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Autore: LetMeCorrectIt    12/10/2007    6 recensioni
[Contiene spoilers di HP7!!!!] Hermione, Harry, Ron e Draco hanno 25 anni, il tutto si svolge quindi precendentemente rispetto all'ultimo capitolo dell'ultimo libro (Nineteen Years Later) e ...Hermione non si è sposata con Ron e vive da Babbana ...Ron ed Harry non hanno più notizie di lei... ma, un giorno, un biondino di nostra conoscenza...
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Allora... innanzitutto vi avverto che in questa ff ci sono degli spoilers riguardanti "Harry Potter and the Deathly Hallows"... la mia storia si basa quindi sull'ultimo libro della saga di HP e sono scritti alcune delle persone che muoiono e alcuni avvenimenti successi al settimo anno ma molte cose sono diverse.... innanzitutto si inizia da quando i nostri protagonisti hanno l'età di 25 anni e perciò l'ultimo capitolo del 7 ("Nineteen Years Later") non è mai accaduto...
Quando ho iniziato a scrivere ho scritto pagine e pagine perciò ho dovuto spezzettare quello che mi è venuto fuori se no il primo capitolo era troppo lungo... questa è una Draco/Hermione, per la cronaca, ma Draco verrà fuori solo nel prossimo capitolo... ringrazio in anticipo tutti i lettori!!!
Un bacio a tutti, buona lettura
***LIZZIE***
P.S. Lo so che ho già iniziato un'altra FF ma questa l'avevo scritta già da tempo e non vedevo l'ora di pubblicarla!!

Seduta sul davanzale della finestra, sotto la luce della luna, i capelli ricci scompigliati dalla fresca brezza notturna.
Una ragazza, ormai una donna.
Cresciuta troppo in fretta, ha visto morire dei suoi amici.
Non può dimenticare.
Ma Ron non capisce, Ron non l’ha mai veramente capita, anche se crede di averlo fatto.
Perciò è finita.
Perciò tra loro non potrà più esserci niente.
Perchè lui non sa cosa lei ha passato, non sa il dolore che ancora la attanaglia.
Ha perso un fratello ma è riuscito ad andare oltre.
Lei no.
Ancora oggi, dopo dieci anni, i volti di Fred, Tonks, Lupin, Dobby, Colin... tutti i loro volti sono ancora impressi a fuoco nella sua mente.
La supplicano di aiutarli.
Lei non ci è riuscita, non ha salvato le loro vite innocenti, non ha salvato la risata di Fred, non l’allegria di Tonks, non il sorriso di Lupin...
Una lacrima le riga il viso.
No, Ron non può capire.
Perciò quando le ha chiesto di sposarla lei ha detto di no.
E le ha fatto più male che a lui.

Ed Harry... troppo intento a svolgere i suoi doveri di Ministro della Magia; troppo impegnato per accettare di parlare con una vecchia amica anche se lei ne ha veramente bisogno.
Non ne ha colpa.
Anche lui ha le sue responsabilità.
Ma Hermione, ex-Auror, vorrebbe poter essere la sua migliore amica di nuovo; come quando andavano a scuola, come quando parlavano di tutto. Come quando Fred e Tonks erano vivi, come quando Silente era ancora preside di Hogwarst....
Un’altra lacrima, un altro sospiro.
Non ce la fa, non ci riesce.
Ha mollato.
È scappata
La vita le sta sfuggendo di mano.
Ron. Il suo ex fidanzato che ha dovuto lasciare per paura che lui non fosse quello giusto.
Harry. Il suo migliore amico che non ha tempo per una chiacchierata.
Il suo lavoro. Il posto da Auror che ha lasciato perché non riusciva a dimenticare troppe cose.
I suoi genitori. I signori Granger, che sono ancora in Australia, inconsapevoli di avere una figlia.

