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Autore: MeiRivaille97    25/03/2013    3 recensioni
Lo abbracciai, lo strinsi forte a me. Il mio cuore batteva alla stessa velocità del suo, potevo sentirlo. Mi guardò negli occhi e mi baciò, una bacio lunghissimo, su quella spiaggia e davanti a quella luna, testimone di quel bellissimo crimine che stavamo commettendo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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Dopo qualche secondo sentii qualcosa uscire dal petto, avevo ragione un’anima mi era stata strappata dal petto ma non la mia, quella di Kid. La sua anima si avvolse di luce. 
Vidi spuntare qualcuno, una delle due anime stava per prendere forma e il mio cuore iniziò a battere come non mai. 
-Liz attenta! – urlò Helena. 
Cercò di spostarmi ma ormai era troppo tardi. L’anima di Kathrine entrò dentro di me dalla bocca e persi i sensi per qualche secondo. 

-Cosa vuoi da me? Non ti avevo ucciso brutta puttana? – urlai. 
-Davvero pensavi di liberarti così facilmente di me? E’ vero mi hai ucciso, ma devi sapere che quel libro ha una maledizione! – la sua immagine iniziò ad apparire davanti a me.
-Che intendi dire? Che maledizione? Kid tornerà giusto? 
- Oh si, lui tornerà – incrociò le braccia – Ma io mi prenderò parte della tua anima e io ti donerò parte della mia, è il prezzo da pagare per farlo tornare in vita. 
-E cosa mi succederà? – dissi preoccupata.
-Diventerai mezza strega! – neanche il tempo di rispondere che fui avvolta dal suo mantello nero.
La vidi allungare la mano verso il mio petto e strapparmi via l’anima. L’accarezzo e la morse. Successivamente fece lo stesso con la sua anima, unì la mia parte di anima a quella sua e me la riposizionò dentro al petto.
-Ora puoi andare! – dette quest’ultime parole si dissolse nel nulla. 

Riaprii gli occhi e vidi quelli lucidi di Helena che non perse tempo ad abbracciarmi. 
-Ero così preoccupata! – le sue lacrime iniziarono a scendere.
-Tranquilla, va tutto bene adesso – dissi ricambiando l’abbraccio. 
Mi rialzai e misi la mano destra sul mio petto preoccupata della mio nuova identità ma speranzosa nel cuore. Improvvisamente un bagliore di luce ci accecò per qualche secondo eppure, quando riuscii a rivedere dopo aver portato alla fronte il braccio, fui contenta di quel bagliore così accecante. Era l’anima di Kid che stava prendendo forma, lui stava finalmente per tornare in vita. 
Portai entrambe le mie mani sul mio cuore come se avessi il timore che potesse uscire. Vidi il corpo di Kid sollevarsi in aria e poi cadere a terra. Corsi verso di lui e poggiai la sua testa sulle mie gambe.
-Kid, Kid! – cominciai ad accarezzargli il volto incredula che tutto ciò fosse vero. 
La sua mano toccò la mia, vidi sul suo volto spuntare un sorriso e lentamente aprì gli occhi.
-Liz? Sei tu? – mi accarezzò il viso.
-Chi se no, scemo! – sorrisi con le lacrime agli occhi. 
Lo aiutai ad alzarsi. Era rimasto uguale a quattro anni fa, il viso, l’altezza, il corpo e forse anche l’età era quella di quattro anni fa. 
-Quanti anni sono passati da quella volta? – disse stiracchiandosi.
-Quattro anni.. – strinsi i pugni – Quattro lunghissimi e odiosi anni! – dissi asciugandomi le lacrime. 
-Ei, ei, ei! Calmati, adesso sono qui no? – sorrise accarezzandomi il volto. 
-Si.. Hai ragione! – sorrisi e lo abbracciai. 
Ricambiò il mio abbraccio. Dopo quattro anni, quel calore che mi mancava così tanto, finalmente lo risentivo sulla mia pelle. Era come se stavo per venir mangiata dalle fiamme dell’inferno eppure, se era per Kid, avrei voluto bruciare in eterno. 
-L-Liz? – sentii una voce imbarazzata dietro di me – Dovremmo cominciare a camminare sai, Eveline.. – disse Helena.
-Mm? E chi è lei ? – chiese Kid guardandola dalla testa ai piedi. Si, era più alto di Helena.
-Oh, lei è la mia custode – risi.
-Emh? – disse stupito.
-Lunga storia – feci una smorfia. 
-Tanto mi racconterai tutto, in un modo o nell’altro – rise – A proposito, Eveline è chi penso io? – disse imbarazzato.
-Si, tua figlia – sorrisi.
-Non vedo l’ora di conoscerla – mi prese per il braccio.
Cominciammo a camminare tutti e tre insieme, davanti a noi il deserto ma sapevamo che c’era all’orizzonte Death City ad aspettarci. 
-Mm, sbaglio o sei invecchiata di brutto? – disse Kid osservandomi.
-Bhè sai, mi dispiace se in quattro anni io non sia rimasta la stessa! – gli diedi un pugno sul viso infuriata.
-Ma adesso sei più grande di me di 6 anni! – urlò massaggiandosi la guancia.
-Scusami tanto se sei sempre un piccoletto e nano! – dissi girandomi la faccia.
- Ei. -mi voltai e mi baciò – Mi piaci anche così scema! – rise.
Rimasi immobile e spiazzata dal quel gesto improvviso al quale non ero più abituata. 
-Stupido! – dissi imbarazzata.
Mi prese per mano e, mentre Helena ci osservava felicissima, cominciai a raccontarle di questi quattro anni senza lui mentre dentro me non vedevo l’ora di tornare a casa insieme a lui e di rivedere la mia piccola Eveline. 

