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Autore: Mr Darcy    26/03/2013    2 recensioni
E in tutto quel tempo James lo aveva aspettato, lo aveva circuito, a volte anche inconsapevolmente, lo aveva legato a sè in una maniera così indelebile che adesso Teddy non poteva nemmeno più immaginare di vivere senza di lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/ Teddy, Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questione di scelte

 

Teddy dormiva sereno mentre James lo guardava dalla terrazza. I capelli da blu cambiavano colore, prima rosa, poi rossi, poi arancio, tutti colori caldi. Stava sognando lui, James lo sapeva. Teddy lo amava da quando era nato, prima come un fratello, poi, quando ne aveva avuto l'età, come un amante. Non aveva avuto scelta, Teddy, nemmeno Vic aveva avuto una possibilità quando lui a nemmeno sedici anni aveva deciso che era suo. Ci erano voluti anni prima che Teddy ammettesse di amarlo, di volerlo con tutta l'anima, ma alla fine aveva ceduto. E in tutto quel tempo James lo aveva aspettato, lo aveva circuito, a volte anche inconsapevolmente, lo aveva legato a sè in una maniera così indelebile che adesso Teddy non poteva nemmeno più immaginare di vivere senza di lui. Non che lo avesse mai creduto possibile anche prima, per Teddy James era sempre stato il preferito. Albus e Lily gli piacevano, ma era stato quando James lo aveva additato per la prima volta dicendogli "blu" che Teddy aveva deciso che non avrebbe più cambiato consapevolmente il colore di suoi capelli in qualcosa di diverso. Aveva nove anni. Era stato quando James aveva riso dicendogli che quella non era la vita giusta per lui, che Teddy aveva lasciato Vic e non era andato all'accademia per diventare Auror. Era stato quando James gli aveva detto che l'anno dopo il diploma gli sarebbe mancato che lui aveva fatto di tutto per convincere la McGonagall a fargli avere un posto da insegnante, uno qualunque, dentro Hogwarts, pur di non allontanarsi da lui. Era diventato il più giovane professore di Hogwarts per lui.

E adesso James lo guardava dormire dalla finestra e pensava a tutte queste cose.

Aveva ventidue anni, James, ed era un Auror. Cos'altro poteva diventare con quel sangue Potter che gli scorreva dentro? Quella voglia di adrenalina che non lo abbandonava mai. E la componente Weasley? Gli aveva dato la testardaggine di sua madre e la voglia di vivere e divertirsi degli zii. Ma la parte di lui più pronunciata era data da quel suo secondo nome un po' profetico. Sirius. Sirius Black. E James forse non aveva nemmeno una goccia di sangue Black nelle vene, ma ne aveva ereditato fin troppe caratteristiche. Glielo aveva raccontato Andromeda anni prima, guardandolo negli occhi e mettendolo in guardia, o forse implorandolo, di lasciar perdere tutto.

James non aveva ascoltato – quando mai lo faceva? - e aveva tirato diritto per la sua strada.

Adesso guardava Teddy steso su quel letto e si chiedeva se forse avrebbe dovuto ascoltarla.

Anni prima, prima della guerra, quando ad Hogwrars c'era un altro James Potter, con lui c'erano anche i suoi migliori amici e l'allora giovane Lupin si era innamorato dell'allora giovane Black. Andromeda era convinta che Remus non avesse mai sospettato che lei ne fosse a conoscenza, ma non poteva immaginare che Sirius andasse a confidarsi con lei quando ancora era ragazzo, quando Ninfadora era ancora in fasce. Era per questo che non aveva mai voluto che Remus stesse con sua figlia, non gli interessava che fosse un lupo mannaro o che fosse più vecchio di lei, ma Remus aveva amato Sirius in una maniera così totale che non avrebbe mai potuto amare Ninfadora con la stessa intensità.

Era nato tutto per caso, o forse no, forse neanche Lupin Senior aveva avuto scelta. Sirius era arrivato come un uragano, con il suo sorriso, la sua arroganza, la sua vitalità e aveva trascinato Remus in un mondo che lui credeva di avere precluso. Era stato totale l'abbandono, l'incondizionato amore che Remus aveva riversato su di lui. Non avrebbe potuto vivere senza di lui. Gli avrebbe perdonato qualsiasi cosa. Anche l'averlo lasciato. Anche quella lettera spedita il 30 di ottobre. Anche l'aver ucciso Lily e James. Era andato a trovarlo e l'aveva sentito urlare ogni volta che era stato lui ad ucciderli ma nonostante l'orrore non poteva fermarsi, doveva tornare e vederlo, sapere che esisteva ancora, che c'era, che era vivo da qualche parte e che forse aveva bisogno di lui. E quando Sirius era evaso Andromeda sapeva che Remus non lo avrebbe mai abbandonato ed aveva avuto paura. In alcuni momenti aveva creduto, e se ne vergognava ancora, che Remus gli avrebbe anche lasciato uccidere Harry pur di rivederlo ancora una volta. Ed era stato palese il sollievo, la gioia nello scoprire che non era stato lui davvero ad uccidere James. E nonostante i tredici anni passati Remus aveva creduto di poter parlare di quella lettera, di quell'addio scritto che lo aveva devastato più di tutti gli eventi successivi. Ma non ne aveva avuto il tempo e quando poi Sirius era morto Andromeda aveva capito che Ninfadora avrebbe potuto fare qualsiasi cosa ma non lo avrebbe mai sostituito. Remus aveva combattuto difendendo la scuola, difendendo gli studenti, il futuro di Teddy e quello di Ninfadora, ma era morto sperando di rincontrare Sirius.

