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Autore: Momo94    25/03/2013    3 recensioni
"Era passato un po' di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani. L'aveva letta e riletta e ancora non si capacitava di quello che c'era scritto. stava vendendo a salvarla, le mancava e presto l'avrebbe liberata.... ma liberata da cosa? Perchè mai avrebbe dovuto salvarla?"
Questa Fanfiction è ambientata in un mondo alternativo, in cui la magia sta cominciando a sparire e un re tiranno cerca in tutti i modi di impadronirsene, sottraendola con la forza agli altri. E poi c'è una ragazza che tenta di recuperare il suo passato e una gilda che cerca di spodestare il tiranno.
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego abbiate pietà di me e perdonate i miei orrori xD
Ah, anche se all'inizio può non sembrare cosi, questa fanfiction è incentrata sulla coppia Nalu, ma lascerò spazio anche ad altre coppie:)
[primo capitolo modificato]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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 “Questo mondo è oscuro ed è così difficile respirare.
Ma in quell’istante, quando ho riso con te,
 ho sentito che respirare era diventato un po’ più semplice.”
-D. Gray man-

 

Natsu sveglia! Stiamo partendo!” un’altra volta. “Happy sono sveglio, ho capito.” Il gatto blu continuava a scuoterlo nel tentativo di svegliarlo. “Happy ho detto che sono sveglio! Ora mi alzo!” In realtà non aveva chiuso occhio tutta la notte, stavolta le urla erano state troppo forti. E lui, a differenza dei suoi compagni, non ci aveva fatto ancora l’abitudine.
Erano nel regno di Altairis, dove l’avidità del re Snow aveva già preso il sopravvento, estirpando la magia dai suoi abitanti e trasformando Altairis in una landa desolata circondata da povertà e disperazione. Erano mesi che vagavano di regno in regno a cercare un appoggio dalle gilde rimaste, per poter essere in grado di spodestare per sempre il re tiranno di Fiore. Ma ovunque andassero, la situazione era sempre la stessa: vi erano solo persone impaurite, ormai flebili ombre di ciò che erano un tempo, maghi potenti e invincibili, ora persone che al solo pensiero di andare contro quel tiranno preferivano la morte; e nel loro caso sarebbe stata una morte lenta e dolorosa.
Molte gilde si erano ormai sciolte.
Alcuni membri se n’erano andati nel tentativo di scappare il più lontano possibile dalla pazzia di Snow, altri semplicemente non erano più maghi e ormai privi di ogni magia, non potevano più farne parte.
“Natsu, vuoi alzarti o no?!” il gatto insisteva. “Happy ho detto che ho capito, ora mi alzo!!!” Ogni mattina era sempre così. Ormai Happy ci aveva fatto l’abitudine; Natsu di mattina era sempre intrattabile.
La verità era che il risveglio diventava sempre più duro per lui, e quelle urla non rendevano di certo più facile iniziare la giornata, andare avanti.
Quando le persone venivano private della magia, era come se cadessero in un limbo di disperazione. Era come se la magia fosse parte dell’animo delle persone. E la notte, in cui tutto tace e tutto dorme, loro urlavano. Urlavano fuori tutto il loro dolore, come se rivivessero l’istante in cui venivano privati di quell’anima, di quella parte di loro, e morivano ancora una volta, morivano dentro.
 Alcuni nel sonno si uccidevano o lo facevano appena svegli, altri uccidevano i loro compagni, i loro amici e la loro famiglia. Alcuni invece desideravano così tanto riavere quella parte del loro animo, che tentavano di rubarlo agli altri.
E ogni notte era sempre peggio. Per Natsu era come se ogni notte quelle grida aumentassero di intensità, e gli impedivano ogni qualsivoglia tentativo di dormire. Non riusciva, quelle grida gli entravano prepotentemente nel cervello e gli impedivano di addormentarsi.
Ecco perché Natsu era sempre di cattivo umore appena “sveglio”.
Perché andare avanti, cercare di trovare una ragione per aprire gli occhi, per affrontare un altro giorno, era sempre più difficile.
E da quando Lucy non c’era più, era diventata un’impresa davvero ardua trovare un motivo per vivere un altro giorno. Si sentiva vuoto e demotivato.
Quando Lucy era ancora a Fairy Tail, le notti non erano così terrificanti.
 