Codarda.
Potevi vivere e hai deciso di morire.
Ti stai consumando come cera mentre lo stoppino brucia e la candela si consuma.
è sempre stata forte, intelligente, coraggiosa.
Ma ha perso tutto insieme alle persone che amava.
Si chiede se la vita ha un senso, se lei deve continuare a vivere o se è meglio che si sporga un po’ di più da quella finestra.
Codarda.
Non hai nemmeno il coraggio di morire, seppur tu non viva più.
Ti tieni stretta al brandello di vita che hai.
Una volta non eri così, una volta avevi speranza.

Codarda.
Perché vuoi dimenticare tutto.
Si è presa un appartamento a Londra che divide con una babbana, ha smesso di andare a Diagon Alley, di fare incantesimi, di fare pozioni.
Codarda.
Perché tu sarai sempre una strega dentro di te.
E sai di non poterlo dimenticare.
Ma hai troppa paura che essere te stessa ti faccia soffrire di più.

Si sporge, guarda il cemento del marciapiede.
È al settimo piano: farebbe un bel volo.
Ma non può.
Non ci riesce.

“Che ci fai di nuovo lì?”
La ragazza si volta, dietro di lei c’è la sua coinquilina con gli occhi piccoli per il sonno, i capelli spettinati e addosso una camicia da notte bianca.
“Penso, Jenny” Hermione si stringe nelle spalle e continua a fissare il marciapiede sotto di sé.
“Morirai di freddo, Jo!” dice Jenny, avvicinandosi e facendola scendere, lei non sa il suo vero nome, d mai lo soprà…ma d’altronde ormai Hermione non è più il suo vero nome “Torna a dormire, è tardi.”
Jenny è il suo angelo custode, la persona che la tiene in vita.
“Ti voglio bene, Jenny” sussurra Hermione, mentre l’amica la accompagna in camera, dopo aver chiuso con cautela la finestra.
“Anch’io, ma ora dormi” Jenny le bacia la fronte e le rimbocca le coperte, come fosse sua madre.
Sua madre.
Che non sa di essere una madre, o che magari ha fatto un altro figlio.
Un fratello che non sa della sue esistenza.
Jenny non sa cos’è successo a Hermione. O almeno non sa tutta la verità.
È una babbana, non può saperla.
Non può sapere che un certo Lord Voldemort che si faceva chiamare il Signore Oscuro, è stato sconfitto da lei e dai suoi compagni di scuola in una tragica battaglia.
Lei sa che dei suoi amici sono morti in un incidente d’auto.
Sa che i suoi genitori l’hanno dimenticata.
Ma non sa perché né quando.
“Buonanotte”
“Buonanotte, Joanne” paziente, Jenny torna nella sua camera, chiudendosi la porta alle spalle.
“Notte, Jenny”
Le palpebre le si fanno pesanti, gli occhi le si chiudono da soli, ma lei non vorrebbe dormire.
Tanto sa già cosa sognerà.
Sono tutti lì, Fred Weasley, Remus Lupin e Nimphadora Tonks, Colin Canon con la sua macchina fotografica, Dobby l’elfo domestico libero, Alastor “Malocchio” Moody.
Le sorridono, la salutano, parlano con lei, allegramente.
