Disappointment

Non pensavo che il solo sentire le tue mani sulla mia pelle, potessero scatenarmi certi brividi.

Non immaginavo che il solo sentire le tue parole rotte dalla rabbia, mi potessero far cedere.

Non credevo che potessimo arrivare a questo punto.

Una dipendenza eri diventata per me, da quando compresi che eri la persona più importante.

E come siamo finiti a questo punto, nemmeno me lo so spiegare.

Forse un bicchiere di troppo, una parola in più di quella che doveva essere e una litigata a farcire l'insieme.

Tutto di me era andato fuori controllo quando hai nominato quel nome.

Lei, mai presente ma sempre nei tuoi pensieri. Mi ero sentita così inutile e così miserevole.

Tashigi.

Quella donna che sta dalla parte della marina.

Braccio destro di Smoker e disposta a tutto pur di metterti le mani addosso.

L'unico motivo per il quale vaga ancora nella tua mente è perchè assomiglia alla tua amica d'infanzia deceduta. Il sogno, il vostro sogno che continui a portare avanti. Avanti a tutto, perfino a me.

Tashigi però è solo un ombra. Un essere che le assomiglia esteticamente e magari anche caratterialmente per alcuni punti ma che mai, sarà lei.

-Ripetilo-Mi urlasti prendendomi il polso tra le mani. Una presa ferrea e dolorosa. Non ti curasti minimamente che fossi una donna e anzi, non te ne sarebbe importato. Per te le parità di sesso erano importanti.

-Dimenticala!-Ripetei per accontentarlo.-è nostra nemica, non si farà scrupoli e non è quello che appare!-

-Come puoi anche solo pensare di sapere quel che è?- Mi ringhiasti a denti stretti, l'altra mano, era scattata a prendermi l'altro polso. Stavo arretrando, fuggendo da te.

E volevo andarmene per non cadere ancor di più nella voragine che ci stava divorando.

Avvicinasti il viso al mio e potevo scorgere la tua furia. La sentivo sotto pelle e ne avevo paura.

Non per il dolore, ma per la delusione.

Delusione di non essere io il tuo sole.

-N-non lo so-Ammisi abbassando lo sguardo e concentrandomi a fissare qualcos'altro.-Ma sento che è così-Riprovai-Non può sostituire quello che hai perso...-Chiusi gli occhi-Io ne so qualcosa-

-No-Negasti prendendomi il mento e portandomi a fissarti in volto. Dietro di me con la schiena, ero imprigionata alla parete.-Tu non lo sai-

Eri accecato dal dolore, potevo scorgere il tormento nei tuoi occhi. Preferì smettere di lottare contro quel fantasma e aspettare perchè mi lasciasti andare.

-Non voglio più sentire dalla tua bocca queste stupidaggini-Mi minacciasti fissandomi severo. Non potei fare altro che rabbrividire.

La tua presa divenne debole immediatamente e separandoti da me, percepì il vuoto che mi circondava. La voragine era ancora aperta e mi inghiottiva. Sempre di più.

Mi lasciai scivolare a terra e finalmente compresi. Ogni cosa.

Non saremo più stati gli stessi dopo quel giorno.