Improvvisamente un ricordo si fece strada nella sua mente. Tornò ad un giorno di molti mesi prima, quando Lucy era ancora con lui. Erano arrivati in un villaggio dove la crudeltà di Snow aveva già privato i suoi abitanti della magia.
Lui e gli altri della gilda avevano deciso che avrebbero trascorso lì la notte, ospitati da una vecchia signora che possedeva una locanda.
Durante tutti i continui spostamenti, Natsu e Lucy avevano ormai preso l’abitudine di dormire l’uno accanto all’altra.
Era stato Natsu a proporlo la prima volta, e l’aveva fatto perché così non si sarebbe preoccupato di cosa le sarebbe potuto accadere. Lucy aveva accettato senza nessuna protesta, probabilmente perché anche lei nel profondo sentiva il bisogno di avere il proprio compagno di team accanto, di sentirsi al sicuro e protetta dal dragon slayer.
Era notte fonda, e Natsu si era svegliato di soprassalto, spaventato dalle grida degli abitanti. Era la seconda volta che le sentivano, e stavolta sembravano molto più terrificanti e logoranti. Si era svegliato e non aveva trovato la ragazza al suo fianco. Dov' era finita? Qualcuno l’aveva presa? Come aveva fatto a non accorgersene? Anche se dormiva, con il suo udito ipersviluppato avrebbe sicuramente sentito se qualcuno fosse entrato nella stanza e avesse preso Lucy.
Spaventato si era alzato di scatto ed era uscito fuori dalla stanza per cercarla.
Tutte le sue preoccupazioni erano svanite non appena aveva chiuso la porta della loro camera e aveva voltato lo sguardo: Lucy era lì, appena fuori dalla stanza.
 Era seduta a terra, rannicchiata su se stessa, la testa chinata e nascosta tra le gambe, e tremava. Il ragazzo si era chinato davanti a lei. “Lucy hey, cosa ti è successo?” le aveva detto, il tono di voce dolce e delicato. Lei, come scossa da un brutto sogno, aveva alzato la testa e incontrato lo sguardo del ragazzo.
Aveva il volto rigato dalle lacrime che non sembravano smettere di scendere. “Natsu...”. aveva la voce rotta dal pianto. “si sono io. Che ti è successo Lu?!”.
Lui la guardava, gli occhi color pece puntati in quelli nocciola di lei. “le sento dentro Natsu, non riesco a togliermele dalla testa!”. “cosa Lucy, cos’è che non riesci a toglierti dalla testa?” “Quelle persone, Natsu. Le loro urla, sono così strazianti. Non-non riesco a togliermele dalla testa. Il loro dolore, riesco a sentirlo. Fa così male, Natsu. È straziante! Urlano, soffrono così tanto e sento che da un momento all’altro mi metterò ad urlare anche io...io, non ci riesco...” aveva ripreso a singhiozzare.
 A sentire quelle parole, il cuore del ragazzo perse un battito.
Quello che provava Lucy era così straziante. Loro soffrivano, e lei soffriva per loro. Era come se si sentisse in colpa per quello che era capitato a quelle persone, e soffriva. Il suo era un dolore sincero, puro e gentile.
Mosso da quelle parole, l’aveva presa e stretta in un abbraccio. Il corpo di lei che premeva contro il petto del ragazzo. Gli sembrava così fragile e indifesa in quel momento. Sentiva che se l’avesse stretta un po’ più forte l’avrebbe sicuramente rotta. “Perché non me l’hai detto prima?” Lucy era rimasta sorpresa dal gesto del ragazzo, così improvviso e così intimo. Il corpo di Natsu era caldo e le sue braccia erano forti e ben salde attorno a lei. Ma quel contatto le aveva dato sicurezza e le aveva infuso calore.
Improvvisamente, senza neanche accorgersene, la ragazza aveva smesso di tremare. “i-io... ecco, non volevo che mi vedessi così. Non volevo che mi vedessi così debole e impaurita da una sciocchezza. Se mi faccio spaventare da queste cose, come posso sperare di combattere contro un esercito?!” e aveva concluso la frase con una risata forzata, che nascondeva tristezza e paura.
“Stupida!” gli aveva detto lui. Ma non suonava come un ammonimento, sembrava più un rimprovero affettuoso. “Credi davvero che io pensi questo di te? Tu saresti debole? Ti sbagli! Sei la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto. Non ho mai conosciuto nessuno così coraggioso e forte come te, Lu. E non parlo di forza fisica, quella non conta...”
il ragazzo sciolse l’abbraccio e tornò a fissarla negli occhi “...ciò che ti rende così forte Lu, è il tuo cuore. Hai un cuore così gentile e così grande che potresti distruggere qualsiasi persona se solo lo volessi. Sei molto più forte di quanto credi.”
Sconvolta. Quelle parole, così profonde, così dolci, le erano arrivate dritte al cuore. E le lacrime che erano tornate a rigarle il volto non erano per la paura che provava prima, ma era per quel calore che le parole del ragazzo le stavano infondendo. Un calore così bruciante, che le stava facendo pulsare il cuore ad un ritmo incalcolabile.
Credeva di averle solo pensate, ma dall’espressione della ragazza, Natsu si era reso conto che quelle parole gli erano uscite dalla bocca e le aveva espresse apertamente.
 Improvvisamente, il ragazzo dai capelli rosa era diventato completamente rosso in volto. “e-ecco...io q-quello c-che volevo dire è c-che t-tu...” non sapeva cosa dirle.
La maga si era messa a ridere per l’espressione che stava facendo il dragon slayer.
Quella risata scaldò il cuore di Natsu e lo tranquillizzò. Era riuscito a farle ritornare il sorriso.
Si guardarono e si sorrisero. “Non hai più niente di cui aver paura Lu. Ci sono qua io e non me ne andrò finché tu non ti sarai addormentata.”
Il ricordo di Natsu terminò così, con Lucy che annuiva e sfoggiava uno dei suoi più caldi sorrisi, uno degli ultimi dei quali il ragazzo si ricordasse.