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Rin si avvicinò a me con lo sguardo basso e le mani in tasca. Mi guardò negli occhi e mi diede uno schiaffo. Lo guardai stupita, poi capii perchè l’aveva fatto. Mi abbracciò e continuai a piangere tra le sue braccia. 

-Andrà tutto bene – disse accarezzandomi i capelli.
-No invece.. – lo allontanai – Dovrò rassegnarmi al pensiero di rimanere orfana – dissi con le lacrime agli occhi e un finto sorriso sul volto.
Mi voltai verso il nonno e vidi che i suoi occhi erano persi nel vuoto. 
-Nonno? – lo chiamai ripetutamente senza ricevere risposta.
-E-Eveline.. Tua madre.. Tuo padre – iniziò a balbettare.
Non volevo sentire quelle parole, non volevo sentire che avevo perso anche mia madre. E poi, perchè prendere il discorso di mio padre proprio adesso? 
Basta, ero stanca di questa situazione. Strinsi i pugni e cominciai a correre nel corridoio pieno di ghigliottine. Volevo andarmene, volevo uscire dalla Death Room. 
Rin mi inseguì e sentivo che mi stava chiamando già da molto. Uscii fuori dall’accademia e mi diressi verso le scale. Rin mi fermò prendendomi per il polso. Stringeva e faceva piuttosto male.
-Smettila Rin! Lasciami andare! – dissi con le lacrime che mi rigavano il viso.
-Smettila tu di fare la bambina e ascoltami! – urlò.
-Io sono una bambina! E non voglio sentire altre bugie uscire dalla tua bocca! – gli urlai contro.
Provai a staccarmi ma più io mi agitavo più lui stringeva. Mi prese per le spalle e mi guardò fisso negli occhi. 
-Hai intenzione di ascoltarmi o no? – disse infuriato.
Acconsentii. 
-Devi sapere ciò che ha visto il Sommo Shinigami e perchè ha accennato di tuo padre. Vuoi entrare con me? – mollò la presa.
Abbassai lo sguardo e feci cenno di si. Mi prese per mano e mi stava riportando dentro l’accademia. 

