“Giuro che tornati a Los Angeles ti iscrivo ad un corso per dipendenza da coito” lo prendo in giro allungando un braccio e dandogli un buffetto sulla spalla.
Justin alza lo sguardo dal suo piatto e mi osserva con circospezione.
“Io non ho nessuna dipendenza da coito, al massimo quella sei tu” mi risponde borbottando, come se la mia affermazione l’avesse turbato.
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Sbatto innocentemente le palpebre come una cerbiatta, anzi come Bambi – rende meglio l’idea – e sul viso di Justin affiora un sorriso troppo spontaneo.
“Io sono qui per farti felice e vederti sorridere” mi sussurra nell’orecchio scandendo bene ogni parola.
Come faccio a fermare i brividi e il subbuglio nello stomaco dopo quelle parole?