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Autore: DominoB    26/03/2013    2 recensioni
Salve :) Questa è la mia prima ff, con tema Brittana.. spero vi piaccia!
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Santana è davvero strana. Nel Mondo Emerso sembra non esserci nessuno come lei: grandi occhi neri, orecchie appuntite, capelli neri. E' stata cresciuta da un armaiolo e vive in una dette tante città della Terra del Vento, giocando a combattere insieme a un gruppo di amici che l'ha eletta capo, in virtù della sua forza e agilità.
Per Santana tutto cambia improvvisamente quando la Terra del Vento viene attaccata dal Tiranno, che ha già conquistato cinque delle otto Terre che compongono il Mondo Emerso. E a Santana non rimane che una scelta: diventare un vero guerriero e difendere gli innocenti, contando solo su due alleati: Brittany, la giovane maga che diventerà il suo amore e, la sua spada si cristallo nero!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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7. Infanzia.


Fu la maga stessa a cucinare. Dietro la casa c'erano un piccolo orto e qualche gallina.
Emma raccolse un pò di verdura fresca e si mise a preparare una zuppa. Santana stava a guardare: a vederla lì, intenta a tagliare zucchine, la zia sembrava una donna del tutto normale. L'unico momento di vera sorpresa fu quando Emma si avvicinò al focolare, stese una mano e mormorò qualche parola strana: la legna prese fuoco da sola.
"Accidenti! Saprò farlo anche io?"
"Forse, Santana. Forse."
Il pranzo trascorse in silenzio.
Emma sembrava a suo agio, ma Brittany non faceva altro che spostare gli occhi dalla ragazzina alla maga e viceversa, e Santana teneva la faccia quasi immersa nella scodella.
Solo dopo aver mangiato l'atmosfera sembrò scogliersi un pò.
Emma doveva aver capito che la pressenza di Brittany metteva a disagio la sua ospite e la mandò fuori a provare un incantesimo. Rimasero sole, sedute ai due estremi della tavola.
Santana avrebbe voluto sprofondare tanto si sentiva in imbarazzo. Mentre il silenzio del primo pomeriggio riempiva la casa, la maga iniziò a farle domande. D'un tratto sembrava molto interessata alla nipote e la ascoltava con interesse.
Santana si disse che se voleva sapere qualcosa di più su sua madre, forse quello era il momento giusto."Cosa sai di mia madre?"
"Non molto. E' stata con noi così poco..."
"Papà non me ne parla mai."
Emma parve non raccogliere. Era sempre così quando si parlava di sua madre. Ma perchè, poi?
"A me basta anche sapere com'era, visto che a quanto pare ho preso tutto da lei."
"Era molto giovane, più; di tuo padre, e molto bella."
Emma parlava senza guardare la ragazzina, con lo sguardo perso nella Forsesta. "Morì che tu eri nata da pochi giorni."
"E questi capelli, questi occhi? Queste cavolo di orecchie a punta?"
"Di persone con queste caratteristiche, come te e tua madre, ne nascono pochissime. Una ogni mille anni, si dice. Devi ritenerti fortunata."
Emma sorrise, e la ragazzina si sentì di contracambiare.

Passarono il resto del pomeriggio a parlare dell'infanzia di Emma e Tanaka a Lima. Santana si divertì molto. La maga era schiva e riusciva a controllare le proprie emozioni, però a tratti i sentimenti emergevano sul suo volto, che si colorava di tenerezza o di ilarità. In quei momenti Santana riusciva a vedere quanto in realtà essa somigliasse al fratello.

