Duff si passò velocemente una mano nei biondi capelli cotonati.
Voleva una birra e il frigorifero ne era sprovvisto. Non voleva andare da solo al piccolo supermercato in fondo alla via.
Con uno sbuffo andò alla ricerca di Slash.
Il riccioluto chitarrista ronfava alla grande spaparanzato sul divano, e abbracciava con tenerezza la bottiglia di Jack Daniel’s mezza vuota.
Dall’alto del suo metro e novanta, Duff ridacchiò divertito e mormorò  “Coglione” rivolgendosi all’amico.
Il bassista girò i tacchi e si avviò verso la camera di Stradlin.
Il moretto aveva la chitarra appoggiata sulle ginocchia, il suo sguardo era perso nel vuoto. Le sue dita affusolate scivolavano con leggerezza sulle sei corde e si muovevano con grazia ispirata.
Duff si appoggiò allo stipite della porta e osservò l’interno della stanza che Izzy divideva con Axl.
Il pavimento era ricoperto da un notevole strato di bottiglie di vodka vuote, pacchetti di sigarette e siringhe usate.
“Hey Izzy, dov’è quel cazzone di Axl?”
“Non lo senti?” domandò Stradlin, indicando con un cenno del capo il bagno.
Duff batté le palpebre un paio di volte e stette in ascolto. Effettivamente sentiva qualcosa … e quel qualcosa era un Axl canterino sotto la doccia!
Il rosso stava improvvisando la sua versione di “Tie your mother down” dei Queen.
Il biondo scosse la testa “Ci mancava solo questo…”
 
“Voglio una fottuta birra. Ora.” Pensò con decisione McKagan mentre apriva con un gesto secco la porta della stanza del batterista.
“Man muovi il culo e vieni con me al supermercato!”
Steven spalancò gli occhi blu e lo osservò spaesato “Perché?” mormorò mentre faceva roteare tra le dita una bacchetta.
“PERCHE’ IN QUESTO CAZZO DI APPARTAMENTO NON C’E’ UNA FOTTUTISSIMA BIRRA. HAI CAPITO O VUOI CHE TI FACCIA UN DISEGNINO??” urlò esasperato il povero bassista.
“Stai scherzando, vero? NON PUO’ ESSERE FINITA! ”
“Ti dico di sì! Allora, vieni con me o no?”
“Certo!”
 
Circa mezz’ora dopo, i due biondini erano seduti placidamente uno accanto all’altro con le bottiglie di birra vuote accatastate ai loro piedi.
“Ci voleva una sana bevuta!”
“Hai ragione, peccato che sia già finita”
“Parla per te, io ho ancora un goccin.. EHI! Molla l’osso”
Steven si tracannò l’ultimo sorso dalla bottiglia di Duff e per risposta fece un sonoro rutto.
Il bassista guardò male l’amico, Steve gli fece la linguaccia e scoppiò a ridere “La prossima vedi di stare più attento caro il mio spilungone.”
“Fanculo, brutto ladro di birra altrui che non sei altro!” biascicò Duff fingendosi offeso.
“Eddai, la prossima volta offro io”



Angolo della matta.
Oddio, cosa diamine ho scritto? D':
Era da un po' che avevo l'idea di scrivere qualcosa di idiota sui Guns... e stamattina ho avuto la giusta ispirazione.
LOL
Le recensioni sono sempre gradite!
Grazieeeeee
Alla prossima!
The Edge