Aprì gli occhi.
Stava cedendo, doveva ammetterlo. Era patetico, da quando Lucy non c’era più, si stava spegnendo.
Piano piano stava perdendo ogni ragione per andare avanti.
Perché quel sorriso, un sorriso che Natsu sentiva tutto per lui, uno di quelli che Lucy riservava solo a lui, era da tempo diventato la sua ragione di vita. Senza che se ne fosse accorto, era diventato dipendente da lei.
E ora non sapeva più che fare. Da quando lei se n’era andata, tutto si era spento.
A volte si dimenticata pure per cosa stessero lottando.
Era come se la maggior parte delle cose avessero perso il loro valore e il loro significato da quando lei non c’era più.
Ma nonostante tutto doveva andare avanti. Doveva continuare a lottare. E l’avrebbe fatto per i suoi compagni, per tutti quelli che stavano soffrendo a causa del tiranno Snow, ma soprattutto l’avrebbe fatto per Lucy.
Doveva riaverla, e avrebbe fatto di tutto.
Doveva riprendersi Lucy, e avrebbe attraversato tutti gli inferni esistenti per riprendersela.
Perché quella ragazza, così fragile e indifesa, era l’unica in grado di farlo sentire vivo.
Non poteva arrendersi, non voleva farlo. Per nulla al mondo avrebbe rinunciato a lei. Avrebbe combattuto con tutta la forza che aveva in corpo.
Era questa la ragione che lo spingeva ad andare avanti, a combattere questo mondo assurdo; il pensiero che un giorno, il più presto possibile, l’avrebbe salvata e lei sarebbe tornata al suo fianco, per sempre.
Mise un piede fuori dal letto, poi l’altro e si alzò. La giornata era appena iniziata, e sarebbe stata tremendamente lunga e straziante.
Ma lui ce l’avrebbe fatta.
Ancora un’ultima volta nella sua mente rievocò il sorriso di Lucy, prima di uscire dalla stanza ad affrontare un nuovo giorno.

♦    ♦    ♦

Rieccomi con il terzo capitolo!!!!!!!
Diciamo che c'è molto miele in questo capitolo, spero che non siate collassate per il diabete xD
Ho voluto creare un po' di suspense, lasciando per un attimo da parte Lucy e Sting. tornerò da loro presto, non temete;)
Ho cercato di far apparire Natsu come quello "originale" del manga, per quanto riguarda il carattere e tutto il resto. E anche se in questo capitolo risulta molto sentimentale, cercherò di farlo apparire come il Natsu di sempre:)
Ringrazio ancora una volta Fairy_giulia, che ogni volta mi aiuta con i suoi preziosissimi consigli! non finirò mai di ringraziarti♥
Ringrazio anche tutti quelli che recensiranno la mia storia o che l'hanno recensita, chi segue la mia fanfic o chi la legge soltanto:) Grazie mille:)
alla prossima:)
xo xo
Momo94

 

  
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