Brittany tornò che era già buio. Santana ed Emma avevano preparato la cena insieme. Fu buffo: quando si trattava di maneggiare una spada non aveva rivali, ma in cucina era un vero e proprio disastro.
A cena l'atmosfera di complicità che s'era instaurata fra zia e nipote parve spezzarsi: la maga non fece che parlare di arti magiche con Brittany e Santana si annoiò. A quanto pareva Emma era disposta a lasciar trasparire qualcosa di se solo in casi eccezzionali.
Quando fu il momento di andare a letto, scoppiò il dramma.
"Dividerai la stanza con Brittany" disse Emma. "Gentilmente ti cede il suo letto. Lei starà sul pavimento."
Santana divenne rossa come un peperone. ";Io dormo da sola."
"Guarda che non mordo..." ribattè la ragazza mentre portava le coperte per il suo giaciglio.
"Buonanotte, Santana. Buonanotte, Brittany."
Emma si ritirò nella sua stanza. La questione era chiusa.
Santana si sedette sul letto di Brittany con aria truce.
"Devi cambiarti? Vuoi che esca?" le chiese lei.
Santana la fulminò con lo sguardo. "Dormo vestita."
"Bè, io no. Ti spiacerebbe voltarti?"
La ragazzina non se lo fece ripetere due volte. Affondò la testa nel cuscino più che poteva.
"Fatto!"
Quando si girò, Brittany era sdraiata sul pavimento sotto uno strato di coperte con un pigiama alquanto strano: aveva disegnato sul petto un'unicorno.
Al centro della stanza brillava un fuocherello azzurro che rischiarava piacevolmente. Santana non potè impedirsi di guardare con ammirazione l'incantesimo.
"Sembrano i suoi occhi.. sono di unìazzurro così intenso." si ritrovò a pensare.
Fu riscossa dalla voce di Brittany. "Ti da fastidio?"
Nessuna risposta.
"Bè, allora lo lascio acceso. Buonanotte."
Per un pò Brittany stette zitta, poi non riuscì a trattenersi."Guarda che lo so che mi detesti. Mi hai stretto la mano solo perchè te l'ha chiesto Emma. Comunque mi hai stupito: credevo che mi avresti picchiata pur di riavere il tuo pugnale. Non avrei mai immaginato che avresti deciso di imparare la magia."
Santana si ostinava a tacere; no, non avrebbe detto neppure una parola.
"Va bene, lo ammetto: ho approfittato di una tua debolezza, sono stata un pò vile. Va bene così? Però il pugnale mi serviva: ci sono molte magie che hanno bisogno di lame appuntite. Magari, te ne faccio vedere qualcuna."
Santana era muta come un pesce, ma Brittany non si fece scoraggiare. Scostò le coperte, si mise seduta e incrociò le gambe. "Senti, io non ho sonno. Se ti do noia, interrompimi."
Da quel momento in poi non tacque un'attimo.
Raccontò di quanto amasse il tempo uggioso dell'autunno; di come trovasse Emma straordinaria, come danna e come maga; del fatto che Emma ogni tanto parlasse di lei e di una quantità di cose più o meno futili.
Santana taceva e si sforzava di disinteressarsi a quel cicaleccio, ma non ci riusciva. In pòvoleva saperne di più su sua zia, un pò doveva ammettere che le paiceva ascoltare quella tizia che la subissava di aneddoti.
Dopo un tempo indefinito si decise a femare il monologo di Brittany. "Senti un pò, si può sapere che cosa ti ho fatto? Perchè hai voluto umiliarmi di fronte a tutti?"
Brittany si fece seria. "Perchè tu giochi alla guerra senza conoscerla, Santana."
"E tu che ne sai della guerra?"
"Io sono nata e cresciuta sui campi di battaglia tra la Terra del Mare e la Grande Terra. E, Credimi, la guerra non è; come la immagini. E' tutt'altro che un gioco e non ha nulla di divertente."
Santana a quelle parole nno seppe come controbattere.
"E comunque adesso è davvero tardi. Domani dovrai fare la tua prova,è bene che tu dorma. Buonanotte." La ragazza con i capelli biondi si seppellì sotto le coperte.




