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Autore: Shikagirl    11/10/2007    3 recensioni
Allora, eccomi tornata all'attacco con una long-fic che spero di concludere; i personaggi principali saranno Zabuza e una pg di mia invenzione, alla quale sono motlo affezzionata. La ragazza, avendo ricevuto l'ordine di proteggere la Mizukage da un misterioso attentato, incontrerà lo spadaccino; nascerà qualcosa fra i due? Spero che questa fic vi appassioni, perché io mi ci sto impegnando molto...si accettano volentieri commenti e suggerimenti!!! P.s: il titolo probabilmente lo cambierò, anche per quello si accettano suggerimenti ^^
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Zabuza Momochi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Signor Hokage, signor Hokage!” Raidou entrò correndo e porse all’Hokage una lettera bollata “È da parte della Mizukage signore...dice che è urgente”; Sarutobi aprì la lettera e, dopo aver letto il contenuto, cambiò espressione “Convoca la squadra di Yamashita”. “Ma signore…la squadra è in missione” “IMMEDIATAMENTE!”; Raidou chinò il capo e sparì, ricomparendo nella torre dei falchi, dove, dopo aver scelto il più veloce, affidò all’uccello una pergamena e lo lasciò andare. “Speriamo che rintracci la squadra in fretta…” mormorò fra se, mentre osservava il falchetto volare verso il tramonto.

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Due giorni dopo, Paese della Terra…

Sangue, morti dappertutto e una figura mascherata seduta sopra un cadavere, intenta a parlare con un’altra figura, più alta e massiccia della prima ma sempre mascherata. “È stata dura questa volta…” commentò la figura alta, che indossava una maschera da uccello “Già, questi bastardi non volevano morire” disse l’altra figura con la maschera da cane, guardando il cadavere del ninja su cui era seduta. Erano stati due intensi giorni di combattimento, avevano perso un compagno e chi si era salvato era ricoperto di ferite; istintivamente portò la mano al fianco ferito…faceva male, altrochè, ma doveva resistere. Ad un tratto il silenzio venne interrotto dalla voce di un ragazzo che correva portando un falchetto in mano; “Buona idea Akimoto, sentivo un certo languorino” commentò Maschera da Uccello. Akimoto fulminò con lo sguardo l’uomo per poi recarsi davanti all’altra figura, porgendogli una pergamena; “È un messaggio dell’Hokage, dice di rientrare immediatamente” continuò Akimoto, mentre la figura seduta leggeva la pergamena. “Bene, tanto qui non c’è più nulla da fare” disse Maschera da Cane, accartocciando la pergamena e gettandola a terra; “Si torna a casa” ordinò agli altri, alzandosi dal cadavere e facendo una smorfia per il dolore al fianco, nascosta ai suoi compagni dalla maschera. “Per fortuna…” aggiunse poi a bassa voce.

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Stesso giorno, Konoha…

“Signor Hokage, la squadra di Yamashita è rientrata dalla missione” disse Raidou, inchinandosi “Sono qui fuori e attendono di essere ricevuti”;Sarutobi fece un cenno di congedo a Raidou che si scansò e lasciò entrare le tre figure mascherate che si inchinarono davanti all’Hokage. “Dov’è Ishimaru?” chiese poi l’Hokage, notando l’assenza di un membro; “È morto signore…” disse con tono grave Maschera da Cane “Ma non abbiamo potuto recuperare il corpo…”. “Non importa, voi state bene?” le tre figure annuirono; “Perché ci ha convocati?” chiese poi Maschera da Uccello, rompendo il silenzio che si era creato. “Ho una missione per voi, nel villaggio della Nebbia” disse l’Hokage, facendo segno ai tre di sedersi “Mettetevi comodi, sarà una lunga spiegazione”; Maschera da Uccello si sedette per prima e si tolse la maschera, gettandola per terra. Dietro la maschera vi era il viso di un uomo sulla quarantina, trasfigurato nella parte destra dalle cicatrici riportate in battaglia; anche Akimoto si tolse la maschera da gatto, mostrando il suo viso da ventenne, e, legatala con cura alla sua divisa, si sedette accanto all’omone. Maschera da Cane fu l’ultima a sedersi, togliendosi poi la maschera e gettandola accanto a se sul divano; dietro la maschera da ANBU si nascondeva una ragazza mora, con i lunghi capelli lisci raccolti in una coda. Aveva gli occhi grandi, una bocca poco carnosa e un naso proporzionato, che contribuivano a rendere il suo viso molto grazioso da vedere; Akimoto rimase a bocca aperta, mentre Shun (Maschera da Uccello), ormai abituato alla ragazza, rise per la faccia fatta dal ragazzino. “Allora Hokage, qual è la nostra missione?” chiese la ragazza, interrompendo i pensieri di Akimoto; “La Mizukage ha richiesto il nostro aiuto…sembra che alcuni ninja stiano tentando un attentato alla sua persona” spiegò Sarutobi, mostrando ai tre la lettera che aveva ricevuto. “Partirete oggi stesso, non appena vi sarete curati” terminò l’Hokage, scrutando i volti dei tre; “Rifiutiamo…” disse Yumi, ridando la lettera a Sarutobi “Siamo appena tornati da una missione suicida, siamo feriti, stanchi e abbiamo perso un membro della squadra…rifiutiamo”. “Yumi, mi rendo conto che come capitano della squadra tu ti senta responsabile della vita dei tuoi compagni…” le disse l’Hokage “ma voi siete la migliore squadra ANBU del Paese. Sai che rispetto molto le tue decisioni, ma questa volta non ammetto repliche…partirete oggi stesso per il villaggio della Nebbia, è chiaro?”; Yumi abbassò lo sguardo, cercando di mascherare la rabbia e il dolore da lei provati, poi annuì lentamente. “Bene, andate in ospedale…da quanto vedo, delle semplici bende basteranno” li congedò l’Hokage; Shun, Akimoto e Yumi si alzarono, rimettendosi le maschere, e fecero per andarsene. “Yumi, posso parlarti un attimo?” la fermò Sarutobi poco prima che lei uscisse dal suo ufficio; la ragazza fece cenno ai suoi compagni di andare e si chiuse la porta alle spalle “Si, signor Hokage”. “Yumi, so quello che stai provando in questo momento...odio, rabbia, dolore…ma questi sentimenti non faranno tornare indietro Ishimaru, ne porteranno te e gli altri verso la salvezza. Cerca di dimenticare e di agire razionalmente, ok? Io mi fido di te…” “Si, signor Hokage…darete voi la notizia alla sua famiglia?” chiese la ragazza; “Mi occuperò di tutto io, Yumi…adesso vai in ospedale”. La ragazza si inchinò e sparì dalla vista di Sarutobi; “Io mi fido di te” ripeté l’Hokage, guardando il punto in cui Yumi era sparita.