Poi arrivano anche Harry e Ron, e tutta la famiglia Weasley con George, che si unisce al suo gemello.
Arrivano Gregory e Joanne Granger, arrivano Albus Silente e Severus Piton.
Vivi e morti.
Persone che non vede da anni.
Persone che non rivedrà più.
“Perché te ne sei andata?” chiede Ron.
Lei non vuole rispondere, ora sono tutti lì, che importanza ha? Ora sono di nuovo insieme.
“Non ci vuoi più bene?” chiede Harry, risentito.
“Certo che ve ne voglio!” protesta Hermione, cercando di abbracciarli, ma loro scappano via, se ne vanno, sparendo tra la folla.
“Signorina Granger, che piacere rivederla!”
“Professor Silente!” Hermione va incontro al suo vecchio preside ma qualcuno lo spinge via e lei non lo vede più.
E poi vede Piton.
E vuole dirgli che ora sanno tutto, che ora sanno chi era realmente, che ora sanno che era una persona buona.
Ma anche lui si confonde tra gli altri e la ragazza non lo vede più.
“Hermione!” dice George, l’orecchio mancante che sanguina come fosse stato appena mozzato.
“Fred, George! Come state?”
“Muoio dalla felicità di vederti!” esclama Fred e scoppia a ridere.
E anche loro se ne vanno e le loro risate serene si spengono.
Poi arrivano Tonks e Lupin, tengono il loro bambino per mano.
“Ragazzi!” li chiama Hermione, correndo loro incontro.
“Hai visto che ometto?” chiede Tonks, che ha i capelli della tonalità di rosa che preferisce di più.
Hermione guarda il bambino “è cresciuto” dice.
“Senza di noi.” dice Lupin “Non ha avuto il tempo di conoscerci e non l’avrà mai.”
“Perché non li hai salvati?” chiede il piccolo Teddy Tonks “Perché sono dovuti morire?”
Alla sua destra appaiono i suoi genitori.
“Mamma, papà!” urla Hermione, felice.
“Chi sei?” le chiede suo padre.
“Ci dispiace, non ti conosciamo” dice sua madre.
“Dobby è libero, padroncina Granger, è morto libero!”
Le voci si sovrappongono, Hermione non riesce più a distinguere i volti, tutto le gira intorno ad una velocità motruosa.
“Vigilanza, signorina Granger, viglianza costante se non vuoi fare la mia fine!”
“No, basta, andate via! Lasciatemi stare!” urla Hermione.
“Ho combattuto, Hermione, ho combattuto per voi... e cos’ho ricevuto in cambio? La morte... e nemmeno una foto sulla mia tomba...”
“Bastaaaa!!!”
Un lampo di luce verde e cadono a terra uno dopo l’altro.
Hermione si guarda intorno, sono tutti morti, tutti.
La sua mano trema ancora tenendo la bacchetta.
Li ha uccisi lei.
“Sei passata dal lato oscuro, sudicia Mezzosangue?”
Voldemort è davanti a lei, gli occhi rossi, il volto bianco.
“Io n... non volevo... io.”
”Li hai uccisi, li hai uccisi tutti. E ora morirai anche tu.”
Hermione non fa niente, lascia che Voldemort alzi la bacchetta verso di lei.
“AVADA KEDAVRA!”
Si sveglia ansimante, la testa che le scoppia.
Non può continuare così.