-Evelineeeeeeee! – sentii urlare dietro di me. 
Mi girai di scatto e vidi la mamma avvicinarsi verso di me che mi stava salutando con la mano, con lei c’era la ragazza che avevo visto nella visione. Mollai la mano di Rin e corsi verso le braccia della mamma.
-Mamma, mamma, mamma! Pensavo mi avessi lasciata per sempre – iniziai a piangere.
-Ma cosa dici? Io non potrei mai lasciarti! – mi strinse fra le sue braccia.
Mi voltai verso di Rin e lo vidi poggiato alla porta di ingresso che ci guardava con un sorriso stampato sul viso. Sorrisi e mi rigirai. 
-Ciao Eveline! Piacere, io sono Helena un’amica di mamma! – la ragazza mi sorrise poggiandomi la mano.
-Oh, ciao! – mi asciugai gli occhi e strinsi la sua mano.
La mamma mi prese in braccio e mi abbracciò.
-Cos’hai fatto in questi giorni monella? – disse sfiorandomi il naso. 
-Prima parla tu! Cosa hai fatto? Dove sei stata? 
-Oh, vuoi davvero saperlo? 
Annuii. 
-Bene, la mamma ha un regalo per te. Sei pronta? – disse portandomi verso le scale.
Annuii.
Arrivata sulla soglia, mi indicò una persona, un uomo poggiato al muro con un enorme sorriso. Non so perchè ma, alla visione di quell’uomo, il mio cuore iniziò a battere e non riuscii a dire una parola, avevo un nodo alla gola. 
Quell’uomo cominciò ad avvicinarsi verso di noi. Portava le stesse tre strisce che avevo io sui capelli, aveva il mio stesso colore degli occhi e indossava una cravatta con il simbolo del nonno, il Sommo Shinigami. 
Possibile che quello fosse proprio lui? Chiesi alla mamma di farmi scendere e mi nascosi dietro di lei. 
-Eveline, che c’è? – chiese la mamma preoccupata.
Vidi quell’uomo davanti a noi, era più basso della mamma eppure i loro sguardi sembravano essere l’uno di fronte all’altro. Si inginocchio davanti a me e mi sorrise.
-Eveline, voglio presentarti Kid, il tuo papà – disse con gli occhi lucidi. 
-Pa-pà? 
I miei occhi diventarono lucidi e il mio cuore cominciò a battere ad un ritmo irrefrenabile. Le mie guance iniziarono ad arrossire e mi misi davanti a lui. 
-Ciao piccola mi- 
Non gli diedi il tempo di finire che lo abbracciai fortissimo e cominciai a piangere. Dopo quattro anni, finalmente, vidi mio padre. Dopo quattro anni, finalmente, ricevetti il primo abbraccio di papà.

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Non riuscii a frenare le lacrime vedendo Eveline tra le braccia di Kid. Finalmente la mia famiglia era riunita, finalmente mia figlia aveva al suo fianco suo padre. 
Helena mi accarezzò la schiena e mi sorrise.
-Finalmente hai compiuto anche la tua ultima missione Liz – disse guardando Kid e Eveline.
-Già! – mi asciugai le lacrime e sorrise.
Kid prese la piccola sulla spalle e si diressero verso di me. Sui loro volti c’era un sorriso così grande che anche il mio cuore stava per scoppiare dalla felicità. 
-Allora mamma, cosa vogliamo fare? – chiese Kid.
-Andiamo al parco, andiamo al parco! – propose Eveline.
-Certo, certo ci andremo! – dissi accarezzando i suoi capelli biondi – Però Kid, penso che prima dovremmo andare da tuo padre – dissi seria. 
Annuì e anche il suo volto si fece serio. Ci ritrovammo davanti alla Death Room e Kid ordinò ad Eveline di non entrare con noi. Ci trovavamo sotto le ghigliottine quando il Sommo Shinigami ci venne in contro con Stein e Spirit.
-Padre.. – disse Kid serissimo in volto.
Lord Shinigami non perse tempo che Kid si trovò tra le sue braccia.
-Sono contento di rivederti figlio mio! – disse contento – Anche se.. – guardò verso di me. 
-Anche se la nostra cara Liz ha usato un libro proibito – disse Stein facendo uscire il fumo della sua sigaretta.
- E ha riportato in vita un morto, cosa severamente vietata nella Shibusen – continuò Spirit incrociando le braccia.
-L’ho fatto per il bene di mia figlia. Lei aveva bisogno di avere suo padre al suo fianco! – dissi in mia difesa. 
-Questo crimine si paga con la pena di morte sai Liz? – disse Lord. 
-Padre se farai qualcosa a Liz dovrai vedertela con me! – prese le mie difese.
-Tuttavia, si è deciso di passare oltre visto che la persona che hai portato in vita è il mio carissimo figlio, un Dio della Morte – disse divertito- Adesso portate la mia nipotina a divertirsi – sorrise. 
Io e Kid ci guardammo sorpresi del verdetto finale e ci dirigemmo verso l’uscita dove trovammo Eveline e Rin che giocavano con Helena.
-Questo bambino deve essere il figlio di Soul e Maka giusto? – disse Kid guardando Rin.
-Esattamente! – rispose lui. 
-Bene – sorrise – A chi va di andare al parco? – rise.
-A me, a me, a me! – risposero Eveline, Rin ed Helena.
Sorrisi vedendo quella scena. Kid che portava in spalla il piccolo Evans e nostra figlia, mentre Helena li seguiva tutta divertita. Penso che dopo quattro anni senza di lui, le nostre vite diverranno adesso sempre più felici. 

