25/03/2013
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Ciao mi chiamo Ashley, Ashley Smith. Ho 15 anni e vivo con mio fratello, Alex, e mia madre, Margaret. Vivo a Londra da circa 10 anni; prima vivevo a Manchester, ma dopo il divorzio dei miei ci siamo trasferiti. Da quando sono qui, mi sono chiusa in un mondo tutto mio, non ho amici, non ho ottimi rapporti con mia madre e odio mio fratello. Ha 18 anni. Mi picchia come nulla fosse, gli piace farmi soffrire. Cerco di dirlo più volte a mia madre ma lei non mi crede, perché lui fa sempre l’innocente e si comporta da bravo ragazzo quando c’è lei. Ma io so che non è vero. E questa cosa mi dà sui nervi. Lei non mi ascolta mai, non si accorge dei lividi che ho su tutto il corpo per colpa di mio fratello, si arrabbia sempre con me anche se non faccio nulla, quando voglio darle un abbraccio o dimostrarle il bene che le voglio, mi respinge, e questa cosa mi fa star male. Ecco perché non ho dei buoni rapporti con lei. Mio fratello cominciò a picchiarmi da quando avevo, più o meno, 10/11 anni. Invece il fantastico rapporto che avevo con mia madre cominciò a dileguarsi un anno dopo la separazione dei miei; avevo 6 anni, non capivo il perché di questo allontanamento con lei, ero piccola, e non capivo neanche perché i miei non stessero più insieme; mio fratello essendo più grande di me sapeva cosa stava succedendo e perciò riceveva più attenzioni. All’età di 9 anni, mio padre mi disse il perché della loro separazione. Ero andata a fargli visita e decise di dirmi il motivo di questa conclusione << Ero ubriaco, e inconsapevolmente baciai una, tua madre lo scoprì e non volle più perdonarmi, continuavo a dirle che non volevo, ma lei niente. Decise di separarsi da me. Io ero contrario a questa cosa ma lei lo fece comunque. Ed ora eccomi qui, a spiegartene il motivo >>. Ricordo alla perfezione quelle parole, come se mi sono state appena dette. Mamma pensava che l’aveva tradita, e senza lasciarlo spiegare per bene volle il divorzio. Ora papà sta con una, è una persona per bene, e devo dire che mi sta molto simpatica, quando la conobbi, notai subito il forte sentimento che provava per mio padre, e che prova ancora adesso, parlandoci siamo diventate ottime amiche anche se ci sono svariati anni di differenza. Riesce a capirmi più di chiunque altro, ed ogni volta non vedo l’ora di andare da mio padre per poterla abbracciare, le racconto di tutto. Lei si chiama Caroline e mio padre Mark. Voglio un’infinità di bene a quei due. A differenza di mia madre e mio fratello.Ritornando a me, ho imparato a ribellarmi. A ribellarmi da ciò che mi circonda. Ma non sono riuscita a ribellarmi da mio fratello. Se ci provo lui mi picchia ancora di più e andrebbe a finire che io soffrirei di più. Ormai mi sono rassegnata al ribellamento di mio fratello, ma questa storia non potrà andare avanti per sempre. Dovrò trovare una soluzione o meglio un aiuto da amici che non ho.
Non ho amici e non ho mai avuto amici, perché da piccola già non ne avevo e venendo qui tutti mi giudicavano non so perché e non lo voglio neanche sapere.
Ho raccontato praticamente tutto di me, ma l’unica cosa che non ho fatto è stata descrivermi. Sono alta, non molto, e snella, ho i capelli lunghi e quasi neri, non amo truccarmi, metto sempre, e solo un po’ di mascara. Ho gli occhi verdi. Mi definisco bella, ma non troppo. La scuola che frequento non mi piace, perché tutti mi guardano con disprezzo e questa cosa non riesco a digerirla. L’unica cosa positiva è che vado bene ed ho dei ottimi voti. Ho un carattere forte. Non mi definisco solare, sorridente, perché non lo sono affatto, dopo tutto quello che subisco ogni giorno. Vivo con la musica, che è l’unica, oltre a Caroline, mi riesce a capire. Adoro la Lovato e non riesco a separarmene. Mi aiuta a superare i momenti più difficili, ed è grazie a lei se sono ancora qui.