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Autore: Nindia Cobs    25/03/2013    2 recensioni
Licia sembra una ragazza come tutte, la solita adolescente di diaciassette anni, una di quelle che va a scuola, prende voti normali, testarda e con una sola amica per colpa del suo carattere scontroso: Andrea, per gli amici Andy.
Andy è perfetta, bellissima, popolare, studiosa e sicura di sé, il suo contrario.
Eppure la prescelta non è lei, ma Licia, e un giorno capirà che essere speciali è l'opposto della perfezione, quella ti rende uguale a tutti gli altri.
Dal testo
''Quest'amore ti consumerà, devi lasciarlo andare, come una barca che è destinata a una triste fine, se non la lasci affondare, soccomberai con essa. Tu sei una strega, lui un inquisitore, Licia.''
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa desidera un uomo? Beh, io ne voglio di più.
 



 
Non ci sono bei modi per andarsene, quando sei morto non puoi ritornare indietro, se soffri un'intera vita, non temi di provare dolore quando verrà il tuo momento. Tuo e di nessun altro. L'unica cosa che nessuno può portarti via è la certezza che tutto avrà una fine, prima o poi.
L'ora di Licia stava per venire fin troppo presto. Qualcuno si nascondeva nell'ombra, pronto a farla soccombere, non bramava vendetta una persona che l'odiava, si trattava di quella che conosceva ogni suo segreto, quella che l'amava più di ogni altra cosa al mondo. O almeno lei lo credeva...
Si dimenò invano, cercando di liberarsi dalla presa delle corde: inutile, a ogni scatto si stringevano ancora di più, l'avrebbero soffocata.
I polsi arrossati, il sangue raggelato nelle vene, sembrava non scorrere più, si sentiva morire. Fece un bel respiro, un profumo d'incenso impregnava l'aria.
Si poneva vari quesiti, tra qui questo: cosa ne avrebbero fatto di lei?
La luce filtrava leggermente attraverso una piccola finestrella, intorno a lei solo oscurità, poco bastava per identificare il volto del suo rapitore. Avrebbe riconosciuto quegli occhi neri come l'ebano tra mille, erano speciali, le scrutavano l'anima.
Lui diceva di amarla, diceva tante, ma tante cose, e la cosa divertente non era che aveva vinto lui, che era caduta nella sua trappola, ma che l'aveva creduto.
-Non mi sono mai sentita così tradita.-brontolò acidamente.
Il giovane ghignò nella penombra, forse aveva mentito anche sui suoi sentimenti. Tutto il tempo passato insieme sprecato! Ma a chi voleva darla bere? A lei era piaciuto, non riusciva ad accettarlo, ma gli avrebbe dato un'altra possibilità. Un'altra occasione per deluderla di nuovo.
-Sei solo una povera illusa, della vita non rimane più niente, prima o poi se ne andranno tutti, e rimarrai sola, sempre.-sbottò con un sorriso amaro e strafottente.
Parlava con tanta leggerezza della sofferenza. Le scoppiava la testa, non si era ancora ripresa dallo shock. Alla fine le avevano tolto tutto, anche il suo unico amore.
-Non è così.-esitò, con le lacrime che le rigavano il volto-A noi due restava qualcosa di questa vita senza senso.
La fissò scettico e con aria interrogativa. Poteva anche sbarazzarsi di lei, ma l'avrebbe tormentato anche dopo.
-Ah sì? E cosa?-la sfidò socchiudendo gli occhi.
Abbassò ancora lo sguardo, doveva prendere tempo, aveva bisogno di acqua, cibo per nutrirsi, era priva di forze, ma l'unica priorità adesso era uscire fuori di lì ancora integra.
Le avrebbe fatto qualcosa di orribile, lo sentiva, c'era tensione nell'aria, vedeva nei suoi occhi un senso di colpa irreversibile, immenso. Lui non voleva farlo in realtà, ma qualcosa lo spingeva a compiere un atto tanto bruto.
-L'amore.-disse in un soffio di vento, gemette di dolore.
Controllò i suoi sentimenti, non doveva manifestare nessuna emozione, solo indifferenza. Chiamarla incoerente era un vero e proprio eufemismo. Il ragazzo le accarezzò le guance per asciugarle le lacrime, sorrise lievemente, poi con una fitta di tristezza iniziò a parlare.
Tentò di nascondere nella voce sensuale il suo dolore, ma forse esso era talmente intenso da non permetterglielo. Solo in quel momento Licia capì. Lui non voleva, bastava quello, almeno la sua anima l'avrebbe salvata.
-Mi dispiace, presto troverai la pace. È inevitabile.-aggiunse pentito.
La lama lucente penetrò nelle sue carni velocemente, come se lui non volesse concederle una morte lenta e dolorosa. La vista si fece offuscata, tutto vago, gli occhi vuoti, il cuore si fermò. Sputò un po' di sangue, il sapore metallico in bocca. Ansimò, l'ultimo respiro.
Tutto finì, ma la pace l'aveva trovata con lui, un vero e proprio Inferno. Di lei non restava che un corpo inerme, immobile, vulnerabile e privo di vita, privo di tutto, anche d’amore. Forse un bel modo per andarsene esiste, ma lei avrebbe preferito la fine peggiore, quella più dolorosa e brutale, che andarsene con la consapevolezza di essere stata tradita.
-Hai finito?-una voce dietro di lui lo chiamò.
Fissò Licia stringendo i denti per trattenere le sue emozioni, non respirava più. I capelli corvini unti di sangue, ancora fresco, quell'odore, il suo odore, gli pizzicava le narici.
Quella domanda era stata posta da una donna dai capelli biondi e gli occhi azzurri, ammirò soddisfatta il cadavere. Finalmente la sua vendetta. Quella voce tagliente apparteneva a lei.
-Guarda tu stessa.-la lapidò indicando la ragazza.
Rise diabolicamente la bionda, la crudeltà l'avvolgeva in una barriera oscura e impenetrabile.
-Bene, molto bene.-si complimentò entusiasta.-Ottimo lavoro, veramente un ottimo lavoro. Pensare che sei stato proprio tu a ucciderla. Il suo amore epico.
Lui esitò prima di parlare, strinse i pugni per controllare la rabbia, se non avesse mantenuto al calma, avrebbe rovinato tutto. Non aveva avuto altra scelta, adesso non poteva più rimediare, cambiare le cose.
-Tu eri la sua migliore amica, Andy.
-Ma non sono stata io a ficcarle quella maledetta lama nelle viscere.-rispose tagliente.
Un giorno ritornerai Licia, in un'altra realtà forse, ma ritornerai, non ti lascerò in balia del destino, tu risarai mia, te lo prometto, tu sei diversa, pensò il giovane fissando colei che amava.
Un buon modo per andarsene non l’aveva trovato, ma per la prima volta, lei avrebbe ritrovato la strada per ritornare in vita. Non c’è un ritorno se non lo si cerca.
 

Possono i gatti avere sette vite?

 




N.D.A.: Ciao a tutte, io sono Nindia, volevo dedicare questo capitolo
a tutte le persone che mi sono state accanto, come la mia cara
e fidata amica Carmen, se stai leggendo queste note, sappi che ti
devo un bel po' di cose!
1) Se non ricevo qualche recensione mi demoralizzo e non la continuo.
2) Spero vi sia piaciuta.
3) Adesso sparisco o vi annoierò.
3) Baci fragolosi:


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