[1 MESE E MEZZO DOPO]

Dopo un mese e mezzo la piccola Eveline si abituò all’idea di avere una famiglia unita sotto il proprio tetto. In questo periodo di tempo, avemmo avuto l’occasione di recuperare il tempo perso e Helena entrò nella Shibusen come bibliotecaria. Dopo un mese e mezzo, arrivò finalmente il compleanno di mia figlia. Il Sommo Shinigami aveva già programmato tutto: festeggiare il compleanno della piccola in grande stile e nella sala da ballo della Shibusen. Furono invitati tutti i nostri amici, Maka, Soul, Black*Star, Tsubaki, Patty, Herry, Crona, Hana, Helena e tutti gli altri, sembrava per lo più una riunione della classe del liceo.
L’appuntamento era alle 21:00 e noi, alle 20:30, non eravamo ancora pronti!
-Kid sbrigati! Siamo in ritardo! – gridai dalla stanza di Eveline.
-Quella che dovrebbe sbrigarsi sei tu visto che ancora nemmeno ti sei preparata – disse spuntando dalla porta.
-Bhè, mi dispiace se ho perso tempo a preparare la bambina! – dissi portandomi delle forcine alla bocca. 
-Mamma, papà smettetela – rise. 
Eveline si abituò anche a questi mini litigi con Kid e, ogni volta che vedeva che stavamo per cominciare, si metteva a ridere quasi si divertisse. Bussarono alla porta. Kid andò ad aprire, mentre io continuavo a fare i capelli ad Eveline. Vidi spuntare nella stanzetta Helena. 
-Oh, ma che bella questa principessina, auguri piccola! – disse baciando Eveline.
-Grazie Helena! Quello è per me? – chiese entusiasta.
-Ah, te ne sei accorta! Ecco, certo che è per te! – le porse una scatola. 
-Non dovevi – sorrisi.
-Certo che dovevo! E poi vai a prepararti Liz che sei in ritardo, qui ci penso io – disse incrociando le braccia.
-Mi hai letto un’altra volta nel pensiero vero? – dissi seccata. 
-Yes! – rise.
-Dovrò rassegnarmi – sorrisi – Lascio a te il lavoro – dissi uscendo dalla stanzetta.
Mi diressi verso la camera da letto per andarmi a preparare. Avevo intenzione di mettere un vestito lungo e nero e di legare i capelli, così da non perdere troppo tempo. Mi infilai di corsa il vestito ma la cerniera di dietro di incastrò. Chiamai Kid per farmi aiutare.
-Non ne combini mai una giusta – disse portandosi una mano sulla faccia.
-Sta zitto e muoviti – dissi innervosita.
Sentii che stava per alzare la cerniera ma a metà di fermò e cominciò a baciarmi la schiena.
-Che stai facendo? – urlai imbarazzata.
-Secondo te? – sorrise in modo malizioso. 
-Non c’è tempo – dissi nervosa.
-Lo troveremo – mi prese la faccia e l’avvicinò alla sua.
Mi baciò, un lunghissimo bacio appassionato. Le nostre lingue giocavano tra di loro mentre lui mi buttò sul letto. Cominciò a toccarmi. 
-Kid smettila! Ci sono Eveline ed Helena di là! – dissi cercando di sottrarmi al suo tocco. 
-Sai che giorno è oggi no? – mi sussurrò all’orecchio. 
Riuscii a staccarmi da lui e a rialzarmi. 
-Sei un idiota! Vado a farmi i capelli – dissi toccandoli. 
-Certo, certo – rise. 
-Comunque, il compleanno di Eveline no? – dissi uscendo dalla stanza.

