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Autore: Allister Right    26/03/2013    0 recensioni
Assasin's Creed Triforce narra le vicende di Akane Mitsui, il soggetto 9;
E di Kohane Chokei sua antenata principessa del Giappone nel periodo Muromachi.
Si unirà all'ordine degli assassini per debellare i piani di un antico Clan ritornato al potere che reclamerà la sua Terra.
La chiave di tutto è trovare la Triforza, un antico prototipo di Mela dell'Eden, prima dei suoi antagonisti e porre così fine a questa cospirazione.
Genere: Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Assasin's 7
Capitolo 7

Fumo e Cenere.


Akane prese posto nell'Animus come da solito, ormai non servivano nemmeno più le minacce di Vidic sul continuare l'esperimento sotto coma farmacologico, si era rassegnata.
Chiuse gli occhi e si preparò ad un'altra scarica di vita passata che avrebbe ulteriormente rovinato quelle sue notti in bianco che gli incubi le facevano passare ormai da tempo.


Gli occhi lacrimavano sia per il fumo che per i cadaveri dei confratelli sparsi per i campi; grigie distese di cenere si stanziavano fino alla carcassa di quello che restava del rifugio degli assasini:
Un braciere che come un falò della sera prima si stava piano piano affievolendo con il comparire del sole.
Correva tra i campi alla ricerca di Daisuke sperando di non trovarlo tra quei corpi carbonizzati orrendamente sfigurati, i lamenti dei pochi sopravvissuti erano strazianti, invocavano tutti il suo aiuto, ma uno solo di loro aveva la priorità e comunque non avrebbe potuto fare niente per loro.
«Daisuke!» urlava il suo nome per la vasta campagna senza troppe speranze.
«Daisuke!»   ... non era stata lei. Era una voce maschile. Chi è che come lei lo cercava in quel campo di battaglia?
Seguì la voce fino allo scheletro fumante di quello che doveva essere stato l'edificio principale del complesso e  -
«Chi sei tu?»  Appena varcò l'arco d'ingresso miracolosamente rimasto in piedi dopo quella notte sentì chiaramente la sua voce. La voce proveniva da quello che apparentemente aveva scambiato per uno dei cadaveri, ma era vivo (non per molto ancora) e la fissava in cerca di una risposta. Il viso  segnato dalle cicatrici, la peluria  del viso che anche se coperta di sangue mostrava accenni di bianco.. doveva essere il veterano a capo di quel rifugio di cui Satoshi le aveva parlato; Fao. Si porse all'altezza del Generale Fao per sentire quello che aveva da dire, era immobilizato a terra e appoggiato a quel che restava del cancello e faticava parecchio a parlare «Perchè cerchi il mio adepto? ..Chi sei?»      «Faccio parte anch'io dell'ordine.. cosa è successo? ..Chi è stato a fare questo?»
Si chinò preso da un dolore lancinante, la ferita all'addome si era riaperta e continuava a perdere sangue, Kohane cercò di intervenire ma lui la scansò.
 
«Ormai io non posso più combattere.. ma tu si!    Non mi resta molto da vivere... Prendi la mia lama celata.»  
 
«Ma io- »                   «Non discutere! Sono ordini di un tuo superiore, nonchè mie ultime volontà!»    
Lo fissò perplessa, ma poi l'assecondò; lei era mancina e quindi teneva lì la sua lama, fissò quella del generale molto più vistosa ed elaborata sul braccio destro.
«Contiene dei dardi al suo interno e in più ha un meccanismo di sgancio.»   continuò il discorso a stento limitandosi a dirle lo stretto indispensabile.
« ..Usala ..usala per fronteggiare i nemici che ci hanno fatto questo.. vendicaci  ..gli altri attacheranno presto il castello dell'imperatore. Aiutali.»
«Hanno preso il castello? Come? e Daisuke?»
«Daisuke è l'unico oltre a me a conoscere la locazione della squama del drago che noi custodiamo.. l'hanno portato insieme a loro al castello, devi sbrigarti Kohane...»
..sorrideva nel vederla spiazzata.
«.. Ebbene Si, ti ho riconosciuto principessa. Ora ..salva Daisuke, salva tuo padre, salva l'ordine.. ma soprattutto il tuo popolo ..pensa a loro, fallo per loro!»

Fao era spirato.
«Si. Lo prometto. Lo farò per tutti loro!»
Prima che gli uomini del Clan arrivassero a finire i morti nemici e portare via i loro Kohane era già andata via. Tramite un informatore in città era riuscita a trovare il punto di ritrovo che i sopravvissuti all'attacco avevano scelto per pianificare il contrattacco. Una vecchia bettola poco fuori dalle mura del castello, non erano numerosi, ma contavano sugli imminenti aiuti dell'ordine e sui normali contadini che appogiavano l'imperatore e sua figlia. Kohane li radunò per l'intera settimana che seguì tenendo comizi abusivi per tutte le piazze della città; fortunatamente era sempre riuscita a scappare dalle guardie del nuovo regime che arrivavano puntualmente ad interromperla, tanto che ormai aveva manifesti con la sua faccia ovunque.. ma ormai il popolo era dalla sua e nonostante la consistente taglia nessuno aveva provato ad incassarla.

Erano pronti, ormai la controffensiva era imminente. 







          


 
   
 
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