Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Crypbeast14    25/03/2013    1 recensioni
Una storia fin troppo complicata, così complicata da sudarsi il lieto fine.
La storia di una ragazza, Sarah Murray e Josh Hutcherson nel Kentucky.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Apro lentamente gli occhi. La luce che entra dalla finestra quasi mi acceca.
E' mattina. Ho saltato di nuovo scuola. Splendido.
Molto attenta a non svegliare questa sorta di ibrido (cucciolo di gatto\umano) che ho accanto e mi metto seduta sul letto, stiracchiandomi per bene.
Poi allungo il braccio verso il comodino e prendo il telefono dal comodino che ieri non smetteva più di squillare.
Infatti: quattro chiamate senza risposta. Un messaggio.
Sento il battito del mio cuore aumentare gradualmente di velocità quando leggo l' sms. 
La chiamo. - Sarah! Finalmente, che fine avevi fatto? -
- Nessuna fine. Sono a casa e non ho sentito il telefono in modalità silenziosa. Che succede? - dico io ancora assonnata.
- La nonna è stata portata con urgenza in ospedale. Si è accasciata a terra all' improvviso, non sappiamo cosa le sia successo. -
- COSA? - urlo così forte che Josh apre di scatto gli occhi come se gli avessi tirato un secchio d' acqua gelida addosso.  - Sei all' ospedale? -
Silenzio.
- Mamma? - 
Guardo il cellulare. Batteria scarica. Spento.
Lo lancio con non curanza sul comodino, tenendomi la testa che fa male con le mani. - Puoi accompagnarmi all' ospedale? - dico poi.
- Che è successo? - chiede ancora con la voce impastata dal sonno. 
- Mia nonna sta male. Ti prego. - mi alzo e mi do una velocissima sistemata davanti allo specchio del bagno. Quando torno in camera il ragazzo mi sta aspettando.
Corriamo verso la macchina. Mentre guida mi stringe forte una mano guardandomi preoccupato.
Giunti a destinazione vedo mia madre che ci viene incontro con gli occhi sbarrati e il viso segnato da un dolore immenso.
Suo suo viso si apre un sorriso quando vede le nostre mani intrecciate. Poi si sofferma su di me - Sarah, la nonna.. - e scuote la testa.
Nononono la mia cara e dolce nonnina non c' è più.
Cado di peso sulle ginocchia e poggio le mani dalla parte del cuore che mi ha tirato una grande fitta. Forse anche peggiore del giorno precedente.
Provo ad urlare ma Josh mette in tempo la mano davanti alla mia bocca, tirandomi su con garbo. Poi mi prende fra le sue braccia e cammina verso la sua auto.
Io le volevo molto bene. Mi ha chiesto più volte di farle conoscere "il ragazzo che mi aveva incantata". Non l' ho mai accontentata.
Forse bloccata dalla timidezza che avrei provato a chiedere a Josh che adesso mi poggia sul sedile anteriore e mi fa una carezza sulla guancia rigata di lacrime.
Si volta verso mia madre che nel frattempo ci ha raggiunto. - Mi dispiace molto. - dice l' attore. E con una lentezza infinita fa una carezza anche a lei che lo guarda.
Si sussurrano qualcosa che non riesco a sentire.
Lui annuisce e entra al posto di guida. Mette in moto - Ti porto via da qui. -
- Mia madre che fa? - chiedo, salutandola dal finestrino.
- Dice che vuole rimanere da sola. Comunque c' è tuo padre con lei per qualsiasi cosa. - attimo di silenzio. - Hai fame? -
Faccio no con la testa. - Va bene. Andiamo in un bel posto. -
Continua a lanciarmi sguardi furtivi dallo specchietto retrovisore per tutto il viaggio. Io lo fisso insistentemente. - Sai Hutch mia nonna desiderava tanto conoscerti. -
Noto che sul suo viso compare un lievissimo sorriso - Ah si? Perchè non me l' hai mai detto? -
- Non lo so. - dico con un filo di voce. - Lei è sempre stata un pò fuori di testa. Avevo paura che facesse delle figuracce. E io non volevo.. non con te. - poco dopo ricambio quel suo mezzo smile. Cosa che lui, si vede, apprezza moltissimo.
- Sono stata una stupida. - dico mentre il giovane parcheggia. 
- Non ci pensare. - risponde prima di scendere dall' auto, fare il giro per venire da me ad aiutarmi a uscire.
Mi aggrappo con tutte le forze a lui mentre camminiamo verso un tavolo in legno con le due panche a seguito.
Ci sediamo su una di queste, a cavalcioni. Poi lui mi abbraccia da dietro, poggiando la testa sulla mia spalla destra. - Venivo sempre qui a giocare da piccolo. -
- Io preferivo sempre quello con le altalene rosa dall' altra parte di Union invece. -
- Ecco perchè non ci siamo conosciuti prima. -
Rimaniamo un pò così, in silenzio. Con estrema delicatezza passo le mie mani sulle sue che tengono la mia schiena incollata al suo petto caldo e muscoloso.
Allenta piano la presa ma non mi lascia.
Penso che potrebbe fare molte altre cose adesso: preparare la valigia, andare a fare shopping, stare con i suoi vecchi amici o con la sua famiglia che non vedrà per alcuni mesi.
Invece è qui con me e non sembra affatto pentito della sua scelta. Come si fa a non adorarlo?
- Prometti che durante la mia assenza tornerai in questo parco e penserai a me? -
- Ti penserò sempre, Josh. Non solo in questo parchetto. - di risposta mi da un bacio sul collo a stampo.
Parla dopo diversi minuti, con voce roca e imbarazzata. - Voglio che tu sia la mia ragazza, Sarah. Dico sul serio. -


  
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