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Autore: wilsbud    24/03/2013    4 recensioni
Guardavo le persone, tanto per vedere chi era innamorato, e chi era solo lì per perdere tempo. Poi ho visto Ed, era ancora sul palco, e lui mi ha guardata negli occhi, con uno di quegli sguardi che non si dimenticano facilmente, poi ha rivolto la sua attenzione ad Harry.
Sapeva. Niente di specifico, in realtà, ma sapeva. E credo che ad un amico non si possa chiedere di più.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chapter three

 

Sentivo il suo respiro premermi sul viso, aprii leggermente gli occhi che avevo chiuso poco prima, pensavo che la sua intenzione fosse quella di baciarmi e quando mi accorsi di avere ancora le labbra pronte a ricevere un suo bacio arrossii violentemente. Sentii le guance prendere fuoco. Abbassai lo sguardo per poi rialzarlo, Ed si era messo a ridere, facendomi morire dall’imbarazzo.
‘Non volevo baciarti, ma se proprio vuoi..’ Il suo viso si avvicinò di nuovo al mio, sentii i suoi capelli rossi solleticarmi la guancia. ‘Sei bellissima’ Sussurrò per poi posarmi un bacio sulla guancia.
Alzai la spalla destra sistemai dietro l’orecchio una ciocca di capelli. ‘G.. Grazie.’ Ed mi sorrise di nuovo, tirò fuori un pennarello dalla tasca dei suoi jeans e mi prese il braccio. ‘Posso?’ Chiese. Feci cenno di si col capo e lui mi alzò la manica fino al gomito.
Sentii la punta fredda del pennarello passarmi sulla pelle, provocandomi i brividi lungo tutta la schiena. ‘Fatto.’
Controllai il numero che aveva scritto, analizzando le cifre una ad una. ‘Ti mando un messaggio.’


______________________________
 

Ero ancora sotto le coperte, nonostante le continue grida di mia madre che provenivano sicuramente dalla cucina. Un sacco di ragazzi odiano la propria madre, i propri genitori. Alcuni le hanno prese, alcuni sono stati messi un punizione un po’ troppe volte. Altri volevano solo ubriacarsi e drogarsi in pace senza l’intralcio di nessuno. E altri ancora sono solo capitati per caso nelle vite sbagliate di chi li ha messi al mondo. Personalmente, per quanto non riesca a capire mia madre e per quanto, alcune volte, mi senta dispiaciuta per lei, non posso far altro che amarla con tutta me stessa. Anche se molto spesso esagera davvero troppo con me e mia sorella, ma d’altronde è pur sempre la mamma.


Sentii vibrare il mio iPhone, allungai il braccio e lo cercai a tastoni. Lo afferrai e lo portai davanti al viso. Un nuovo messaggio.

Ehi Vivien,
volevo parlarti a proposito di ieri sera, di quello che hai visto.. e ti chiederei di non parlarne con nessuno..  non lo sa nessuno e non voglio che si sappia in giro, soprattutto non voglio che Ed lo sappia. Rimarrebbe davvero sconvolto, credo, e non voglio che accada.
Spero capirai.
Harry xx

Anche se non l’aveva esplicitamente scritto capii di cosa parlava Harry. La sera prima rimasi abbastanza sconvolta quando vidi i tagli sul suo polso e potevo immaginare che reazione avrebbe potuto avere un suo caro amico. Non sapevo cosa fare, mi morsi il labbro e cercai di pensare ad una buona soluzione. Probabilmente se non avessi detto niente a nessuno Harry avrebbe continuato a farsi del male. Mi trovavo in un vicolo cieco ma, per quanto all’inizio non mi stesse molto a genio, decisi comunque di aiutarlo, soprattutto dopo aver capito di che brava persona si trattasse.
Ciao Harry,
farò come mi hai chiesto.. ma voglio fare qualcosa per te, ti prego.
Non voglio che tu ti faccia del male, cercherò di aiutarti in qualsiasi modo possibile ed immaginabile. Non ti meriti tutto questo.
Se hai voglia di parlare mi trovi qui, sai dove abito.
Ps: Inizio di lavorare alle otto di questa sera, quindi sono a casa tutto il giorno.

Passai la giornata a pensare ai due ragazzi che avevo conosciuto due sere prima. Ed mi aveva chiesto di uscire, ho accettato senza neanche rifletterci su. Il giorno seguente mi sarebbe dovuto passare a prende alle dieci e mezza del mattino. Non mi ha voluto dire dove saremmo andati, sorpresa! Harry, invece, non si era fatto vedere, iniziai a preoccuparmi, così decisi di chiamarlo.
Feci scorrere il dito sullo schermo del mio telefono fino ad arrivare al numero di Harry e schiacciai il tasto di chiamata.
‘Ciao sono Harry, al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il bip e vi richiamerò.’ *bip*
‘Ehi.. S.. sono Vivien. Ho deciso di chiamarti perché oggi non ti sei fatto vivo. Sono preoccupata, fatti sentire. Ciao.<


