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Autore: Iamthedandelion    25/03/2013    4 recensioni
Raccolta di storie, scollegate tra di loro, con protagonisti vari tributi (completamente inventati). Brevi esperienze, momenti prima, dopo e nell'Arena, strategie, pensieri e quant'altro. Quanto sei disposto a perdere? Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ALICE - DISTRICT TWELVE
 

Quell’anno era una delle arene più infide e pericolose che fossero mai state create. Una landa rocciosa, desolata, arida, senza alcun tipo di fonte d’acqua, albero o nascondiglio, fatta eccezione per qualche grotta qua e là. Alice, assieme al compagno di distretto Magnus, era riuscita ad occupare una di queste. Erano quasi due giorni che non bevevano e ormai erano allo stremo delle forze. Di mentori non ne avevano, visto che il dodici non aveva mai avuto un vincitore, quindi nemmeno degli sponsor. “Moriremo entrambi pensò Alice, scostandosi dalla fronte la frangia castana, ormai resa tutta appiccicaticcia dal sudore. In quel momento i suoi occhi color nocciola incontrarono quelli grigio cenere dell’alleato. Era il figlio del sindaco del suo distretto, perciò non era mai stato costretto a dover lottare per il cibo, al contrario di lei. Alice, sin da quando era piccola, aveva dovuto richiedere moltissime tessere per lei e per i suoi fratelli più piccoli; in questo modo si era ritrovata ad avere ben sessantasette nomine nella boccia della mietitura a soli 14 anni. Inutile dire che il suo sorteggio sarebbe stato praticamente ovvio. Impossibile scampare con una situazione del genere.
-Come ti senti?- Magnus piegò la testa di lato, facendo così ricadere i suoi lunghi capelli biondi su una spalla.
“Ma che razza di domanda è?” Alice si strinse nelle spalle, passando l’indice della mano destra sulle labbra screpolate.
-Dobbiamo agire, o moriremo di stenti. Forza Alice, alzati. Non ce la faccio a vederti in questo stato. Preferisco rischiare di morire per vivere, piuttosto che arrendermi così, come un vigliacco.- il ragazzo si alzò di scatto, brandendo la sua spada, arma che era riuscito a prendere brillantemente durante il bagno di sangue alla cornucopia.
In quel momento delle urla riecheggiarono poco lontane e, subito dopo, si udì un colpo di cannone. Alice si sporse leggermente dalla parete della grotta e vide un hovercraft scendere a circa cinquecento metri di distanza da loro. Da lontano riuscì a distinguere la folta chioma bionda della favorita del quattro che si allontanava verso le colline, pulendo il suo tridente insanguinato sui pantaloni. Sulla sua schiena vi era uno zaino rosso, molto grande.
Magnus fissò l’alleata e con un dito le indicò le rocce più alte.
-Vai Alice, arrampicati; io ti porterò quella stronzetta dritta su un piatto d’argento. Dovrai ucciderla con la spada, senza esitazioni. Hai capito?- il ragazzo le poggiò entrambe le mani sulle spalle, scuotendola un poco. Alice sbattè gli occhi, come per risvegliarsi da un incubo e si arrampicò in fretta sul masso più alto, tenendo la spada di Magnus dentro la cintura. Il ragazzo le volse un ultimo sguardo e poi si avviò correndo verso le colline, alle calcagna della favorita. Alice si acquattò leggermente, tenendo lo sguardo fisso sul posto in cui era scomparso il compagno. L’attesa le sembrò infinita, ma finalmente vide i lunghi capelli di Magnus ondeggiare al sole, mentre correva velocissimo. Alle sue spalle, la ragazza del quattro lo inseguiva, brandendo il suo tridente.
“E se qualcosa va storto? E sei lancia il suo tridente e lo uccide?” Alice scosse la testa “No, quelli vogliono dare spettacolo. Lo vuole raggiungere per massacrarlo” una lacrima si fece strada sulla guancia accaldata della ragazza. Lei la scostò con il palmo della mano e afferrò la spada. “Concentrati Alice, sono quasi arrivati”.
Magnus raggiunse la roccia dove stava appostata la compagna e la superò, continuando a correre. Subito anche la favorita passò di lì. Alice impugnò la spada a due mani e, quando pensò fosse il momento, si sporse dal suo nascondiglio e saltò giù dalle rocce, atterrando direttamente sulle spalle della ragazza del quattro. Ce l’aveva in pugno, ma doveva agire in fretta: per quella bestiona allenata sarebbe stato facile disarcionarla in qualunque momento. La guardò negli occhi, mimando una parola con le labbra: “scusami”. Prese un bel respiro e poi le tagliò la testa di netto con la spada. Bum. Colpo di cannone.
Magnus rallentò la corsa e tornò indietro. Raggiunse la compagna che nel frattempo aveva iniziato a singhiozzare, guardandosi le mani insanguinate. “Sono un’assassina” pensò, iniziando a tirarsi forte i corti capelli castani. Stava cadendo nell’isteria. Lui la alzò di peso e la strinse in un abbraccio, cullandola con le sue forti braccia.
-Andrà tutto bene Alice.- le sussurrò in un orecchio.
Dopo essersi staccati, Magnus raccolse il tridente e sfilò lo zaino dal corpo inerme del tributo femminile del quattro. Lo aprì velocemente ed un sorriso radioso si fece strada sul suo volto. Dopo aver estratto ben tre borracce, le sventolò davanti al naso della compagna, continuando a sorridere.
-Siamo vivi- disse, abbracciandola di nuovo forte. Alice si lasciò stringere, e ne frattempo ormai aveva smesso di piangere. Sì, aveva ucciso. Sì, era diventata una pedina degli Hunger Games. Ma forse aveva ancora delle speranze di poter tornare a casa. E ciò valeva più di ogni altra cosa. “D’altronde è così” si disse, mentre accarezzava leggermente i capelli biondi di Magnus
“o uccidi o muori. E io non sono disposta a perdere”.


Alice e Magnus continuarono il loro tranello, uccidendo altri quattro tributi, fino a che nell’arena rimasero in cinque. A quel punto gli alleati si separarono. Magnus venne ucciso la sera stessa dal ragazzo del due. Alice pianse tutte le sue lacrime, ma decise di voler rendere onore all’amico. Lasciò che i restanti quattro si uccidessero tra di loro, finchè non rimase sola con colui che aveva ucciso Magnus. Lo affrontò e lo uccise piantandogli la spada nell’occhio.
Alice non era più la ragazzina di prima, ma questo non le importava. Aveva vinto i giochi ed era riuscita a vendicare l’unico ragazzo che le fosse mai stato amico. La prima vincitrice proveniente dal distretto dodici, venne accolta con una grande festa dai suoi compaesani. Anni dopo, morì uccisa dalla capitale. Suo figlio aveva vinto a sua volta gli Hunger Games, ma aveva smascherato gli strateghi, utilizzando il campo di forza che circondava l’arena per uccidere l’ultimo tributo rimasto. Suo figlio era Haymitch Abernathy.


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Nome tributo: Alice
Distretto di provenienza: Distretto Dodici
Tributo inventato da: Alice Rossi
 

Vi ricordo sempre che se se volete inventare qualche personaggio su cui farmi scrivere, lasciate una recensione con le seguenti informazioni:
-Nome personaggio
-Sesso
-Distretto
-Età
-Descrizione fisica
-Descrizione cariatteriale
Se volete che io includa altre particolarità aggiungete pure.
Un saluto, and may the odds be ever in your favour!

-iamthedandelion

  
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