E Teddy fosse stato al suo posto avrebbe fatto lo stesso per James. Amavano allo stesso modo padre e figlio. Ed erano condannati ad essere infelici.

James continuava a guardare Teddy che dormiva beato, con il sorriso sulle labbra. Lui non era Sirius, ma quella notte si era svegliato e aveva capito una cosa a cui anche il suo omonimo doveva essere arrivato la sera prima di quell'Halloween maledetto. Sirius non amava Remus. James non amava Teddy.

Aveva impiegato anni per prenderlo, per legarlo a sè con tutte le forze possibili, e quando poi ci era riuscito lo aveva capito. Lui non lo amava. E allora perché aveva fatto tutto ciò? Forse con il nome Sirius gli aveva trasmesso anche un po' della follia Black? James non lo sapeva. Forse lo sapeva Andromeda, lei sapeva sempre tutto, lo aveva capito tanti anni prima. Aveva provato a proteggere Teddy, ma lui non aveva voluto essere protetto, e il suo aguzzino gli aveva tessuto intorno una rete troppo fitta per poterne sfuggire.

James poggiò la lettera che aveva scritto sul tavolo in terrazza, l'idea l'aveva copiata dai racconti di Andromeda: esattamente con era stato lasciato il padre, sarebbe stato lasciato il figlio. Teddy l'avrebbe trovata al risveglio.

Erano poche frasi, chiare, incisive, esattamente come lui; non sarebbero serviti i fronzoli, i "mi dispiace", sarebbero stati una bugia. James voleva andarserne e non avrebbe mentito a Teddy.

Faceva caldo quella sera, era il primo di agosto. Avevano festeggiato il compleanno di suo padre la sera prima e James aveva silenziosamente detto addio a tutta la sua famiglia. Nessuno avrebbe capito se li avesse avvisati, pochi avrebbero perdonato. Ma lui aveva scelto e se ne stava andando. Si chiedeva se anche per Sirius fosse stato lo stesso. Se si fosse sentito allo stesso modo ad abbandonare il suo migliore amico. Si chiedeva cosa avesse pensato mentre gli diceva addio, abbandonando colui che tutti credevano fosse il suo destino. Quello che lui aveva sempre creduto essere il suo destino.

Guardò Teddy per l'ultima volta, ora i suoi capelli erano azzurri, significava che di lì a poco si sarebbe svegliato. Sorrise tristemente mentre li guardava, avrebbe voluto accarezzarli per l'ultima volta prima di andarsene ma non voleva rischiare di svegliarlo prima del tempo. Era egoista, la sapeva, ma guardando quei capelli sapeva che li avrebbe portati via con sè e ne era felice. Non immaginava che colore avrebbero avuto dal giorno successivo, ma il blu era il suo colore, e Teddy non avrebbe più avuto la forza di indossarlo. Era quella parte di lui che James si sarebbe portato via per sempre.

Ted si mosse, allungò il braccio cercando il corpo accanto al suo, e grugnì infastidito quando non lo trovò. James riprese in mano la lettera, poteva davvero fargli questo? Poteva spezzarlo così sapendo che difficilmente si sarebbe rialzato? Teddy aveva modellato la sua vita sulla sua, era davvero così egoista? Sospirò e si avvicinò a lui. Il suo profumo lo avvolgeva, l'ultima notte insieme lo aveva sfinito ed era ancor più bello del solito. O lo vedeva così solo perché era l'ultima volta? Gli sarebbe mancato come l'aria, lo sapeva ma non poteva fermarsi. Forse un tempo lo aveva amato davvero ma non aveva mai accettato che dovesse andare così. Anche lui non aveva avuto scelta ma adesso la voleva.

Poggiò la lettera sul cuscino, gli diede un ultimo sguardo e mentre fuori albeggiava e il giovane Lupin cominciava a risvegliarsi, prese la sua scopa e se ne andò.

Sirius non aveva avuto la sua possibilità di rifarsi una vita, di vivere e di scegliere, lui ci avrebbe provato per entrambi.

  
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