Harry è chino sulle sue carte. Scartoffie inutili. Documenti che non servono a un beneamato cavolo.
è il Ministro più giovane della storia, ha ricevuto la carica a vent’anni. Ora ne ha venticinque.
La sua vita sembra fatta di record.
Cercatore più giovane degli ultimi cento anni…
L’unico ad essere sopravvissuto ad un’Avada Kedavra di Voldemort…
Numeri e avvenimenti, come se lui fosse un oggetto e non una persona.
Qualcuno bussa alla porta, è la segretaria, Lavanda Brown.
“Signor Potter, c’è Ron Weasley per lei, lo faccio entrare?”
Harry ci pensa su, in realtà non ha nessuna voglia di vederlo, preferirebbe finire con le sue scartoffie.
Ron è uno dei migliori Auror del mondo dei maghi, secondo solo ad Hermione.
Ed è proprio a lei che non vuole pensare.
Alla fine però acconsente.
“Sì, certo.”
Ron apre la porta ed entra, chiudendosela alle spalle. Alto e dinoccolato con i suoi capelli rossi e il volto che sembra sempre lo stesso.
“Ciao Harry.”
L’amico gli fa cenno di sedersi e butta nel primo cassetto tutta la roba che ha sul banco, senza nemmeno badare a cos’è libera la scrivania dai documenti.
“Ho buone notizie.” un sorriso speranzoso si dipinge sul volto di Ronald.
Harry geme. Ha visto troppe volte quel sorriso. E troppe volte l’ha visto spegnersi.
“No, Harry, non capisci, questa volta sono sulla pista giusta!”
Harry si mette una mano tra i capelli eternamente in disordine.
Si aggiusta la cravatta e appoggia la schiena alla sedia.
Ogni volta che quel sorriso si spegne si spegne un pezzo di lui.
Perché significa che di nuovo Ron non ha trovato Hermione,
Sembra che abbia cambiato nome, che sia chissà dove in Inghilterra... o forse da qualche altra parte in Europa.
Il suo ultimo incantesimo ha spazzato via ogni sua traccia.
Scomparsa.
Harry aspetta che Ron gli spieghi tutto, ma ha paura di sperarci ancora, ha paura di credere alle parole di Ron.
Perché quando scopriranno che Hermione è introvabile sarà peggio.
Prima se ne fanno una ragione, meno soffriranno.
“A Londra! Mi sono informato, c’è una ragazza che corrisponde alla sua descrizione! Altezza media, capelli ricci e castani, trasferitasi due anni fa da un posto sconosciuto!”
Due anni,
Sono due anni ormai che la cercano.
Che sperano.
E poi crollano.
“Ron, forse sarebbe meglio...”
”No, Harry! è la volta buona! Si chiama Joanne Hale, ...Joanne, capisci? Come sua madre! Sono troppe coincidenze per non essere vero!”
“Ron...”
”Abita con un’altra ragazza in periferia...”
”Ron...”
“è lei, Harry!”
“Ron...”
“Sì?”
Harry sente un groppo in gola. Ma sa che deve dirlo.
“Penso che sarebbe meglio smettere.”
Ron si blocca, interdetto, il sorriso gli si congela sul volto.
“Co....come?”
“Penso che sarebbe meglio smettere.” ripete Harry,
“Smettere... cosa?”
“Di cercarla. Non vuole essere trovata, Ron.”
“Ma...” Ron è ancora lo stesso di una volta, con le lentiggini e le gambe troppo lunghe, ingenuo come un bambino “Ma Harry, è la volta buona!”
“L’hai detto anche la volta prima, e quella prima ancora... Per quanto ancora riuscirai a tirare avanti in questo modo?” Riusciremo, pensa Harry, Sta male quanto lui.
“Lei vuole essere trovata, Harry! Sono sicuro che ci ha lascito degli indizi, dobbiamo solo trovarli!”
“Ho un incarico per te.”
Solo per farlo fermare, per farlo smettere di soffrire e di far soffrire lui.
“Un incarico? Harry, ma io devo cerca...”
“Ron!” Harry si alza in piedi “Lei non vuole essere trovata! Se n’è andata e non ritornerà! Non la vedremo mai più!”
Ron tace, gli trema appena il labbro.
“Non distruggere la tua vita per una ricerca vana!”
“Ma...”
“Sei un Auror, non posso passare i tuoi incarichi agli altri ancora per molto!”
Ron non dice niente.
“Andrai a Londra e parlerai con Pansy Parkinson in un pub in centro; lei sa qualcosa sui Seguaci Oscuri. Devi cercarne il capo, posso mandare con te Luna e Ginny.”
I Seguaci Oscuri. L’ultima minaccia rimasta dopo la caduta del Signore Oscuro.
Pazzi che non hanno mai conosciuto Voldemort ma che ne hanno sentito le gesta e hanno fondato una setta segreta basata sui suoi principi malsani.
“No, vado da solo.”
“Sei sicuro?”
Ron annuisce.
“Puoi cercare... puoi cercarla, intanto che se lì.” gli fa male pronunciare il suo nome, così lo evita “Ma sarà l’ultima volta che la cerchi, è chiaro?”
Ron annuisce ancora.
“Sei sicuro di...”
“Vado da solo.” Ron si alza in piedi e si dirige alla porta.
Non saluta nemmeno l’amico, ma prima di sparire dalla sua vista si volta “La troverò, Harry, sento che questa volta è proprio lei.”
“Buona fortuna.” ed Harry non sa nemmeno per cosa gliela augura... se per la ricerca di Hermione, o per il suo compito da Auror.
  
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