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Parco di Konoha, lapide dei Caduti…

Una ragazza sedeva con la schiena appoggiata alla lapide, piangendo; la maschera da Anbu era gettata qualche metro più in là, abbandonata. Yumi si toccò nuovamente il fianco, dove la ferita ancora aperta continuava a darle fastidio; estratte delle bende dal suo zaino, si fasciò strettamente il taglio, avendo cura di nascondere a tutti il sangue. Poi si alzò in piedi e si girò verso la lapide, guardando fisso un nome; “Cosa devo fare, papà? Ti prego, dimmelo tu…” sussurrò fra i singhiozzi, avvicinando una mano tremante al nome del padre. Kazuma Yamashita…il capitano della migliore squadra ANBU mai esistita, morto durante una missione per salvare i suoi compagni; l’uomo si era sacrificato, nonostante a casa l’aspettassero la moglie e sua figlia di soli 5 anni. Yumi ricordava perfettamente quel giorno, a volte lo sognava anche la notte; ricordava la pioggia, la freddezza del funzionario, le lacrime della madre e poi…l’odio e la rabbia che aveva provato.

Yumi ritornò alla realtà, scuotendo la testa per eliminare quei pensieri; di sicuro, ricordare non sarebbe servito a nulla, tanto meno alla missione…già, la missione. Doveva concentrarsi solo su quella se non voleva perdere un altro compagno; “No” disse la ragazza, voltando le spalle alla lapide “se dovrà morire qualcuno, questa volta sarò io…”. Legata poi la sua maschera alla divisa, si avviò lentamente verso l’ospedale.

Note dell'autrice:

Ed eccomi tornata all'attacco con un'altra long-fic, questa volta incentrata su un pg un po' diverso e schivato da tutti; ebbene si, il piccolo dolce e tenero Zabuza (vabbé, forse ho esagerato...)!!! Io, personalmente adoro quel personaggio, mentre odio Haku che infatti in questa fic non avrà una grandissima parte (a meno che il mio cervello non lo ritenga necessario); questa fic la sto progettando da giugno, quindi spero vi piaccia. Prometto che i prossimi capitoli saranno più lunghi e meno noiosi, visto che questa era solo l'introduzione...prima di lasciarvi, vorrei ringraziare le persone che hanno commentato la mia song-fic.

Quindi un grazie a Kristal91, ino_chan96, Queen_of_sharingan_91 e kurogane92; un ringraziamento particolare va a queste ultime due, le mia amichette, che mi sopportano tutto il giorno con i miei dubbi e i miei mille problemi.

Comunque per chi non lo sapesse, la sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica per cui una persona rapita prova sentimenti positivi (a volte persino amore) per il suo rapitore; spero di essere stata chiara, il perché di questa scelta lo capirete fra qualche capitolo!!!

Grazie a tutti, e complimenti a chi è riuscito a leggere tutto; prima di lasciarvi, un ultimo appello: COMMENTATE, PLEASE!!!!!!!!!!!!!!!!

  
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