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Autore: RoriStark    26/03/2013    2 recensioni
Volevo provare a scrivere una fiction su questo bellissimo film :) amo la Marvel e seguo sia i comics che i film :) Loki è il mio personaggio preferito insieme ad Iron Man
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano passati diversi mesi dall’attacco dei giganti di ghiaccio. Dopo le insistenti richieste di Thor e del resto della popolazione, Aniel aveva deciso di indossare anche lei uno di quelle strane vesti bianche che tanto le ricordavano le divinità femminili greche.  Non era brutto, ma di certo Tony l’avrebbe presa in giro a vita se l’avesse vista così. Già… Tony, chissà cosa stava facendo in quel momento? Magari la stava ancora aspettando, o magari si era rifatto una vita. Anche se ne dubitava fortemente, testardo com’era. Era una mattina tranquilla. Aniel stava seduta su un albero dei giardini asgardiani mentre Loki si esercitava con l’arco. Aveva trovato un piccolo sfogo come ai vecchi tempi, diceva lui. Lei lo osservava, era davvero elegante e preciso, il suo stile era però diverso da quello di lei o di Falco. Loki tendeva l’arco con una grazia unica, non sembrava umano , sembrava trovarsi su un piano del tutto superiore. Sorrise appena quando lui le rivolse lo sguardo

“come procedono gli allenamenti?”

“…sono solo un passatempo, comunque anche tu dovresti allenarti, non tocchi un arma da quel giorno”

“più tardi forse…”

Loki si avvicinò a lei prendendole piano una mano e baciandola delicatamente, posandovi poi la fronte. Aniel si mosse per sfiorargli i capelli

“detesti stare qui…vero?”

“sì…ma non sono l’unico immagino..”

Aniel rimase in silenzio, poi scese piano dall’albero sistemandosi i vestiti. Sorrise baciandolo piano sulle labbra, poi fece apparire il suo arco caricando una freccia. Scagliò la freccia contro un albero. Sospirò abbassando la mano mentre l’albero si spezzò in due

“no…odio anch’io questo posto…”

Sussurrò lei voltandosi, portò una mano al viso mentre rifletteva sulle sue parole. Odiava quel luogo, sentiva la sofferenza di Loki e l’idea di dover star là la irritava. Ma la cosa che più l’addolorava era che sicuramente Tony la stava ancora aspettando. Stava impazzendo? In alcuni momenti doveva trattenere la voglia di prendere a calci tutto e tutti. La guardavano dall’alto in basso, già perché si credevano superiori, divinità. E lei non erano altro che un ospite indesiderata. Era un miracolo che Loki fosse così calmo. La mano di Loki si posò sulla spalla di lei facendola cadere dalle nuvole e dalle sue riflessioni, si voltò notando che non erano più soli. Davanti a loro c’erano Thor, Sif e altri soldati. Li osservavano beffardi

“andiamo a caccia principino?”

“vengo anche io!”

“no ragazzina, non vorrai sporcarti il vestito bianco..”

“hai ragione Sif…e poi rischierei di non lasciarti nemmeno una preda da uccidere…troverò un altro giorno per sporcare di rosso il mio abito…chissà, magari con un po’ del tuo sangue..”

Loki si voltò spalancando gli occhi

“Aniel?..”

“…stavo scherzando”

Disse lei ridendo divertita mentre Thor la osservava cupo. Aniel tirò indietro i capelli sospirando con fare quasi sarcastico

“voi andate pure! Ha ragione Sif, vado a fare uno spuntino nel frattempo!”

Disse mentre diede un bacio veloce a Loki che però la bloccò fissandola

“stai bene…?”

