Non mi dilungherò molto. Questa “storia” diciamo, parla di tutto quello che accade intorno a me.
Nei capitoli successivi può capitare che io parli di nomi di persone inventati, cose inventate  per rimanere semplicemente in anonimo.
Bene, spero che vi piaccia e buona lettura. Aggiornerò prima possibile e spero di ricevere recensioni positive.
Vi prego di ascoltare questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=6Vc1uktH5lQ mentre leggete questo piccolo capitolo.
Grazie.

Il nulla.
 
In disparte da tutto e da tutti. Questo non è il mio mondo, non mi sento a mio agio con me stessa. Chiusa in casa a svolgere compiti e studiare per il giorno dopo, a stento mangio e bevo, il rapporto con i miei genitori è positivo, ho pochi amici. Bene  gli amici, da dove potrei cominciare?
Quelli che conosco non sono amici ma perfetti sconosciuti che ti prendono in giro dalla mattina alla sera e non farsi nemmeno i fatti loro;
per loro sono solo una presenza, sola, triste, troppo seria e studiosa.
Criticano il mio look dicendo contro che io sia una ragazza depressa, che mi taglio le vene dall’enorme tristezza che trasmetto, che io sia una cattiva ragazza, menefreghista, acida, troppo “attaccata” alle persone.
Mi vesto in modo diverso da loro, ecco tutto: indosso capi scuri, mi trucco in modo molto semplice, capelli scalati e piastrati, occhiali, scarpe sportive.
Cosa c’è di male in tutto questo?
Se io sia troppo “attaccata” alle persone un significato c’è: ho bisogno d’affetto.
Vorrei con tutto il cuore qualcuno che mi abbracciasse, mi dicesse che io sia importante e che mi capisse almeno.
Non chiedo molto...
La mia migliore amica è molto lontana da me e sarebbe una cosa impossibile incontrarci.
I miei occhi sono sempre pieni di tristezza:
anche se mi capitano avvenimenti “stupendi”, ho sempre quella malinconia che mi uccide dentro.
Tutti i giorni il mio volto è pieno di tristezza, stanchezza di tutto e di tutti,  malinconia di qualcosa ma non saprei nemmeno di cosa, di lacrime che vorrebbero uscire all’improvviso dai miei occhi senza un motivo ben preciso, labbra sempre curvate.
Volto spento.
I miei genitori e mia sorella mi danno tutto l’affetto di cui ho bisogno ma mi manca sempre quel qualcosa che mi spinge a sapere cosa ma senza successo.
Penso spesso a voler un ragazzo accanto a me che mi facesse sentire bene ma successivamente mi fermo e penso sia una cattiva idea perché porterebbe sofferenze e io ne ho proprio da vendere.
Tutte le notti mi pongo delle domande prive di risposta:
Perché mi dicono tutte quelle cose?
Perché sono timida e introversa?
Perché gli amici non sono sinceri come dovrebbero?
Cos’ho fatto per meritare tutto questo?
Perché vivo?
A cosa servo a questo mondo?
Forse solo a quest’ultima domanda c’è una risposta: a NULLA.
Intanto ponendomi tutte queste domande piango:
le lacrime pian piano rigano il mio volto, hanno un inizio ma non una fine, i miei occhi sono pieni di vene rosse come il sangue e ricchi di dolore.
Prego tutte le notti il Signore chiedendo un minimo di aiuto da parte sua.
Una delle tante cose negative che ho è quella di avere continuamente mal di testa ma per quale motivo?
Sono malata?
Ho qualche problema?
Come inizio a stare meglio, entra in scena un’altra cosa negativa.
Non so spiegare questo.
Io sono una ragazza che ha moltissimo senso dell’umorismo, gentile, per bene, non prendo in giro nessuno, non faccio male a una mosca, intelligente.
Tutto questo però non serve a nulla.
Mi chiedo solo:
Perché deve succedere tutto a me?
Perché non provano un minimo di compassione verso di me?
Mi odio.