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Autore: _rantells    26/03/2013    2 recensioni
Lei è quello che gli altri credono che sia, non se stessa. Non è riuscita ad uscire dalla bolla che gli altri le hanno costruito.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ti svegli di scatto, come mai ti è successo prima. L'avevi sognata, ancora, ma quella volta era particolare. Era così vero, così unico che ti sembrava di vivere quel momento. 
Lei era splendente, naturale, ma era anche raggiungibile, ti desiderava almeno quanto tu desideri lei. 
Ed era talmente bella che avrebbe potuto ucciderti.
Con quel vestitino azzurro chiaro esattamente come i suoi occhi, limpidi, semplici, inimitabili e incredibilmente dolci.
 
Ma non sei come tutti gli innamorati, tu. 
Stai in disparte e osservi, ma non troppo, senza farti notare. In questo modo nessuna delle tue amate è a conoscenza dei tuoi sentimenti e tu non riceverai mai un rifiuto. 
Aspetti che siano loro a venire da te, perché in fondo, non sei per niente un brutto ragazzo, anzi. Con quei capelli castani scuro costantemente spettinati, gli occhi marroni, la muscolatura sviluppata grazie al Quidditch potresti sembrare nella norma, ma hai quel qualcosa che attira le ragazze.
L'unica a cui sei indifferente è la tua Lei, perché ti ha visto crescere, siete cresciuti insieme. Per Lei sei qualcosa di... quotidiano.
 
Ti alzi dal letto cercando di riprenderti da quel sogno che ti era sembrato il paradiso. Ma il paradiso è irraggiungibile, no?
Guardi l'orologio posato sul comodino... le quattro di notte.
Ti passi distrattamente una mano tra i capelli e scendi le scale, in quei giorni un po' troppo affollate a causa delle vacanze di Natale.
 

Dopo un paio di passi ti accorgi di una melodia, un leggero suono che volteggia spensierato nell'aria notturna. Segui quella musica, rimanendo quasi disorientato quando scorgi proprio lei.
Le dita magre e sottili che sfiorano i tasti di quel pianoforte a muro. Ti chiedi come faccia a produrre delle note, il suo tocco è così leggero, come se avesse paura di ferire quei tasti bianchi e neri che rispecchiano la sua vera essenza. 

Sospiri sullo stipite della porta, non sa che la stai fissando.
I capelli biondi le ricadono soffici sulle spalle e sulla schiena, il viso semplice concentrato sul pentagramma, le gambe magre si muovono pestando i pedali, non hai mai capito a cosa servano, nonostante te l'abbia ripetuto mille volte. La sua voce è armoniosa, come le sue curve, come il suo viso. Chiunque, a guardala in quella posizione, avrebbe detto che era un angelo sceso in terra, ma tu no. 
Tu sai che lei non è apparenza. Che lei è un enigma da risolvere, e l'hai risolto, mentre lei di te non ha capito nulla.
Tu sai che lei si mostra sicura di sé, affascinante, desiderata solo perché questo è quello che tutti si aspettano da lei, e lei non vuole deludere nessuno.
Lei non sa che non sei quell'idiota che dice che l'amore è inutile, non sa che la ami terribilmente ma che nascondi tutto perché quello che provi è sbagliato. 
Perché lei è tua cugina. Perché non si dovrebbero amare i cugini, e perché sai che lei non ricambia il tuo sentimento.
Lei crede che tu sia solo James. Il cugino a cui tutti vogliono bene, anche se fa sempre gli interventi più stupidi.
Lei, nessuno, sa che in realtà sei molto di più.
 
La musica si interrompe, ti giri di scatto sperando che non ti veda: odia suonare il piano davanti a qualcuno. Perché lei è quella che va bene a scuola e quella che è stata con tutti i ragazzi più belli della scuola, non quella che suona il piano. 
Lei è quello che gli altri credono che sia, non se stessa. Non è riuscita ad uscire dalla bolla che gli altri le hanno costruito.
 
Dei leggeri passi: ti devi sbrigare o si accorgerà di te. Corri silenziosamente in cucina, prendi un bicchiere d'acqua e ti rintani nella tua copertura: con una mano ti spettini a capelli e assumi l'espressione più assonnata che riesci a fingere.
Ti raggiunge e ti guarda, come per riconoscere il tuo volto tra il buio di una notte che, in quel momento, vorresti non finisse mai. 
-Ciao James, tutto bene?-
Borbotti qualcosa di incomprensibile per dare l'impressione di appena sveglio e ti ripassi una mano tra i capelli, aprendo di più gli occhi.
-Sì, te?-
Rispondi, dopo un tempo che ti sembrava adeguato per uno che è sceso solo per bere un bicchiere d'acqua. Per fortuna sai recitare.
Sorride. Vorresti farle una foto, anche nel buio, anche in pigiama, è sempre una meraviglia.
-Sì. Buonanotte James.-
Sorride nuovamente, perdi un battito, ma rimani immobile nel tuo personaggio. Non può, non deve sapere.
Fingi uno sbadiglio e sorridi di rimando.
-Buonanotte Dominique.-
  
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