Santana rimase per un pò ad ascoltare il suo respiro nel buio.Quando Santana si svegliò il cielo era limpido e il sole splendente. Era una di quelle giornate in cui sembra che la natura voglia prendersi la sua rivalsa sull'autunno, ma invano, perchè il freddo dell'inverno incipiente la incalza e ne soffoca gli ardori.
Brittany non era in camera e Santana tirò un sospiro di sollievo; le parole della ragazza pungevano ancora.
Indugiò a letto ancora qualche minuto, quindi si alzò e raggiunse Emma nella sala principale.
La maga era seduta al tavolo, immersa nella lettura.
Accanto a lei c'era una tazza di coccio fumante e una fetta di pane nero.
"Buongiorno, Santana. Siediti, fai colazione."
L'infuso era ottimo e sapeva di miele, e il pane ancora caldo era delizioso. A Santna tornò il buonumore.
"Se sei pronta ti parlo della prova" le disse Emma, e Santana si concentrò sulle sue parole.
"Per decidere se addestrarti ho bisogno di capire quali sono le tue potenzialità. La magia è in parte una capacità innata, e se in te manca questa predisposizione, io non potrò insegnarti nulla. Vedi, Santana, il mago è colui che sa entrare in sintonia con gli spiriti primigeni della natura; da essi trae la sua forza e i suoi poteri. Egli presta la forza vitale che preme il mondo e, se sa farsi accettare, ne riceve in dono i suoi beni. La capacità di comunicare con la natura può essere affinata ed educata, ed è questo il ruolo del maestro, ma deve essere innata. La prova serve proprio a misurare questa capacità."
Santana aveva iniziato a interessarsi al discorso, e interruppe Emma: "Mi stai dicendo che il mago è tale solo perchè gli spiriti naturali lo vogliono?"
"All'inizio è così" rispose la maga, contenta della luce di curiosità che intravedeva negli occhi neri della ragazzina.
"Le formule per gli incantesimi più semplici non sono altro che preghiere agli spiriti naturali. A questa categoria appartengono gliincantesimi di guarigione più blandi e qualche semplice incantesimo di difesa. Quando le si riesce a padroneggiare con disinvolutura,si passa alla fase successiva." Il tono di Emma si fece grave. "Lo scopo finale è quello di riuscire a dominare la natura e piegarla al proprio volere: allora non saranno più gli spiriti a guidare la mano del mago, bensì lui a dominare gli elementi con la sua volontà. A questa seconda categoria appartengono tutte le formule offensive, comprese quelle che vengono imposte sulle armi. Solo quando si è in grado si far ciò si puù essere degni di essere chiamati maghi."
"E ci vuole molto tempo?"
"Dipende. Brittany è mia allieva da quando aveva otto anni e non è ancora pronta. Eppure, tra i maghi che ho conosciuto, nessuno ha una così spiccata propensione per la magia. Io stessa studo ancora oggi, perchè la natura è un libro infinito, ricco di mistero e potere."
Quelle parole entusiasmarono Santana, facendole dimenticare che Emma aveva parlato di anni di addestramento. Si sentiva pronta a tutto."Va bene, dimmi quel'è la prova."
"Devi andare nella Foresta e lì, ne luogo pià profondo e folto, cercare dentro te stessa la comunione con la natura. Ti concederò due giorni e due notti: se non riuscirai in questo tempo, vuol dire che la magia non ti appartiene e dovrai rinunciare. In caso contrario, inizieremo l'addestramento."
Tutta la determinazione di Santana si scolse come neve al sole. Aveva immaginato che la prova sarebbe stata dura, ma quel che le proponeva Emma era spaventoso. Le ritornarono in mente tutte le storie che aveva sentito sul conto di quel bosco, sul fatto che nessuno ne fosse mai uscito vivo e sui terribili spiriti maligni che lo popolavano. Per non parlare dei criminali o della peggior feccia umana che ne aveva fatto il proprio regno.
Un'idea rassicurante diradò la sua paura. "Bè, se siamo io e te..."
"No, Santana. Sarai sola."
Il terrore la riagguantò. "Ma... ma perchè devo essere sola? Girano brutte voci sulla Foresta e io, ecco..."
"Pensi che proprio io, la sorella di tuo padre, ti manderei da sola in un luogo pericoloso? Credimi, la Foresta è forse uno dei luoghi più sicuri di tutta la regione: il timore tiene lontani sia i malintenzionati sia la gente onesta, e le bestie feroci non ce ne sono. Quelle che hai sentito sono favole per spaventare i bambini. Io non posso rimanere con te: devi essere sola per poterti meglio concentrare."
Santana balbettò ancora qualcosa: "Io non... ti prego..."
Emma sorrise."Su, fatti coraggio e affronta questa prova da bravo guerriero."
La discussione si estinse nei preparativi per la partenza: Emma predispose una bisaccia con lo stretto necessario e solo dopo le inistenze di Santana le permise di portare con se la spada



 

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Salve a tutti :)

Innanzi tutto scusate l'immenso ritardo :)

Questo capitolo è stato un pò complicata.. ma non riuscivo a spiegare la cosa sulla magia... spero di esserne stata all'altezza! Recensite se vi piace o se avete critiche da farmi!!!
E scusate eventuali errori di battitura :)

Detto ciò.. ciaooooooo ^^



Ps. se volete dare un'occhiata questa è l'altra mia FF ----> L'amore non conosce ostacoli.
  
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