Erano le 21:10 quando uscimmo tutti e quattro di casa, bene. Io, a destra, tenevo la mano di Eveline e a sinistra parlavo con Helena, mentre Kid camminava dietro con il muso lunghissimo. Cercai di capire il perchè, ma poi pensai fosse per il fatto che l’ho rifiutato precedentemente, risi al pensiero. 
Dopo dieci minuti finalmente entrammo nella sala grande e, nonostante il ritardo, tutti gli invitati ci accolsero a braccia aperte. Eveline fu circondata da bambini e adulti che la riempivano di auguri e regali, sembrava così felice. Dopo un pò di tempo, cominciarono le danze. Cercai dentro la sala Kid ma non c’era. Lo vidi fuori, appoggiato nel balcone. Lo raggiunsi.
-Ei asociale, c’è il compleanno di tua figlia dentro o hai intenzione di ballare con la luna? – dissi ironicamente.
-Smettila, non sono dell’umore di festeggiare – disse seccato.
-Non mi dire che è per la storia del sesso! Non mi sembrava il caso in quel momento sai? – urlai. 
-Non c’entra niente! – si voltò infuriato verso di me – Davvero non ricordi che giorno è oggi? 
-Oltre al compleanno di Eveline? Bhè.. – cominciai a pensare ma purtroppo non ricordavo.
-Il nostro anniversario di matrimonio cade proprio il giorno del compleanno di Eveline – sussurò. 
-Giusto, l’anniversario! Kid scusa davvero non ci pensavo! Ero così presa dal compleanno che l’avevo dimenticato, ti prego perdonami – mi sentii così inutile in quel momento. 
Non rispose e si voltò di nuovo verso il balcone. Alzò lo sguardo verso la luna. 
-Sei proprio una scema! – disse facendomi cenno di avvicinarmi. 
Ero così imbarazzata che pensai che non avrei potuto guardarlo in faccia.
-Scusa.. Sono una stupida e scema– dissi ancora.
Rise – Dopotutto è anche per questo che ti ho scelto, perchè sei una stupida e scema – mi sorrise e mi accarezzò il volto.
-Si – sorrisi – Auguri di buon anniversario Kid – arrossii.
-Auguri Liz – si avvicinò e mi baciò. 
Un bacio così dolce che fece tremare il mio cuore. Quell’emozione provata quella sera, fu come se quello fosse stato il nostro primo bacio. 
-Kid, io ti amo! – sorrisi.
-Anche io, tantissimo – arrossì. 
Lo baciai questa volta io. Il suo rossore sembrava quello di un bambino ed era così tenero, quel suo viso riuscì in qualche modo a scuotere il mio cuore.
-Mamma, papà! Ecco dov’eravate finiti – Eveline corse verso di noi e ci abbracciò. 
In quel momento, se avessi avuto l’occasione, avrei pianto. Il sorriso stampato sui volti delle persone che amavo riuscì a rendermi la donna più felice del mondo. Mi poggiai sul balcone e guardai la luna con un enorme sorriso sul volto. Vidi Kid ed Eveline guardarmi interrogativi. 
-Sai Kid, pensavo di essere stata io quella volta a salvarti – dissi voltandomi verso di loro. 
-Bhè, in effetti è così – rispose.
Vi avvicinai verso di lui e lo abbracciai con tutta la forza che avevo, sotto gli occhi emozionati di Eveline.

-NO, TI SBAGLI.. SEI TU CHE MI HAI SALVATA .

FINE }




ANGOLO AUTRICE (?) :

Non mi sono mai fatta sentire per ben 35 capitoli ma adesso eccomi qui, meglio tardi che mai no? :3
Devo ammettere che questa coppia non mi è mai piaciuta fino a quando delle persone non mi hanno proposto di scrivere questa ff.. All'inizio l'ho presa alla leggera ma poi, scrivendo a poco a poco, mi sono innamorata di questa coppia.. Ammettetelo, non sono bellissimi? Aaaaw *^*
Emh, scusate °v° comunque se siete arrivati fino a questo capitolo vuol dire che avete letto tutti gli altri (o almeno penso >.>)
Bhè, se la mia ff vi è piaciuta o avete qualcosa da dire lasciate un commento e vi risponderò :3 
Ps. Ci sarà un seguito o, almeno, ho in mente di continuare a scrivere.. Quindi continuate a seguirmi (S°-°)S 
Un bacione e grazie di cuore a tutte le persone che hanno letto ^^

-Mei
 
 
  
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