______________________________
 

Avevo lo sguardo perso nel vuoto, uno schiocco di dita attirò la mia attenzione mi fece ritornare sulla terra. ‘Vivien! Sveglia bella addormentata, devi portare questo drink al tavolo sette.’
Afferrai il bicchiere dalla mano di James e lo appoggiai sul vassoio. ‘Certo..’ Sussurrai.
Andai al tavolo sette, un uomo possente era seduto sulla sedia, con le braccia distese sul tavolo. Aveva un cappello da cowboy che gli copriva gli occhi, ma quando mi vide arrivare se lo tolse ed accennò un sorriso. Aveva degli occhi azzurrissimi. Io feci lo stesso e ritornai al bancone. James era appoggiato con le mani sul bancone, mi stava fissando. ‘Vivien, c’è qualcosa che non va?’
‘N.. no, va tutto bene.’
‘Non ti ho mai vista così pensierosa’
Il ragazzo mi prese il mento e mi fece alzare la testa verso di lui. ‘Vivien, davvero. Cosa succede?’
‘Niente.’ Ripetei.
‘Centra quel ragazzo che hai conosciuto l’altra sera?’  Colpita e affondata.
Non risposi, tolsi la mano di James dal mio viso ed abbassai lo sguardo. ‘Harry.. Giusto? Rupert mi ha accennato qualcosa su di lui.’ Sentivo il suo sguardo su di me. Capii che James non aveva intenzione si smettere con questa specie di interrogatorio, così cercai di pensare ad un modo per andarmene. ‘Ti ha fatto del male?’ Al suono di quelle parole balzai in piedi.
‘Come ti permetti di chiedere una cosa del genere?’ Chiesi furiosa. ‘Harry è una brava persona, non mi farebbe mai del male.’
‘Mi dis..’
‘Non capisco come tu abbia potuto pensare ad una cosa del genere. Come ti permetti?’ Lo interruppi.
‘Vivien, tu non conosci questo ragazzo.’
‘Sicuramente lo conosco più di te.’
Sbattei con violenza la mano sulla superficie del bancone, facendomi male. Ritrassi il braccio e fulminai James con lo sguardo. Sapevo che era preoccupato per me, ma non avrebbe dovuto dire una cosa simile, soprattutto di Harry. ‘Harry è un ragazzo dolce e premuroso. È davvero una brava persona.’
‘Vivien?’ Una voce roca mi giunse alle orecchie, mi voltai. La figura possente di Harry era proprio dietro di me, da chissà quanto tempo. Pregai che fosse appena arrivato e che non avesse assistito a tutta quella scenata. ‘Da quanto sei qui?’
‘Da quando hai sbattuto la mano’
Disse avvicinandosi a me. Guardò James negli occhi, ma lui intimidito abbassò lo sguardo. Potrei giurare che l’altezza di Harry superava di ben dieci centimetri quella di James. ‘T.. Torno al lavoro.’ Il barista si allontanò e si mise a trafficare con i vari drink disposti ordinatamente sulle mensole dietro di lui, mentre io ed Harry rimanemmo dove eravamo. Il riccio prese la mia mano dolorante e l’accarezzò con il pollice. In quel momento notai quanto potesse essere grande la sua mano in confronto alla mia. Scrutai tutta la sua figura, da capo a piedi. Quella sera era bellissimo, portava una giacca di pelle, lasciata aperta, dalla quale si vedeva la sua maglietta bianca. Aveva un paio di jeans scuri e ai piedi le sue converse bianche. ‘Ti sei fatta male. La mano si sta gonfiando.. Non avresti dovuto sbatterla così forte.’ Portai la mano dietro la schiena.
‘Mi sono preoccupata prima.. Dov’eri?’ Harry sorrise, lasciando che si formassero due adorabili fossette ai lati della bocca.
‘Scusa se non ti ho risposto, avevo il telefono scarico.’ Tirò fuori il suo iPhone dalla tasca e me lo mostrò. Era talmente scarico che non si accendeva neanche. ‘Ho fatto in tempo a leggere il tuo messaggio, poi si è spento.’
‘Va bene..’ Disse sedendomi. ‘Come stai?’ Chiesi.
‘Ora che sto con te, bene.’ 



here i am.
questo capitolo mi piace particolarmente, in realtà non so il perché, però mi piace.
purtroppo non c'è molto la presenza di ed in questo capitolo *sigh*
ma vi prometto che nel prossimo sarà più presente.  
ricordatevi che i due piccioncini devono uscire per un appuntamento asdfghj.
ho già in mente un posticino dove protebbero andare. 
niente, io ho finito, non voglio annoiarvi più di tanto.
purtroppo questa fan fiction non è seguita da molte persone, quindi se volete consigliarla a qualcuno fate pure. lol
mi aspetto qualche recensione. suvvia non siate pigre, voglio sapere cosa ne pensate.
sono solo dieci misere paroline. fatemi contnta.
al prossimo capitolo. un bacio,
wilsbud.

se vi interessa ho iniziato a scrivere un'altra fan fiction.
passate se vi fa piacere,  questo è link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1707760&i=1


 

  
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