I minuti diventano ore scandite dai loro sospiri incatenati
in gola. Il tempo si ferma quando lui si china, avvicina lentamente il
suo
volto a quello tanto desiderato e in questo momento così
possibile. I freschi
aliti si confondono tumultuosi. Lei vede solo lui. Lui vede solo lei, i
suoi
occhi emozionati si posano a lungo sulle labbra invitanti della
ragazza, rosse
e deliziose come una fragolina di bosco.
Adesso è lei che prende iniziativa. Lo attira dolcemente
verso di sé con un leggero tocco, fino a quando il suo sogno
si avvera.
Il
bacio è soffice, gentile, interminabile.
Le bocche si schiudono. Il bacio diventa più intimo e denso
di piacere.
Le due anime sembrano insaziabili e il momento del distacco
giunge inatteso e doloroso.
È il ragazzo a parlare accaldato:
“Sono stati i tuoi pensieri a convincermi e il tuo profumo
inconfondibile a portarmi qui da te, Hermione”.
Lei sorride incredula. Osserva con gratitudine la piccola
fisarmonica a terra sfuggita dalle mani del ragazzo che ora giocano con
le sue
morbide ciocche ondulate. Sul suo volto sono scomparse le ultime tracce
di
tristezza così recenti ma incredibilmente tanto lontane.
L’ultima lacrima di
gioia si è asciugata al contatto con quel perfetto corpo
caloroso.
Hermione.
Ron.
Finalmente
Hermione e Ron.
Questa è la mia primissima fanfiction^^! Spero vivamente che sia piaciuta, anche se credo di essere stata un po’ troppo “mielosa”. Aspetto vostri commenti!!! Non preoccupatevi, se sono negativi so con chi prendermela (Ronvin dove sei??) ;);)
Hermioneandron