Chiese sfiorandole il viso preoccupato. Aniel annuì senza smettere di sorridere

“certo!vai pure a divertirti principino…ci vediamo dopo”

Disse baciandolo di nuovo. Quando il gruppo si fu allontanato, Aniel portò di nuovo una mano alla fronte. Cosa stava succedendo? Ogni tanto le venivano in bocca parole che mai avrebbe pensato di dire, sangue, in alcuni momenti aveva davvero desiderato vedere quel luogo tanto perfetto in pezzi. Quel luogo che la separava da casa sua. Corse verso le sue stanze mentre si gettò sul letto confusa. Portò l’anello alle labbra chiudendo gli occhi mentre cercava di calmarsi

“che mi prende?...che mi sta succedendo?...”

Un dolore lancinante le prese le gambe ed il ventre facendola contorcere con un gemito. Cercò di riprendere fiato quando le fitte ricominciarono, allungò la mano verso la borsa alla ricerca delle sue medicine, ne prese un paio ma scoprì che erano ormai terminate. Non aveva mai avuto tante crisi in vita sua.  Portò una mano al viso mentre l’anello sembrava diventare più caldo del solito e il dolore svaniva lentamente. Ad un tratto qualcosa illuminò la stanza. Dall’anello apparve un fascio di luce che proiettò un piccolo schermo . Aniel rimase ferma a fissarlo pensando di aver rotto qualcosa, quando sentì una voce familiare

“prova..prova…oh maledetto coso vuoi funzionare??”

Lentamente dai pixel che prima riempivano quello schermo cominciò a distinguersi la figura di Tony . Perfetto, ci mancavano solo le allucinazioni e davvero era del tutto impazzita.

“…Aniel….Aniel sei tu??cosa diavolo hai addosso?”

La giovane stava per sfilarsi l’anello quando si bloccò sentendo di nuovo lui parlare. Forse, non era un allucinazione. Alzò lo sguardo incontrando di nuovo, dopo tanto tempo, gli occhi nocciola di Tony. Era pallido, gli occhi sembravano stanchi, e la barba incolta confermavano che non dormiva da giorni ormai.

“To…Tony?...”

Sussurrò lei allungando la mano verso lo schermo cercando di sfiorare il viso di lui con la punta delle dita, ma queste passarono attraverso l’ologramma sgranandolo leggermente.

“eih…ti sei dimenticata di me?..”

“…stupdo! Certo che no…io…sei..sei davvero tu?”

“no...sono il fantasma del natale passato…certo che sono io piccola…che fine hai fatto? Sto cercando di contattarti da mesi, non pensavo ti volessi fermare così a lungo là….ma cos’hai addosso le tende del bagno??”

“Tony…non posso tornare a casa…

“..cosa?”

“io…volevo tornare…ma il tesseract…lo hanno portato via…io volevo contattarti…davvero, non voglio più star qui…voglio tornare a casa…Tony sto impazzendo….”

Tony sembrò diventare più serio che mai, portò una mano alle tempie per massaggiarle mentre appoggiò una mano allo schermo come se tra di loro vi fosse solamente un vetro. Aniel vi sovrappose la sua mano tremante mentre lui riprese a fissarla. Abbozzò ad un sorriso

“hai le medicine?..”

“sono finite…”

“quanti attacchi hai avuto?”

“ho perso il conto…”

“ok, vengo io da te”

Aniel alzò lo sguardo di scatto verso Tony, aveva appena detto di aver perso l’unica possibilità per tornare a casa e lui voleva andare da lei? Come? Il tesseract era l’unico artefatto in grado di viaggiare così

“Tony io..”

“non pensare che abbiamo solo loro il tesseract…ho studiato la sua composizione grazie ad un campioncino che ho prelevato allo smilzo mentre ci picchiavamo...così ho creato un….alternativa al portale, ma basterà per un solo viaggio…quindi io vengo lì, e ci prendiamo il tesseract che vi hanno rubato…non ho ancora sperimentato su soggetti umani, ma la mia donzella ha bisogno di me ora...e quindi arrivo subito..”

“Tony!”

“sì?”

“perché non sei venuto prima?...”

Lui rimase fermo, lo sguardo a terra che lentamente si mosse verso di lei. Una smorfia di dolore apparve sul suo viso per un attimo

“pensavo…che non volessi tornare…”

Aniel lo osservava con le lacrime che scendevano sulle gote, un lieve sorriso le illuminò il volto mentre inclinò il capo

“Tony...sei uno scemo...….ti prego vieni da me…”

Lui rimase ad osserverla, poi sorrise dolcemente mentre tirò su una valigetta rossa ed argentata. La sua tuta portatile, si alzò in piedi  con un lieve inchino

“vengo a prenderti piccola mia…”

Sussurrò quando la connessione si concluse mentre lo schermo scomparve sgranandosi in tanti  pixel nello stesso modo in cui era comparso poco prima. La giovane abbassò lo sguardo sfiorando l’anello sospirando. Adesso l’ansia era perfino aumentata.  Tony era un genio, non dubitava della sua bravura, ma se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe perdonato mai. Passarono un paio d’ore, ma di Tony nessuna traccia. La giovane uscì dalla stanza guardandosi attorno mentre l’angoscia cominciava a salire. Stava bene? Ha detto che era un esperimento, ma ogni volta che lui diceva così il successo era assicurato. Portò le mani tra i capelli tirandoli indietro mentre ogni secondo che passava sembrava un eternità.  No, lui era Tony Stark, ogni suo esperimento era un successo, lui il successo ce lo aveva nel sangue. Non poteva di certo morire per una sua invenzione. Passò un'altra interminabile ora, quando Aniel si diresse nel parco, l’angoscia ormai si era impadronita di lei che scattava ad ogni minimo rumore. Si sedette sul tronco del suo albero preferito portando al petto le ginocchia e nascondendo il viso. Tremava come una foglia mentre pensava a lui, di nuovo sentì quella fitta alle gambe ma stavolta le medicine le aveva finite per davvero. Portò la mano alla gamba serrando i denti ma il panico aveva preso il sopravvento. Aveva mandato alla morte Tony Stark? Forse doveva fermarlo,non doveva essere tanto egoista da fargli rischiare la vita. E ora chissà dove era? Il sangue prese a scorrere sotto gli occhi della giovane, allucinazioni. Perfetto, stavolta erano davvero allucinazioni. Fissava le sue gambe lontane, il ventre aperto

“Tony……Tony….ti prego…..ti prego Tony….”

Sussurrava confusa quando qualcosa la afferrò, di scatto sentì un forte calore avvolgerla mentre il sague scomparve lentamente lasciando spazio ad un odore familiare, si sentì cullare mentre sentì qualcosa di ispido grattarle il viso ed una voce dolce solleticarle le orecchie

“Aniel…eih…va tutto bene…calmati…”

Sentì qualcosa posarsi sulle sue labbra, la giovane aprì la bocca sentendo la medicina scenderle giù per la gola. Il dolore cessò all’improvviso riportandola alla realtà. La giovane si voltò scattando indietro come se avesse visto un fantasma. Tony Stark, era davanti a lei, la osservava preoccupato mentre aveva la valigetta al suo fianco.  Aniel rimase a bocca aperta, aveva aspettato da tanto questo momento e ora quasi non ci credeva. Allungò la mano tremante verso il viso di Tony, sentiva la barba ispida sotto ai polpastrelli ed il suo respiro caldo sul suo viso

“To….Tony…sei tu?...sei davvero tu?...”

Sussurrò mentre lui si avvicinava di nuovo a lei carezzandole il viso piano. Anche lui smanioso di poterla di nuovo sentire, poterla di nuovo accarezzare . Il tesoro più prezioso che aveva. Aniel di scatto si gettò tra le sue braccia, si avvinghiò a lui come una bambina mentre tra le lacrime ripeteva il suo nome. Tony la cullava piano mentre lei continuava a stringerlo come per accertarsi della sua presenza, stringendo forte i suoi vestiti e respirando il profumo della sua pelle.

“sono a casa Tony…..sono tornata a casa….”
  
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